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Visualizzazione dei post da luglio, 2011

CROLLO

  DOMENICA, 31 LUGLIO 2011 CROLLO   Gli stranieri in visita riescono a vedere soltanto quel che gli si vuole mostrare, le statistiche sono largamente truccate, le leggi esistono spesso solo sulla carta, a cominciare dalla Costituzione che, teoricamente, garantisce tutte le libertà civili. Lo studio va condotto con i metodi della ricerca storica come se il Paese fosse un fenomeno del Medioevo. Si è riusciti a scrivere la storia delle comunità contadine medioevali, non c’è ragione di rinunciare a descrivere la situazione del Paese su cui, dopotutto, abbiamo più elementi che su quei contadini. Il metodo di studio è quello ormai molto affermato soprattutto in Francia e negli Stati Uniti ed’ è quello della storiografia totale. Sostanzialmente consiste nel fotografare una società in tutti i suoi aspetti interpretando il maggior numero di dati disponibili fino a raggiungere un’immagine coerente e globale. Setacciando sistematicamente migliaia di dati di origine diversa, dalle confidenze

MEZZOSCOPO

  SABATO, 30 LUGLIO 2011 MEZZOSCOPO La democrazia è al tempo stesso mezzo e scopo. E’ il mezzo della lotta per il socialismo, ed è la forma della realizzazione del socialismo. Non può fare miracoli, è vero. Non può in Inghilterra dove il proletariato rappresenta la classe più numerosa farne il padrone dell’industria, se il proletariato stesso non ha alcuna voglia di diventarlo perché non si sente ancora maturo per i compiti che vi sono connessi. Quando i rappresentanti della socialdemocrazia si pongono sul terreno dell’azione parlamentare non ha più senso aggrapparsi alla frase della dittatura del proletariato. -Bernstein-       DAL    CARCERE    A    BIANCA   Per una bandiera rossa   - come il tuo sorriso che sia! -   domani questa parete di sole   si sfascerà… ed addio.   Ed era bello, con te, per le siepi   cantare… e domani   altro sangue a questa bandiera   rossa di noi proletari.   Non piangere, non lamentare:   solo a nostro

MIA

Immagine
  VENERDÌ, 29 LUGLIO 2011 Sabina: estate 2011. MIA Galileo Galilei scoprì che il sole non girava intorno alla Terra immobile verso il 1610, Newton scoprì le leggi dell’inerzia applicabili ai massimi sistemi intorno al 1632, Cristoforo Colombo scoprì l’America nel 1492, la donna scoprì il suo corpo negli anni 1970. Bisognerà pure decidersi a inserire fra le conquiste più emozionanti dell’umanità anche questa, fatta un giorno da una metà del genere umano. Fino a quella data la donna il suo corpo lo aveva avuto in prestito, in realtà apparteneva ad altri. Mortificare. Reprimere. Nascondere. Adattare. Dedicare: questi i verbi del vocabolario infantile della bambina fin dal momento in cui la levatrice constatava che era venuta al mondo una creatura di seconda classe, dotata di un ”non sesso”, che era utile sì, ma non protagonista nella vita di tutti. Poiché era così, più debole, più piccola, più modesta nelle prospettive, doveva essere sostenuta da una specie di busto di gesso fatto di

FIORE

  GIOVEDÌ, 28 LUGLIO 2011 FIORE   Cara mamma e papà, muoio per voler bene all’Italia, perdonatemi per il male che vi ho fatto e beneditemi come io benedico voi. Tanti baci ad Evelina, Marisa, mamma, papà, nonni, nonne, zii e cugini. Vostro per sempre. Sergio Piombelli (Fiore), partigiano, anni 18, studente, fucilato nel 1945. BELLA CIAO   Stamattina mi sono alzato   o bella ciao bella ciao bella ciao ciao ciao   stamattina mi sono alzato   e ho trovato l’invasor   o partigiano portami via   o bella ciao bella ciao bella ciao ciao ciao   o partigiano portami via   che mi sento di morir   e se io muoio da partigiano   o bella ciao bella ciao bella ciao ciao ciao   e se io muoio da partigiano   tu mi devi seppellir   e seppellire lassù in montagna   o bella ciao bella ciao bella ciao ciao ciao   e seppellire lassù in montagna   sotto l’ombra di un bel fior   e le genti che passeranno   o bella ciao bella ciao

PAPI

  MERCOLEDÌ, 27 LUGLIO 2011 PAPI Esaltati dalla potenza terrena, deposta a poco a poco la memoria della salute dell’anime e de’ precetti divini, e voltati tutti i pensieri loro alla grandezza umana, né usando più l’autorità spirituale se non per instrumento e ministerio della temporale, cominciorno a parere più tosto principi secolari che pontefici. Cominciorno a essere le cure e i negozii loro non più la santità della vita non più l’augumento della religione non più zelo e carità verso il prossimo, ma eserciti, ma guerre contro a’ Cristiani, trattando co’ pensieri e con le mani sanguinose i sacrificii, ma accumulazione di tesoro, nuove leggi nuove arti nuove insidie per raccorre da ogni parte danari; usare a questo fine senza rispetto l’armi spirituali, vendere a questo fine senza vergogna le cose sacre e profane. Le ricchezze diffuse in loro e in tutta la corte seguitorno le pompe il lusso e i costumi inonesti, le libidini e i piaceri abbominevoli; nessuna cura a’ successori, nes

CECCHINA

  MARTEDÌ, 26 LUGLIO 2011 CECCHINA   I suoi monologhi inquietanti scandalizzano e divertono. Per tre ore sta sulla scena, da solo, con un lenzuolo bianco e una lampadina, poi conclude con la Marcia degli incazzati: una sequela di invettive che cambia ritmo a ogni strofa. Durante lo spettacolo può succedere di tutto, perché improvvisa tutte le sere secondo i suoi umori. Esagera la realtà, ma soltanto per comunicare il messaggio. Odia tutti quelli che idealizzano la vita in campagna: per questo non piace neanche ai comunisti perché vorrebbero l’immagine del contadino semplice e sano, invece i contadini sono malati e sporcaccioni. E lui lo dice. Canta il mondo contadino, e i contadini hanno in testa due cose soltanto: la miseria e la fica. Contro la miseria bestemmiano, per la fica farebbero qualsiasi cosa. O parli di sesso e di rabbia, o non sei un cantante popolare. L’andamento dignitoso delle vacche la mattina / lo eccitava e lui fremeva / masturbandosi in cantina. Piano piano si

PIANTE

  LUNEDÌ, 25 LUGLIO 2011 PIANTE E chi sa che Virgilio, Dante e gli altri toscani poeti con quelle lor favole non volessero insegnarci che le piante non sono affatto prive di senso? Io so molto bene che non v’è motivo né conghiettura né prova né ragione concludente, non tanto per la parte affermativa quanto per la negativa: ma egli è anche vero che le piante si nutricano, crescono, e producono seme e frutto come gli altri animali; cercano con ansietà il sole e l’aria aperta e sfogata; sfuggono in quel modo migliore che possono l’ugge malefiche, e con movimenti invisibili si storcono per iscansarle; e chi sa, se gambe avessero e non fossero così altamente radicate in terra, che non fuggissero da chi vuole offenderle, ed offese e straziate non facessero i lor versi ed i loro lamenti, se organi possedessero disposti e proporzionati all’opera della favella? Mi sovviene a questo proposito, ch’essendo io del mese di marzo in Livorno, vidi un certo pomo o frutto marino abbarbicato nella te

PRECARIO

  DOMENICA, 24 LUGLIO 2011 PRECARIO     Perché un giornalista decide di togliersi la vita? La domanda viene spontanea di fronte al suicidio di Pierpaolo Faggiano, 41 anni, pugliese, collaboratore della ”Gazzetta del Mezzogiorno”. Oggi più di ieri scegliere di fare il giornalista è votarsi a un’esistenza da precario. Non è questione di bravura. E’, piuttosto, questione di disponibilità. Disponibilità a non rompere le scatole, a dire sempre di sì, a non andare mai in ferie, a lavorare anche se sei malato, a essere malpagato. Anche nel passato bisognava accettare gran parte di queste condizioni, ma almeno avevi la speranza, se non eri proprio un cane, che, prima o poi (più poi che prima), ti avrebbero sistemato, che avresti ottenuto il contratto a tempo indeterminato, con tanto d’esame professionale, finendo, caso mai, in qualche redazione periferica, dove mancava sempre qualcuno e dove potevi farti le ossa. Come se tu non avessi accumulato una buona dose d’esperienza navigando da u

INCISO

  SABATO, 23 LUGLIO 2011 INCISO   La consapevolezza del poeta riguarda propriamente la forma, la materia gliela dà il mondo fin troppo largamente, il contenuto scaturisce spontaneamente dalla pienezza della sua mente; mondo e poeta si incontrano inconsciamente e infine non si sa a chi propriamente appartenga la loro ricchezza. Ma la forma, benché riposi essenzialmente sul genio, deve essere conosciuta e meditata, e qui si esige consapevolezza affinché forma, materia e contenuto si convengano reciprocamente, si adattino l’uno all’altro, si penetrino l’uno dell’altro. Il poeta si trova in posizione troppo elevata per prendere partito. Serenità e consapevolezza sono i bei doni dei quali egli ringrazia il creatore: consapevolezza, per non spaventarsi davanti al terribile, serenità, perché sappia di tutto dare un’immagine dilettosa.       P O E T A   No, non lo so. E neppure   voglio saperlo. Vario   piacere sempre nuovo,   bacio di sposa casto eternamente!  

PARIA

  VENERDÌ, 22 LUGLIO 2011 PARIA     C’è una specie di uomini che io chiamo dentro di me paria. Sono stata contenta quando ho trovato questo nome per loro, mi riusciva più facile riconoscerli e ragionare tra me, adesso che avevo trovato una parola che li definiva bene. C’è molte specie di uomini, naturalmente. Dividere gli uomini in due sole specie, agnelli e tigri, prepotenti e deboli, si capisce che sarebbe poco. Quelli che io chiamo dentro di me i paria, sono gli uomini che crescono alla vita con l’intima persuasione di non aver alcun diritto a questa vita, al benessere e al cibo, col senso che le privazioni e i desideri insoddisfatti siano il loro vero destino. Mi sono tanto avvezzata a pensare a loro che adesso li riconosco subito quando li incontro, e mi pare che portino impresse sul viso, nei gesti e negli abiti le stigmate della loro natura di paria, di vittime consapevoli e predestinate. Paria ce ne sono dappertutto. Non è detto che debbano essere dei veri paria, non è de

DANTE

  giovedì, 21 luglio 2011 DANTE   A mamma e papà, nell’ultimo momento un bacio caro, tanto caro. Ho appena fatto la SS.Comunione. Muoio tranquillo. Il signore mi accolga fra i suoi in cielo. E’ l’unico augurio e più bello che mi faccio. Pregate per me. Saluto tutti i fratelli, Paolo, Giorgio, Fernanda, Giovanni, Alberto, Giuliana, Sandro, lo zio Giovanni, tutti gli zii e le zie. Un bacio a tutti. Il Padre qui presente, che mi assiste, vi dirà i miei ultimi desideri. Un bacio caro. Luigi Pierobon (Dante) di anni 22, laureando alla facoltà di belle lettere di Padova, tra i primi partigiani sui monti di Recoaro Terme, fucilato nell’agosto del 1944, Medaglia d’Oro al Valor Militare.   Medaglia d' Oro.       YYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYY       PARADISO CANTO XXXIII -parte-   Vergine madre, figlia del tuo figlio,   umile e alta più che creatura,   termine fisso d’etterno consiglio,   tu se’ colei che l’umana natura   nobilitasti sì, che

DONI

  mercoledì, 20 luglio 2011 DONI      Donare le tue ricchezze significa donare poco. Ma se doni te stesso tu dai veramente. Infatti che cos’è la tua ricchezza se non ciò che curi e nascondi con il timore di dovertene servire domani? E domani, che cosa porterà il domani al cane troppo prudente che seppellisce l’osso nella sabbia senza traccia. E che cos’è la paura del bisogno, se non il bisogno stesso? Il terrore della sete quando il pozzo è colmo, non è forse insaziabile sete? Vi sono quelli che danno poco di molto, e per essere ricambiati, e la prudenza nascosta avvelena il loro dono. E vi sono quelli che hanno poco e lo danno tutto. Essi credono alla vita e alla sua munificenza e il loro forziere non è mai vuoto. Vi sono quelli che danno con gioia e la gioia è la loro ricompensa. E quelli che danno con rimpianto e il rimpianto li battezza. Vi sono quelli che danno senza pena e senza gioia, e senza premura di virtù. Essi sono come il mirto che sparge nell’aria, laggiù nella vall

IGNAZIO

martedì, 19 luglio 2011 IGNAZIO Ogni giorno doveva andare a chiedere l’elemosina. Andava più volentieri dove c’era la povera gente perché quello che gli dava glielo dava con il cuore. Per questo il ricco notaio si offese è andò a protestare in convento dal frate priore. Quando frate Ignazio tornò al convento il priore gli ordinò di andare a chiedere l’elemosina anche dal notaio. La mattina seguente il notaio gli riempì le bisacce d’ogni bene. Ritornando al convento si accorse che dalle bisacce colavano gocce di sangue. Quando arrivò al convento, i frati, vedendo gocciolare il sangue, furono contenti, pensando che avrebbero mangiato, finalmente, un po’ di carne appena macellata. Guardarono ma la carne non c’era e le bisacce erano vuote! Quel sangue che usciva dalle bisacce vuote era l’elemosina del notaio perché non venuta dal suo lavoro ma dal sangue dei poveri che lui derubava. Non tornò più a chiedere l’elemosina dal notaio. ( meditazione sulla libera mia sintesi della fiaba Fra

PROMEMORIA

  COME     APE   Come ape   succhio nettare.   Come farfalla   sono leggero e delicato.   Come alito di vento   il mio sussurro.   Come doppi festosi   batte il mio cuore.   Ma com’è quel tuo profumo   che ancora percepisco?   Non ha sapore d’onda marina,   d’acqua sorgiva di montagna.   Non è neppure aroma   di campagna lavorata,   di erba appena rasata.   Ma com’è quel tuo profumo   che ancora percepisco?   Fammi ancora percepire   quel tuo profumo.   In questa estate afosa   fammi ancora sognare   ancora percepire   ancora, ancora, ancora,   senza limite percepire,   e sognare, sognare, sognare.   E che il risveglio sia   ancora, ancora, ancora,   percepire, sognare, sognare.   -Renzo Mazzetti-   (Orizzonti 2001) P R O M E M O R I A ( PUBBLICATO SU BICEFALO DOPO POESIA COME APE LUNEDI 18 LUGLIO 2011 h:18 ). Considerato che, durante l'Assessorato all'ambiente di TERENZIO LONGOBARDI, i rapporti con la Provincia di Pisa e la Zona del Cuoio sono stati molti produttivi tanto

INDIATO

  lunedì, 18 luglio 2011 INDIATO Che fatalità. Ciò che forma la gioia dell’uomo è insieme sorgente della sua miseria. Quel mio caldo e pieno sentimento della viva natura, che mi inondava di tante voluttà e trasformava in paradiso il mondo intorno a me, ecco che mi si è mutato in carnefice intollerabile, in spirito tormentatore che mi insegue per ogni dove. Una volta, quando dalla rupe contemplavo la fertile pianura fino alle colline laggiù oltre il fiume, e vedevo ogni cosa intorno a me in germe e in succhio; quando scorgevo quelle montagne vestite di folti alberi dal piede fino alla vetta, quelle valli ombreggiate da ridenti selve nei loro capricciosi meandri, e il fiume benigno tra i giunchi mormoranti scorrer via rispecchiando le care nubi che la brezza serale cullava in cielo; quando udivo gli uccelli animare la foresta intorno a me e i moscerini danzare a miriadi nell’estremo rosso raggio del sole e il ronzante scarabeo liberarsi dall’erba a quell’estrema luce; e un ronzio, un

VANITA’

  domenica, 17 luglio 2011 VANITA’      La disgrazia dei nostri paesi orientali è la disgrazia del mondo, e ciò che in Occidente viene chiamato civiltà non è che uno spettro in più tra i tanti fantasmi di un tragico inganno. L’ipocrisia ci sarà sempre, anche se con la punta delle dita lustra e dipinta; l’inganno non cambierà mai, anche se il suo tocco diverrà morbido e delicato; la menzogna non si tramuterà mai in verità, neppure se la rivestirai con abiti di seta e gli offrirai dimora nel palazzo; l’avidità non diverrà mai appagamento; e neppure il crimine si trasformerà in virtù. E’ l’eterna schiavitù agli insegnamenti, alle usanze e alla storia rimarrà schiavitù anche se si dipingerà il volto e altererà la propria voce. La schiavitù resterà schiavitù in tutta la sua orribile forma, anche se vorrà chiamarsi libertà. No, fratello mio, l’Occidente non è superiore né inferiore all’Oriente, e la differenza che passa tra i due non è maggiore della differenza tra la tigre e il leone.

FREDDEZZA

sabato, 16 luglio 2011 FREDDEZZA      Un esame critico-letterario delle encicliche papali. Esse sono per il 90% un centone di citazioni generiche e vaghe, il cui scopo pare essere quello di affermare in ogni occasione la continuità della dottrina ecclesiastica dagli Evangelisti ad oggi. In Vaticano devono avere uno schedario formidabile di citazioni per ogni argomento: quando si deve compilare un’enciclica, si comincia con il fissare preventivamente le schede contenenti la dose necessaria di citazioni: tante dall’Evangelio, tante dai padri della Chiesa, tante dalle precedenti encicliche. L’impressione che se ne ottiene è di grande freddezza. Si parla della carità, non perché ci sia un tal sentimento verso gli uomini attuali, ma perché così ha detto Matteo, e Agostino, e il ”nostro precedessore di felice memoria”, ecc. Solo quando il papa scrive di politica immediata, si sente un certo calore. (meditando Le encicliche papali, Quaderno del carcere 6, Antonio Gramsci).   IL CANT

TAPPA

  venerdì, 15 luglio 2011 TAPPA   Lo schieramento cattolico conservatore tenterà, sia pure all’interno del sistema parlamentare, nei limiti della Costituzione, di contenere il processo di democratizzazione, di frenarlo, lo criticherà, lo contesterà. In questo senso, la strategia comunista degli anni ‘70 può essere paragonabile con quella degli anni 1940. Forse al fondo continua a esserci lo stesso progetto: se riusciamo a convincere la Democrazia Cristiana e i cattolici dell’opportunità di una rivoluzione democratica, saremo in grado di organizzare un blocco storico, di raccogliere un consenso delle dimensioni dell’80%. Pensava qualcosa del genere Togliatti? Pensa qualcosa del genere Berlinguer? A me pare un progetto improponibile. E sono convinto che nel suo primo fallimento la guerra fredda non c’entra niente o quasi. -Giorgio Galli-   Dunque, dire rivoluzione democratica è dire rivoluzione democratica borghese? Quando Togliatti parlava della guerra di liberazione come d’un

ASIKA

  giovedì, 14 luglio 2011 ASIKA   Compagna, certo non hai ricevuto una lettera da un moribondo, e adesso ti capita. Specialmente dopo il mio comportamento di ieri in tribunale, non so se potrò arrivare alla prossima settimana. Mi hanno detto che insisteranno e interverranno perché sia eseguita la mia sentenza. Non fa nulla! Che primavera decisiva! Viva i compagni! Non pensavo che ce l’avrei fatta a campare fino adesso. E’ tutto regalato questo tempo! A causa della mia particolare posizione non ho e non so cosa scriverti, malgrado il mio grande desiderio. Il passato lo sai,, il presente pure, il futuro non ce l’ho, non me l’hanno lasciato. Qualsiasi cosa ti scrivessi, la considero inutile. E’ il quarto mese che non vedo il sole. Non sono uscito dalla mia cella se non per andare in Tribunale. Anche se fisicamente sono crollato, sono d’umore eccellente. Gli ultimi saluti, Dimitri Kanev, partigiano bulgaro, orribilmente torturato e fucilato nel 1943.       ############# #####

IRONIA

  mercoledì, 13 luglio 2011 IRONIA     L’ironia a prenderla in generale, parrebbe essere una simulazione in peggio di atti e discorsi, e l’ironico suppergiù essere un tale, che, venendo a contatto con i nemici, consente a conversare con loro, senza mostrar loro odio; e loda presenti quelli stessi ai quali sotto mano ha mosso guerra, e si conduole con loro, quando ne buscano; e usa indulgenza verso chi sparla di lui. E parla senza accalorarsi con chi ha sofferto ingiustizia e se ne sdegna, e a chi vuol parlargli d’urgenza dice di ritornare. E non confessa nulla di ciò che fa, ma asserisce che ci sta ancor pensando su; e finge d’esser giunto proprio allora e che gli si è fatto e che non si è sentito bene. E a chi vuol prendere in prestito danaro o raccoglie una colletta, dice che non ne ha, e se vende, dice di non voler vendere, e, se non vuol vendere, dice di voler vendere. (meditare su L’ironia, I caratteri di Teofrasto).       UNA NOTTE DI LUGLIO   Notte   silenz

GIOIE

  martedì, 12 luglio 2011 GIOIE     Quelli che sguazzano in un’abbondanza al di là del giusto, succede che il fiume, rabbioso, li porti via, tirandoli giù insieme con la riva. Chi invece cerca solo quel poco di cui ha bisogno, non beve acqua torbida di fango né perde la vita nei gorghi. Eppure una buona parte degli uomini, illusa da una voglia ingannatrice, dice che niente è mai abbastanza: Tanto vali, quanto hai. A un uomo così che gli vuoi fare? Lascialo vivere da poveraccio, poiché gli piace tanto. Come quel tale di Atene, ricco e pidocchioso, di cui si racconta. Si era abituato a non tenere in nessun conto le chiacchiere della gente. Il popolo mi fischia, diceva, ma io mi applaudo da solo, a casa mia, quando contemplo le monete nell’arca. …Dormi steso, a bocca aperta, sui sacchi che hai ammucchiato, e ti costringi a non toccare il denaro come se fosse sacro o a godertelo solo guardandolo, come se fosse un quadro. Non sai a che serve il denaro, in che modo è utile? Compraci il