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Visualizzazione dei post da luglio, 2010

PLEBE Bis

  sabato, 31 luglio 2010 PLEBE Bis L’accettazione senza volontà, in assenza dell’intelletto e nella nullità individuale, comporta la inspiegabile adorazione nella infallibilità del potente. La plebe, senza cadere in errore né nell’incertezza ma, al contrario, nella sicurezza comportamentale, esprime straordinaria precisione, nel fare la propria egoistica e illusoria convenienza, quale spettatrice plaudente ed entusiasta di ogni sorta di empietà dal re commessa. POVERA MACCHINA MORTA   Eri nella fatica assillante  che nella massacrante cadenza  ottenebrava il cervello  e affiacchiva le membra. Al ritmo della catena di montaggio  nella fabbrica prigione  vegetavi invecchiando e alla sera avevi già sonno  prima del “Carosello”.  Ma il tuo era un altro mondo  non quello illuso pari a te stesso  che inerme subivi inconscio  la violenza, il sopruso, l’inganno.  Mai diventasti uomo.  Neppure alla tua morte  lasciasti una briciola di conoscenza del tuo stato di essere  ché ti videro speg

POESIA Bis

venerdì, 30 luglio 2010 POESIA Bis Gentilissima. Spero tanto tu ricordi, mia novella Musa, quei dimenticati versi, dalla novantaduenne dettatemi, mentre l’accompagnavo al suo letto: “ All’ombra de’ cipressi e dentro l’urne/confortate di pianto è forse il sonno”… Ella recitava sollecitando mio intelletto. La nostra memoria, suggerì nomi d’illustri, ma sull’autore restammo dubbiosi. All’indomani per caso, in tasca rimase l’appunto, mio prete colto, nell’ascoltar la lettura, al secondo verso: “ Foscolo! “ “ Sepolcri! “. Svelto dallo scaffale, estrasse il volume, rovistando tra le pagine, cominciò a leggere declamando. Ti dico un’ora, e forse di più restammo, a declamare e commentare, quei versi del Sommo, che suonava già mezzogiorno. Entrammo nella bella Chiesa, dei Montopolesi grande meta, insieme recitammo la preghiera, e al desco quasi familiare, pranzammo con due devote. Nella biblioteca comunale, preso in prestito il volume, m’appresto a ristudiare, e ancor m’esalto, ingigantendo

PAURA Bis

  giovedì, 29 luglio 2010 PAURA Bis L’intenso sentimento di apprensione e di inquietudine si insinua paventando pericoli o danni; l’atteggiamento costantemente preoccupato e sospettoso induce a precauzioni generalmente immotivate; l’agitazione, l’affanno, lo stato emotivo di repulsione per l’azione momentanea oppure improvvisa di elementi concreti o immaginari e, aspetti, dimensioni inconsuete, sconcertanti, portano all’orrore, al tragico. L’abbattimento, lo sconforto senza alcuna consolazione, senza scorgere ragionevolezza né convenienza, manifesta rabbia e dolore nello scoraggiamento. L’annientamento accanito, disastroso, rende nullo, inutile, frustrante, disconosce la saviezza, avvilisce irrimediabilmente, annienta la capacità di azione autonoma. Creare ad arte lo sbandamento morale, l’incapacità di ragionare serenamente, consente di ridurre alla mercè della merce il restante dell’umano, consumare nell’angoscia persino il ritrovato miracoloso contro l’intelligenza! Nella normali

PRIMARIE: METAFORA DELLA DEMOCRAZIA BIS

mercoledì, 28 luglio 2010 PRIMARIE: METAFORA DELLA DEMOCRAZIA BIS La democrazia è una testa un voto. E’ il metodo della votazione proporzionale quello corretto!   Nei rapporti socio-politici la scelta del metodo è fondamentale perché la sostanza e il risultato cambiano; tutto dipende da che fine si vuole raggiungere.   Se vogliamo il popolo sovrano e perseguire una democrazia compiuta, tutti devono contare uguali, tutti possono partecipare a concorrere per arrivare alle più alte cariche dello Stato.   Se vogliamo che a comandare siano i grandi “ illuminati “ del denaro oppure della politica-affari- professione interesse personale e/o di casta, allora ecco che vale il potente singolo privato che chiama i propri fans a farsi sostenere.   La democrazia è sì la partecipazione di massa, ma del popolo che vota e nel contempo concorre esso stesso in prima persona con vere uguali possibilità di essere eletto.   Questa possibilità è data dalla partecipazione al congresso, senza capi precost

QUESTIONE DI RAZZA Bis

 martedì, 27 luglio 2010 QUESTIONE DI RAZZA Bis Che cane buffo! E dove l’hai trovato? Er vecchio me rispose: -E’ brutto assai, ma non me lascia mai: s’è affezionato. L’unica compagnia che m’è rimasta, fra tanti amichi, è ’sto lupetto nero: nun è di razza, è vero, ma m’è fedele e basta, io nun faccio questioni de colore: l’azioni bone e belle vengheno su dar core sotto qualunque pelle.  Trilussa.   MA TU, NEGRO   Forse eri come me od io ero come te  quando il sole  non si era  del tutto acceso.  Poi laggiù  nelle foreste meravigliose  fra le feroci belve  calcò di più  i suoi raggi.  Ma cosa importa?  Anche l’Arcobaleno  ne ha sette di colori  e il cielo  e la terra?  Importante  è essere tutti uguali  al di dentro  nel sentimento  al di fuori  nel mondo.  Anche tu, negro  hai conosciuto le catene  che strapparono il tuo corpo  dalla terra natìa.  Anche tu, negro  hai sentito  lacerante la frusta  nella piantagione.  Il rosso sangue  come il mio colorò il bianco  del candido coton

RISORGIMENTO Bis

 lunedì, 26 luglio 2010 RISORGIMENTO Bis Partirono divisi in due colonne: una da Pisa alla volta di Massa, l’altra da Firenze alla volta di Modena. Erano nella prima pisani, senesi, lucchesi, maremmani, livornesi, con il battaglione degli scolari capitanato dai professori; nella seconda i fiorentini, aretini, pistoiesi, pratesi. Meravigliose a vedersi quelle legioni improvvisate, nelle quali il medico, l’avvocato, l’artigiano, il nobile, il ricco, l’indigente, il prete, il padrone e il servitore, marciavano mescolati in culto d’Italia! Partirono fra gli auguri e le strette di mano della gente accalcata per le vie, partirono fra un agitare di fazzoletti delle donne affacciate ai balconi, alle quali temperavano il dolore dell’addio la carità della Patria e al figlio, allo sposo, all’amante, presentiva aureola di gloria. I rimasti promettevano di pensare alle famiglie a cui la guerra levava le braccia guadagnante il loro pane; e per le vie le colonne mosse dalla città si riscontravano

REGNARE Bis

  domenica, 25 luglio 2010 REGNARE Bis Moltissimi scrittori, filosofi e poeti danno norme comportamentali di come dovrebbe regnare e vivere il ricco potente. La prima regola raccomandata è quella di osservare con spirito puro la morale. Ma la virtù è, nel pratico comune, il patrimonio dei coglioni. Il giovane che ha belle qualità, dovute all’indole e alla buona educazione, se ha ingegno, è obbligato a rinunziarvi perché si vergognerebbe se non si credesse capace di altri pensieri e di altre azioni diverse a quelle che si era proposto in gioventù. Tanto è vero che per vivere, per non essere vittima di tutti, calpestato, deriso e soverchiato sempre e comunque nonostante il buon impegno, il valore, il coraggio, la cultura e la capacità occorre essere, assolutissimamente, birbone. Pertanto il giovane, finché non ha imparato ad esserlo, si trova sempre malmenato e non cava un ragno dal buco. Nell’arte dell’arrangiarsi, di regolarsi e nel comandare, di essere sempre il primo in società e

RIVOLUZIONE Bis

  sabato, 24 luglio 2010 RIVOLUZIONE Bis La rivoluzione sovietica è un tentativo per: attuare l’abolizione dello sfruttamento, affermare il principio dell’uguaglianza, il governo di liberi lavoratori di una libera nazione. RIVOLUZIONE D’OTTOBRE   E quando non ci fu più che di andare sulle barricate,   scegliendo il giorno nella serie delle settimane,   Lenin stesso apparve a Pietrogrado: “ Compagni, basta! Troppo a lungo! “ Il giogo del capitale, il mostro della fame, il banditismo delle guerre, i ladri interventisti, basta! Esse sembreranno più bianche dei nei sul corpo di nonna della storia antica. E guardando di laggiù queste giornate vedrai dapprima la testa di Lenin:   Essa è lo scintillante passaggio   dalla schiavitù di dieci millenni ai secoli della Comune. Passeranno gli anni degli attuali tormenti, coll’anno della Comune si scaldano gli anni, e la felicità, come la dolcezza di enormi lamponi,   maturerà sui rossi fiori d’ottobre.   E allora ai lettori delle parole di Le

SABA Bis

  venerdì, 23 luglio 2010 SABA Bis L’opinione pubblica italiana fu vivamente agitata dalla cosiddetta “ Questione romana “, il problema, cioè, dell’unione di Roma all’Italia. Cavour in un discorso del 25 marzo 1861 affermò che “ senza Roma capitale d’Italia, l’Italia non si può costituire “ e tentò di venire ad accordi col papa; ma i suoi tentativi furono nettamente stroncati dal cardinale Antonelli. I governi di destra ( Ricasoli, Rattazzi) e la corrente politica moderata furono, generalmente, rinunciatari ( tale fu, ad esempio, Massimo D’Azeglio ). Sotto il ministero, poi, di Marco Minghetti, la questione romana fece, per l’Italia, un grave passo indietro con la Convenzione di Settembre, stipulata il 15 settembre 1864 con Napoleone III. Questi si impegnava a ritirare le truppe da Roma a patto che l’Italia si impegnasse a non assalire Roma e portasse la capitale da Torino a Firenze. DI SENTINELLA ALLA BANDIERA   Nella mia casa, da me solo amata,  in una luce a me di visione,  c’er

SPERANZA Bis

 giovedì, 22 luglio 2010 SPERANZA Bis Senza il sogno la vita cosa sarebbe? Sarebbe una vita troppo, troppo terrestre. Nell’ attesa fiduciosa di un bene, il sogno ad occhi aperti ancora confida, per la realizzazione del desiderio utile e buono; nel ricordo, nell’ attualità più alta dell’ espressione artistica, nella trasformazione continua, orienta il movimento sempre in avanti, senza mai fermarsi, senza accontentarsi, evitando che il presente si perpetui. La sua realizzazione, sorella del sonno e della morte, felice, fiduciosa, senza meta, intensamente vive. Dove lo spirito indomito arride al destino, forte, vera e subito riconoscibile sarà l’identità del nuovo, perennemente rinnovato, con le sue radici custodite e nutrite. E, ai meno edotti, basterà un’occhiata all’antico simbolo, per essere sicuri di non essere ingannati. “ Intraprendendo la costruttiva via della fantasia, invocando ciò che non c’è ancora, cercando e costruendo nell’azzurro il vero, là dove il puro dato di fatto

SENSIBILITA’ Bis

 mercoledì, 21 luglio 2010 SENSIBILITA’ Bis Solamente la sensibilità è capace di percepire i cambiamenti ed eccitarsi nel sentire vivamente ogni significato degli accadimenti con gli stimoli affettivi, sentimentali, passionali, con la delicatezza, la raffinatezza e con la capacità di partecipare alle emozioni, nella loro più alta intensità, attivare i necessari adattamenti per vivere consapevoli e con valore. Scoprire e coltivare la sensibilità è come lavorare la terra: Esaltare e non sciupare l’esistente e il non esistente. COME APE   Come ape  succhio nettare.  Come farfalla  sono leggero e delicato.  Come alito di vento  il mio sussurro.  Come doppi festosi  batte il mio cuore.  Ma com’è quel tuo profumo  che ancora percepisco?  Non ha sapore d’onda marina,  d’acqua sorgiva di montagna.  Non è neppure aroma  di campagna lavorata,  di erba appena rasata.  Ma com’è quel tuo profumo  che ancora percepisco?  Fammi ancora percepire  quel tuo profumo.  In questa estate afosa  fammi

TEMPORALE Bis

  martedì, 20 luglio 2010 TEMPORALE Bis Cinque ore di cannoneggiamento occorsero per aprire la breccia che consentì di entrare in città ai bersaglieri e ai reparti della fanteria italiana; incontrarono una lieve resistenza delle milizie straniere che cessarono il fuoco per ordine del Papa; così si avverava l’auspicio di Cavour che riteneva necessaria Roma all’Italia. Pio IX condannò aspramente l’atto con cui vide sottrarsi il secolare dominio su Roma: si ritirò in Vaticano, dichiarandosi prigioniero fino alla morte e intimò ai cattolici – con il celebre decreto non expedit – di non partecipare più da quel momento alla vita politica italiana. Il Parlamento italiano, per cercare di risolvere la questione, promulgò nel 1874 la Legge delle Guarentigie, ma il Papa non accettò la soluzione unilaterale di riappacificazione. La presenza in Italia del Papato, centro della Chiesa cattolica, e le particolari vicende politiche e militari che condussero alla formazione della unità italiana hann

VIVA VERDI Bis

  lunedì, 19 luglio 2010 VIVA VERDI Bis Il Nabucodonosor è stata l’ opera più risorgimentale di Verdi; gli italiani dell’epoca si riconoscevano nella stessa condizione degli ebrei sotto il dominio babilonese in particolare nel coro và, pensiero, sull’ ali dorate. Il risorgimento italiano si esprime sia attraverso i moti rivoluzionari, sia attraverso l’opera dei pensatori, poeti e artisti che nelle loro opere diffondono le idee di libertà, unità e indipendenza. Un esempio tra i tanti è Alessandro Manzoni quando scrive: “ Liberi non saremo se non siamo uni ”. I patrioti caduti per la libertà e per l’ unità d’ Italia lasciano una indelebile testimonianza degna dei martiri cristiani. I patrioti scrivevano Viva Verdi che significava: “ Viva Vittorio Emanuele Re D’Italia “. Giuseppe Verdi è impegnato anche politicamente dal 1861 tanto che viene eletto Deputato del primo Parlamento italiano e nel 1874 è nominato senatore. UOMO   Dal lieve fragore di un ruscello  al forte crepitare delle

VIRTU’ Bis

  domenica, 18 luglio 2010 VIRTU’ Bis Virtù consiste nel dare il giusto peso alle cose fra cui ci troviamo e di cui viviamo; è il sapere, il valore di ogni cosa; è conoscere che cosa sia retto, utile, onesto e quali cose siano buone, quali cattive e che cosa sia vano, turpe, virtù è saper mettere un freno e un limite al profitto disonesto; virtù è assegnare il giusto valore alle ricchezze, dare agli onori ciò che realmente si deve ad essi: esser nemico in pubblico e in privato dei malvagi e dei cattivi costumi, difensori degli onesti e dei costumi probi, questi stimare, a questi voler bene, vivere come un loro amico; e ancora, mettere al primo posto il bene della patria, poi quello dei genitori, infine, per terzo ed ultimo, il nostro. CONTRO LA CORRUZIONE DELLA VITA PUBBLICA Adesso dalla mattina alla sera, nei giorni festivi e in quelli feriali, sempre e ugualmente il popolo e i senatori si affollano tutti nel foro, non se ne allontanano mai, si dedicano tutti alla stessa passi

W ITALIA Bis

  sabato, 17 luglio 2010 W ITALIA Bis Dopo la fuga del papa Al Campidoglio! Il Popolo   Dica la gran parola. Daghe i romani vogliono   Non più triregno e stola Se il papa è andato via   Buon viaggio e così sia   Non morrem già d’affanno Perché fuggì un tiranno   Perché si ruppe il canape Che ci legava il piè. Viva l’Italia e il Popolo E il papa che va via! Se andranno in compagnia Viva anche gli altri re! (autore sconosciuto) Il 5 settembre 1827 nasce Goffredo Mameli. Scrisse poesie fiere di impeto di ribellione contro l’oppressione straniera. Grandi manifestazioni patriottiche si svolgevano spesso a Genova per spontanea adesione del popolo agli avvenimenti d’Italia. Fra i primi c’era sempre Mameli: scrisse FRATELLI D’ITALIA con musica del maestro Navaro. Alle prime notizie della rivolta di Milano, Mameli, al comando di trecento giovani, prende la via del Ticino e partecipa coraggiosamente alla campagna contro gli au

LAVORATORI! Bis

  venerdì, 16 luglio 2010 LAVORATORI! Bis B I S – Alcuni mesi sono passati da quando per opera vostra si è iniziato nell’industria torinese il movimento per l’immediata costituzione dei Consigli di fabbrica. Dopo più di sei mesi di discussioni, di prova e di tenace lavoro la natura e gli scopi di questo movimento appaiono ormai chiari, chiaro appare quali sono in esso gli elementi di valore transitorio, quali invece gli essenziali principi nuovi che ispirano la formazione degli organismi nei quali la vita e la lotta della classe vostra trovano una nuova forma, i principi per i quali voi vivete e operate e siete pronti a lottare. E’ necessario raccogliere le fila del lavoro compiuto, trarre da esso sicura norma per l’avvenire, sistemare i frutti della preziosa esperienza che voi avete raccolta accingendovi alla risoluzione dei problemi che in questo momento si presentano a chiunque partecipi alla vita della classe operaia. Mettendovi direttamente, spontaneamente al lavoro voi avete

ELITES Bis

  giovedì, 15 luglio 2010 ELITES Bis Erano belle piene le calze appese vicino al caminetto; in quella rossa sul cartellino c’era scritto il mio nome; come da bambino mi batteva il cuore e non potevo aspettare dopo la colazione; veloce slacciai la chiusura: due pezzi di carbone vero e tre di zucchero nero, un sacchetto di noccioline, sette noci, due arance, tre mandarini, una tavoletta di cioccolata amara. Ma in fondo, per ultima, la gradita sorpresa di un libro mai visto prima: Facce da schiaffi, corsivi al vetriolo di un comunista impenitente. BUR Rizzoli, 2009. Grazie! Cara Befana. Quello di Fortebraccio era sempre il primo articolo che leggevo: POCHISSIMI Dobbiamo dire che una delle ragioni per le quali siamo personalmente sempre più contenti (se ci è permessa questa espressione) dei giovani pretori, quelli di questi giorni e quelli dei mesi o anni passati, è che essi ci danno almeno una soddisfazione al giorno. L’ultima, che è dell’altro ieri, ci viene dal pretore genovese Al