Post

Visualizzazione dei post da marzo, 2011

UMORISMO

  giovedì, 31 marzo 2011 UMORISMO     Carissima Tania, ho ricevuto ciò che mi hai fatto pervenire. Ho saputo che la penna stilografica ti è stata rimandata; mi sembrava averti io stesso scritto che le penne stilografiche non si possono avere in nessun caso, ma si vede che poi me ne sono dimenticato. D’altronde tu potevi esserne persuasa per il fatto che ti avevo mandato la mia, con l’orologio e la medaglietta, tutte cose considerate oggetti di valore e che non si possono tenere neppure al magazzino. Anche il famoso sacco credo che non mi potrà servire proprio a nulla; a dire il vero non riesco neppure a immaginare a cosa possa servire in generale; forse per andare a caccia di porcospini? Chissà a cosa pensavi quando l’hai fatto confezionare! Certo però pensavi a farmi qualcosa di utile e di comodo e perciò ti ringrazio anche per questo sacco, oltre che per tutto il resto che mi sarà utilissimo. Ti sarei grato se mi manderai una lista completa dei libri che ti ho spedito fuori: ne

VIVA NAPOLI

Immagine
  mercoledì, 30 marzo 2011 VIVA NAPOLI Una frase di Don Milani ha sempre accompagnato la mia vita, risuonando dentro l’animo come un’esortazione all’impegno attivo, che spesso richiede coraggio e, forse, un pizzico di saggia follia. Soprattutto quando si tratta di un impegno che fin dall’inizio si preannuncia gravoso, anche in termini personali, ricolmo di rischi e di insidie. Soprattutto quando lo si reputa doveroso. Questa frase di Don Milani è in verità una domanda, una domanda semplice e difficile allo stesso tempo, perché obbliga ad una sola risposta. Chiedeva Don Milani: Che senso ha avere le mani pulite e tenerle in tasca? Qualche settimana fa, ho cominciato ad interrogarmi anche io, dopo il pantano delle primarie del centrosinistra e di fronte alla pressione affettuosa rivoltami da associazioni e movimenti, semplici cittadini e semplici cittadine. Così ho risposto nell’unico modo possibile: non serve a niente che io abbia le mani pulite se poi le nascondo nelle mie tasche.

IDIOSINCRASIA

  martedì, 29 marzo 2011 IDIOSINCRASIA   Caro signor Freud, C’è un modo per liberare gli uomini dalla fatalità della guerra? Com’è possibile che la massa si lasci infiammare fino al furore e all’olocausto di sé? Vi è una possibilità di dirigere l’evoluzione psichica degli uomini in modo che diventino capaci di resistere alle psicosi dell’odio e della distruzione? So che nei Suoi scritti possiamo trovare risposte esplicite o implicite a tutti gli interrogativi posti, sarebbe tuttavia della massima utilità a noi tutti se Lei esponesse il problema della pace mondiale alla luce delle Sue recenti scoperte, perché tale esposizione potrebbe indicare la strada a nuovi e validissimi modi d’azione. Molto cordialmente Suo Einstein.   Caro signor Einstein, Lei comincia con il rapporto tra diritto e forza. È certamente il punto di partenza giusto per la nostra indagine. Posso sostituire la parola “forza” con la parola più incisiva e più dura “violenza”? Diritto e violenza sono per noi ogg

IL DONO

  lunedì, 28 marzo 2011 IL DONO   C’è chi dà poco del tanto che ha e lo fa per ottenere riconoscimento e l’occulto desiderio rende malsano il dono. C’è chi ha poco e dà tanto ed’è contento: crede nella vita, nella generosità della vita e la sua dispensa non è mai vuota.   INDOVINA    L’INDOVINELLO:   CHI    HA    SCRITTO   QUESTA    FRASE?   ??????????????????????????????????????????????????????????????????????   UMANITA’   La massa misera   ha finito di mendicare   e più non può cadere   nell’oscurità della notte.   Lo sconforto medita   nelle infinite forme   cerca di essere ricomposto   e assume aspetti diversi   tutti esclusi e ripugnanti.   E l’umanità si evolve   e nell’aria il profumo del sapere   cerca la sorella, il fratello, l’uguale;   e il fratello cerca il fratello   e la sorella cerca la sorella,   sul vecchio, secco e spento,   s’innesta fiero il germoglio   anteriore all’appari

INUMANITARIA

  domenica, 27 marzo 2011 INUMANITARIA   Io conosco il difficile cammino che ci è stato tracciato dal destino. L’ho già percorso cavalcando in sogno e lo ritrovo in caso di bisogno. Lo trovo ad occhi chiusi, anche bendato, il sentiero che a noi prescrive il fato, la stretta via che nell’abisso adduce. Su, venite, seguite il vostro duce! Fratelli, cosa fate? Un carro armato. E poi, con quella lamine là dietro? Un proiettile nuovo e brevettato. Buca l’acciaio come fosse vetro. Ahimè, la nostra società è impazzita! La catastrofe bussa alle sue porte. Lavorare per conto della morte è il solo modo per restare in vita. O pescatori, diteci chi viene a spargere la morte ed il terrore? Sotto la protezione delle tenebre ci piomba addosso il nostro protettore! E’ giusto che si guardi bene ai lati in cerca del nemico che si arrischia a lanciarsi di giorno nella mischia turbinosa dei mezzi corrazzati. Eppure c’è qualcosa che non quadra. Sono i francesi a rendervi nervosi? O tu povera madre ch

DIVENIRE

  sabato, 26 marzo 2011 DIVENIRE   Ogni ricerca scientifica comincia sempre con l’invenzione di un mondo possibile o di un frammento di un mondo possibile (Medawar). La ricerca scientifica non consiste semplicemente nell’osservare, raccogliere dati sperimentali e dedurne una teoria. Si può tranquillamente esaminare un oggetto per degli anni senza mai trarne una minima osservazione di interesse scientifico. Ma fino a che punto l’immaginazione e la fantasia sono elemento positivo e propulsore e quando divengono, invece, elemento negativo? E’ questo il nocciolo del problema del gioco dei possibili che, evidentemente, dipende anche e molto dall’epoca storica. Prima di Darwin, paradossalmente, la scoperta di fatti nuovi che richiedevano una spiegazione, veniva forzata in termini creazionisti così fantastici che oggi ci sembrano incomprensibili. Ad esempio, la successione discontinua di faune fossili che venivano mano a mano scoperte a partire dal secolo XVIII metteva in difficoltà l’i

VERSO IL GENOCIDIO

Immagine
venerdì, 25 marzo 2011 la colomba della pace di Picasso. VERSO IL GENOCIDIO Vorrete scusare qualche mia imprecisione o incertezza terminologica. La materia, si è premesso, non è letteraria, e disgrazia o fortuna vuole che io sia un letterato, e che, perciò, non possegga soprattutto linguisticamente i termini per trattarla. E ancora una premessa: ciò che dirò non è frutto di un’esperienza politica nel senso specifico, e per così dire professionale della parola, ma di un’esperienza che direi quasi esistenziale. La mia tesi è molto pessimistica, acremente e dolorosamente critica. Essa ha come tema conduttore il genocidio: ritengo cioè che la distruzione e sostituzione di valori nella società italiana di oggi porti, anche senza carneficine e fucilazioni di massa, alla soppressione di larghe zone della società stessa. Non è del resto un’affermazione totalmente eretica o eterodossa. C’è già nel Manifesto di Marx un passo che descrive con chiarezza e precisione estreme il genocidio ad ope

ZANZE

giovedì, 24 marzo 2011 ZANZE Io non posso parlare del male che affligge gli altri uomini. Ma il male che toccò in sorte a me da quando vivo, bisogna che io lo confessi lo trovai sempre a qualche mio giovamento. Perfino quell’orribile calore che mi opprimeva, e quegli eserciti di zanzare che mi facevano la guerra sì feroce. Senza uno stato di perenne tormento com’era quello avrei avuta la costante vigilanza necessaria per conservarmi invulnerabile ai dardi di un amore che mi minacciava con un’indole sì allegra ed accarezzante qual’era quella della fanciulla? Se io talora tremava di me in tale stato, come avrei potuto governare le vanità della mia fantasia in un aere alquanto piacevole, alquanto consentaneo alla letizia? Stante l’imprudenza dei genitori della Zanze, che tanto si fidavano di me; stante l’imprudenza di lei, che non prevedeva di potermi essere cagione di colpevole ebrezza; stante la poca sicurezza della mia virtù, non v’ha dubbio che il soffocante calore di quel forno e

PERTURBAZIONI

  mercoledì, 23 marzo 2011 PERTURBAZIONI   Una delle condizioni materiali dell’esistenza dell’uomo è il suo legame con l’ambiente e con la biosfera della Terra, equilibrati dai rapporti ecologici, dalle catene nutritive e dai meccanismi di adattamento. Il ricambio delle sostanze fra l’uomo e la natura ha sempre provocato inevitabilmente perturbazioni permanenti del bilancio ecologico, che si sono espresse inizialmente nell’esaurimento di determinate ricchezze naturali, ossia di mezzi di vita: fertilità del terreno, alcuni tipi di piante e di animali; di mezzi di lavoro: foreste, giacimenti, acqua potabile. Fin dall’inizio tali perturbazioni hanno messo in luce l’ambivalenza dell’attività umana e dell’esistenza stessa dell’uomo, la duplicità delle sue possibilità, la sua capacità di creare e di distruggere, di realizzare per sé un nuovo ambiente e nuove condizioni di vita e di guastare l’ambiente e le condizioni naturali. Prima dell’inizio della fase odierna dello sviluppo industr

CONTRO LA GUERRA

Immagine
  martedì, 22 marzo 2011 Disegno di Guttuso contro la guerra. CONTRO LA GUERRA La bomba atomica non può che condurre alla non-violenza. Probabilmente è vero, se con ciò si vuole intendere che la potenza distruttiva della bomba atomica provocherà un tale disgusto che per un certo periodo la violenza sarà ripudiata. Dal male può nascere solo il male. La bomba atomica ha distrutto i sentimenti più nobili che hanno sostenuto l’umanità per millenni. La guerra non conosce altra legge che quella della forza. La bomba atomica ha fatto ottenere la vittoria, ma ha significato la distruzione fisica di intere popolazioni e dell’anima di altrettante sopravvissute. Una ingiustizia maggiore non dà il diritto a chi è colpevole di una ingiustizia minore di sterminare senza pietà uomini e bambini. La morale che si può legittimamente trarre dalla spaventosa tragedia provocata dalla bomba atomica è che una bomba non può essere distrutta da un’altra bomba, come la violenza non può essere eliminata dall

LIBERTA’

  lunedì, 21 marzo 2011 LIBERTA’ Alle porte della città e presso il focolare vi ho veduto: adoravate, prostrati, la vostra libertà, come gli schiavi si umiliano, lodano il tiranno che li uccide. Al bosco sacro e all’ombra della torre ho veduto, ahimé, per il più libero di voi la libertà non era che prigione. E il mio cuore sanguinò, perché sarete liberi soltanto quando imbriglierete il vostro desiderio di libertà, cessando di considerarlo un fine e un compimento. In verità sarete liberi quando l’affanno riempirà il vostro giorno, e il bisogno e il dolore della notte. Ma come potrete innalzarvi oltre i giorni e le notti, se non spezzerete le catene che, all’alba della vostra conoscenza, imprigionarono il meriggio? Quella che chiamate libertà è la più forte di queste catene, benché i suoi anelli vi abbaglino, scintillando al sole. E ciò che vorreste escludere per essere liberi, non è forse parte di voi stessi? L’ingiusta legge che vorreste distruggere è la stessa che la vostra mano h

IMPOSSIBILE

domenica, 20 marzo 2011 IMPOSSIBILE   Ogni centrale atomica è soggetta a verifiche preliminari che simulano diverse ipotesi di incidente. Noi facciamo accurate prove mediante modelli matematici e altre verifiche su apparecchiature sperimentali in scala. Ci sono numerosi istituti scientifici che si occupano specificamente di questi problemi. Il più importante dei sistemi di sicurezza è quello che assicura il controllo della reazione a catena. E’ l’indicatore fondamentale. Sotto questo profilo i nostri reattori non sono secondi a quelli che operano in altri paesi. Estremamente valido è proprio il nostro sistema automatico di bloccaggio della reazione a catena. Certo è che si respira, tra i tecnici e i responsabili, un’atmosfera di totale sicurezza. Uno dei responsabili ammette che perfino l’idea di costruire le centrali nucleari lontano dai centri abitati sarebbe stata presto rivista, dopo trent’anni di esperienze che dimostrano l’assoluta sicurezza di quel tipo di impianti. L’even

FANCIULLEZZA

  sabato, 19 marzo 2011 FANCIULLEZZA     Quel che fa poesia è la fantasia, il sognare ad occhi aperti, interpretare il sentire – con il cuore e con la mente – avere una chiave di lettura della realtà, passata, presente, in divenire, essere anche preveggente. La fantasia è una prima forma umana della conoscenza. É la forma di una lettura del mistero che circonda l’umanità al quale vengono date risposte e, dove non riesce a spiegare utilizzando la scienza, spiega con la fantasia raccontata poeticamente.   SPIRITO   La fantasia viene fuori alle origini dell’umanità, è la prima forma della conoscenza. La poesia fa dei primitivi dei poeti. Significativa è la denominazione di poesia di Giambattista Vico: Fanciullezza dell’umanità. E sottolinea che gli studi della metafisica e della poesia sono naturalmente opposti tra loro: quella purga la mente dai pregiudizi della fanciullezza, questa tutta ve l’immerge e rovescia dentro; quella resiste al giudizio dei sensi, questa ne fa la