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Visualizzazione dei post da novembre, 2010

ACCENNO

  martedì, 30 novembre 2010 ACCENNO Anche chi ha appena sentito parlare di Antonio Gramsci e lo colloca a malapena tra i leggendari leader storici del comunismo, o della galleria dei martiri dell’antifascismo, non si deve sentire intimidito: le lettere parlano da sole e parlano un linguaggio semplice, accessibile a chiunque abbia mente e cuore, il giovane e l’anziano, chi ha fatto appena la terza elementare e chi ha una laurea. In primo piano sta una tragedia personale. Sono, quasi tutte, lettere familiari. Le prime portano la data del novembre 1926 allorquando Antonio Gramsci, segretario del Pc d’Italia, fu arrestato nonostante non avesse violato alcuna legge e fosse un parlamentare. Arrestato, confinato, processato, condannato a venti anni di reclusione. A volte, dibattendo di questa o quella questione ( le razze, ad esempio ) Antonio ne approfitta per fornire uno spaccato autobiografico, persino da albero genealogico: Io stesso non ho razza; mio padre è di origine albanese recen

EMILIANO

  lunedì, 29 novembre 2010 EMILIANO   Se povero tu sei, Emiliano, sempre povero resterai. Le ricchezze si danno solo ai ricchi: ai poveri, mai.     INDOVINA     INDOVINELLO:   CHI    HA    SCRITTO    QUESTA    FRASE?     L’ ATEO DEL VILLAGGIO   Voi giovani che discettate sulla dottrina   dell’immortalità dell’anima,   io che giaccio qui fui l’ateo del villaggio,   loquace, polemico, versato nelle dispute   dei miscredenti.   Ma durante una lunga malattia   mentre la tosse mi uccideva   lessi le Upanishad e la poesia di Gesù.   Ed esse accesero una fiaccola di speranza e intuizione   e desiderio che l’Ombra,   guidandomi rapida per le caverne di tenebra,   non poté estinguere.   Ascoltatemi, voi che vivete nei sensi   e pensate soltanto attraverso i sensi:   l’immortalità non è un dono,   l’immortalità è una conquista;   e solo coloro che lottano allo stremo   la possederanno.   -Edgar Lee

FEMMINISMO

  domenica, 28 novembre 2010 FEMMINISMO L’opera sparsa e faticosa che andavo compiendo non mi confortava molto delle intime disfatte. Cominciavo a spiegarmi la mancanza in Italia di un nucleo che disciplinasse i tentativi e le affermazioni femministe. La solidarietà femminile laica non esisteva ancora. Invece il cattolicismo, che aveva sempre imposto alla donna il sacrificio, consentiva ora ad una certa azione muliebre, ma sotto la propria sorveglianza. Contro questo nuovo pericolo nessuno s’aggruerriva. Anzi, come ben mi indicava la vecchia amica, i liberi pensatori di Montecitorio mandavan le loro figlie in istituti retti da monache, allo stesso modo che quelli del paese di laggiù mandavan le mogli al confessionale. Femminismo! Esclamava ella. Organizzazione di operaie, legislazione del lavoro, emancipazione legale, divorzio, voto amministrativo e politico… Tutto questo, sì, è un compito immenso, eppure non è che la superficie: bisogna riformare la coscienza dell’uomo, creare que

AERONAUTA

  sabato, 27 novembre 2010 AERONAUTA   Nei miei primi giorni di giornalismo, ero redattore di un giornale precursore di molti periodici, oggi popolarissimi. La nostra specialità era di unire l’utile al dilettevole: quanto a ciò che doveva essere ritenuto dilettevole o utile, il lettore ci pensava da sé. Davamo consigli intorno al matrimonio, consigli lunghi e gravi, che, se fossero stati sentiti, avrebbero fatto dei nostri lettori l’invidia dell’intero mondo coniugale. Insegnavamo agli associati come arricchire con l’allevamento dei conigli, citando fatti e cifre. La cosa che li doveva sorprendere era, per qual ragione mai noi non rinunciassimo al giornalismo per metterci ad allevare conigli. Dicevamo ai lettori quanti calvi v’erano in Islanda, e, per quel che se ne sapeva, le nostre cifre potevano essere esatte; quante aringhe rosse messe l’una dietro l’altra ci sarebbero volute per arrivare da Londra a Roma; cosa che doveva essere utile a qualcuno desideroso di schierare una li

UN FALSO CAVALIERE

  venerdì, 26 novembre 2010 UN FALSO CAVALIERE     Basso, tu indossavi abiti del colore dell’erba finché la legge che fissava i posti a teatro è rimasta inapplicata. Ma da quando l’attenzione di un benevolo censore ha ordinato che tornasse in vigore e cavalieri più autentici ubbidiscono a Oceano, tu risplendi negli abiti carichi di cocco o tinti di porpora e così credi di abbindolarci. O Basso, non esistono mantelli da quattrocentomila sestersi, altrimenti il mio amico Cordo avrebbe il titolo di cavaliere prima di tutti gli altri. -Marziale-   SE IO FOSSI UN POETA   Se io fossi un poeta   galante, canterei   agli occhi vostri un canto così puro   come sul marmo bianco l’acqua chiara.   E in una strofa d’acqua   tutto il canto direbbe:   So già che non rispondono ai miei occhi,   che vedono e guardando nulla chiedono,   i vostri chiari; hanno i vostri occhi   la calma buona luce,   luce del mondo in fiore, che un mattino   ho vis

RIFUGIO

  giovedì, 25 novembre 2010 RIFUGIO A volte vorrei rifugiarmi con tutto quel che ho dentro in un paio di parole: ma non esistono ancora parole che mi vogliano ospitare. É proprio così. Io sto cercando un tetto che mi ripari ma dovrò costruirmi una casa, pietra su pietra. E così ognuno cerca una casa, un rifugio per sé. E io mi cerco sempre un paio di parole. A volte mi sembra che ogni parola che vien detta, e ogni gesto che vien fatto, accrescano il grande equivoco. Allora vorrei sprofondarmi in un gran silenzio e vorrei anche imporre questo silenzio agli altri. Sì, a volte qualunque parola accresce i malintesi su questa terra troppo loquace. - Etty Hillesum , Diario 1941 – 1943.   1942   Il più bello dei mari   è quello che non navigammo.   Il più bello dei nostri figli   non è ancora cresciuto.   I più belli dei nostri giorni   non li abbiamo ancora vissuti.   E quello   che vorrei dirti di più bello   non te l’ho ancora detto.   -Nazim Hikmet-   [Cerca: UN DENTISTA ]

CAVALIERE

  mercoledì, 24 novembre 2010 CAVALIERE   Se gli dei mi dessero un milione di sestersi così dicevi, o Scevola, quando ancora non eri un perfetto cavaliere, Oh come sarei generoso, oh come vivrei felice. Gli dei, generosi, sorrisero, e ti diedero il milione. Da allora la tua toga è molto sporca, il tuo mantello più lercio, la suola dei tuoi calzari è stata rattoppata più di una volta: su dieci olive sono di più quelle che metti da parte, una sola tavola apparecchiata ti procura due cene, bevi la densa feccia del vino rosso di Veio, spendi un asse per i ceci caldi e un asse per il sesso. Andiamo in tribunale, bugiardo, mentitore che non sei altro: o vivi davvero, Scevola, o rendi il milione agli dei. -MARZIALE-   DATEMI BACCO, TABACCO E VENERE   Datemi bacco, tabacco e venere   Finché non dica: “ Basta, sono in cenere “.   E datemene senza farmi un’obiezione   Fino al giorno della resurrezione:   Ché, perdio, questa sola sarà   La mia amata trinità.  

DISSIMILE

  martedì, 23 novembre 2010 DISSIMILE   Ed Erissimaco prese a dire: Ordunque, a me par necessario, dacché Pausania, avendo cominciato bene il ragionamento, non l’ha finito come doveva, che io mi provi a completare il discorso. Che l’amore sia duplice, pare a me sia stata una buona distinzione; però, che non risieda soltanto negli animi umani e non si volga soltanto alle persone belle, ma che molti altri siano gli oggetti suoi, e risieda anche negli altri esseri, nei corpi cioè di tutti quanti gli animali e nelle piante tutte della terra, e per così dire in ogni cosa che esiste, mi pare di averlo appreso dalla medicina, l’arte nostra, che grande e meraviglioso dio egli sia, e come pervada ogni cosa, umana e divina. Comincerò il mio dire dalla medicina, anche per fare onore all’arte mia. I nostri corpi hanno anch’essi il duplice amore. La sanità e l’infermità sono per consenso di tutti cose diverse e dissimili, e ciò che è dissimile, desidera e ama il dissimile: sicché altro è l’am

ESSERE PER LA PACE

lunedì, 22 novembre 2010 ESSERE PER LA PACE    Essere per la pace non significa fare gli obiettori di coscienza, significa agire concretamente per spodestare e rendere innocui i fautori della guerra.   I N D O V I N A      L’ I N D O V I N E L L O:   C H I        H A        D E T T O   Q U E S T A       F R A S E?   ??????????????????????????????????????????????????????????????????????????       [ Cerca: SCRUPOLI ]   VORREI VEDERE   Nell’umanità vorrei vedere   nuovi occhi e nuovi sorrisi   e respirare un’aria diversa,   che nell’allargare i polmoni   ingigantisse anche i cuori.   Vorrei sentire,   nelle strette di mano,   il sentimento che tutti accomuna   trasmettersi dall’uno all’altro braccio   fino a toccare il cuore   e dal cuore scaturire,   come soffici sinfonie,   in parole d’amore.   -Renzo Mazzetti- 

IL GRANDE PRINCIPIO

domenica, 21 novembre 2010   IL GRANDE PRINCIPIO Popolo di Francia! Per quindici secoli sei vissuto in schiavitù, e quindi infelice. Da sei anni respiri a fatica, nell’attesa dell’indipendenza, della felicità e dell’uguaglianza. L’uguaglianza! Primo voto della natura, primo bisogno dell’uomo, e primo elemento di ogni associazione legittima! Popolo di Francia! Tu non sei stato favorito più delle altre nazioni che vegetano su questa misera terra!. Sempre e ovunque, la povera specie umana, in preda ad antropofaghi più o meno scaltri, fu un trastullo per tutte le ambizioni, fu un pascolo per tutte le tirannie. Sempre e ovunque si cullarono gli uomini con belle parole: mai in nessun luogo hanno ottenuto la cosa mediante parole. Da tempo immemorabile ci si ripete ipocritamente, gli uomini sono uguali; e da tempo immemorabile l’ineguaglianza più avvilente e più mostruosa pesa insolentemente sul genere umano. Da quando esistono società civili, l’appannaggio più bello dell’uomo è riconosci

PRONA

  sabato, 20 novembre 2010 PRONA   In nessun ambiente si fa tanto sbandieramento di patriottismo come nei ceti ricchi e nobili; sembra quasi che le famiglie del patriziato e della grande borghesia abbiano il monopolio del prestigio della patria, del suo onore e della sua fortuna. In realtà le cose sono alquanto diverse e, salvo qualche lodevole eccezione, non vi fu mai gente così servile verso gli invasori del proprio paese come quella appartenente alle classi alte. La nobiltà milanese era stata, nella sua gran maggioranza, prona ai piedi di Napoleone quando costui era in auge; non appena, però, l’impero napoleonico finì, e gli austriaci rientrarono il Lombardia, quei medesimi nobili che avevano affollato le anticamere di Eugenio de Beauharnais, vicerè d’Italia, si affrettarono a fare omaggio al nuovo padrone. Gli ufficiali austriaci furono ricevuti con entusiasmo nei salotti eleganti e le belle damine aristocratiche non furono altere con loro, ma concedettero tutto quello che c’

ERACLE

  venerdì, 19 novembre 2010 ERACLE   Molti secoli prima di Cristo la Grecia era abitata da pacifici pastori che vennero ridotti in schiavitù da degli invasori guerrieri. Questa situazione fece sorgere molte leggende, di cui erano protagonisti personaggi dotati di forza e di intelligenza eccezionali, denominati eroi. A uno di questi eroi, in particolare modo, ne successero di tutti i colori, ed egli riuscì sempre a cavarsela. Si chiamava Eracle, figlio di Giove ma sua madre non era Giunone la moglie legittima di Giove, ma era figlio di una donna di cui il re degli dei di era innamorato. Giunone, allora, in odio al figlio di suo marito, gli fece passare tanti guai. Pensate che, quando Eracle non aveva ancora otto mesi, Giunone lo fece assalire da due enormi serpenti; il piccolo, che era dotato di una forza immensa, se ne liberò strozzandoli. Divenuto un giovane, Giunone lo costrinse a servire il re di Micene Euristeo, che lo sottopose alle famose dodici fatiche, compiute le quali a

UN DENTISTA

  giovedì, 18 novembre 2010 UN DENTISTA Cara Kitty, grande novità, ci sarà un ottavo inquilino! Sì, già da sempre eravamo convinti che qui c’è spazio e cibo a sufficienza per un’ottava persona. Avevamo solo paura di approfittare troppo di Kugler e Kleiman. Ma adesso che le notizie sugli ebrei sono ancora peggiorate, papà ha parlato con i due interessati e loro sono stati subito d’accordo. Il pericolo per sette o otto persone è uguale, hanno detto, ed è vero. Stabilito questo, ci siamo guardati intorno mentalmente nella nostra cerchia di amici in cerca di una persona sola che potesse adattarsi alla nostra famiglia di clandestini. Non è stato difficile trovare qualcuno che avesse le caratteristiche giuste. Dopo che papà aveva scartato tutti i parenti dei Van Daan la scelta è caduta su un dentista di nome Alfred Dussel. Vive con una donna cristiana simpatica e molto più giovane con cui probabilmente non è sposato, ma questo non c’entra. Si dice che sia un uomo tranquillo e gradevole e

SPERIAMO BENE

mercoledì, 17 novembre 2010 SPERIAMO BENE Tu tratti affari pubblici, immagina che questo dica il maestro con barba che una funesta sorsata di cicuta tolse, con quale affidamento? Dimmelo, o pupillo del grande Pericle. Naturalmente intelligenza ed esperienza ti son cresciute veloci prima dei peli, hai fatto il callo nelle cose da dire e da tacere. Perciò allorquando la plebaglia ribolle per gli agitati umori tu sei portato a fare il silenzio nell’ardente turba con la maestà della mano. E poi che predichi? Quiriti, questo, per esempio, non è giusto, questo è male, questo è meglio. Infatti tu sai esattamente tener sospesa la giustizia sui due piatti dell’incerta bilancia; distingui la linea retta nel punto dove si storge o quando un regolo dal piede zoppo inganna, e sei capace d’infiggere la negra theta nel vizio. Ma perché dunque, bello, come sei solo di fuori, non la smetti di scuotere anzi tempo la coda davanti al popolino che t’applaude, e non sorbisci piuttosto un Anticyra puro?

PLUTO

  martedì, 16 novembre 2010 PLUTO   Eracle, assunto nel novero degli dei e accolto alla mensa di Zeus, salutava con molta cordialità gli dei ad uno ad uno; ma quando, ultimo di tutti, entrò Pluto [nella mitologia pagana Pluto è il dio della ricchezza] abbassò gli occhi al suolo, distogliendo lo sguardo da lui. Stupito di questo fatto, Zeus gli chiese perché guardava di mal occhio il solo Pluto, mentre aveva rivolto affabilmente la parola a tutti i numi. Ed Eracle rispose: Ma, per verità, io non lo vedo di buon occhio, perché, quando vivevo tra gli uomini, lo incontravo per lo più in compagnia di bricconi. -ESOPO-   EXEGI MONUMENTUM   Ho eretto un monumento più duraturo del bronzo   e più alto della mole regale delle piramidi,   che né la pioggia edace, né la furia di Aquilone   o una serie innumerevole di anni e la fuga   del tempo potrà distruggere.   Non tutto morirò e molta parte di me   eviterà Libitina; sempre recente io crescerò   nella l

SCRUPOLI

  lunedì, 15 novembre 2010 SCRUPOLI   Abbiamo altrove osservato che, essendo i sensi la fonte di tutte le nostre conoscenze, era molto importante sapere fino a qual punto avremmo potuto contare sulla loro testimonianza; aggiungiamo qui che l’esame degli aiuti dei nostri sensi, ossia degli strumenti, non è meno necessario. Nuova applicazione dell’esperienza, altra fonte di osservazioni lunghe, faticose e difficili. Vi sarebbe un mezzo per rendere più breve il lavoro; quello di chiudere le orecchie a certi scrupoli della filosofia razionale ( perché anche la filosofia razionale ha i suoi scrupoli ) e di ben determinare fin dove, in tutte le quantità, è necessaria la precisione delle misure. Quanta applicazione, quanto lavoro e tempo perduti a misurare, che si sarebbero potuti meglio impiegare nel compiere nuove scoperte!   I N D O V I N A       L’ I N D O V I N E L L O:   C H I       H A       S C R I T T O   Q U E S T O       P E N S I E R O?   ????????????????????

PILLOLE

  domenica, 14 novembre 2010 PILLOLE   Buon giorno, disse il piccolo principe. Buon giorno, disse il mercante. Era un mercante di pillole perfezionate che calmavano la sete. Se ne inghiottiva una alla settimana e non si sentiva più il bisogno di bere. Perché vendi questa roba? disse il piccolo principe. E’ una grossa economia di tempo, disse il mercante. Gli esperti hanno fatto dei calcoli. Si risparmiano cinquantatré minuti alla settimana. E che cosa se ne fa di questi cinquantatré minuti? Se ne fa quel che si vuole… Io, disse il piccolo principe, se avessi cinquantatré minuti da spendere, camminerei adagio adagio verso una fontana… -Antoine De Saint-Exupéry, il piccolo principe,XXIII.                 [ Cerca: 960,05 MAGACICLI ]               LA GALLERIA   La galleria è una notte per gioco,   è corta e dura poco.   Che piccola notte scura scura!   Non si fa in tempo ad avere paura.   -Gianni Rodari-

INTREPIDI

  sabato, 13 novembre 2010 INTREPIDI   L’economia politica della classe operaia sta per riportare una grande vittoria sull’economia politica della proprietà. Parliamo del movimento cooperativo, specialmente delle fabbriche cooperative create dagli sforzi di pochi lavoratori intrepidi non aiutati da nessuno. Il valore di questi grandi esperimenti sociali non può mai essere apprezzato abbastanza: coi fatti invece che con argomenti, queste cooperative hanno dimostrato che la produzione su grande scala e in accordo con le esigenze della scienza moderna, è possibile senza l’esistenza di una classe di padroni; che i mezzi di lavoro non hanno bisogno, per dare i loro frutti, di essere monopolizzati come uno strumento di asservimento e di sfruttamento del lavoratore; che quindi il lavoro salariato, come il lavoro dello schiavo o del servo della gleba, è solo una forma transitoria e inferiore, destinata a sparire dinanzi al lavoro associato, che impugna i suoi strumenti con mano volontero

SPOT

  venerdì, 12 novembre 2010 SPOT Signor presidente, c’è bisogno che questa gliela spieghi? Andiamo al cinema per vedere un film, non un’assordante pubblicità della Chevrolet. Esci di casa perché non hai voglia di guardare la televisione. Paghi la Baby sitter, la benzina dell’auto, dieci dollari per il biglietto del cinema e sette per i popocorn. Lo fai per rifugiarti nel magico mondo del cinema. Ma prima di poter vedere il nuovo capolavoro dei fratello Coen ti devono ricordare che potresti divertirti molto di piùse fossi a casa a giocare all’ultima versione di Grand Theft Auto. Le sale cinematografiche pensano che il pubblico sia stupido ( e perché dovrebbero, quando vedono la gente fare la fila alle casse pronta a pagare dieci sacchi per vedere Saw IV? ) e che quindi non ci importi di starcene seduti lì a sorbirci venti minuti di pubblicità televisiva. Ricordate quando c’era un solo spot? Nessuno si lamentava, così hanno iniziato ad aggiungerne altri. Ora tutti i multisala si mett