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Visualizzazione dei post da novembre, 2011

DAMA

mercoledì, 30 novembre 2011 DAMA   V’era una dama di così rispecchiata virtù che perfino le donne dei paesi vicini accorrevano a vederla come una meraviglia. Avvenne ch’ella perse il marito, e, non contenta di seguirne il funerale coi capelli sparsi percotendosi davanti a tutti il petto nudo, come tutte fanno, volle seguire il defunto perfin nel sepolcro. Così che, quando il corpo fu posto nel sotterraneo, secondo l’uso greco, questa dama gli si mise accanto, dolente custode, piangendolo giorno e notte. Né il padre, né la madre, né i parenti riuscirono a strapparla di là, afflitta e decisa a lasciarsi morire di fame; gli stessi magistrati, fatto un ultimo tentativo, dovettero ritirarsi. E, compianta da tutti, questa donna più unica che rara aveva già lasciato trascorrere cinque giorni senza prender cibo. Una fedelissima ancella era rimasta accanto all’infelice, e, unendo le proprie lacrime a quelle di lei, badava a riaccender la lampada funeraria ogni volta che la vedeva venir me

PIETRO

  martedì, 29 novembre 2011 PIETRO       Senza mamma aveva lavorato fin da fanciullo. Dopo una infanzia ed una prima giovinezza di sofferenze aveva imparato da solo a leggere ed a scrivere. Si era formata una cultura che gli permise anche di scrivere dei bozzetti drammatici. Si era guadagnata la simpatia e la fiducia dei compagni che lo videro sempre primo nelle battaglie del lavoro. Nelle elezioni del 1900 fu contrapposto al rappresentante degli industriali nel collegio di Sampierdarena. L’operaio verniciatore Pietro Chiesa entrò alla Camera dei Deputati indossando la tuta blu e dalla estrema sinistra si levò il grido: viva il lavoro!   B A L L A T A        D E L L ‘ A U T O M A   che cosa è l’uomo? Dove cerchi i suoi segni?   È il barometro, l’architettura barocca, il fazzoletto:   non c’era il pane, nemmeno, una volta,   né i tarocchi, né i fotoromanzi, né il letto:   che cosa è l’uomo? Dove sta la sua storia?   È la cornice, il cavallo a dondolo,

SUPERSFRUTTAMENTO

  lunedì, 28 novembre 2011 SUPERSFRUTTAMENTO     Un anno e mezzo fa sulla vicenda Pomigliano il PD di Bersani (che ancora in troppi si ostinano a considerare un alleato credibile a sinistra) disse che quella intesa era solo un’eccezione e tale doveva rimanere. Ma i fatti hanno smentito il PD e quell’eccezione è stata subito dopo allargata a Mirafiori e all’ex Bertone e si è rivelata lo strumento con cui distruggere il contratto nazionale negando i fondamentali diritti dei lavoratori e del lavoro. L’obiettivo di Sergio Marchionne era chiarissimo fin dall’inizio, puntava a instaurare un nuovo ordine aziendale per imporre la centralità assoluta dell’impresa come unico orizzonte possibile nei luoghi di lavoro e nella società. L’obiettivo a cui si mirava era quello di cancellare ogni difesa individuale e collettiva dei lavoratori e a tale scopo bisognava eliminare la presenza di qualsiasi sindacato che non si riconoscesse pienamente nella logica dell’azienda, nei suoi dettami di sfrut

MONDO

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  domenica, 27 novembre 2011 MONDO     Dunque la terra non si aggiunse all’improvviso come un corpo estraneo, né fu scagliata da altre regioni in spazi estranei, ma fin dall’origine del mondo fu concepita unitamente con essi, e loro parte essenziale, come ci appaiono le membra. Inoltre la terra, scossa a un tratto da un fragoroso tuono, con il suo moto fa sussultare tutto ciò che poggia su essa; il che non potrebbe in alcun modo produrre, se non fosse unita alle parti aeree del mondo e al cielo. Infatti aderiscono fra loro con radici comuni, congiunte e unitamente create fin dai primordi del tempo. Non vedi come la potenza dell’anima, sebbene oltremodo sottile, sostiene anche il grande peso del corpo, poiché è congiunta e creata insieme ad esso? Infine qual forza è in grado di sollevare il corpo in un agile salto, se non la potenza dell’anima che governa le membra? Non vedi ormai quanto potere abbia una tenue forza, se è unita a un corpo pesante, come l’aria è unita alla terra e

IERI

  sabato, 26 novembre 2011 IERI     Ed ecco avanzarsi una bellissima principessa con il volto risplendente. Essa è disposta a sostenere la sua opinione difronte ai sapienti. Arrivano cinquanta filosofi i quali, nel confronto, rimangono senza parola. Accompagnata dal popolo: recita una bella preghiera mentre le viene tagliata la testa luminosa più del sole e più pulita della luna. Ed ecco gli Angioli che scendono dal cielo. (meditazione su: Santa Caterina d’Alessandria, martire).;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;    ;;;;;;;; ;;;;;          ;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;                    ; ;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;          ;;;;;;; In ricordo della storica passeggiata del 25.11.2011:                                      V E C C H I A N O     D I     M A R Z O   Il mare boscaiolo   rumoreggia cupo   inondando il territorio.   Scomparsa è la spiaggia   ricoperta di legname   pare foresta rovinata.   La nostra passata presenza   nel selvaggio

SENTONO

  venerdì, 25 novembre 2011 SENTONO   E poi dite la verità con delle belle menzogne, Falsi! Come la poesia. E se il verso non vi viene da questa posizione, da questa o da così, be’, buttatevi in terra, mettetevi così… Aaah! Eccolo qua! E’ da distesi che si vede il cielo. Guarda che bellezza! Perché non mi ci sono messo prima?… Rimpicciolitevi, e tutto vi sembrerà grande. Volate altissimi, e tutto vi sembrerà piccolo. Cosa guardate? I poeti non guardano. Vedono, i poeti. Non ascoltano, sentono! (Meditando su ”la tigre e la neve” di Vincenzo Cerami e Roberto Benigni).       2 5      N O V E M B R E   In questo giorno   di festa mia   tutto è poesia   ed io mi sento   un verso nel creato.   Così più bella   ognor un’altra poesia   è la ragazza che sogno   che sempre penso   e da tanto non vedo.   -Renzo Mazzetti-

WILLY

giovedì, 24 novembre 2011 WILLY Non piangetemi, non chiamatemi povero. Muoio per aver servito un’idea. (Parole scritte con la punta di uno spillo, sulla copertina di una Bibbia ritrovata nei pressi del luogo ove fu fucilato). -Guglielmo Jervis- (Willy) di anni 42, nato a Napoli, ingegnere presso la Olivetti di Ivrea (Torino), Partigiano. PER I MORTI DI REGGIO EMILIA (parte) Compagno cittadino, fratello partigiano, teniamoci per mano in questi giorni tristi: di nuovo a Reggio Emilia di nuovo là in Sicilia son morti dei compagni per mano dei fascisti. Di nuovo come un tempo, sopra l’Italia intera urla il vento e soffia la bufera. -F. Amodei-  [ Cerca: FOLGORE ]

SENILE

  mercoledì, 23 novembre 2011 SENILE   La studiosità senile è zelo nell’apprendere oltre l’età; e lo studioso anziano suppergiù un tale che a sessant’anni sonati impara a mente tirate di tragedia, e, mentre le recita tra il bere, rimane a mezzo. E si fa insegnare dal figliuolo il ”fianco destro” e il ”fianco sinistro” e il ”dietro fronte”. E paga per le feste degli eroi, pur di prender parte con i ragazzi alla corsa delle fiaccole. S’intende che, se per caso è invitato a una cerimonia in una cappella di Eracle, buttato via il mantello, aiuta a sollevar da terra il bue, per potergli poi curvare all’indietro il collo; ed entra nelle palestre, e si attacca alla gente per far la lotta. E ai giuochi di prestigio rimane per tre o quattro turni di pubblico, sforzandosi d’imparare le canzonette. E, iniziato al culto di Sabazio, fa di tutto per comparire perfetto al sacerdote. E incapricciatosi d’un’etera, busca bastonate dal rivale, perché tenta sfondare la porta a colpi di trave, e spor

UNIVERSO

  martedì, 22 novembre 2011 UNIVERSO   Non si può esplorare l’universo come si può esplorare se stessi: conosci te stesso e conoscerai l’universo. Anche la conoscenza del proprio intimo richiede uno sforzo incessante, ma anche uno sforzo puro, e per far questo occorre un cuore puro. (meditazione sull’universo in te di Mahatma Gandhi).       P R E CI P I T A       I L       M O N D O       N E L L ‘ U N I V E R S O   Il mondo precipita nell’universo   e ora non è più rotondo   come quando girava lassù   intorno a se stesso.   E’ divenuto più snello   ed elastico fa mille smorfie   e sorride per la gente   che testarda ancora si tiene   strettamente salda alle sue code.   La sciocca luna   finalmente più non si vede   e le parole   dette al suo chiarore   più non si ripetono.   Esistevano tante e tante cose   ed ora sono rimaste lassù   dove rimaneva attaccato il mondo   e girano per inerzia   cerca

SFIDE

  lunedì, 21 novembre 2011 SFIDE   Oggi si apre una nuova era della politica italiana. Tra qualche mese tutto ciò che abbiamo conosciuto per diciassette anni sarà definitivamente superato. Partiti, sindacati, diritti, prassi: tutto sarà diverso. E’ ora di lasciare ogni pigrizia e di affrontare le nuove sfide con coraggio. La democrazia italiana è stata sospesa. Monti commissaria il paese in nome delle banche e dei mercati. Ha e avrà largo consenso. Sta a noi decidere se accodarci al coro o cedere alla paura oppure tenere aperta la speranza con la lotta politica, sociale e culturale. Dobbiamo cambiare ed in fretta Cominciamo subito!   I N D O V I N A       L’ I N D O V I N E L L O:   C H I       E’       L’ A U T O R E ???????????   S E N Z A      T I T O L O   La società recidiva   senza occhi   senza voce   senza orecchie   reprime immensità di nuova vita   in metafore di vista, di urli, di udito.   La compagine povera che soffre   per

IDEALISMO

  domenica, 20 novembre 2011 IDEALISMO L’idealismo e la metafisica sono le cose più comode del mondo, perché si possono dire tutte le stupidaggini che si vuole senza basarle sulla realtà oggettiva e controllarle con la realtà. Al contrario, il materialismo e la dialettica richiedono sforzi; devono essere basati sulla realtà oggettiva e controllati con questa realtà. Se non si fanno degli sforzi, si rischia di scivolare nell’idealismo e nella metafisica.   Quante cose da fare,   sempre con urgenza,   cielo e terra girano in tondo,   chiaro e scuro il tempo incalza,   diecimila anni: troppo lunghi,   lottiamo solo da mattina a sera.   Furia di acque e di nubi   sconvolge i Quattro Mari,   tempesta di venti e di tuoni   squassa i Cinque Continenti.   E’ necessario spazzar via   tutti gli insetti nocivi.   Non ci saranno più nemici.   -Mao Tse Tung-

ABITUDINE

sabato, 19 novembre 2011 ABITUDINE   L’abitudine è una nostra natura. Chi si abitua alla fede, ci crede e non può più non temere l’inferno, e non crede ad altro. Chi si abitua a credere che il re è terribile… eccetera. Chi dunque può dubitare che, essendo la nostra anima abituata a veder numero, spazio, movimento, crede a tutto questo e a nient’altro che a questo? Che cosa sono i nostri principi naturali se non i principi che abbiamo acquisito con l’abitudine? E nei fanciulli, che cosa sono quei principi che hanno ricevuto dall’abitudine dei loro padri, come negli animali l’istinto di caccia? Una differente abitudine ci darà altri principi naturali, come si vede per esperienza. E se ce ne sono alcuni che non possono essere cancellati dall’abitudine, ce ne sono altri che provengono dall’abitudine contro la natura e che non possono essere cancellati né dalla natura né da una seconda abitudine. Ciò dipende dalla disposizione. (Meditazione su: Dio o il mondo? di Blaise Pascal).  

SELVATICO

  venerdì, 18 novembre 2011 SELVATICO   Nessuno ha mai fatto tanto bene i suoi calcoli per la vita, senza che non gli capiti sempre qualcosa di nuovo. Gli avvenimenti, l’età, l’esperienza: c’è sempre qualcosa da imparare. Capisci di non sapere quel che credevi di sapere; e quando le hai messe alla prova, rifiuti le tue convinzioni più importanti. E’ proprio quel che capita a me. Quella vita di fatica che ho trascorso finora, adesso che sono vicino alla fine non la tollero più. E per quale ragione? Ho appreso dalla realtà che per l’uomo non c’è nulla di meglio della tolleranza e della dolcezza. Ognuno può vederlo, prendendo esempio da me e da mio fratello. Lui ha sempre trascorso la vita senza fare nulla, tra le feste, mite e sereno; non ha mai offeso nessuno, ha sempre un sorriso per tutti. Ha vissuto per se stesso, e per se stesso ha speso i suoi soldi. Tutti parlano bene di lui, tutti gli vogliono bene. E io? Selvatico, duro, severo, avaro, scorbutico, ostinato: e ho preso mogl

FOLGORE

giovedì, 17 novembre 2011 FOLGORE Miei cari, in queste poche ore che mi separano ancora dalla morte il mio pensiero è rivolto a voi. Ora più che mai sento la vostra mancanza. In questo momento vorrei avervi vicino per darvi ancora un ultimo bacio, ma anche questo non lo posso. Ad ogni modo bacio questo foglio, è come se fosse voi stessi. Miei cari, perdonatemi del dolore che vi do e non piangete troppo, il Signore ha voluto così e così sia. Vi guarderò dal cielo e cercherò di aiutarvi in tutto essendovi sempre vicino in apparenza. Cara mamma, caro babbo, cara Anna e cara Jole, io vi lascio per sempre, voi sorelle vogliatevi bene, vogliate bene ai nostri cari e cercate di non fare sentire la mia mancanza. A voi Anna e Jole, auguro un avvenire e tante felicità, ed a voi miei cari, specie a te mamma, non prendetevela troppo, che io dopo una buona Comunione muoio sereno col vostro nome sulle labbra. Vi aspetto in cielo dove un giorno ci uniremo tutti. Addio. Dante. (DanteGnetti ”Folgor

PROGRESSO

  mercoledì, 16 novembre 2011 PROGRESSO   Il concetto di progresso, in cui è sottintesa la possibilità di una misurazione quantitativa e qualitativa,è di origine recente; esso fu sostanzialmente ignoto agli antichi e rimase in ombra per tutto il Medioevo; nel mondo greco-romano è diffuso il mito di una primitiva ”età dell’oro”, a paragone della quale tutta la storia successiva si configura come un processo di decadenza. Nell’età di mezzo, la concezione cristiana della ”caduta”, del peccato originale, viene in parte almeno a rinnovare quell’idea del peggioramento che era stata degli antichi, e se pur ammette una forma di progresso umano, la si spoglia però di ogni valore autonomo ponendone il fine ultimo al di là del mondo e della storia. Successivamente le prime avvisaglie del concetto di progresso con un importante formazione dello stesso lo ritroviamo nelle discussioni svoltesi tra il Cinque e il Seicento nelle questioni degli ”antichi” e dei ”moderni” dove gli spiriti più prof

SENSIBILE

  martedì, 15 novembre 2011 SENSIBILE   L’uomo, come ogni essere vivente, è sensibile, e tale originaria sensibilità è sensazione: istinto legato all’istante, limitato all’istante, che spinge l’uomo a fare il bene e il male senza conoscerlo, dacché ignora l’uno e l’altro. L’uomo, limitato al solo istinto fisico, è nullo rispetto a ciò che la storia della moralità (che è insieme storia della denaturazione e della perversione) ci insegnerà: la coscienza e la virtù. Nullità originale, imbecillità originale: la storia della moralità procede, anche se per diverso commino, con lo stesso passo della storia della ragione. Prima che inizi la storia della ragione l’uomo è una virtualità, la perfettibilità; è aperto a due realtà, pietà e amor di sé, che poi si svierà in amor proprio. Prima della virtù, che è solo tentativo di ritrovare una innocenza e una felicità perdute, che ha senso solo in relazione alla perdita di ciò che forse non è mai esistito, si estende lo stato originale e natura

SOVRANA

  lunedì, 14 novembre 2011 SOVRANA   La facoltà sovrana non produce mai turbamento a se stessa. E voglio dire, non si lascia travolgere a concupiscenza, e se altri riesce a infondervi terrore o dolore, faccia pure; quella, procedendo per via razionale, non si lascerà rivolgere a simili passioni. Questo nostro corpo ci pensi lui a non provar sofferenza, se ci riesce; e dica se qualche cosa lo fa soffrire. In quanto al principio vitale, principio che propriamente teme, che sente dolore, se la facoltà designata a pronunciar giudizio non lo viene formulando, non c’è pericolo che quello provi sofferenza; lui certo non ha attitudine a simile giudizio. La facoltà sovrana, invece, non manca di nulla, per quanto sta in lei, salvo che non venga meno a se stessa; parimenti è immune da turbamento e da qualsiasi inciampo, a meno che non produca a se stessa turbamento e inciampo.   I N D O V I N A      L’ I N D O V I N E L L O:   C H I     E’     L’ A U T O R E ????????????   ?????

TURBE

  domenica, 13 novembre 2011 TURBE   E come Gesù vide le turbe, ne ebbe compassione. Allora disse ai suoi discepoli: La messe è veramente grande, ma gli operai sono pochi. Pregate dunque il padrone della messe che mandi degli operai nella sua messe.   Il raccolto è ricco e maturo e c’è lavoro in abbondanza: a voi tutti, o lavoratori, a che la messe abbia inizio. Il campo del raccolto è un campo d’onore, il lavoro è lodevole e la ricompensa immortale, perché l’amore del prossimo è la nostra falce, e la vera legge divina: ama Dio sopra tutto e il prossimo tuo come te stesso, sia per noi l’acciaio che serve ad aguzzarla. Accostatevi dunque alla grande lega del raccolto, che si rallegra per il lavoro e per cui simili falci sono troppo pesanti. Il raccolto, cioè l’umanità matura per la perfezione terrena, e la comunanza dei beni della terra, sono il primo frutto. Il comandamento dell’amore ci invita alla messe e questa ci induce al piacere: se desiderate mietere e godere, obbedite

TRAMONTI

  sabato, 12 novembre 2011 TRAMONTI   Era per cercare una consolazione alla solitudine che il Piccolo Principe quando era sulla sua stella contemplava i suoi quarantatré tramonti, ed era per alleviare la solitudine della rosa che continuava a pensare a lei, anche da lontano. Così, il Piccolo Principe non ha paura, anche se si ritrova sulla terra, in pieno deserto del Sahara, dove da principio gli sembra che non ci sia anima viva. (meditazione sulla Prefazione di Nico Orengo a: Il Piccolo Principe di Antoine De Saint-Exupéry).   +++ …….. ========= …….. ========= ………. ========= ………. ========== ………. +++   I N T R O D U Z I O N E   Vedo lontano una stella   e percepisco il suo richiamo.   Salto.   Mi proietto nell’infinito   e ai miei piedi non ho ali   né seggo sul sedile del missile.   -Renzo Mazzetti-   BICEFALO - Vuoto o con il cervello? E... il cuore? BICEFALO – Vuoto o con il cervello? E… il cuore?   [ Cerca: LETTERA AD OCCHETTO ]

LICONE

  venerdì, 11 novembre 2011 LICONE passerotto. Mi sembra di essere fortunato. Ho fatto un po’ di conti, quanto denaro sia mio e quanto ho di debito. Sono ricco se non pago i miei creditori, se li pago ho più di debito. A pensarci bene, accidenti, se mi staranno addosso, dichiarerò bancarotta davanti al pretore. La maggior parte dei banchieri ha quest’abitudine: di chiedere denaro all’uno o all’altro, senza restituirlo a nessuno. E poi saldano il conto a cazzotti, se c’è chi lo reclama alzando la voce. Chi s’è fatto soldi in fretta, li finisce anche in fretta, a meno che non si metta presto a risparmiarli. Io mi voglio comprare uno schiavo, ma solo da tenere in affitto per un po’. Mi serve denaro. (meditazione sulla commedia Gorgoglione = Licone, atto III, scena I di Plauto).   @@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@   L   A      C   A   N   Z   O   N   E      D   E   L   L   E      B   A   N   C   H   E   O Italia mia, vedo le banche e i parchi   Metallici presidii e l’eccede

LITU

giovedì, 10 novembre 2011 LITU carceri. Caro Victor, appena ricevi queste righe ti prego moltissimo di venire immediatamente da me alla Corte Marziale II, Comando Territoriale, nel locale del Liceo Lazar, e di cercare di vedermi. Se ti è possibile portami da mangiare e un po’ di tabacco. Ti prego moltissimo di venire al più presto. Affettuosamente, Litu (nota su un taccuino trovato nella sua cella): Andrò incontro alla morte a occhi aperti perché muoio per una causa giusta. Morte ai fascisti! Viva la Romania libera! (Filomon Sirbu, di anni 24, tornitore, membro dell’Unione della Gioventù Comunista e in seguito del Partito Comunista Romeno, fucilato nelle carceri di Bucarest nel luglio 1941). I  O      P  E  N  S  O    A  I     M  O  R  T  I Nella pioggia che b atte e scioglie i cieli - i grandi cieli all’improvviso soli - io penso ai morti, udranno a lungo i treni chiamare in sogno le città perdute e dare ai nomi dell’addio la voce che resta nella sera. Sei, a chiamarti, il nome

PARSIMONIA

  mercoledì, 9 novembre 2011 PARSIMONIA   La servitù chiede il vestiario e il vitto, occorre prendersi cura di tanti ventri di animali avidissimi, bisogna comprare la veste e sorvegliare mani rapacissime, e utilizzare i servigi di gente che piange e maledice: quanto più felice colui che non deve nulla a nessuno, se non a chi può rifiutare nel modo più facile, a se stesso! Ma dal momento che non abbiamo tanta forza, almeno dobbiamo limitare i patrimoni, per esser meno esposti ai capricci della sorte. La migliore misura del denaro è quella che né precipita in povertà né si allontana molto dalla povertà. E a noi piacerà questa misura, se prima ci sarà piaciuta la parsimonia, senza la quale non ci sono ricchezze bastanti e con la quale invece tutte sono abbastanza estese, tanto più che il rimedio è vicino e la stessa povertà può, chiamata in aiuto la frugalità, tramutarsi in ricchezza. Abituiamoci a rimuovere da noi lo sfarzo e a misurare l’utilità, non gli ornamenti delle cose. Il c

ESEMPLARE

  martedì, 8 novembre 2011 ESEMPLARE   L    A       C   H   I   O   C   C   I   O   L   A   Viva la chiocciola,   viva una bestia   che unisce il merito   alla modestia.   Essa all’astronomo   e all’architetto   forse nell’animo   destò il concetto   del cannocchiale   e delle scale.   Viva la chiocciola,   caro animale.   Contenta ai comodi   che Dio le fece,   può dirsi il Diogene   della sua spece.   Per prender aria   non passa l’uscio:   nelle abitudini   del proprio guscio   sta persuasa,   e non intasa.   Viva la chiocciola,   bestia di casa.   Di cibi estranei   acre prurito   svegli uno stomaco   senza appetito:   essa, sentendosi   bene in arnese,   ha gusto a rodere   del suo paese   tranquillamente   l’erba nascente.   Viva la chiocciola,   bestia astinente.   Nessun procedere   sa colle buone,   e più d’un asino

ORTICELLO

  lunedì, 7 novembre 2011 ORTICELLO   e voi mi raccomando, continuate a pensare a santoro, a travaglio, alle petizioni di repubblica, alle minchiate di vendola, alle stronzate di di pietro, al centrosinistracheperòhalastessa ricetta, alle foto del corriere, ai namoespaccamoinutilimafafigo e alle discussioni di propaganda spicciola cobas contro cub contro usb contro fiom contro cobas contro quello o quell’altro movimento comunista (per antipatie personali, frustrazione o per il mantenimento dell’orticello che manco c’è..di fatti ne ho letto molto molto molto pochi).   E se dovessi pensarla come fanno certi segretari di partito che decidono le “tattiche” pro domo loro -soldi- potrei tranquillamente dire: “a me non mi licenziano di certo, quindi cazzi vostri” solo che c’è chi pensa alla classe in quanto appartenente alla classe e non al suo portafoglio o “potere” (ahahahah potere ahahah) =.= .   (vaffanculo lo posso dì, o rischio che è poco narrativo e troppo estremista?)

CERVELLI ALL’AMMASSO

  domenica, 6 novembre 2011 CERVELLI ALL’AMMASSO In queste ore concitate, il dibattito e l’informazione a senso unico sulla ”tempesta finanziaria” che si è scatenata al solo annuncio che la democrazia potesse irrompere con un referendum popolare nella prateria del mercato globale, sembrano travolgere ogni cosa. Tra queste, prima di tutte, l’idea stessa che possa esserci un’altra via di uscita. E allora è il caso di rifare il punto e ragionare. Riepilogando… La Bce chiede all’Italia ”misure” per tagliare spesa sociale, diritti, pensioni, impiegati pubblici e stipendi; chiede di eliminare tutele dai licenziamenti e lo stesso contratto nazionale di lavoro; chiede di privatizzare i servizi pubblici e svendere beni e patrimoni collettivi. Confindustria e gran parte degli schieramenti di maggioranza e opposizione, purtroppo con pochi e timidi distinguo, aderiscono convinti al ”manifesto” della Bce e sollecitano il governo ad attuarlo. Napolitano invita a fare in fretta e ad una ”larga co