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Visualizzazione dei post da aprile, 2011

DIONISIO

  SABATO, 30 APRILE 2011 DIONISIO   Dionisio giova a contadini che piantano legnoso frutto, e massimamente le viti. Giova a hosti e a conciatori di vino. E’ buono ancora a chi sono in disgratia alcuna, che gli promette liberargli dal male, e riposo, et questo per il suo nome, perché gliè detto Dionisio, cioè ch’egli assolve, e compisce ogni cosa, e questo mostrasi per la parola dianin, onde la voce di Dionisio deriva. A quegli hora, che vivono delicatamente, massimamente a fanciulli, travagli, pericoli, insidie, e pubblica infamia dimostra, per l’historia che narrasi del Dio, per la natura di esso Dionisio. Perché esso Dio è causa a gli huomini di gran pericolo, pure tuttavia gli conserva, ne gli lascia pericolare. A viandanti e a chi navicano predice male, perché significa assalto manifesto e vicino de rubbatori, e ferite e morte. Ma a coloro che segue Dionisio, come Bacchi, Bacche, Bassare, Satiri, Pani e ogni altro nome simile, a questo Dio sacro, e tutti insieme e per se cada

ALTRUISMO

VENERDÌ, 29 APRILE 2011 ALTRUISMO Mai, in nessun momento e in nessuna circostanza, un comunista deve mettere al primo posto i suoi interessi personali; deve invece subordinarli agli interessi della nazione e delle masse. Perciò l’egoismo, la pigrizia nel lavoro, la corruzione, la smania di mettersi in vista e via dicendo sono quanto di più spregevole esista; mentre l’altruismo, l’ardore nel lavoro, la completa dedizione al dovere pubblico e l’assiduo duro lavoro impongono rispetto. Risposta al compagno Guo Moruo In questo minuscolo globo alcune mosche cozzano nei muri. Ronzano ronzano, alcune lamentandosi forte, altre piangendo silenziose. Arrampicandosi sull’albero di sòfora le formiche vantano grande paese, per i formiconi scuotere un albero è facile solo a parole. Proprio adesso che il vento dell’ovest fa cadere le foglie su Changan, vola stridendo una freccia. -Mao Tse Tung- [ Cerca : MAO ]

ERMES

GIOVEDÌ, 28 APRILE 2011 ERMES Cara mamma e famiglia Ho visto il babbo, Lina e Giuseppina ma credo che loro non mi abbiano visto. Anche se non mi vedi non star male. Dio buono ci esaudirà. Pregalo. Mamma pensa che tutto ha un fine. Bacio tanto te, babbo e Lina. Bacioni anche a Giuseppina. Ti penso sempre mamma. Cari genitori, per me è giunta l’ora suprema. Non piangete, pregate il buon Dio per noi. Non piangete il mio corpo ma pregate per l’anima mia. Bacioni a te mamma, babbo, Lina. Addio. Tanti bacioni e addio a Giuseppina. Vostro Ermes. [biglietto trovato, dopo la Liberazione, nascosto tra i calcinacci di una parete della cella]. Ermes Ferrari di anni 22, maestro elementare, partigiano, torturato, fucilato dalle Brigate Nere il 17 aprile 1945, dietro il muro di cinta del cimitero di Reggiolo, con Arnoldo Avanzi. ………………………………………………………………………………………………… IGNOMINIA Lo straniero non sapeva tutto di quei monti e di quelle colline non sapeva tutto di quelle pianure. Lo straniero si s

DURA ELEGIA

  MERCOLEDÌ, 27 APRILE 2011 DURA ELEGIA Signora, hai fatto grande, più grande la nostra America. Le hai dato un fiume puro, di colossali acque: le hai dato un albero alto di infinite radici: un figlio tuo degno della sua patria profonda. Tutti l’abbiamo amato vicino a questi orgogliosi fiori chi copriranno la terra in cui riposi, tutti abbiamo voluto che venisse dal fondo dell’America, attraverso la selva e l’altipiano, perché così la tua fronte stanca toccasse la sua di nobile mano piena di allori e di addii. Ma altri sono venuti per il tempo e per la terra, signora, e l’accompagnano in questo addio amaro per il quale ti rifiutano la bocca di tuo figlio e a lui, l’acceso cuore che custodivi. Per la tua sete rifiutarono l’acqua che creasti, scostarono la sorgente remota della sua bocca. E non servono le lacrime su questa pietra rotta, in cui dorme una madre di fuoco e di garofani. Ombre d’America, eroi coronati di furia, di neve, di sangue, d’oceano, di tempesta e di colombe, qui:

PROCEDIMENTO DIMOSTRATIVO

  MARTEDÌ, 26 APRILE 2011 PROCEDIMENTO DIMOSTRATIVO   La filosofia del procedimento dimostrativo tende a condurre i semplici a una concezione superiore della vita. L’esigenza di contatto tra intellettuali e semplici non è per limitare l’attività scientifica e per mantenere una unità al basso livello delle masse, ma appunto per costruire un blocco intellettuale-morale che renda politicamente possibile un progresso intellettuale di massa e non solo di scarsi gruppi intellettuali. L’uomo attivo di massa opera praticamente, ma non ha una chiara coscienza teorica di questo suo operare che pure è un conoscere il mondo in quanto lo trasforma. La sua coscienza teorica anzi può essere storicamente in contrasto col suo operare. Si può quasi dire che egli ha una coscienza contraddittoria, [dalle contraddizioni il frutto di nuove verità] una implicita nel suo operare e che realmente lo unisce a tutti i suoi collaboratori nella trasformazione pratica della realtà e una superficialmente esplic

CONSIGLI

  LUNEDÌ, 25 APRILE 2011 CONSIGLI     Non si può rinunciare alla lotta per cambiare ciò che non va. Il difficile, certo, è stare in mezzo alla mischia mantenendo fermo un ideale e non lasciandosi invischiare negli aspetti più o meno deteriori che vi sono in ogni battaglia. Ma alternative non ne esistono.   INDOVINA L’INDOVINELLO:   CHI HA SCRITTO   QUESTA FRASE?   ??????????????????????????????????????????????????????   SFRENA LE REDINI E GALOPPA CAVALIERE   Sfrena le redini e galoppa cavaliere,   fino a raggiungere Uthayl; quattro giorni di viaggio   dista quel luogo, se fortuna ti arride.   A mio fratello che là, morto, giace,   di’ che dal campo il mio estremo saluto ti affido,   saluto che sprona a battaglia i cavalli.   Per te, che ormai vaghi disperso ai miei occhi,   sia latte il mio pianto, da benefici seni sgorgato,   effluvio che provo a arginare,   e come torrente in stagione di piena   mi toglie il respir

ANGELA

  DOMENICA, 24 APRILE 2011 ANGELA   Amo rovistare tra i libri, in particolare tra quelli vecchi, logorati dai polpastrelli, magari sottolineati, con appunti abbozzati ed abbreviati negli spazi liberi. Amo il libro vissuto, personalizzato, quello che non è più solamente dell’autore ma è arricchito dalla meditazione del lettore diventato un ideale collaboratore, consulente, critico, ristrutturatore di quelle righe, plasmatore e chissà che altro. In questi libri lavorati trovo freschezza d’intelletto come del contadino che legge la natura, la lavora, la trasforma, la raccoglie. Dopo l’intervento dell’uomo il campo non è quello di prima, come il libro non è quello di prima. Per questo una cara compagna mi aveva invitato a visitare la sua soffitta, assicurandomi che avrei fatto delle scoperte. Infatti: tanta polvere, numerose scatole colme di piatti e tegami; poi, dopo una prima delusione, ecco un baule senza coperchio con dentro, mimetizzati tra degli addobbi natalizi polverosi, una

ADRIO VI VEDE

  SABATO, 23 APRILE 2011 ADRIO VI VEDE ARPAT di San Romano, chi rema contro? Riccardo Cardellicchio ripercorre la vicenda: ecco quali sarebbero state le riflessioni dei Comuni prima di discutere con l’assessore regionale. A chi giova che l’ARPAT di San Romano viva ridimensionata? La domanda non ha risposta sicura, per il momento. Certo, qualcosa di misterioso c’è. Vediamo. Sembra che siano tutti d’accordo nella riunione del 5 aprile, a Santa Croce sull’Arno, partecipanti i sei Comuni del Comprensorio del Cuoio, in preparazione dell’incontro in Regione con l’assessore Bramerini. Sembra dai due documenti: il promemoria e la nota sull’attività di prevenzione e telerilevamento nel comprensorio del cuoio, precisi fino allo scrupolo. Documenti ufficiali, da portare a Firenze. Il primo mette in risalto che il distretto conciario è definito area critica dal Piano regionale di azione ambientale fin dal 2007. Il che ha impegnato amministrazioni locali e associazioni imprenditoriali. Obiettiv

RAGLI

  VENERDÌ, 22 APRILE 2011 RAGLI   A Pinocchio gli vengono gli orecchi di ciuco, e poi diventa un ciuchino vero e comincia a ragliare. la sorpresa fu che, svegliandosi, gli venne fatto naturalmente di grattarsi il capo e si accorse… il burattino che fin dalla nascita aveva gli orecchi piccini piccini tanto piccini che, a occhio nudo, non si vedevano neppure. Immaginati come restò, quando nel toccare con mano che i suoi orecchi, durante la notte, erano così allungati, che parevano due spazzoloni. Riempì d’acqua la catinella del lavamano, e specchiandovisi dentro, vide quel che non avrebbe mai voluto vedere: vide la sua immagine abbellita di un magnifico paio di orecchi asinini. Pensa il dolore, la vergogna, e la disperazione di Pinocchio. Iniziò a piangere, a strillare, a battere la testa nel muro: ma quanto più si disperava, e più i suoi orecchi crescevano, crescevano, crescevano e diventavano pelosi verso la cima. Al rumore di quelle grida acutissime, entrò nella stanza una signo

ESSERE

GIOVEDÌ, 21 APRILE 2011 ESSERE Parole come Dio e Morte e Dolore e Eternità si devono dimenticare di nuovo. Si deve diventare un’altra volta così semplici e senza parole come il grano che cresce, o la pioggia che cade. Si deve semplicemente essere. E io, sono io già abbastanza avanti da poter dire sinceramente: spero di andare al campo di lavoro, per poter essere di appoggio alle ragazzine di sedici anni che ci vanno anche loro? Per assicurare i genitori rimasti indietro: non siate inquieti, io vigilerò sui vostri figli. Quando dico che fuggire o nascondersi non ha il minimo senso, che non ci sono scappatoie e che val meglio rimaner con gli altri e cercare di essere per loro quel che ancora siamo in grado di essere, sembra che io sia molto, troppo rassegnata, sembra che il mio atteggiamento sia del tutto diverso da come l’intendo io. Ancora non ho trovato il tono giusto per spiegare questo mio sentimento intatto e gioioso, in cui sono compresi tutti i dolori e tutte le passioni. Par

ANALFABETI

  MERCOLEDÌ, 20 APRILE 2011 ANALFABETI   Perché in Italia ci sono ancora tanti analfabeti? Perché in Italia c’è troppa gente che limita la propria vita al campanile, alla famiglia. Non è sentito il bisogno dell’apprendimento della lingua italiana, perché per la vita comunale e familiare basta il dialetto; perché la vita di relazione si esaurisce tutta quanta nella conversazione in dialetto. L’alfabetismo non è un bisogno, e perciò diventa un supplizio, un’imposizione di prepotenti. Per farlo diventare bisogno occorrerebbe che la vita generale fosse più fervida, che essa investisse un numero sempre maggiore di cittadini, e così facesse nascere autonomamente il senso del bisogno, della necessità dell’alfabeto e della lingua. Ha più giovato all’alfabetismo la propaganda socialista di tutte le leggi sull’insegnamento obbligatorio. La legge è un’imposizione: può importi di frequentare la scuola, non può obbligarti a imparare, e, quando abbia imparato, a [non] dimenticare. La propagand

IPOCRITI

  MARTEDÌ, 19 APRILE 2011 IPOCRITI   Laggiù trovammo gente dipinta nell’abito e nel volto, che faceva il giro della bolgia a passi molto lenti, piangendo e con aria stanca e scoraggiata. Avevano cappe con il cappuccio che scende sugli occhi, fatto sulla taglia che si fa dai monaci a Cluny. Di fuori sono tutte dorate, tanto da abbagliare; ma dietro sono tutte di piombo e tanto pesanti che quelle fatte mettere da Federico II ai traditori, in confronto, sembravano di paglia. Oh, manto eternamente faticoso! Anche noi, accompagnamoci con loro, voltammo di nuovo a sinistra, tutti attenti alla loro pena; ma per il peso ond’erano carichi, quei dannati stanchi procedevano così lenti che ad ogni nostro passo avevano al fianco nuovi compagni. Perciò dissi alla mia guida: sa in modo di trovare qualcuno che sia noto e per il nome e per le sue opere; cerca attorno con lo sguardo, senza fermarti. E uno, che intese il mio parlare toscano, ci gridò dietro: O voi che correte tanto in quest’aura fo

L’IMPOSSIBILE

  LUNEDÌ, 18 APRILE 2011 L’IMPOSSIBILE   Quali tempeste vorresti imprigionare? E quali uccelli invisibili insegui nel cielo? Vieni e sii come noi. Discendi, sfamati con il nostro pane e dissetati con il nostro vino. Così pensarono nella solitudine dell’anima. Ma se la loro solitudine fosse stata più profonda avrebbero capito che cercavo il segreto della vostra gioia e del vostro dolore, e inseguivo soltanto il vostro immenso librato nel cielo. Ma il cacciatore è stato anche la preda poiché molte frecce mi si staccarono dall’arco, cercando il mio petto. Il volatile è stato anche il rettile poiché quando le mie ali si tesero nel sole, la loro ombra imitò la tartaruga sulla terra.   INDOVINA   L’ INDOVINELLO:   CHI   E’ L’AUTORE ?   ????????????????????????????????????????????????????????????????   LA STRADA FIORITA   Scriver qualcosa, udire qualcosa:   parole amabili e semplici,   senza pretese.   Mamma chiama   un bambino   degente come me.

IL SALVATORE

  DOMENICA, 17 APRILE 2011 IL SALVATORE   Ecco venire dalla barriera un piccolo uomo. Ad ogni passo diventa più alto. La luna gl’incastona la testa in una ghirlanda. Lo scongiuro che subito si salga in canotto. E’ il salvatore! Ha il viso di Gesù sereno e clemente, cinto di luna. Si accosta. Glabro è il suo giovane volto. Non è affatto Gesù. E’ più tenero, infantile. Si fa più vicino, eccolo, è un komsomol. Non ha berretto né pelliccia. Ma fasce e giubbotto. Le mani giunte, come per pregare. Ora gesticola, quasi parlasse in un comizio. D’ovatta è la neve, e il ragazzo incede sull’ovatta. Ovatta dorata, che c’è di più triviale? Ma che tristezza star lì a ferirsi con la tristezza! Disciogliti infine in una romanza ultrazigana! ( meditazione su Il salvatore di Vladimir Majakovskij). …………………………………………………………………………………. DA L’USIGNOLO DELLA CHIESA CATTOLICA CARNE E CIELO O amore materno, straziante, per gli ori di corpi pervasi dal segreto dei grembi. E cari atteggiamenti inconsci de

SIGNOR PRESIDENTE

  SABATO, 16 APRILE 2011 SIGNOR PRESIDENTE   Signor Presidente, lei non può certo conoscere i nostri nomi: siamo dei cittadini fra tanti di quell’unità nazionale che lei rappresenta. Ma, signor Presidente, siamo anche dei “ragazzi di Barbiana”. Benchè nonni ci portiamo dietro il privilegio e la responsabilità di essere cresciuti in quella singolare scuola, creata da don Lorenzo Milani, che si poneva lo scopo di fare di noi dei “cittadini sovrani”. Alcuni di noi hanno anche avuto l’ulteriore privilegio di partecipare alla scrittura di quella Lettera a una professoressa che da 44 anni mette in discussione la scuola italiana e scuote tante coscienze non soltanto fra gli addetti ai lavori. Il degrado morale e politico che sta investendo l’Italia ci riporta indietro nel tempo, al giorno in cui un amico, salito a Barbiana, ci portò il comunicato dei cappellani militari che denigrava gli obiettori di coscienza. Trovandolo falso e offensivo, don Milani, priore e maestro, decise di rispon

GLICINE

  VENERDÌ, 15 APRILE 2011 GLICINE   In questa notte oscura non osare di lasciar la tua casa, forse non potrai più rientrare nemmeno come ospite. In questo inverno non osare di lasciare il tuo villaggio, forse non potrai più rivederlo nemmeno come viandante. Ti scongiuro, fratello, questo mio consiglio appendilo all’orecchio, portalo con te come un gioiello. Tu ancora non conosci la lama della lontananza, come taglia il cuore dei sogni. Tu ancora non conosci la lancia della nostalgia, come ti sfonda il cuore. Tu non conosci l’autunno dell’esilio, come sfiorisce e secca il ramo del glicine. Se per una volta tu dovessi attraversare la landa desolata dei miei pensieri se un giorno la tua strada dovesse passare nella città in rovina della mia anima allora sapresti capire il linguaggio delle onde perdute allora sapresti capire il fiume che vaga portando in spalla tutto il dolore raccolto sulle sponde il fiume che corre per deporre sofferenze, tristezza nel cuore dell’oceano infinito e

PICCOLO FRUGOLO

  GIOVEDÌ, 14 APRILE 2011 PICCOLO FRUGOLO   Mio caro piccolo grande figlio, sì, il mio grande tu sei, con il tuo cuore intelligente capisci già tante cose, me ne sono accorto quando sei venuto a trovarmi qui, e perciò sai, e lo devi sapere, che il tuo papà è triste perché non potrà essere con te il giorno del tuo compleanno. Come mi piacerebbe andare con te davanti alla casa di Francoforte, quando fa buio, o meglio ancora salire sulla grande terrazza a tetto di Berlino per andare a guardare le stelle che già ti piacevano tanto quando non eri che un piccolo frugolo. Qui ho letto molto in un grande libro che parla di stelle (ti ricordi?) e intanto pensavo spesso a te e a quando una volta, dopo l’allarme aereo, volevi vedere le stelle, e c’erano quelle due belle luminose che stanno sempre insieme e anche quella grande, e tu volevi sapere come si chiama. Lo sai ancora?, o no, certamente no; è il re degli astri, Giove. Pensa un po’, Giove ha otto lune come la nostra luna, ma è tanto l

ODIO GLI INDIFFERENTI

  MERCOLEDÌ, 13 APRILE 2011 ODIO GLI INDIFFERENTI   Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti. L’indifferenza è il peso morto della storia. L’indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. E’ la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l’intelligenza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare…. Tra l’assenteismo e l’indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché se ne preoccupa;

MORALITA’

  MARTEDÌ, 12 APRILE 2011 MORALITA’   La moralità fu fatta per l’uomo, non l’uomo per la moralità affermava Zangwil. La morale è autonoma da tutto e da tutti. Il bene va perseguito e realizzato per se stesso, perché è il bene e così vuole la ragione. Il grande filosofo Kant affermava che l’imperativo della legge morale è nel profondo di noi stessi; interiorità e autonomia del volere morale coincide con il dovere. Agisci come vorresti che agissero tutti gli uomini nelle stesse circostanze. L’ubbidienza alla legge morale non è ubbidienza a qualcosa di esterno all’uomo, ad un potere, ad una autorità, ad una norma che sia fuori o sopra di lui, e nemmeno è ossequio al volere divino.     L’IMPUTATA   Cara cozzeca, tu staie nguaiate,   decette ‘o magistrato, ‘o fatt’ è chisto,   ccà nun te salva manco Giesù Cristo:   o l’ergastolo, o fucilata.   Qui ci sono le prove, figlia mia…   tu hai portato il bacillo del colera…   La tua presenza è una presenza ne

ALCIONE

  LUNEDÌ, 11 APRILE 2011 ALCIONE   Un bacio. Ed è lungi. Dispare giù in fondo, là dove si perde la strada boschiva che pare un gran corridoio nel verde. Risalgo qui dove dianzi vestiva il bell’abito grigio: rivedo l’uncino, i romanzi ed ogni sottile vestigio… Mi piego al balcone. Abbandono la gota sopra la ringhiera. E non sono triste. Non sono più triste. Ritorna stasera. E intorno declina l’estate. E sopra un geranio vermiglio, fremendo le ali caudate si libra un enorme Papilio… L’azzurro infinito del giorno è come una seta ben tesa; ma sulla serena distesa la luna già pensa al ritorno. Lo stagno risplende. Si tace la rana. Ma guizza un bagliore d’acceso smeraldo, di brace azzurra: il martin pescatore. E non sono triste. Ma sono stupito se guardo il giardino… stupito di che? Non mi sono sentito mai tanto bambino… Stupito di che? Delle cose. I fiori mi paiono strani: ci sono pur sempre le rose, ci sono pur sempre i gerani…   INDOVINA L’ INDOVINELLO:   CHI E’ L’ AUTORE?

LA CELLULA DEL CUORE

  DOMENICA   10   APRILE   2011   h.   06,43.   LA CELLULA DEL CUORE                        ( foto : FIORI GIALLI )   Mario la chiama la cellula del cuore. Mario fece le sue prime esperienze di partito libero insieme ai compagni di San Martino, insieme a Guido, a Rodolfo, Nello, Bakunin, Beppe, Ermanno e altri giovani come i due Franco, Sirio e altri, compagni attivi pieni di entusiasmo e di responsabilità e ci dispiace tanto se, per qualche vuoto di memoria, qualcuno sia stato dimenticato, tutti sono meritevoli di ricordo. A parte vogliamo parlare del giovane compagno Floriano e della sua tragica fine. Floriano era ragazzo quando nel '44 cominciò a frequentare insieme a suo padre imbianchino, la cellula di San Martino. Era timido e volenteroso nello stesso tempo, per cui bisognava sempre chiedergli se una cosa la voleva fare o no, egli rispondeva sempre di sì e si capiva che sarebbe rimasto mortificato se fosse rimasto fuori. Voleva stare sempre insieme ai compagni più

SORGENDO

VENERDI'   8   APRILE   h. 06,05.   SORGENDO    ( foto : TRICOLORE ITALIANO )   La rivoluzione italiana non è compìta: la monarchia l'ha fermata a mezzo. Bisogna compirla o perire: perire di lenta morte nella rovina economica, o di violenta nell'anarchia: sperare che si stabiliscano, prima d'averla compìta, condizioni di normale securità pel paese, è follia; e i sintomi crescenti ogni giorno provano nella realtà ciò che la logica insegna al pensiero. Per uscire dall'inerzia e avviarsi al fine, è necessaria una iniziativa. L'iniziativa non può uscire dalla monarchia, non può uscire dal Parlamento monarchico, non può dunque uscir che dal popolo. Il paese è maturo per accogliere e secondare il sorgere di questa iniziativa popolare: il desiderio d'un mutamento è universalmente diffuso in esso. I due soli ostacoli che s'attraversino a quel desiderio sono: incertezza diffidente sull'avvenire, alimentata da una stampa calunniatrice, mancanza di cosc