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Visualizzazione dei post da novembre, 2009

IL MITO DELL’INDIPENDENZA ECONOMICA

  lunedì, 30 novembre 2009 IL MITO DELL’INDIPENDENZA ECONOMICA Siamo in tempi di fiorente e dilagante nazionalismo: l’ideologia che alcuni anni or sono, sembrava perdere terreno, balocco più o meno innocente di letterati e giornalisti falliti, oggi ha rinnovato le sue forze e fa novella prova di sé. I letterati e i giornalisti vogliono diventare i maestri spirituali della nazione, e tengono cattedra di scienze economiche e politiche. Si sta elaborando un farraginoso corpus di nuove dottrine economiche, giustificate e sistemate secondo alcune idee fondamentali che sembrano essere accettate da gran parte del pubblico. Ecco una di queste idee: l’indipendenza economica, che sembra avere fortuna: dal programma di un rumoroso gruppo politico di minoranza è entrata nientemeno che nel  Programma dell’Associazione fra le società italiane per azioni  ove appare come la finalità suprema della vita e della politica economica del nostro paese nel prossimo avvenire. E chi non rifletta può ben creder

COGITO

domenica, 29 novembre 2009 COGITO L’intercalare della formula:  Penso, dunque sono  è l’evidenza della propria esistenza che si fonda sull’autocoscienza. Pensare perciò è il punto di arrivo che determina verità evidenti. Forse è attuale quella teoria che afferma l’arbitrarietà del concludere dal pensiero l’esistenza di un soggetto pensante. Pertanto:  si pensa, vuol dire che ci sono pensieri.  Lunga è ancora la strada per arrivare alla consapevolezza di essere sostanza? CANZONE DELL’UOMO CHE CANTA Le canzoni sono pensieri che escono col fiato quando gli uomini si lasciano afferrare da una grande forza e non possono più contentarsi delle parole solite. Un uomo è messo in movimento come un pezzo di ghiaccio che va alla deriva laggiù sul mare i suoi pensieri sono sospinti da una forza che scaturisce dentro di lui stesso sente angoscia e dolore. I pensieri possono sorprenderlo proprio come un’onda del mare che gli tolga il respiro e gli faccia battere il cuore. Qualcosa ch’è come un addolc

METAFORA

  sabato, 28 novembre 2009 METAFORA La metafora consiste nell’usare un vocabolo o un’espressione per far intendere un concetto diverso da quello che di solito esprimono; una raffigurazione retorica dove la parola è il fattore della dominazione assoluta assieme all’immagine. Nell’antichità, quella prima della vita terrena di Cristo (a.C), ne consideravano il compito come individuazione degli strumenti di dimostrazione della verosomiglianza delle tesi proposte; adattavano emotivamente la parola allo specifico tipo degli uditori: come oggi avviene per i telespettatori. Il tutto, svincolato da ogni preoccupazione etica o della conoscenza, è ridotto a persuasione; la tesi meno valida, (addirittura dannosa per l’ascoltatore) diventa inconfutabile, meravigliosa, accolta da scroscianti applausi, ma non finisce lì: il giorno dopo arriva l’articolo su carta stampata con ulteriori argomentazioni supportati , esaltati, anche nella tabella degli indici d’ascolto. Il concreto scompare, non esiste il

SAGGEZZA

  venerdì, 27 novembre 2009 SAGGEZZA Il grande capo di Washington ci manda a dire che vuole comprare la nostra terra. Il grande capo ci manda anche espressioni di amicizia e di buona volontà ciò è gentile da parte sua, poiché sappiamo che egli non ha bisogno della nostra amicizia in contraccambio. Ma noi consideriamo questa offerta perché sappiamo che se non venderemo, l’uomo bianco potrebbe venire con i fucili a prendere la nostra terra. Quello che dice capo indiano Seattle, il grande capo di Washington può considerarlo sicuro, come i nostri fratelli bianchi possono considerare sicuro il ritorno delle stagioni. Le mie parole sono come le stelle e non tramontano. Ma come potete, comprare o vendere il cielo, il calore della terra? Questa idea è strana per noi. Noi non siamo proprietari della freschezza dell’aria o dello scintillio dell’acqua: come potete comprarli da noi. Ogni parte di questa terra è sacra al mio popolo. Ogni ago scintillante di pino, ogni spiaggia sabbiosa, ogni goccia

PALESTINESI

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giovedì, 26 novembre 2009 PALESTINESI C’è una cosa che contraddistingue le donne palestinesi: lo sguardo. Il loro sguardo è allegro e triste, combattente e rassegnato, malinconico e sognatore. Nel mio viaggio ho conosciuto tante donne e ascoltato molti pezzi di vita. C’è la storia d’Ohaila, direttrice del centro antiviolenza Sawa che si è dedicata completamente al lavoro dopo una vita vissuta fra violenze domestiche. Ohaila e’ una donna che ha perso tutto a causa dell’occupazione, che ha subito sulla propria pelle tutta l’aggressività di quegli uomini costretti al silenzio, alle intimidazioni, ai soprusi che ogni giorno la potenza occupante infligge loro… Parlare della questione delle donne in Palestina è estremamente complesso: la situazione che vivono è eterogenea e il loro “pensiero su se stesse” dipende per lo più da dove hanno vissuto e dalla loro età. Infatti, donne come Samar e Amal (direttrici del centro delle donne di Nablus), come Rawda (reduce da otto anni di carcere per ave

GERARD

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  mercoledì, 25 novembre 2009 GERARD A nessun attore del cinema è forse capitato un esordio così folgorante di interpretare, all’età di ventiquattro anni, la parte di protagonista in  il diavolo in corpo:  una parte splendida, quella di un adolescente che, negli anni della prima guerra mondiale, ha un tenero amore con una donna sposata, il cui marito è al fronte. Philipe esprimeva, nell’irripetibile personaggio dell’adolescente, l’aderenza fisica e tutto il proprio temperamento. La mia ammirazione, (nel tempo di queste mie  recenti   scoperte  ), è dovuta anche al fatto che si negò sempre al  divismo ; gli piaceva l’atteggiamento spontaneo di simpatia della gente comune, a contatto della quale voleva restare, come quando raccoglieva le firme per l’appello di pace di Stoccolma, ad arringare la folla perchè andasse a vedere i classici del cinema sovietico durante la  settimana  organizzata a Parigi, o come quando sfilava con la folla silenziosa per protestare contro il colpo di stato di

LOTTA ECONOMICA E GUERRA

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martedì, 24 novembre 2009 LOTTA ECONOMICA E GUERRA BICEFALO VUOTO  O  CON  IL  CERVELLO?     E … IL  CUORE? *******************************************************************************  Entro i confini dello Stato il protezionismo è lo strumento usato da alcune categorie di produttori per esercitare un privilegio a danno della maggioranza e dei produttori e dei consumatori. Esso ha per effetto di imporre alla vita economica un indirizzo diverso da quello che essa seguirebbe in regime di libertà. Da qui anzitutto una perdita di ricchezza sociale, per il fatto che, lasciate libere, le forze economiche tenderebbero ad organizzarsi in modo da realizzare il massimo utile possibile; ma la rottura dell’equilibrio interno ha le sue naturali ripercussioni sugli altri organismi economici, e determina un complesso di reazioni, nel campo economico e fuori di esso. In regime di libertà le diverse nazioni tendono a integrarsi a vicenda, come si integrano e si completano, nella vita comune, le cap

LIBERA

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  lunedì, 23 novembre 2009 LIBERA BICEFALO VUOTO O CON IL CERVELLO?   E … IL CUORE?   ******************************************************************************************* Pax mafiosa: noi sappiamo, sono anni che sappiamo … Sono anni che ci domandiamo come tutto ciò sia potuto accedere: il senso della legge che si sfibra, lo Stato che suscita timore o disprezzo perché s’accomoda con l’illegalità e rinuncia al controllo del territorio, che non interviene prima delle catastrofi ma solo ai funerali. E la democrazia che si perverte, divenendo qualcosa di prevaricatore: come un diritto divino che si dà all’Unto delle urne. Il diritto a giocare con le leggi come il dittatore-Charlot gioca con il mappamondo: a considerare legittimo quello che è illegale, illegittimo quello che è legale, dunque a sovvertire categorie, istituzioni, leggi che nella Repubblica sono ferme, durevoli, non legate alla durata effimera delle maggioranze e delle legislature. Sono considerati illegittimi i poteri l