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Visualizzazione dei post da aprile, 2015

IL FREGOLISMO

giovedì, 30 aprile 2015 IL FREGOLISMO In teatro il celebre Fregoli Leopoldo fece del trasformismo un’arte nuova con la sua abilità di cantare da basso, tenore e soprano, abilissimo di mutare abito, atteggiamento ed espressione. In televisione avemmo da Noschese a Crozza degli artisti che si trasformavano in aspetti caricaturali di personaggi dando rappresentazioni ironiche di successo. La tecnica delle trasformazioni rapidissime e perfette, fu adottata anche dai parlamentari italiani nel periodo di politica apparente denominato: “rottamazione”. Il trasformismo fu una prassi di governo favorita da Agostino Depretis che cercava il sostegno non in una maggioranza precostituita su un coerente, comune programma politico ma in raggruppamenti eterogenei formatisi intorno a determinati problemi, senza riguardo alla posizione politica e ideologica dei partiti. Anche Giovanni Giolitti fu considerato un utilizzatore del trasformismo. Già dalla introduzione del collegio uninominale del 1882 il

UNA BELLA STORIA D’AMORE

mercoledì, 29 aprile 2015 UNA BELLA STORIA D’AMORE   Il film fu realizzato con la collaborazione del sindacato dei minatori di Silver City. Gli autori effettuarono una lunga e minuziosa inchiesta sul posto, prima della lavorazione il soggettista visse per tanto tempo tra i minatori in sciopero. “Il sale della terra” è un film sullo sciopero, sulla partecipazione delle donne alla lotta sindacale; è un film corale, del quale sono protagonisti gli operai e i popolani del centro minerario, ed è un film con due interpreti centrali, i quali vivono, nel cuore stesso della lotta per i loro diritti, una bella storia d’amore. Gli operai di una miniera entrano in sciopero perché le loro condizioni di lavoro sono disumane, e perché la paga non basta per vivere. Tutta la popolazione è indebitata. Il disagio è generale, e ad esso si aggiunge la politica di discriminazione razziale che viene esercitata ai danni degli operai di origine messicana. La lotta è dura e lunga, i capitalisti non indiet

LA MADONNA DELL’UMILTA’

martedì, 28 aprile 2015 LA MADONNA DELL'UMILTA' Nell’oratorio dei Bini in via Romana a Firenze esiste un polittico attribuito a Baccio D’Agnolo. In questo polittico, ordinato dalla potente famiglia dei Bini, sono state inserite alcune opere: la rappresentazione di San Pietro e di San Bernardo, la bretella con storie dei due santi, l’Annunciazione e una Resurrezione. Il pezzo più interessante e centrale è la Madonna dell’Umiltà di Rossello Di Iacopo Franchi risalente ai primi del quattrocento, il quale, stranamente, lavora ancora “a fondo oro”. Questa Madonna è chiamata: “dell’umiltà” perché è seduta su di un cuscino a differenza delle altre Madonne che sono rappresentate graficamente sedute su di un trono. La Madonna dell’Umiltà, seduta su di un cuscino, ha in collo il Bambino che accarezza ed è molto molto tenera. Quest’opera nel 1931 fu trafugata, sparita, e fu sostituita da un’altra Madonna. Negli anni settanta fu ritrovata in una mostra dell’antiquariato. E’ stata per q

GIOVANI E MENO GIOVANI

  lunedì, 27 aprile 2015 GIOVANI E MENO GIOVANI Nell’ora di politica, che si chiamava così perché durava un’ora, si cercava di spiegare ai giovani la situazione generale dell’Italia e dell’Europa, si cercava di trasmettere gli ideali del comunismo e si discuteva con loro su come si avrebbe voluto vedere il nostro paese dopo la guerra. Si cercava anche di far capire che bisognava condividere certi valori di fratellanza e rispetto reciproco all’interno delle formazioni. Dicevamo noi commissari: siamo qui per difendere l’Italia, questi contadini che ci aiutano e la loro terra che è anche la nostra terra. I giovani, e anche i meno giovani, partecipavano molto a queste discussioni, sentivano proprio la necessità di partecipare visto che per venti anni erano stati zitti. (Ricordo da un racconto di Sirio Ungherelli partigiano GIANNI , commissario politico della “Brigata Senigaglia”).   INNO  DEL  PRIMO  MAGGIO   (Canto di maggio)   sul motivo del Nabucco di VERDI.   Vieni, o Maggio; T’a

RESISTENZA OGNIPRESENTE

  sabato, 25 aprile 2015 RESISTENZA OGNIPRESENTE   (un pensiero dedicato ai partigiani comunisti)   Il pane secco presente   passato trascorso attuale   giorno dopo giorno   presente sempre ribelle   mangiato poco ma tanto   purché durasse perpetuo   ognipresente spirito   umano mai asservito.   -Renzo    Mazzetti-   (25 aprile 2015)  

IL LORDO E IL NETTO

giovedì, 23 aprile 2015 IL LORDO E IL NETTO C’era una volta il signor Lordo, bello e pulito appariva giovane ed educato, sorridente e gentile come lo sono, generalmente, i benestanti relativi; il suo contrario, il povero Netto, sofferente per il prelievo nazionale e regionale, aveva un aspetto dimagrito e rabbioso. I due prelievi erano sconosciuti alla quasi totalità della popolazione perché, il mensile veniva direttamente accreditato sui conti personali che riportavano soltanto il totale netto, senza il dettaglio delle tasse nazionali e regionali non davano a conoscere il quantitativo reale dei “prelievi alla fonte”. Fece scalpore una lettera ironica di “ringraziamento” per l’addizionale regionale di oltre trenta soldi, trattenuti mensilmente assommati alla tassa nazionale netta di duecentosessantacinque, inviata da un “povero diavolo” ridotto a campare appena con milleduecento soldi. (Ricordo da un racconto di Ariella ). PER   UNA   NUOVA    STATUA   DI   SAVONAROLA  ( parte )

LA COSTRIZIONE

  mercoledì, 22 aprile 2015 LA COSTRIZIONE   Risalendo nella storia, vediamo i privilegiati prendere e attribuirsi tutto ciò che a loro convenisse. La violenza e la rapina, sicure dell’impunità, potevano indubbiamente fare a meno di elemosinare; e infatti la questua dei privilegiati è iniziata soltanto con il primo manifestarsi dell’ordine pubblico, mostrando la sua grande differenza dalla mendicità del popolo. Questa appare con la progressiva involuzione del governo, quella con il suo miglioramento. E’ vero che il governo può far cessare con ulteriori progressi questi due mali sociali, ma certo non alimentandoli, né nobilitando il meno giustificabile dei due. Bisogna convenire che vi è un’abilità prodigiosa nel rubare alla compassione ciò che non si può strappare alla debolezza, mettendo così a profitto sia la temerarietà dell’oppressore che la sensibilità dell’oppresso. A questo riguardo, la classe privilegiata ha saputo distinguersi in entrambi: non riuscendo più ad estorcere

LA SOGLIA

martedì, 21 aprile 2015 LA SOGLIA La democrazia, valore universale nella partecipazione uguale di chicchessia, fu falsificata dalla invenzione della “soglia d’accesso” (minimo valore che un partito o movimento doveva raggiungere per determinare la propria esistenza) perciò la porta d’ingresso nei Palazzi del Potere non era a tutti ugualmente consentita. Vi furono degli elettori che contavano ed altri no. La validità della partecipazione alle votazioni non era per tutti uguale ma dipendeva da quale partito o movimento veniva singolarmente nell’urna elettorale scelto. Per un pugno di voti un partito o movimento aveva i propri rappresentanti nel Parlamento, un altro, per un pugno di voti, invece no. La democrazia divenne una metafora e una novella televisiva. Le statistiche rilevarono che quasi la metà degli aventi diritto non partecipavano alle elezioni e l’abbandono era in continuo aumento. La “soglia di accesso” si rivelò il capestro della dignità nazionale e il Governo della Repub

DIVENIRE PENSANTE

lunedì, 20 aprile 2015 DIVENIRE PENSANTE Il tempo dell’apparenza loquace finì miseramente sepolto dalla carta moneta. Quella tragica società, dominata dalla frenesia e dall’avidità, inflisse alla natura, agli animali, ai consumatori e agli umanoidi violenze inenarrabili. Dal fondo della miseria, il compostaggio del futuro presente, germogliò nel divenire pensante. I pensionati, d’ogni ordine e di qualsiasi età, furono di nuovo impiegati in attività. Il divenire pensante, con il modello matematico delle possibilità, assegnò il compito relativo alle intime predisposizioni e la pensione divenne stipendio. Le ritornate umane giovani generazioni trovarono serenità con la completa libertà. (Ricordo da un racconto di Irina ). ORA E SEMPRE OPPOSIZIONE La Luna si trova nell’opposizione quando è nella fase di pienezza. L’opposizione rappresenta la relazione di reciproca esclusione tra proposizioni assume la forma di contraddizione niente può insieme essere e non essere. L’opportunismo acce

PARTITI PARALLELI

  giovedì, 16 aprile 2015 PARTITI PARALLELI C’era una volta il tempo “democratico” in cui la partecipazione dei cittadini era organizzata tramite associazioni politiche denominate “Partiti”; la democrazia era considerata sufficiente se assicurava l’attiva e completa partecipazione in particolare alle elezioni in qualità di votanti e di candidati. La partecipazione era talmente alta per cui persino un operaio veniva eletto Sindaco, Deputato o Senatore e un partigiano, antifascista socialista amico dei comunisti, addirittura Presidente della Repubblica. Il tempo “democratico” prese avvio ed ebbe grande apprezzamento dopo la Resistenza e la guerra di Liberazione dalla drammatica e luttuosa dittatura fascista. Il Partito Comunista Italiano, che perseguiva la “via italiana al socialismo”, si sciolse per formare una “nuova formazione politica”, disperdendo tutti coloro che da comunisti volevano continuare la lotta democratica per il cambiamento della società; vi furono varie competizioni

ULTIMO E PRIMO

  lunedì, 13 aprile 2015 ULTIMO E PRIMO I ciliegi sono tutti in fiore in questo bellissimo aprile, mentre gli altri alberi da frutto hanno le foglie con i fiori già caduti. Fra poco più di un mese il ciliegio avrà i frutti maturi, perché sono piccoli e perciò maturano più velocemente. L’ultimo a fiorire, il primo a maturare. (Tratto dai racconti di Maya ). UN    PEZZO    DI    PAROLA Le vocali sono cinque e nella lingua italiana sono indispensabili per formare una sillaba insieme alle consonanti e di conseguenza le parole. A E I O U per cui prendi una qualsiasi consonante la metti prima della vocale e formi una sillaba: un pezzo di parola. -Renzo   Mazzetti- (13 aprile 2015) Vedi: METEO E ARROGANZA (31 gennaio 2015).

BOSCHI DI BRONZO

venerdì, 10 aprile 2015 BOSCHI DI BRONZO Non leggevano il giornale dei lavoratori e seguivano quello dei padroni, l’inquinamento della politica aveva ridotto i boschi in bronzo. I compagni umiliati e beffati, educati alla disciplina di Partito, seguivano convinti, ma, in fondo al cuore, covavano il germe della rivolta, e, prima o poi, quando sarebbe fiorito, i furbi benestanti governanti se la sarebbero svignata gettando la maschera del progresso. La sfrontatezza di una deputata (non ricordo il nome) raggiunse il culmine quando ebbe a dire che non c’era giustificazione per votare contro la legge elettorale in discussione al Parlamento: chi si opponeva per “qualche dettaglio” non sarebbe stato compreso alle feste dell’unità; dimenticava che quel giornale era stato chiuso perché anche lei non aveva fatto niente per salvarlo, e che le leggi come le opere e i progetti sono capiti e apprezzati, acquisiscono più valore proprio perché completati dalla minuta distinzione. Non esiste grande

ELEZIONI PARALLELE

  giovedì, 9 aprile 2015 ELEZIONI PARALLELE La qualità della votazione elettorale non è determinata dai seggi con le cabine per l’espressione del voto libero e segreto, lo svolgimento corretto non garantisce la qualità della votazione. Il periodo dell’elezione elettorale, alla quale partecipavano praticamente tutti gli aventi diritto, veniva vissuto in un’atmosfera magica che esaltava il compito democratico. L’emozione raccolta con la serietà diffusa trovava il proprio culmine nella solennità del momento dello scrutinio. L’urna veniva aperta (nessuno toccava le schede) il Presidente del Seggio elettorale “pescava” la scheda una ad una, leggeva ad alta voce l’espressione del voto, passava la scheda agli scrutatori, nell’apposito registro gli addetti segnavano il voto per il conteggio finale. L’elezione elettorale, alla quale partecipavano -a volte sì o no- appena la metà degli aventi diritto, non aveva nessuna attrazione, i cittadini partecipavano svogliati, frastornati dai sondaggi

FOLLIA DEVASTANTE

mercoledì, 8 aprile 2015 FOLLIA DEVASTANTE La supremazia della teoria e del lavoro intellettuale condusse alla dimenticanza della pratica. Gli operai e i contadini scomparsi? La falce e il martello distrutti. Con la modernità e le nuove invenzioni tutto assunse la dimensione digitale, tutti i libri, le riviste e i giornali cartacei furono distrutti e non più stampati di nuovi. Nessuno più lavorava concretamente, la terra abbandonata, le fabbriche trasformate in musei e sale convegni. Il vecchio clima non esisteva più: i boschi, la campagna, i mari e i fiumi impazzirono. Con la Grande Europa gli Stati Sovrani non ebbero più la capacità di esistere. Tutti i popoli della terra parlavano Inglese e la bella lingua Italiana fu sepolta viva nella fossa del Greco e del Latino. Il Parlamento Italiano senza più i rappresentanti della pratica divenne il vassallo del Gioco in Borsa. I consumatori, mentalmente quasi tutti svaniti, mangiavano e utilizzavano prodotti tridimensionali. La Bella Ita

IL TOT E IL QUID

  sabato, 4 aprile 2015 IL TOT E IL QUID Quando da semplice cittadino il mio lavoro permetteva il livello “x” di vita, il mio non lavoro permetteva il livello “y” di sopravvivenza, assieme a un mio conoscente campante con una minima pensione, partecipare alla candidatura di Onorevole rappresentante del popolo consentiva -nel lasciare temporaneamente la situazione antecedente- di pormi al servizio della Patria. Io e il mio compare restavamo uguali come prima. Se il guadagno era “tot” si restava con un “tot” anche da Onorevole; se il guadagno era un “quid” si restava con lo stesso identico “quid”. Andare a rappresentare il popolo non fu più un tornaconto condannabile per l’aumento spropositato di risorse e per gli annessi e connessi privilegi di tornaconto e ulteriore profitto personale. Con questo metodo democratico tutti -veramente tutti- parteciparono -per poco tempo e a turno- alla gestione dello Stato. Tutti i cittadini nelle Istituzioni e fuori diventarono tutti normali e moral

VITE PARALLELE

venerdì, 3 aprile 2015 VITE PARALLELE Ottavino aveva trascorso quasi tutta la sua vita da analfabeta lavorando con i bovi e la sua casa era la stalla. Luigino sapeva leggere poco e niente scrivere e viveva in sacrestia. Bettino fu il primo rottamatore, Matteo il secondo. Ottavino: bovaro, Luigino: sacrestano. Bettino e Matteo: capi di governo. Le prime due vite parallele si assomigliavano per le menti un poco ritardate riscattate del tutto dallo svolgimento di un lavoro utile per una vita autonoma e dignitosa: la prima in rapporto con la natura e la innocenza animale, la seconda con il servizio al sacerdote e ai credenti; ambedue, in tardissima età e come da sempre da tutti benvoluti, continuarono a vivere serenamente nella Casa di Riposo. Le ultime due vite parallele si assomigliavano per il loro egocentrismo: la penultima finì con la tragedia, l’ultima con il verso parodistico. (Ricordo da un racconto di Vasco ). FESTA    DI    SAN    NICOLA Ah! Finalmente musica e canzoni che be