IL TOT E IL QUID
sabato, 4 aprile 2015
IL TOT E IL QUID
Quando da semplice cittadino il mio lavoro permetteva il
livello “x” di vita, il mio non lavoro permetteva il livello “y” di
sopravvivenza, assieme a un mio conoscente campante con una minima pensione,
partecipare alla candidatura di Onorevole rappresentante del popolo consentiva
-nel lasciare temporaneamente la situazione antecedente- di pormi al servizio
della Patria. Io e il mio compare restavamo uguali come prima. Se il guadagno
era “tot” si restava con un “tot” anche da Onorevole; se il guadagno era un
“quid” si restava con lo stesso identico “quid”. Andare a rappresentare il
popolo non fu più un tornaconto condannabile per l’aumento spropositato di
risorse e per gli annessi e connessi privilegi di tornaconto e ulteriore
profitto personale. Con questo metodo democratico tutti -veramente tutti-
parteciparono -per poco tempo e a turno- alla gestione dello Stato. Tutti i
cittadini nelle Istituzioni e fuori diventarono tutti normali e morali,
finalmente uguali. (Ricordo da un racconto di nonna Teresina).
INTERESSE VITALE
Il libro aperto scomparve
Più non taglia la falce
Il martello chiodo non batte
Il sole non nascente
Il tramonto grigio-nero nero
Il rosso campo ignorante
La stella dell’unità nazionale
Polvere divenne nell’universo silente
Un Dio per la povera gente!
Qualche cosa per il lavoratore?
Per la scapestrata età giovanile?
La critica della economia politica
Speranza della rinata umana fratellanza
Pioniere cocciuto il tuo interesse lotta
Critica sempre critica e sempre critica.
-Renzo Mazzetti-
(4 aprile 2015)
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