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Visualizzazione dei post da agosto, 2011

FORZA

  mercoledì, 31 agosto 2011 FORZA   La questione particolare del malessere o benessere economico come causa di nuove realtà storiche è un aspetto parziale della questione dei rapporti di forza nei loro vari gradi. Possono prodursi novità sia perché una situazione di benessere è minacciata dal gretto egoismo di un gruppo avversario, come perché il malessere è diventato intollerabile e non si vede nella vecchia società nessuna forza, che sia capace di mitigarlo e di ristabilire una normalità con mezzi legali. Si può dire pertanto che tutti questi elementi sono la manifestazione concreta delle fluttuazioni di congiuntura dell’insieme dei rapporti sociali di forza, nel cui terreno avviene il passaggio di questi rapporti politici di forza per culminare nel rapporto militare decisivo. Se manca questo processo di sviluppo da un momento all’altro, ed esso è essenzialmente un processo che ha per attori gli uomini e la volontà e capacità degli uomini, la situazione rimane inoperosa, e poss

LINGUA

  martedì, 30 agosto 2011 LINGUA lingua di gatto. Niuna lingua fu mai formata sopra un piano precedente, ma tutte nacquero o da un istinto non regolato o da un accozzamento fortuito. Quindi sarebbe una vanità il credere che le denominazioni, le metafore, le maniere, le costruzioni d’una lingua qualunque siasi, abbiano, specialmente rapporto ai primi tempi, un pregio intrinseco che le renda costantemente migliori di quelle che possono appresso introdurvisi, in guisa che l’alterarle o poco o molto sia un deteriorare la lingua e renderla scorretta e barbara. Niuna lingua fu mai formata per privata o pubblica autorità, ma per libero e non espresso consenso del maggior numero. Quindi niuna autorità d’un individuo o d’un corpo può mai nemmeno in progresso arrestare o circoscrivere la libertà della nazione in fatto di lingua; quindi la nazione stessa, ossia il maggior numero dei parlanti, avrà sempre la facilità di modificare, accrescere e configurar la lingua a suo senno, senza che possa

SFOGO

  lunedì, 29 agosto 2011 SFOGO   A Nerone che non riusciva a comprendere in che modo si fossero venute a conoscere le follie delle sue notti, venne in mente Silia, donna abbastanza nota per il suo matrimonio con un senatore, la quale aveva condiviso con lui ogni libidine ed era legata a Petronio da grande familiarità. Costei fu cacciata subito in esilio, perché non aveva saputo tacere ciò che aveva pur tollerato. Nerone sfogò in tal modo il suo personale rancore. Abbandonò inoltre alla mercé dell’odio di Tigellino l’ex pretore Termo, perché un suo liberto aveva mosso a Tigellino varie accuse, che il liberto stesso pagò coi tormenti della tortura, ed il suo patrono con un’ingiusta morte.   I N D O V I N A       L’ I N D O V I N E L L O:   C H I      E’     L’ A U T O R E ????????????????       ???????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????   ??????????????????????????????????????????????????????????????       Smetti

DOMMA

  domenica, 28 agosto 2011 DOMMA   In altri tempi il popolo credeva che il suo destino consistesse nell’essere la proprietà di qualcuno; e questo domma era tanto profondamente radicato nel suo cervello, per il fatto che tutti gli altri dommi, tutti gli insegnamenti che costituivano la sua vita intellettuale, tutte le azioni che formavano la sua vita materiale, tendevano a mantenerlo in questa convinzione. Perciò, quando faceva una rivoluzione, non aveva altra speranza se non quella di cambiare un cattivo padrone con un padrone meno cattivo, o di sottrarsi ai capricci e ai furori d’una casta, soltanto per darsi ad un’altra casta, ritenuta meno insolente e meno crudele. Il popolo seguiva soltanto il cieco bisogno del momento senza fare alcuna previsione per l’avvenire. Quando questo bisogno era soddisfatto, o quasi, dimenticava completamente le sofferenze che l’avevano generato e si adattava così alla schiavitù, come mai prima aveva fatto. E la continuità stessa della sua miseria f

CONCORDATO

  sabato, 27 agosto 2011 CONCORDATO   E’ una convenzione fra due autorità governanti una medesima nazione cattolica. Quando si stabilisce una convenzione, hanno per lo meno uguale importanza giuridica le interpretazioni della convenzione stessa che ne danno le due parti. (meditazione su: Concordato di Antonio Gramsci).   ùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùù   La retorica, importante disciplina dell’arte del saper parlare, del saper scrivere e anche dell’agire, fondamento di gran parte dell’educazione letteraria dell’antichità classica improntata a una vana e artificiosa ricerca dell’effetto, con manifestazioni, talvolta clamorose, di ostentata adesione ai più banali luoghi comuni. I maestri siciliani, Corace e Tisia – V secolo a.C. – ne sostenevano la funzione conoscitiva, considerando che il suo compito fosse l’individuazione degli strumenti di dimostrazione della verosomiglianza delle tesi proposte. I loro contemporanei pitagorici erano invece fautori di una retoric

BIRBE

  venerdì, 26 agosto 2011 BIRBE   La simpatia per i furfanti è un desiderio di bassezza morale, e l’uomo che ha simpatia per i furfanti suppergiù un tale che cerca di avvicinare persone condannate e giudicate ree in processi di Stato, e, praticando costoro, crede di rendersi più esperto della vita e più temibile. E della gente onesta dice : secondo come mette, e va ripetendo che nessuno è onesto e tutti sono uguali; ed esclamare: quant’è onesto! è, in bocca sua, derisione. E dice che il malvagio, se si viene alla prova, è l’uomo libero, e, pur riconoscendo che nel resto intorno a lui si dice il vero, asserisce che si disconoscono certi suoi pregi; ché, secondo lui, esso è ben fornito d’ingegno naturale e pronto a soccorrere gli amici e sveglio; e si sbraccia a sostenere che non ha veduto mai un uomo di maggiore abilità. E quando costui parla in assemblea o si difende dinanzi al tribunale, lo favoreggia, ed è capace di dire ai giurati che ”non si deve giudicare la persona, ma la c

OMBRA

  giovedì, 25 agosto 2011 OMBRA   carcere. Vi scrivo queste poche righe che saranno le ultime che riceverete scritte di mio pugno. Carissimi tutti siate forti nel ricevere questa mia ultima lettera, come lo sono io andando davanti al plotone dei luridi fascisti che mi fucileranno. Anche sapendo della sorte vigliacca che mi aspetta non mi perdo d’animo perché per un compagno che ha una idea per il benessere di tutti non si vergogna di essere fucilato perché sono fiero di aver combattuto per la causa comune e di aver anch’io dato il mio sangue per l’avverarsi della mia idea. Dunque cara ed adorata mamma cerca anche te di essere fiera d’aver dato un figlio per la libertà della classe operaia e che ha combattuto senza scrupoli fra le gloriose brigate Garibaldine. Come mio ultimo desiderio ti chiedo di non versare una lacrima, che è inutile ma restare a testa alta, e di essere fiera di me, il tuo Luigi. -Luigi Migliavacca (OMBRA), partigiano di anni 19, tornitore, fucilato nell’anno 1

VIVA

  mercoledì, 24 agosto 2011 VIVA   Esistono solo tre forme naturali autentiche di poesia: quella che narra con chiarezza, quella stimolata con l’entusiasmo e quella che mette in azione dei personaggi. Questi tre generi poetici possono operare sia insieme che separati. Sovente li troviamo associati anche nella più breve poesia, e appunto in questo loro concorrere producono l’immagine più splendida nel più ristretto spazio come vediamo chiaramente nelle più notevoli ballate di tutti i popoli. Si ascolti un improvvisatore dei nostri giorni, quando, sul pubblico mercato, tratta un argomento storico. Dapprima, per riuscire comprensibile, racconterà, poi, per destare l’interesse, parlerà come un personaggio della vicenda stessa, infine il suo entusiasmo traboccherà e trascinerà gli animi. In tal maniera singolare si possono intrecciare questi elementi, variando all’infinito i generi poetici; e appunto per questo è così difficile trovare un ordinamento in base al quale disporli l’uni ac

ODESSA

  martedì, 23 agosto 2011 ODESSA massacro di cittadini,Odessa. Le corporature gigantesche dei servi della gleba aggiogati all’aratro come le loro bestie hanno dovuto affidarsi a tutte le risorse del corpo per conservarsi in vita e non esiste parte del corpo che non abbia subito le offese e le crudeltà. Le forze di polizia intervengono contro la popolazione inerme e i cadetti la caricano con salve di fucileria scendendo lentamente la scalinata che domina la città. La flotta punta le sue batterie contro i ribelli ma dall’incrociatore Potemkin giunge con i segnali e il linguaggio delle piccole bandiere una parola: fratelli! (meditazione su: l’incrociatore Potemkin di Sergio Micailovic Eisenstein).   èèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèè       L’ U O M O    E    I L    M A R E   Uomo libero, amerai sempre il mare!   Il mare è il tuo specchio: contempli la tua anima   nel volgersi infinito dell’onda che rotola   e il tuo spirito è un baratro altrettanto ama

PIACERI

lunedì, 22 agosto 2011 PIACERI Il piacere è una canzone di libertà, ma non è la libertà. E’ la fioritura dei vostri desideri, ma non è il loro frutto. E’ una profondità che spinge verso l’alto, ma non è la valle né la cima. E’ l’uccello in gabbia che prende il volo, ma non è lo spazio imprigionato. Il piacere è una canzone di libertà e io vorrei che la intonaste a cuore pieno, ma temo che a cantarla perdereste il cuore. Alcuni giovani cercano il piacere come se fosse tutto, e sono giudicati e biasimati. Non biasimateli, ma lasciateli cercare. Non avete udito di quell’uomo che, scavando la terra in cerca di radici scoprì il tesoro? Alcuni anziani, nel ricordo, si rammaricano dei piaceri come di errori compiuti nell’ebrezza. Ma il rammarico è la nebbia della mente, e non il suo castigo. Dovrebbero rammentarsi dei loro piaceri, riconoscenti come al raccolto di un’estate. E tra voi vi sono quelli che non sono né giovani per cercare, né vecchi per ricordare; così, temendo di cercare e r

ARGENTORO

  domenica, 21 agosto 2011 ARGENTORO     Fino a quando la proprietà non sarà abilita, la servitù non scomparirà dalla terra. Che importanza ha essere legati con catene di ferro o con catene d’oro! Se la terra non è libera, non lo sono neppure gli uomini, perché gli uomini possono poggiare i loro piedi soltanto sulla terra. Colui che vende il pane ai suoi fratelli, prende in cambio la loro libertà: tiene nelle sue mani la loro vita. Per vivere l’operaio si condanna a un’esistenza più dura di quella degli antichi schiavi; e sopporta tutti i capricci del suo padrone per paura di rimanere senza lavoro e senza pane contemporaneamente. Per vivere, la ragazza vende la sua carne in modo vile e oltraggioso, e, sulla strada, si espone agli insulti e agli sputi di coloro che la vogliono pagare. Per vivere, la giovane donna dimentica colui che amava con tutto il cuore, e si lega a chi non ama. E voi dite che non ci sono più schiavi sulla terra! E io vi dico che tutti i poveri sono schiavi, e

SOSPESO

  sabato, 20 agosto 2011 SOSPESO     Quando brucia la parete vicina, è in ballo la tua casa, e gl’incendi trascurati, sempre aumentano la loro forza. L’essere al servigio di un amico potente è dolce per gli inesperti; ma chi è esperto teme. Tu, quando la tua nave fila in alto mare, fai sì che il vento mutato non ti riporti indietro. Chi è triste odia chi è allegro e chi scherza odia chi è triste, gli svelti odiano chi è posato e i pigri chi è agile e attivo: i bevitori, annegati a metà della notte di falerno, odiano chi rifiuta le coppe che gli vengono offerte anche se tu giuri che hai terrore dei calori notturni; sgombra di nubi la fronte: più spesso chi è riservato ha l’apparenza di chi è tetro e chi è silenzioso pare scontroso. In mezzo a tutte le faccende leggi e interroga i sapienti: in che modo tu possa trascorrere placidamente la vita, se ti debba sempre agitare e tormentare la bramosia mai sazia, e così pure il timore e la sapienza di cose apparentemente inutili, se la vi

RAGNO

venerdì, 19 agosto 2011 RAGNO Si sarebbe detto che, appena disertata dagli uomini, la città fosse caduta in balia d’abitatori fino a ieri nascosti, che ora prendevano il sopravvento: la passeggiata seguiva per un poco l’itinerario d’una fila di formiche, poi si lasciava sviare dal volo d’uno scarabeo smarrito, poi indugiava accompagnando il sinuoso incedere d’un lombrico. Non erano solo gli animali a invadere il campo: si scopriva che alle edicole dei giornali, sul lato nord, si forma un sottile strato di muffa, che gli arberelli in vaso davanti ai ristoranti si sforzano di spingere le loro foglie fuori dalla cornice d’ombro del marciapiede. Ma esisteva ancora la città? Quell’agglomerato di materie sintetiche che rinserrava le giornate, ora si rivelava un mosaico di pietre disparate, ognuna ben distinta dalle altre alla vista e al contatto, per durezza e calore e consistenza. Così, dimenticando la funzione dei marciapiedi e delle strisce bianche, percorreva le vie con zig-zag da fa

RIGHE

  giovedì, 18 agosto 2011 RIGHE   Carissima mamma, ti scrivo due righe, in fretta. Sono un po’ stanco, perché sono stato all’udienza del Tribunale e poi a colloquio con l’avvocato. Ho ricevuto la tua assicurata, con 100 lire e due fotografie. Le due fotografie mi sono state consegnate oggi: la lettera non ancora. L’altro giorno ho ricevuto una lettera di Teresina inviata a Milano e da Milano ritrasmessa a Roma; conteneva anch’essa due fotografie. Ringrazio di cuore. Sono contento che la fotografia di Delio sia giunta senza essersi guastata e che tu sia stata contenta di riceverla. Non ho voglia di scrivere di più. Mi duole il capo e non voglio scriverti delle parole vane. D’altronde non potrei scriverti nulla intorno al processo, perché non è permesso. Sta di buon animo e abbi fiducia sempre in quanto io ti scrivo. Ti abbraccio teneramente. Antonio. (Lettere dal carcere, maggio 1928, Antonio Gramsci).   òòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòò   P E R      S A N T A      B

IMMAGINE

  mercoledì, 17 agosto 2011 IMMAGINE Nel mille novecento quaranta quattro facevo il famiglio dei Botèe; era il nostro tempo sacro, arso dal sole del dovere. Nuvole nere sul focolare, macchie bianche nel cielo, erano la paura e il piacere di amare la falce e il martello. Io ero un ragazzo di sedici anni, con un cuore ruvido e disordinato, con gli occhi come rose roventi e i capelli come quelli di mia madre. Cominciavo a giocare alle bocce, a ungere i ricci, a ballare di festa. Scarpe scure! Camicie chiare! Giovinezza, terra straniera! In quel tempo si andava a rane di notte col fanale e la fiocina. Rico insanguinava le canne e le erbacce col fanale rosso nell’ombra che gelava le ossa. Nel Sile si trovavano pesciolini a migliaia dentro le pozze. Andavamo pian piano senza un grido. Nel boschetto dei pioppi appena mangiato si radunava tutta la compagnia dei ragazzi, e lì spesso si bestemmiava e come uccelli si cantava. Dopo giocavamo alle carte all’ombra del granoturco. La madre e il p

DENTEPERDENTE

  martedì, 16 agosto 2011 DENTEPERDENTE   La crisi economica aumenta e c’è chi dà in pegno gioielli, catenine di battesimo, pellicce cappotti, abiti e accessori griffati, pur di racimolare soldi. Fino ad arrivare a cedere protesi del proprio corpo. Un proprietario di negozi di Compro Oro che acquistava gioielli d’oro, d’argento e orologi anche dai ladri per poi rivenderli: è stato denunciato per ricettazione, truffa e usura. Sono oltre 20 i chili di oro sequestrati e 10 quelli di argento, per un valore complessivo di 800 mila euro. Il negoziante riceveva in pegno anche oggetti che poi rivendeva ai vecchi proprietari con un incremento del 20% sul prezzo di acquisto: stipulava illegalmente polizze al portatore per i prestiti su pegno, non avendo alcun titolo per farlo. Per questo la polizia ha messo a disposizione, sul proprio sito, le foto degli oggetti trovati nei negozi illegali. Chi riconoscerà gli orecchini del compleanno, le posate d’argento della famiglia o l’anello dell’inn

COSTI

lunedì, 15 agosto 2011 COSTI Non abbiamo più un Parlamento che ci rappresenti, non abbiamo deputati scelti da noi, abbiamo parlamentari che a noi giustamente non sono legati da alcun vincolo di mandato, ma che sono vincolati al governo, alcuni addirittura comprati da lui. E se non c’è più un Parlamento che ci difenda, che si faccia carico dei nostri problemi collettivi, che cerchi di rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che bloccano lo sviluppo della nostra vita, che medi tra noi e il governo, che ci faccia da scudo nei confronti dei poteri reali, è chiaro che noi siamo abbandonati ai venti e alle correnti, e che siamo nelle mani di altri sovrani. Noi, i cittadini. E’ per questo che sono continuamente evocate potenze oscure e indiscutibili, si fa riferimento a decisioni remote e impersonali, a giudici severi e inappellabili a cui non si può che prestare obbedienza, e che troncano ogni discussione di priorità politiche e di convenienze sociali, che dettano le manovre

NULLA

  domenica, 14 agosto 2011 NULLA     Per me, quello che so mi basta, non mi curo di essere un Arcesilao o uno di quei disgraziati Soloni con la testa bassa e gli occhi fissi a terra, che sembrano masticare i loro brontolii e rabbiosi silenzi; con il labbro sporgente pare che ci pesino le parole, rimuginando le allucinazioni di quel vecchio infermo. Nulla nasce dal nulla, nulla può tornare nel nulla. Per questo sei pallido? Per ciò qualcuno non mangia? La gente ride e i giovani muscolosi arricciando il naso ripetono tremule risate. Guarda bene, il cuore mi palpita per non so che, e il respiro mi esala pesante dalla gola ammalata; guarda per cortesia. Chi parla così al medico, che gli prescrive il riposo a letto, se la terza notte constata che il polso gli batte normale, chiederà a una casa più ricca, con una bottiglia mezzana, del vino leggero di Sorrento da bere prima del bagno. Di lì a poco le trombe, le candele, e infine quel signorino felice sul catafalco, spalmato di grasso b

VENTOLA

  sabato, 13 agosto 2011 VENTOLA   La lingua de’ Poeti è sempre l’ultima a guastarsi. Beato voi, se colassù aveste trovato uno sì coraggioso che avesse ardito di trattarvi una sola volta da sciocco! Se io avessi a resuscitare, io per me, prima d’ogni altra cosa, desidererei d’esser uomo dabbene, in secondo luogo d’esser uomo sano, dipoi d’esser uomo d’ingegno, quindi d’esser uomo ricco, e finalmente, quando non mi restasse più nulla a desiderare, e mi fosse pur forza di desiderare alcuna cosa, potrebbe darsi che per istanchezza io mi gettassi a desiderar d’esser uomo nobile in quel senso che questa voce è accettata presso la moltitudine. (meditazione su un bruscolo del: Dialogo della nobiltà di Giuseppe Parini).   L   A      V   E   N   T   O   L   A   Venditor sono di ventole   per la state che verrà:   ma se il caldo sarà grande,   e la merce mancherà,   in iscambio delle ventole   venderò le vostre teste,   zerbinotti che leggeste.   Agitata

LINDO

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venerdì, 12 agosto 2011 LINDO -manifestazione filocinese, Milano 1970- La pratica coscienziosa dell’autocritica è un’altra caratteristica che distingue il nostro da tutti i partiti politici. Come abbiamo già detto, la polvere si accumulerà se la stanza non è spazzata regolarmente, il nostro viso si sporcherà se non lo laviamo regolarmente. La mente dei nostri compagni e il lavoro del nostro Partito possono anch’essi coprirsi di polvere, e perciò devono essere spazzati e lavati. Il proverbio: L’acqua corrente non imputridisce mai e il cardine della porta non è mai mangiato dai tarli significa che il moto costante impedisce l’azione corrosiva dei germi e di altri organismi. Controllare regolarmente il nostro lavoro e sviluppare in questo processo uno stile democratico, non temere la critica né l’autocritica e applicare le buone massime popolari cinesi: Dì tutto quello che sai e dillo senza riserve, non biasimare chi parla, ma prendi le sue parole come ammonimento, se hai commesso err

WALTER

GIOVEDI'  11  AGOSTO  2011  h.  05,31. WALTER                      ( foto: GALERA )   Mio caro papà, per disgraziate circostanze sono caduto prigioniero dei tedeschi. Quasi sicuramente sarò fucilato. Sono tranquillo e sereno perché pienamente consapevole d'aver fatto tutto il mio dovere d'italiano e di comunista. Ho amato sopra tutto i miei ideali, pienamente cosciente che avrei dovuto tutto dare, anche la vita; e questa mia decisa volontà fa sì che io affronti la morte con la calma dei forti. Non so altro che dire. Il mio ultimo abbraccio, Walter. Il mio ultimo saluto a tutti quelli che mi vollero bene. Walter   Fillak (Gennaio, Martin), anni 24, studente, partigiano, impiccato). A D D I O La casa che a lasciarla si rosava nel vento e nella sera, un volo a fondo di rondini nel cuore, la tua porta da sola schiusa nel silenzio al largo chiarore della luna... Parve un sogno. La mamma pensierosa del suo volto alla soffice mano era da forte sul silenzi

UNO

MERCOLEDI'  10  AGOSTO  2011 h.  05,47. UNO                                              Non vendo nulla perché vi sono troppi uomini. Le emigrazioni vanno troppo a rilento. Vi sono troppi cenciosi. Se gli straccioni se ne andassero, le persone solide comprerebbero di più. Il dramma è che essendovi troppi straccioni, viene prodotto di più di quanto non si possa vendere. E' veramente molto semplice, ma, nello stesso tempo, anche molto triste. Viene prodotto troppo, cioè, secondo il concetto di chi è nel commercio, viene prodotto di più di quanto non possa essere venduto. Ma, domando io, in Germania viene prodotto di più anche di quanto non si possa consumare? Non sembra: infatti, malgrado tutte le lamentele sull'eccedenza delle merci e la sovrabbondanza dei mercati, vedo ancora una quantità di poveri diavoli d'ambo i sessi girare con calzoni e gonne rattoppati e con visi tristi. La ricchezza materiale generale di una nazione consiste nell'abbondanza dei suoi prodot