FORZA
mercoledì, 31 agosto 2011
FORZA
La questione particolare del malessere o benessere economico
come causa di nuove realtà storiche è un aspetto parziale della questione dei
rapporti di forza nei loro vari gradi. Possono prodursi novità sia perché una
situazione di benessere è minacciata dal gretto egoismo di un gruppo
avversario, come perché il malessere è diventato intollerabile e non si vede
nella vecchia società nessuna forza, che sia capace di mitigarlo e di
ristabilire una normalità con mezzi legali. Si può dire pertanto che tutti
questi elementi sono la manifestazione concreta delle fluttuazioni di
congiuntura dell’insieme dei rapporti sociali di forza, nel cui terreno avviene
il passaggio di questi rapporti politici di forza per culminare nel rapporto
militare decisivo. Se manca questo processo di sviluppo da un momento
all’altro, ed esso è essenzialmente un processo che ha per attori gli uomini e
la volontà e capacità degli uomini, la situazione rimane inoperosa, e possono
darsi conclusioni contraddittorie: la vecchia società resiste e si assicura un
periodo di respiro, sterminando fisicamente l’élite avversaria e terrorizzando
le masse di riserva, oppure anche la distruzione reciproca delle forze in
conflitto con l’instaurazione della pace dei cimiteri, magari sotto la
vigilanza di una sentinella straniera. Ma l’osservazione più importante da fare
a proposito di ogni analisi concreta dei rapporti di forza è questa: che tali
analisi non possono e non debbono essere fine a se stesse (a meno che non si
scriva un capitolo di storia del passato) ma acquistano un significato solo se
servono a giustificare una attività pratica, una iniziativa di volontà. Esse
mostrano quali sono i punti di minore resistenza, dove la forza della volontà
può essere applicata più fruttuosamente, suggeriscono le operazioni tattiche
immediate, indicano come si può meglio impostare una campagna di agitazione
politica, quale linguaggio sarà meglio compreso dalle moltitudini. L’elemento
decisivo di ogni situazione è la forza permanentemente organizzata e
predisposta di lunga mano che si può fare avanzare quando si giudica che una
situazione è favorevole (ed è favorevole solo in quanto una tale forza esista e
sia piena di ardore combattivo); perciò il compito essenziale è quello di
attendere sistematicamente e pazientemente a formare, sviluppare, rendere
sempre più omogenea, compatta, consapevole di se stessa questa forza. Ciò si
vede nella storia militare e nella cura con cui in ogni tempo sono stati
predisposti gli eserciti ad iniziare una guerra in qualsiasi momento. I grandi
Stati sono stati grandi Stati appunto perché erano in ogni momento preparati a
inserirsi efficacemente nelle congiunture internazionali favorevoli e queste
erano tali perché c’era la possibilità concreta di inserirsi efficacemente in
esse. (meditazione su un frammento de: La storiografia come scienza della
politica di Antonio Gramsci).
A N E L I T O D
I G I U S T I Z I A
Se vedi li occhi miei di pianger vaghi
per novella pietà che ‘l cor mi strugge,
per lei ti priego che da te non fugge,
Signor, che tu di tal piacere i svaghi;
con la tua dritta man, cioè, che paghi
chi la giustizia uccide e poi rifugge
al gran tiranno, del cui tosco sugge
ch’elli ha già sparto e vuol che ‘l mondo allaghi,
e messo ha di paura tanto gelo
nel cor de’ tuo’ fedei, che ciascun tace:
Ma tu, foco d’amor, lune del cielo,
questa vertù che nuda e fredda giace
levala su vestita del tuo velo,
ché sanza lei non è in terra pace.
-Dante-
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