Post

Visualizzazione dei post da dicembre, 2009

SST

giovedì, 31 dicembre 2009 SST Martedì, 22 dicembre 1942.  Cara Kitty, gli abitanti dell’alloggio segreto hanno appreso con gioia che a Natale ciascuno di loro avrà un etto di burro in più. Nel giornale sta scritto due etti, ma questo vale per i felici mortali che ricevono le carte annonarie dallo Stato, e non per gli ebrei nascosti, che, per spender poco, non possono comperare che quattro carte invece di otto, alla borsa nera. Ci siamo messi tutti a cuocere qualcosa col burro. Stamane ho fatto dei biscotti e due torte. C’è molto da fare, qui sopra, e mamma mi ha proibito di leggere e di studiare, perché i lavori di casa sono in arretrato. La signora Van Daan è a letto con la sua costola contusa, si lagna tutto il giorno, si fa continuamente cambiare il bendaggio e non è contenta di niente. Sarò felice quando si alzerà e terrà lei in ordine la sua roba, perché bisogna pur dirlo, è straordinariamente attiva e pulita e, quando è in buone condizioni di corpo e di spirito, è anche all

L'ARRIVO

mercoledì, 30 dicembre 2009 L'ARRIVO La  Panda rossa , arrivata in cima alla salita, si zittì riparandosi sotto alla tettoia; la signora scese e subito rificcò la testa nell’abitacolo: frugava davanti e dietro i sedili, nella borsa, nelle tasche del giaccone. Il freddo intenso del Mugello la fece correre in casa. Subito si sedette nella poltrona di fronte al vivo fuoco. Sembrava che in collo e tra le braccia tenesse una creatura appena nata, tanto era l’atteggiamento di dolce premura. L’accarezzava dicendo:  hai freddo, poverina.  Dopo, senza dire una parola, me la mise in collo. Rimasi sconcertato, impacciato, senza sapere dove mettere le mani, mi ritrovai ad accarezzare un batuffolo di lana nera con squarci di bianco. Nel contempo, la bianca, candida, sovrana Dea grugniva come una suina, maestosa, solitaria, spaziandosi padrona nella casa, ignara non attendeva l’improvviso arrivo di sconosciuta Venere, poi Luna, definitivamente battezzata Maya. A VOLTE   A volte, quando un uc

SULL’ARNO

  martedì, 29 dicembre 2009 SULL’ARNO Andate da un’altra parte!  Le mamme arrabbiate urlarono: il pallone, a forte velocità, era piombato in mezzo a loro, schizzando la sabbia dappertutto; con gesti bruschi, una scuoteva i pezzi di stoffa che sarebbero diventati un pantalone; un’altra, tomaie quasi dei sandali da donna; nonna Maria si era alzata in piedi, appoggiata la cesta mezza costruita, raccolta la palla, urlava:  ve la taglio! Ve la taglio!  E, gettando verso di noi la palla urlò:  Andate via!  Faceva molto caldo in quel mese di Aprile tant’è che le mamme e le nonne erano  spollaiate , i gonnelloni e i grembiuloni arrotolati sulle ginocchia. Sembravano proprio delle galline nere a covare le uova; mentre, delle monache, per i loro fazzolettoni sulla testa. Noi, vestiti solo di mutande correvamo, tutti rossi rossi in viso, grondando di sudore da tutte le parti. Poi, stanchi di sentirci campioni alla Suarez, alla Mazzola, alla Sarti, alla Burnic, alla Facchetti, e, dopo aver ben

PARASSITI DELLA CULTURA

lunedì, 28 dicembre 2009 PARASSITI DELLA CULTURA Ricordate i movimenti di cultura degli ultimi decenni, dal  Leonardo  alla  Voce ? Giorni migliori della nostra giovinezza, desiderio di veder chiaro e di orientarsi saldamente, passione di tutto conoscere e di tutto sapere, ardente ricerca di un punto di equilibrio onde lanciarsi nella vita, a lavorare, con coscienza di un fine e con certezza di sé. Chi non si sente un poco figlio di quei movimenti, chi non serba un poco di quella passione? In fondo quello  Sturm und Drang  culturale fu cosa buona perché fu un punto di partenza, e, meglio fu un punto di ritrovo di forze diverse che momentaneamente convergevano nello scopo unico di lottare per l’onestà degli studi e la serietà della vita. In seguito, ognuno proseguì per la sua strada, grandi e piccini, ognuno fece il suo cammino, secondo le forze sue. Oggi si vede che gli uomini che allora sembravano i più rappresentativi, penso a un Prezzolini, non ebbero altro valore che quello di

DAL CARCERE

domenica, 27 dicembre 2009 DAL CARCERE Carcere di Milano, 26 dicembre 1927. Carissima Tania, è così passato anche il Santo Natale, che immagino quanto sia stato laborioso per te. In verità, io ho pensato alla sua straordinarietà solo da questo punto di vista, l’unico che mi interessasse. Di notevole non c’è stato che il fatto di una generale tensione degli spiriti vitali in tutto l’ambiente carcerario; il fenomeno poteva essere rilevato già in isvolgimento da tutta una settimana. Ognuno aspettava qualcosa di eccezionale e l’attesa determinava tutta una serie di piccole manifestazioni tipiche, che nell’insieme davano questa espressione di uno slancio di vitalità. Per molti l’eccezione era una porzione di pasta asciutta e un quarto di vino che l’amministrazione passa tre volte all’anno invece della solita minestra: ma che avvenimento importante è questo, tuttavia. Non credere che io me ne diverta o ne rida. L’avrei fatto, forse, prima di aver fatto l’esperienza del carcere. Ma ho vis

SANTO STEFANO

  sabato, 26 dicembre 2009 SANTO STEFANO   Il giovane Stefano apparteneva alla prima comunità cristiana che applicò integralmente la carità fraterna. Tutti gli appartenenti mettevano i loro beni in comune con gli altri, e ad ognuno veniva distribuito equamente quanto bastava per il sostentamento giornaliero. Quando la comunità crebbe, gli apostoli pensarono che non era giusto che trascurassero la parola di Dio per il servizio delle mense, perciò elessero dei fratelli tra di loro; così, sette uomini di buona reputazione, pieni di Spirito e di saggezza, ricevettero l’incarico: Stefano fu il primo. Il discorso di Stefano… e … in quei giorni fabbricarono un vitello e offrirono sacrifici all’idolo e si rallegrarono per l’opera delle loro mani…  Mi avete forse offerto vittime e sacrifici per quarant’anni nel deserto, o casa d’Israele? Avete presi con voi la tenda di Mòloch, e la stella del dio Refàn, simulacri che vi siete fabbricati per adorarli! Perciò vi deporterò al di là di Babilo

IL SOGNATORE

Immagine
venerdì, 25 dicembre 2009 mangiatoia IL SOGNATORE Non uno sguardo, neppure un cenno, tanto meno una parola, un gesto seppur pietoso. Nessuno lo vede. Frettolosi si accalcano davanti alle vetrine, entrano ed escono dai negozi, caricano le auto di sacchetti, pacchi e scatoloni. Nessuno però sorride. Sono seri seri perché mille pensieri, leggeri leggeri, turbinano per la testa. Il salmone l’hai preso? … e il panettone? .. lo spumante? … ma, … il burro? .. il burro c’era! … bene! … oddio! … la carta! … ah! … eccola qua! …andiamo che è tardi. E lì, per terra, resta il piccolo calpestato, misero, abbandonato. Ora piange, ma nessuno lo sente. Di casa in casa, bussa la coppia in attesa: nessuno ospita, nessuno offre un riparo. Una grotta testimonia la venuta, una croce la dipartita. La grotta e la croce sono entrambe vuote. Il sognatore si scaglia contro gli attrezzi del mercato dei grandi: ancora sogna, ancora spera. Libera il tuo tempo dalle bassezze: resuscita a vita nuova! abeti IL P

BASILIO

giovedì, 24 dicembre 2009 BASILIO Altissimo, tanto che, quando gli stavo vicino e teneva le braccia distese lungo i fianchi, la mia testa arrivava all'altezza dei sui gomiti; faceva veramente impressione anche con le sue spalle che eguagliavano, in larghezza, tutte le mie braccia aperte. L'immagine dava proprio il senso, veramente, della imponenza della montagna, così, come della montagna era il silenzio profondissimo, che unito all'aspetto, non incuteva timore, ma faceva riflettere sulle piccolezze della vita. Definire Basilio un uomo taciturno era riduttivo tant'era talmente stridente il paragone con l'aspetto enorme della persona, con l'assenza dell'ascolto sonoro. Evitava ogni contatto allontanandosi timoroso tenendo stretta la bottiglia dell'acqua minerale come se avesse in braccio una creatura. Anche su questo era esagerato: ne beveva almeno sette/dieci litri! Sul suo conto circolavano diverse versioni di vita: che era un gran suonatore di corne