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Visualizzazione dei post da novembre, 2015

TARALLALLERO

domenica, 29 novembre 2015 TARALLALLERO A che serve la poesia? Forse alla cultura? La lingua viene dalla poesia e la poesia è la lingua che gioca liberamente? Perché non fare un telegiornale in forma di poesia? In una scuola nessuno voleva dedicare un po’ di tempo alla lettura di poesia. Ma, via! per sentir dire solo: trallalà-tarallallelo-trallallò? Cos’è la poesia? Si domandava Francesco Mannucci detto Checco: “… più di tutto la poesia è una lingua, una misteriosa e magica lingua. E’ il linguaggio che si sprigiona dall’animo più profondo. Quel sublime fluido che si trasforma in frasi, parole, sospiri. E’ una lingua difficile a comprendersi perché non esistono vocabolari, dizionari o traduttori vari. E’ una lingua misteriosa e per molti impenetrabile. E’ lingua della coscienza, della vita di una persona. E solo con una chiave magica è possibile sprofondare nei meandri della poesia. Solo con la chiave rara chiamata AMORE! …”. Altro che “tarallallelo”, siamo tutti una poesia. (Tratt

IL COGLIONE E VEDERE

  sabato, 28 novembre 2015 IL COGLIONE E VEDERE Vedere significava rendersi conto delle ragioni evidenti o nascoste di una situazione. Poi venne Opinione che era una qualsiasi credenza non ancora sottoposta ai criteri della verifica o della dimostrazione. Credenza, invece, era ammettere un pensiero non per via intellettiva. “Diciamo le cose come stanno, non come vorremmo che fossero” (disse un reazionario alla televisione). Oddio, Karl Marx vive! Punti di vista, opinioni, tempo perso come il TG 3 toscano che ripeteva i titoli in coda? Tempo forse era ancora la successione illimitata degli attimi in cui si svolgeva il divenire e provocava ansietà? Nel considerare che ogni cosa aveva un inizio ed una fine, come si poteva comprendere l’impalpabile misura di qualche cosa che non aveva né inizio né fine come uno spirito libero? Nessun orologio, se pur della massima precisione, poteva dare certezza di vivere, tutto dipendeva dalla qualità e dalla consapevolezza di essere e, soprattutto, di

A SBAFO

  venerdì, 27 novembre 2015 A SBAFO   Tu sì che sei bravo, diceva il noce all’uomo che raccoglieva le foglie secche cadute ai piedi del suo tronco. Quella coltre di colore marrone scuro gli metteva tanta tristezza, poi, finalmente, rivide l’erba. Andava in riposo invernale con il verde negli occhi, speranza di resurrezione per la prossima primavera. Il noce si lagnava di altri che passavano senza dare uno sguardo; aveva già subìto il trauma della caduta dei frutti, dopo, la morte delle foglie, poi la dimenticanza. Eppure le noci l’avevano raccolte e mangiate, a sbafo. (Ricordo da un racconto di nonna Teresina).   L’AUTORE     ALZA     LA     VOCE (parte)   Ascolto i passi morire ascolto   lontano i giovani morire   ahimè non è questo un parlare per metafora   anche in chi non muore c’è qualcosa che si spegne   che muore dentro senza attendere l’alba.   -Louis    Aragon-   Vedi: IL CIABA TURISTA (10 novembre 2015)

TERRORI E LESSICOGRAFO

  martedì, 24 novembre 2015 TERRORI E LESSICOGRAFO Il terrore è un grande spavento. Terrorismo: il governare con terrore. Terrorista: chi vuol governare col terrore, rivoluzionario dai mezzi violenti. Terrorizzare: cercar di abbattere col terrore. Questo nel lessicografo. Nel dizionario: Terrore = sentimento di paura incontenibile, d’intenso sgomento. Terrorismo = metodo di lotta politica fondato sul ricorso sistematico alla violenza da parte di organizzazioni clandestine. Terrorizzare = spaventare, intimorire, atterrire, sgomentare, impaurire. Il contrario di terrorizzare: confortare, rassicurare, tranquillizzare. I terrorismi, questioni non risolvibili con mentalità militare; con quella socio-politica? Sempre, comunque. (Ricordo da un racconto di Tirella ). BOMBA      ATOMICA Verranno cupi giorni macchine arrugginite campi bruciati e solo il fumo del denso fungo alto nel cielo regnerà sovrano. Il pensiero più non sarà e l’uomo cosa mai diverrà? Sarà vestito di tute e caschi e n

PICCOLA LA FAMA

  lunedì, 23 novembre 2015 PICCOLA LA FAMA   E adesso butta via tutte queste cose; trattieni queste poche soltanto; e ancora ricordati che ciascuno vive questo istante ch’è presente; tutto il resto è vita trascorsa o incerta. In conseguenza, piccolo è il tempo in cui vive ciascuno; piccolo il ristretto angolo della terra ove ciascuno continua a vivere; e piccola la fama presso i posteri, sia anche una fama assai lunga, pur sempre ottenuta per successiva vicenda di piccoli uomini destinati immediatamente a morire, piccoli uomini che non conoscono nemmeno se stessi; tanto meno poi un altro uomo, già morto prima,anticamente.   INDOVINA       L’INDOVINELLO:   CHI       E’   L’AUTORE ??????????????   ????????????????????????????????????????????????????????????????   IL FUTURO DEI GIOVANI   Il futuro dei giovani   si realizza nella qualità   del loro presente.   -Renzo Mazzetti-   (29 dicembre 2012)   Vedi: DICIOTTO ORE (13 novembre 2015)

A PANCIA PIENA

  domenica, 22 novembre 2015 A PANCIA PIENA   Nel periodo del libero mercato in un’economia aperta, vigeva la naturale legge della foresta e del mare, del più forte e del più grande. Tanti, oltre la forza e la sovrastante mole, erano gli stratagemmi per approfittare dei più deboli e dei più piccoli. I più forti e più grandi facevano a gara per essere i primi nell’ignobile approfittare. Poppavano con avidità soldi e risorse umane. La Banca, mai sazia con l’approfitto delle “modifiche unilaterali del contratto”, aveva fatto approvare una legge che consentiva di far pagare ai clienti l’eventuale disavanzo del suo bilancio. Per carpire soldi all’indifeso correntista-risparmiatore aveva inventato varie forme di disavanzo. Una, la più curiosa e strana, fu quella detta “a pancia piena”: era un disavanzo inventato, figurava sui mastri contabili e fruttava ingenti capitali completamente gratuiti. Tutti sapevano che l’operazione “a pancia piena” era un marchingegno di bilancio, ma quella r

LA SERVA PADRONA

  sabato, 21 novembre 2015 LA SERVA PADRONA   Conflitto = combattimento, contrasto. Confliggere = combattere. Combattere = far battaglia, sforzarsi di vincere qualcuno, oppugnare. Armato = fornito di armi, che porta armi. Guerra = Arte della guerra [arte?!!] (non sono giochi infantili: dondolo, altalena, mosca cieca, portar a cavalluccio o a pentole, rimpiattino). Guerra = contesa fra Stati o Popoli che non si può definire che per via delle armi. Grave dissidio o contrasto, travaglio = oppresso, afflitto, agitato. Guerra civile è quella che si fa tra cittadini di una stessa Nazione. Guerra = Lotta armata tra Popoli avversari o tra due parti di un medesimo Paese e perciò definita: guerra civile. Mostruosamente famose le “guerre di religione”. La verità è, comunque, che la guerra, qualsiasi guerra, è sempre un crimine contro la famiglia umana. La guerra o conflitto armato è sempre e comunque un’azione di ostilità, malanimo. Ostilità e malanimo, ognuno pensi al profondo significato

LA LUGUBRE IRONIA

venerdì, 20 novembre 2015 LA LUGUBRE IRONIA Dalla Banca ricevetti una lettera con la proposta di modifica unilaterale del contratto effettuata ai sensi del Testo Unico delle leggi in materia bancaria e creditizia e successive modificazioni e integrazioni che diceva: l’introduzione di nuove normative obbligatorie per la Banca da parte del legislatore e delle Autorità Nazionali ed Europee per l’antiriciclaggio e la trasparenza, ha comportato la necessità di un adeguamento dei processi organizzativi e delle procedure informatiche con rilevanti costi straordinari per la Banca. Il recupero di tali costi straordinari, avverrà applicando a tutta la clientela l’importo unitario di 5,50 Euro. Se non intendevo approvare le variazioni potevo esercitare il diritto di recedere dal contratto. Ma, se recedevo e traslocavo in un’altra Banca, trovavo la stessa tassa? Ma! Se prendevo un tassì, trovavo la maggiorazione della tariffa per la straordinaria grandinata? Poi, lugubre ironia, telefonavano p

LA CIMINIERA

  giovedì, 19 novembre 2015 LA CIMINIERA I negri vivevano nei loro ghetti, nelle loro tribù della foresta e avveniva che a fianco della moderna ciminiera di Lumumbaschi, a fianco di macchine moderne che lavoravano l’oro, il rame, l’uranio, vivessero ammassati esseri umani legati ad una civiltà antica e primitiva. Il Congo era una zona di silenzio e i belgi se ne vantavano, indicando agli altri colonialisti la bontà del loro sistema, che manteneva il Paese in pace. Era una pace apparente e mostruosa: una pace fondata sulla violenza della repressione dei paras, pronti al massacro in ogni momento e sulla segregazione razziale più ipocrita. Di fatto, i belgi avevano tagliato la testa al popolo congolese mantenendolo analfabeta e nella miseria, impedendo che da esso potesse nascere un sia pur piccolo gruppo di dirigenti politici, di persone colte e preparate. Nessun congolese aveva una laurea. (Ricordo da un racconto di Irina ).   ASCIUGA LE TUE LACRIME, AFRICA! (parte)  Ci è tocca

TRE POETI

lunedì, 16 novembre 2015 TRE POETI   L’amore e l’intelligenza non rispondono alla violenza con altra violenza. La paura, la più arguta argomentazione non devono cedere all’odio, arrogarsi il diritto di uccidere. Uccidere è sempre un assassinamento. Il terrore è mostruosità sempre, da qualsiasi parte provenga. La guerra è inumana sempre, si sconfigge con azioni di pace. Due versi dalla poesia di Brecht: Basta con la guerra.“Fra i vinti la povera gente faceva la fame. Fra i vincitori faceva la fame la povera gente ugualmente”. Chi è l’altro? si domanda Quoist:“l’altro è colui che incontri sul tuo cammino, l’altro è colui che incontri e non lo vedi”. Questione di razza di Trilussa: “Che cane buffo! E’ brutto assai, ma non me lascia mai. ’sto lupetto nero nun è di razza, è vero, ma m’è fedele e basta, io nun faccio questioni de colore: l’azioni bone e belle vengheno su dar core sotto qualunque pelle”. Tre poeti, profondi insegnamenti. (Tratto dai racconti di Maya ). DISTRUGGI    TUTT

DICIOTTO ORE

  venerdì, 13 novembre 2015 DICIOTTO ORE La maggioranza dei compagni che ho trovato a Firenze non legge mai il giornale. Chi lo legge, legge il giornale padronale. Ho chiesto a uno se sa chi lo finanzia: “Nessuno. E’ indipendente”. Non vogliono saperne di politica. Uno a sentirmi parlare di sindacato lo confondeva col sindaco. Dello sciopero hanno sentito dire soltanto che danneggia la produzione. Non si domandano se è vero. Tre sono fascisti dichiarati. Ventotto apolitici più tre fascisti eguale a trentuno fascisti.   /// Ci sono studenti e intellettuali un po’ diversi: leggono tutto, militano nei partiti di sinistra. Ma forse sono più ciechi ancora. Il professore più a sinistra l’ho sentito parlare con l’Associazione Insegnanti e Famiglie. A proposito di doposcuola gli scappò detto: “Ma voi non sapete che io faccio diciotto ore di scuola la settimana!”. La sala era piena di operai che si levano alle quattro per il treno delle cinque e trentanove. Di contadini che, d’estate, dic

COW-BOY

  giovedì, 12 novembre 2015 COW-BOY  Il problema ecologico, apparso sovente come denuncia degli inquinamenti degli ambienti lavorativi, dei corsi d’acqua, del mare, dell’aria ha in seguito investito un ambito più vasto, il cosiddetto “ambiente”, portando all’attenzione dell’opinione pubblica altri aspetti quali la tutela delle risorse naturali, l’assetto idrogeologico, la difesa del suolo, la conservazione del patrimonio florofaunistico e culturale, le caratteristiche di sviluppo degli insediamenti urbani. Si sono messi sotto accusa il tipo di uso del territorio, il metodo consumistico che è alla base del fenomeno urbano, le caratteristiche dello sviluppo tecnologico ed infine le stesse scelte sociali ed economiche che sono le cause prime dell’inquinamento, intese nel senso più lato. Il capitalismo è conciliabile con la stessa possibilità di sopravvivenza della vita sul pianeta, ovvero il capitalismo sviluppandosi distrugge intorno a sé tutto, prima le risorse umane e poi quelle na

FIRENZE D’AMORE

  mercoledì, 11 novembre 2015 FIRENZE D’AMORE Dalla televisione si sentì una voce conosciuta, la bottega si fermò e Gabrio restò con la barba mezza fatta e guardò, riflesso nello specchio, lo schermo con l’immagine del papa. Tutti ascoltarono le parole: Umiltà, disinteresse, beatitudine; la vita si decide nella capacità di porsi domande; la chiesa che pensa a se stessa e ai propri interessi sarebbe triste; che fare? Popolo e pastori insieme, alzate il capo, contempliamo la scena, guardiamo Gesù sulla croce: ha versato il suo sangue per tutti, i poveri conoscono bene le sofferenze di Gesù, dobbiamo essere amici dei poveri, la chiesa italiana con il volto di mamma vicino agli abbandonati, dimenticati, imperfetti. Alla fine il “Padre nostro” gioiosamente cantato. Foresto riprese il lavoro spennellando di sapone le guance di Gabrio, avevano tutti gli occhi liquidi di commozione in una Firenze d’amore. (Ricordo da un racconto di Tirella ).   FIRENZE SOGNA (parte) Firenze stanotte sei b

IL CIABA TURISTA

  martedì, 10 novembre 2015 IL CIABA TURISTA   Il Ciaba trascorreva all’estero una ventina di giorni ogni mese per le visite di Stato; accolto in pompa magna, osannato nei saluti di benvenuto; aveva trovato un metodo originale per far sempre bella figura e apparire tutti i giorni in televisione con un’efficace propaganda: il turismo governativo-utile e dilettevole. Nei discorsi di saluto e in quelli di commiato parlava delle cose belle che avrebbe fatto e di quanto sarebbero stati bene i suoi governati. Gli spostamenti erano un’esclusiva: primi piani, battute veloci e simpatiche, strette di mano, applausi, foto ricordo. Fece scalpore una sua affermazione: “Chi è contro di me è contro la felicità”. La felicità, da quel giorno, divenne l’inno ufficiale del Partito del Ciaba: in tutte le manifestazioni cori di seguaci, con musica di cicale, lo cantavano: ”… la felicità il Ciaba ce la darà e se verrai da lui arriverà…“. (Ricordo da un racconto di nonna Teresina).   LA FELICITA’

ARIA DI CORPO FRITTA

  sabato, 7 novembre 2015 ARIA DI CORPO FRITTA Il sillogismo è un ragionamento deduttivo che consente nel passare con la mente da una verità generale a una particolare mediante una proposizione intermedia; per Aristotele è la forma fondamentale con cui si muove il pensiero e si basa sul principio di identità, per cui una cosa è sempre uguale a se stessa e ogni contraddizione è un errore; per Hegel ogni concetto si converte nel suo opposto (tesi e antitesi) e da questa contraddizione deriva un concetto più elevato, che è la sintesi (operazione mentale mediante la quale si unificano elementi singoli e molteplici, collegandone il significato); per Bicefalo: “Dalle contraddizioni il frutto di nuove verità”. Per vedere la realtà vera è indispensabile conoscere le parole e il loro significato. Quando i lavoratori ambivano a diventare la classe dirigente del Paese, la superiorità del padrone veniva spiegata perché lui conosceva più parole dei suoi dipendenti. Non era il possesso dei mez

DIO TI VEDE

  venerdì, 6 novembre 2015 DIO TI VEDE   La paura è uno stato emotivo di ansia e turbamento dovuto a una situazione di pericolo. La propaganda:“Dio ti vede, Stalin no” contribuì, nel primo dopoguerra, alla vittoria elettorale del partito democratico cristiano. Poche persone percepirono il grande pericolo cui si andava incontro. Agli elettori, posti a quell’assurdo raffronto, non scoppiò una risata liberatoria e neppure scattò quell’audacia, che nasce in un momento di grande pericolo, che è il coraggio della paura. E se i comunisti, invece di promettere le sale da ballo nelle chiese e anche i preti devono lavorar, avessero avuto il buon senso della verità e fare un po’ di sano spirito replicando: “Stalin c’è!”, come sarebbe andata? Perciò una ferma e intima personalità di massa era indispensabile, ma paura e ignoranza, odio e superstizione, resero fantasiosa e inutile ogni altra possibilità. Le bugie hanno le gambe corte, però quelle storiche durano secoli. Ricordo le parole di St

GLI ALLEGRI GOVERNANTI

  giovedì, 5 novembre 2015 GLI ALLEGRI GOVERNANTI Una volta, per cantare in Francia, si dovevano imparare le canzoni in lingua francese. Poi arrivò d’imperio l’Europa che impose la colonizzazione delle nazioni con veri e propri colpi di stato con i primi ministri nominati. Anche i sindaci, direttamente eletti dal popolo, venivano defenestrati e sostituiti dai prefetti nominati dal primo ministro nominato. Gli Stati diventarono dei miseri tossici servi dei differenziali, dei giochi nelle borse e d’azzardo nelle sale, dei tornaconti monetari, dei potenti esosi, degli sperperi, dei debiti costruiti e ristrutturati, degli strozzini internazionali. Gli indiscussi fondi (proprietà degli antichi Paperoni?) con schifato sfregio, tramavano continuamente per stimolare la diserzione alla partecipazione democratica: era un ghigno d’alleluia quando le statistiche comunicavano che a votare erano andati meno del cinquanta per cento e i sondaggi, per le prossime votazioni, prevedevano che sarebber

IL VERME RIPIENO

  martedì, 3 novembre 2015 IL VERME RIPIENO Superata la fase del Capitalismo di Stato e quello dei Privati, fallita l’esperienza del Comunismo non realizzato, si giunse ai primordi del Regno Ciarliero. La incapacità di rinnovamento progressivo e vero, esaltò l’illusione sull’onda dell’ottimismo propagandato dai benestanti. Possedimenti e giochi in borsa, d’azzardo, conti e depositi, tanti contanti in tasca avevano una naturale tendenza e l’indotta predisposizione a seguire il governante di turno. La media del benessere era alta e stava crescendo, nei fatti si era all’inizio della fine della crisi economica, o no? Ma, comunque l’Italia si stava muovendo: ai più ricchi cresceva la ricchezza, ai più poveri aumentava la povertà. Il tenore di vita corrispondeva esattamente delimitato dal gradino della scala sociale e dalla classe di appartenenza a tenuta stagna. Dinamici nasi di grandi pinocchi seguivano il pastore mentre dal gregge non si udiva neppure un belo. C’era il grillo parlante a