LA CIMINIERA

 

giovedì, 19 novembre 2015

LA CIMINIERA

I negri vivevano nei loro ghetti, nelle loro tribù della foresta e avveniva che a fianco della moderna ciminiera di Lumumbaschi, a fianco di macchine moderne che lavoravano l’oro, il rame, l’uranio, vivessero ammassati esseri umani legati ad una civiltà antica e primitiva. Il Congo era una zona di silenzio e i belgi se ne vantavano, indicando agli altri colonialisti la bontà del loro sistema, che manteneva il Paese in pace. Era una pace apparente e mostruosa: una pace fondata sulla violenza della repressione dei paras, pronti al massacro in ogni momento e sulla segregazione razziale più ipocrita. Di fatto, i belgi avevano tagliato la testa al popolo congolese mantenendolo analfabeta e nella miseria, impedendo che da esso potesse nascere un sia pur piccolo gruppo di dirigenti politici, di persone colte e preparate. Nessun congolese aveva una laurea. (Ricordo da un racconto di Irina).

 

 Ci è toccato bere
 a tutte le fonti
 la sventura e la gloria.
 E tutti i nostri sensi si aprono
 allo splendore della tua bellezza,
 agli aromi delle tue foreste,
 e alla magia delle tue acque,
 alla trasparenza del cielo
 e alla violenta carezza del sole
 e alla grazia delle foglie verdi
 sulle gocce di perla della rugiada.
 -BERNARD DADIER-

 

Vedi: IL VERME RIPIENO (3 novembre 2015)

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