MACRON E MERKEL (RABBIOSI PERDENTI)

 

martedì, 29 gennaio 2019

MACRON E MERKEL (RABBIOSI PERDENTI)

In Italia gli *Incompatibili stavano attuando la politica dell’impossibile con il favore della stragrande maggioranza del popolo. Da altre parti vincevano i popoli sovrani, i nazionalisti, i destrorsi, ognuno a modo loro, ma tutti avversi al vecchio ordine di Europa. Il nuovo zar aveva bloccato sul nascere il cuneo ucraino. Sfruttare il Mezzogiorno e i Sud di ogni dove, continuare ad affamare l’Africa è terrorismo di pari mostruosità alla repressione dei palestinesi, dei catalani, dei curdi, eccetera, eccetera. Le nazioni si sono imbarbarite sempre di più. La gestione degli immigrati e la protezione umanitaria, perché non viene fatta direttamente dall’ONU anche in Italia – Europa, come già avviene in altre parti del mondo? I sorrisetti stretti-stretti di Macron e della Merkel spumeggiano di rabbia; per continuare a sedere sui loro seggi, che colpi mancini s’inventeranno? (Ricordo da un racconto di Vasco).

L’AFRICA SARA’ LIBERA

Piangi, amato mio fratello negro nei millenni di morti bestiali!
Le tue ceneri furono sparse per la terra dal simun e dall’uragano.
Tu, che non hai mai innalzato piramidi
per tutti i tuoi potenti boia,
tu, catturato nelle razzie, tu, battuto
in ogni battaglia in cui trionfa la forza,
tu, che hai imparato in una scuola secolare
un solo slogan: schiavitù o morte,
tu, che ti sei nascosto nelle jungle disperate,
che hai affrontato tacendo migliaia di morti
sotto la maschera della febbre delle paludi…
E venne il giorno in cui comparve il bianco.
Fu più astuto e cattivo di ogni morte,
barattò il tuo oro
con uno specchietto, una collana, ninnoli,
e corruppe con l’alcool i figli dei fratelli tuoi
e cacciò in prigione i tuoi bimbi.
Allora tuonò il tam-tam per i villaggi
e gli uomini seppero che salpava
una nave straniera per lidi lontani,
là dove il cotone è un dio, e il dollaro è imperatore.
Condannato a una prigionia senza fine,
lavorando come una bestia da soma
tutto il santo giorno sotto il sole spietato,
… solo una cosa temevi:
che ti lasciassero vivere, ti lasciassero vivere.
E presso il fuoco, nell’allarme, nei confusi sogni
ti sfogavi in canti di dolore
semplici e senza parola, come l’angoscia.
Accadde che persino ti rallegrasti
e in una esuberanza di forza danzasti
e tutto uno splendore di nuova virilità,
tutta una giovane volontà risuonasse,
su corde di rame, su tamburi di fuoco,
e il principio di questa potente musica
crebbe dal ritmo del jazz come un tifone,
e gridò alto agli uomini bianchi
che non tutto il pianeta appartiene a loro.
Musica, tu hai consentito anche a noi
di sollevare il volto e di guardare negli occhi
la futura liberazione della razza.
Che le rive dei vasti fiumi che portano
verso l’avvenire le loro onde vive
siano tue!
Che tutta la terra e tutte le ricchezze
siano tue!
Che il caldo sole di mezzogiorno
bruci le tue pene.
Si asciughino ai raggi del sole
le lacrime che il tuo avo versò,
tormentato in queste lande luttuose!
Il nostro popolo, libero e felice
vivrà e trionferà nel nostro Congo.
Qui, nel cuore della grande Africa!
-Patrice Lumumba- (Congo)

ASCIUGA LE TUE LACRIME, AFRICA!

Asciuga le tue lacrime, Africa!
A te ritornano i figli
attraverso bufere e tempeste
di pellegrinaggi infecondi.
Nel sorriso dell’onda e nel sussurro della brezza,
nell’oro del mattino, nel rosso del tramonto,
dalle superbe vette dei monti,
dalle savane battute dal vento
essi vengono a te
attraverso bufere e tempeste
di pellegrinaggi infecondi.
Asciuga le tue lacrime, Africa!
Ci è toccato bere
a tutte le fonti
la sventura e la gloria.
E tutti i nostri sensi si aprono
allo splendore della tua bellezza,
agli aromi delle tue foreste,
alla magia delle tue acque,
e alla trasparenza del cielo
e alla violenta carezza del sole
e alla grazia delle foglie verdi
sulle gocce di perla della rugiada.
Asciuga le tue lacrime, Africa!
A te ritornano i figli,
le mani colme di doni,
il cuore di amore filiale.
Essi tornano
per coprirti
con la veste del loro sogno,
con la veste delle loro speranze.
-Bernard Dadier- (Costa D’Avorio)


Vedi:

OGGIGIORNO

LA CIMINIERA

Karl Marx: “Il libero sviluppo di ciascuno è condizione per lo sviluppo di tutti”.




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