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Visualizzazione dei post da agosto, 2014

VIVERE

venerdì, 29 agosto 2014 VIVERE Un giorno a Zoe, mentre mangiava i croccantini, nel cervello si illuminò un pensiero: Perché uccidere? Quando per vivere avevo bisogno di cacciare c’era una giustificazione, ma oggi? Lo disse a Therios, il quale, riflettendo sugli interrogativi di Zoe, si pose una domanda: Perché marco il territorio e quasi tutti i giorni combatto contro gli altri maschi? Ottengo soltanto delle sanguinanti e doloranti ferite, alcuni gatti sono morti a seguito degli scontri. Le voci delle domande che si erano poste i gatti arrivarono agli umani trasformandosi in: Perché facciamo la guerra? Per avere morti e feriti e tanta distruzione con i problemi peggiori di quelli di prima e con l’odio moltiplicato? Perché dobbiamo possedere per soffrire più che godere e vivere in continua apprensione, darla vinta all’odio per la guerra e all’egoismo per la proprietà? La Ricerca Scientifica era riuscita a stabilire quali esseri animali e quali dei vegetali non avessero il cervello e

LA SELEZIONE

  giovedì, 28 agosto 2014 LA SELEZIONE Questa mattina mi sono recata a prendere l’acqua da bere dalle fontanelle che sono poste vicino alle poste fiorentine di via Mazzetta, ma le trovo chiuse per la manutenzione. L’addetto risponde di ritornare a mezzogiorno. Ebbene, dopo le ore dodici, trovo funzionante solo il rubinetto dell’acqua naturale, quello della frizzante getta violentemente soltanto il gas. Mi domando: Non è stata eseguita una manutenzione a “regola d’arte” o, forse, è stato avviato l’ esperimento, in attuazione della rottamazione, per eliminare le pensionate e chissà quanti di altre categorie? (Ricordo da un racconto di Ariella).       A           C          Q          U          A   Il pensiero ritorna   infiltrandosi nella memoria   fa rivivere le membra   dell’immobile persona.   Un frammento pende   e giù dal sole dell’agosto   cadono polverizzate le nubi.   Timidi sussurri   in rumore di corrente   escono dall’erba d

IL PERIODO IPPICO

  lunedì, 25 agosto 2014 IL PERIODO IPPICO C’era una volta il periodo soprannominato “Ippico” e, per le Bollette i cui costi trottavano e galoppavano a un ritmo sempre più alto, avvenivano continue infernali rotture. I governanti nazionali e locali venivano accusati del reato di menzogna, ma continuavano a propagandare di non aver aumentato i costi delle tariffe per l’igiene ambientale e dei servizi. Allora i cittadini rendevano pubblici e documentavano gli aumenti. Ad esempio un singolo, che viveva a Firenze in un appartamento di cinquanta metri quadrati, scrisse sul Blog che aveva pagato novanta Euro e cinquantotto Centesimi e poi, nel raffronto con l’anno successivo, pagò in più venti Euro e trentaquattro centesimi. In quel periodo tutte le famiglie conservavano gelosamente le ricevute dei versamenti effettuati perché, se non riuscivano a fornire le prove concrete degli avvenuti pagamenti, certamente sarebbero state costrette a pagare molto di più per i “Costi di Mora e Multa”.

LA BOZZA NUOVA

sabato, 23 agosto 2014 LA BOZZA NUOVA Il socialismo non ebbe realizzazioni in Germania, dove Marx fu il precursore di pensiero, non l’ebbe in Francia, dove Proudhon fu evangelizzatore di ardente umanesimo, non l’ebbe neppure in Inghilterra dove Owen fu annunciatore di realizzazioni romantiche. Lenin, preparato culturalmente, eccellente antesignano in quel tempo proiettato nello spazio, divenne futuro dell’umanità; il socialismo romantico fuse con quello scientifico e produsse anche fra in servi della gleba la fortuna di un materialismo che la rivoluzione del 1917 seppe risolvere con le armi del suo popolo e per il bene di tutti i popoli. (Ricordo da un racconto di Irina ). LA          BANDA          D’AFFORI Arriva la banda, arriva la banda, Arriva la banda coi suonator Coi suonator, coi suonator. Oh Caterina Caterina che batticuor Oh Caterina Caterina che batticuor. Il capobanda, il capobanda, Il capobanda ha i bottoni d’or Sorride ogn’or, che rubacuor. Oh Caterina il capobanda

IL VENTO DI EURO

  venerdì, 22 agosto 2014 IL VENTO DI EURO Il disarmo economico prese nome da quel complesso di proposte suggerite per mettere fine o per frenare la concorrenza industriale fra paesi europei, di fronte all’espandersi della potenza industriale degli USA . Ne sono stati sintomi evidenti: il Manifesto contro le barriere doganali firmato a Londra dai banchieri, industriali e personalità europee ed americane nell’ottobre del 1926; gli accordi metallurgici intervenuti tra Francia, Belgio e Germania; e discussioni e studi alle Conferenze economiche presso la Società delle Nazioni. I delegati italiani che firmarono il Manifesto fecero osservare che accanto al protezionismo e alle barriere doganali sta il controllo sulle materie prime e la serie di limitazioni contro l’emigrazione. L’Occidente si sovrappone all’Oriente, schiaccia i popoli da cui ha ricevuto le lingue, la civiltà, le religioni. Tra levante e mezzodì, ancora spira il caldo ed umido Euro dalla modernità conosciuto come il vent

DI TASCA PROPRIA

  giovedì, 21 agosto 2014 DI TASCA PROPRIA La disperazione generò la furia di tutte le classi sociali. Quando il “Rottamatore” sparì e più nulla fece sapere di sé, (si mormorava fosse in Africa), il secondo, costretto a riparare in Sardegna nella residenza estiva di un suo carissimo amico, venne a patti con i rivoltosi. L’accordo, definito volgarmente: “Di tasca propria”, – Legge numero 518 dal titolo: “Prestito volontario”-, consentiva a tutti i cittadini di prestare mensilmente al Governo una somma a proprio piacimento. La novità, che placò gli animi, era la cancellazione di tutte le spese per gli armamenti e che il rimborso del prestito, trascorsi cinque anni, sicuramente sarebbe stato effettuato conteggiando un interesse del sette per cento, oppure, sempre volontariamente prorogato per altri tre con una maggiorazione degli interessi al dieci per cento. La Legge obbligava, nel caso in cui lo Stato non onorasse gli impegni, a reperire le risorse necessarie attingendo a quelle per

RICORDO DI TOGLIATTI

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  mercoledì, 20 agosto 2014 RICORDO DI TOGLIATTI PER PALMIRO.   RICORDO DI TOGLIATTI  (canzone)   [ cinquantenario della morte ] (parlato) A Genova in via albergo dei poveri Ai coniugi Antonio e Teresa Togliatti Il 26 di marzo dell’anno 1893 nasceva un bimbo   Cui veniva dato il nome di Palmiro Michele Nicola Togliatti.   (cantato) Aveva tanta sete di sapere Studiava con profitto e con passione Palmiro era il modello di studente   La borsa poi di studio conquistò. Studente all’università a Torino Conobbe Antonio Gramsci e con lui Collaborò col quotidiano “Avanti”   Ma poi la grande guerra lo chiamò. Era un alpino di gran valore   Per la sua Italia combatté   A fine guerra fu congedato   La Sua dottrina riabbracciò.   Avanti o popolo alla riscossa Bandiera rossa trionferà. Furon momenti tristi per l’Italia Ovunque generava la discordia   Come un presagio nero si spandeva   L’ombra di quel fascismo distruttor. Togliatti combatté con tanto ardore Contro quell’orda nera di spavaldi  

IL SECONDO AVVENTO

  lunedì, 18 agosto 2014 IL SECONDO AVVENTO   Egli scese sulla Terra, fu crocifisso, morì e fu sepolto, resuscitò e salì al Cielo. Nel secondo avvento, Egli conduce una esistenza invisibile concentrata nei luoghi della guerra; il Suo corpo ogni giorno è trucidato dai bombardamenti, il Suo sangue alimenta i Santi Germogli, muore e non viene sepolto, non resuscita e non sale al Cielo. Il Suo Spirito ritorna corpo e l’Immortale ritorna invisibile mortale, muore e risorge mortale sempre. Non sale al Cielo, lo Spirito risorge eversivo mortale e da sempre fa la guerra alla guerra. Il Calvario sarà distrutto? (Ricordo da un racconto di Bicefalo).       TEMPO      E      VALORE   Il tempo degli anni umani   non basta, non è sufficiente   per dare inizio al valore   dell’Ideale della Pace.   La Storia rifugge   le brutali scorciatoie,   ritmo della modernità   barbaro riflesso conservato.   -Renzo   Mazzetti-   (18 agosto 2014)

LA SUPERSTIZIONE AL POTERE

  giovedì, 14 agosto 2014 LA SUPERSTIZIONE AL POTERE Nel primo quarto del secondo periodo della “Rottamazione”, tutti gli uccelli notturni furono assassinati, i gatti neri fecero in tempo a pitturarsi con altri colori, la prima papa morì quasi subito, senza l’autopsia subito fu sepolta e al momento non c’è la “Fumata buona”. La bolletta dell’acqua italiana fu semplificata: INREDEST (Agenzia Internazionale Recupero Debito Statale) eliminò le decrepite due IVA (Imposta Valore Aggiunto), e precisamente quella del dieci per cento, dovuta sull’effettivo consumo, e quella del ventidue per cento sul costo del servizio. L’acqua potabile cessò di costare più del triplo del prezzo dovuto per l’effettivo consumo. Il limite di usufruire di un metro cubo di acqua per nucleo familiare ogni settanta giorni, fu superato con il veloce ottimismo. (Ricordo da un racconto di nonna Teresina ). I L    C U R I O S O    E C O (ALLEGRO    SOVVERSIVO) La fantasia alla realtà donò la magia. Ogni cosa insig

LA PAPA MOBILE

  martedì, 12 agosto 2014 LA PAPA MOBILE La guerra dei cento anni e i roghi medioevali sono, nella particolare estrema sintesi per non capirsi e per non darselo ad intendere, una moderna “Prima” dei Tempi della Storia. Il “Rottamatore” di turno, – (della Patria e dell’Arte Televisiva e del fantastico colpo di dito (Clic) della Rete infinita del Popolo Salvatore) -, impone la visione boriosa del Suo intimo e del Suo inconsapevole surreale. Un cento anni atavico diventa, – (con la devastante clava) -, un mille giorni di governo e poi un mille anni e poi tanti milioni di anni e chissà quanti e tanti e tanti anni ancora, arrivando oltre la singola misera vita terrena. Il tempo delle sofferenze si perde nella Notte e nel Giorno dei Tempi e sono tempi sempre troppo stretti e non contabili ma certamente sempre insopportabili. Il giovane governante loquace sorridente benestante mira come un originale Grande Mito apparire, invece è soltanto una minuscola replica di un tempo da chissà quanto

LA DITTATURA DELL’ARIA FRITTA

  giovedì, 7 agosto 2014 LA DITTATURA DELL’ARIA FRITTA   Non sempre nella storia del genere “umano” “arti superiori” esprimevano il concetto di Arte del governare, Ricerca scientifica, Musica, Poesia, Pittura, Scultura, Fotografia, Letteratura. No! “Arti superiori”, nella passata società, (collocabile tra quella dell’arte dell’apparire e quella della dittatura dell’aria fritta), significavano, precisamente: braccio destro e braccio sinistro dei gruppi parlamentari (i due soli sopravvissuti alle riforme istituzionali e alle soglie di sbarramento ad hoc delle leggi elettorali “su misura”), componenti politici del mostro dell’intesa del dominio assoluto sulla Patria trasformata in azienda nella foresta selvaggia dove spadroneggiava, senza spirito, senza cuore, senza nessun ideale né religione, la debolezza servile e rozza dell’ambizione personale che diceva sempre di sì al più forte economicamente e, ancor peggio, militarmente. (Ricordo da un racconto di Vasco).       L     

GIOVANI E VECCHI

  mercoledì, 6 agosto 2014 GIOVANI E VECCHI La personale conoscenza con il contatto diretto era il nocciolo della politica partecipata. Nel paese ci si conosceva tutti perciò non bisognava interrogare le agenzie specializzate per indovinare le tendenze dell’elettorato. Nella propaganda reale, dai militanti svolta in ogni famiglia, prima di suonare il campanello, sapevi con chi avresti parlato. Trovavi la casalinga che ti assicurava con il suo: “Siamo tutti comunisti”; trovavi il giovane che ti diceva sottovoce che sua madre si faceva suggestionare dal frate e avrebbe votato democristiano; trovavi il vecchio che ti diceva che il figlio si era fatto influenzare dagli amici e non sarebbe andato a votare perché erano tutti uguali. I militanti propagandisti invitavano tutti ad impegnarsi fino all’ultimo istante per far partecipare alle votazioni e per “votare bene”. (Ricordo da un racconto di Tirella ). R I F O R M I S M O Ascoltavo Renzi e

LA GATTA INTELLIGENTE

  martedì, 5 agosto 2014 LA GATTA INTELLIGENTE Tornavo a casa e dire molto affaticata non basterebbe ma con il “sicuramente distrutta” sì per il lavoro nell’orto e per l’aria incandescente del solleone d’agosto. Tolti gli stivali, i pantaloni, il cappello e la maglietta, feci una fresca doccia sotto l’albero. Dalla soglia di casa vidi Maya all’ombra del fico che mi guardava sorniona e le dissi: “Vieni in casa anche tu, Maya non senti che caldo che fa? Vieni”. Nel chiudere la porta mi accorsi che Maya era già entrata alla velocità di un baleno. La gatta, intelligente e più furba di me, era stata all’ombra del fico tutta la mattina mentre io bruciavo nell’orto a sgobbare. (Tratto dai racconti di Maya).   L A      B A N D A      D I      B R O Z Z I   ( p a r t e )   La banda di Brozzi   va in piazza Padella   la suona sempre quella   tu sentissi come la fa:   albicocche, susine e pere   pereperepe, quando sarò pompiere   l’acqua addosso ti schizzer

NARDELLA NARDELLINO

  domenica, 3 agosto 2014 NARDELLA NARDELLINO Un pomeriggio, passeggiando lungo l’Arno, mi è caduto lo sguardo su una minuscola e sbiadita scritta: “nardella nardellino fammi un bel p – - – - – o”. La scritta si riferisce a quell’atto di amore che viene fatto con passione all’uccello senza piume. Una buona amministrazione, tiene puliti i muri e l’ambiente (chi la dura la vince); semina la coscienza civica; con l’esempio promuove la pubblica creanza; quella privata, nella popolare fantasia, resta libera semplificando l’ipocrisia? (Ricordo da un racconto di Rita ).   LA     PULCE ( “FAUST” – parte – )   C’era una volta un re   che aveva una gran pulce,   e che l’amava molto,   come se fosse un figlio.   Egli chiamò il suo sarto,   il sarto venne a corte:   Misuragli il vestito,   misuragli i calzoni!   Di seta e di velluto   eccolo già servito,   una croce sul petto   e nastri sul vestito.   Di stella decorato,   fu subito ministro;   a corte grandi onori   ebbe tutto il casato.  

IL SALE E IL FIELE

  sabato, 2 agosto 2014 IL SALE E IL FIELE Scrivi soltanto epigrammi sempre sdolcinati e più bianchi di una pelle sbiancata con la biacca, che non contengono un grano di sale o una goccia di amaro fiele e tu pretendi, insensato, che si leggano! Neppure le vivande ci piacciono, se prive della punta dell’aceto, e non ci piace un volto che non sorride. Dai a un bambino le mele dolci e le insulse marische. A me piacciono i fichi di Chio che sanno essere piccanti. (Meditazione su: Gli epigrammi devono avere sapore di Marziale).       EPIGRAMMA          PER          CHITI   Presidente della Toscana toscano   dei rossi numero nero illuso   rivoluzionario retrogrado   del sistema romano omologo   Senatore ribelle finalmente   sei più vispo e più grande   ritmo del veloce governante.   -Renzo   Mazzetti-   (Venerdì 1 agosto 2014 ore 11,30)

EPIGRAMMA PER CHITI

  venerdì, 1 agosto 2014 EPIGRAMMA PER CHITI   Presidente della Toscana toscano   dei rossi numero nero illuso   rivoluzionario retrogrado   del sistema romano omologo   Senatore ribelle finalmente   sei più vispo e più grande   ritmo del veloce governante.   -Renzo   Mazzetti-   (Venerdì 1 agosto 2014 ore 11,30)