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Visualizzazione dei post da maggio, 2016

FRATELLO PARTIGIANO

  venerdì, 27 maggio 2016 FRATELLO PARTIGIANO     Ai tempi dei miei vent’anni, mia madre non volle mettere il telefono in casa e diceva: “Voglio vivere serena, chi ci vuole sa trovarci lo stesso”. Difatti, nel primo pomeriggio di uno dei giorni più bollenti del mio autunno caldo, appena in casa, da sotto la finestra, mi sentii chiamare: era un nostro vicino che portava la notizia: hanno telefonato al Bar, devi andare immediatamente in Comune a Pontedera perché hanno arrestato tre compagni Delegati del Consiglio di Fabbrica. In Comune c’era un grande frastuono; la gente era talmente numerosa che, per raggiungere l’ufficio del Sindaco, fu come scalare la cima più alta della Terra. Il Segretario della Federazione Unitaria Metalmeccanici, dopo aver illustrato la situazione, terminò con una notizia molto confortante: Il compagno Smuraglia di Milano farà parte del collegio dei difensori degli operai della Piaggio. (Ricordo da un racconto di Rita).   I N C O N T R O   E sentiv

LA ROTTAMANDA

  giovedì, 26 maggio 2016 LA ROTTAMANDA     Rottamanda non la troverete nei vocabolari perché ancora è allo studio degli esperti di linguistica che non si decidono se inserirla tra “rotto” (qualche cosa che non funziona più, guasto) e “rottame” (persona mal ridotta fisicamente e moralmente); un filosofo l’ha definita: politica del non pensiero, dei senza memoria, amorale; lo storico: apparenza (perché praticata nel periodo detto del rottamatore); l’archeologo: resti dell’onore perduto. Nell’estrema sintesi: Rottamanda è il periodo politico caratterizzato dal guasto fisico e morale, dall’amoralità del perduto onore. In quel periodo una voce diventò molto importante e significativa: “Strumentalizzare” (servirsi di qualcuno o di qualcosa per raggiungere un proprio fine o interesse). Fece molto scalpore la strumentalizzazione governativa dei Partigiani per propagandare le modifiche alla Costituzione. L’Associazione Partigiani annullò le iscrizioni all’ANPI di tutti coloro che, per

MILANO 29 LUGLIO 1883

  mercoledì, 25 maggio 2016 MILANO 29 LUGLIO 1883 Siamo operai nel più ristretto senso della parola, cioè operai manuali. Siamo i figli di quell’immensa moltitudine a cui la vita non è concessa che a patto di una perenne, indefinita, interminabile produzione. Siamo i figli di quella classe che lavora e soffre, senza adeguati compensi, senza eque retribuzioni, sempre e dappertutto calunniata e derisa perché sempre e dappertutto tenuta ignorante e oppressa. Il frutto delle nostre fatiche passa quasi per intero ad aumentare continuamente le ricchezze dei capitalisti i quali, facendo un immorale monopolio dei doni della natura, e dei portati della scienza, ne corrispondono in guisa che, sia per la sfrenata concorrenza delle macchine, per malattia, per semplici questioni personali o per molteplici altre cause noi, i veri produttori, siamo messi in condizioni tanto precarie da non poter sfuggire alle odiose strette della più squallida miseria. Ed allora? Allora i patimenti fisici assorbo

I MOSTRI E GLI ANIMALI

domenica, 22 maggio 2016 I MOSTRI E GLI ANIMALI La creazione, senza l’aiuto di alcuna materia preesistente, è l’espressione dell’ingegno divino: perché è avvenuta? Il Padre, la Madre o la Coppia nella solitudine erano angosciati dal vuoto dell’infinito? Il creato rispecchia le loro immagini, gli esseri viventi le somiglianze? Lo spirito, sostanza vivente incorporea, è il genio trasmesso dall’intelligenza nel pensare? La coscienza è ancora il sentimento diffuso dell’onestà e della forza della ragione, giudizio delle proprie azioni e intenzioni rispetto alle leggi divine? Chi riesce a dare esame di coscienza prima del sonno ristoratore? Lo spirito negli esseri viventi del Paradiso era a Loro immagine e somiglianza, ma sulla Terra quanti incontrano la propria anima? Amare se stessi come il prossimo, sentire le cose e gli altri esseri, scatenare passioni spirituali, sessuali, vivere sereni e felicitare o continuare a fare i mostri distruttori? La pura innocenza è rimasta soltanto negli a

SOLDI VIRTUALI

  domenica, 8 maggio 2016 SOLDI VIRTUALI La lira ha origine con la riforma monetaria di Carlo Magno e si divideva in 20 soldi di 12 danari ciascuno. Il soldo e la lira erano in origine solo monete di conto mentre la moneta coniata era il danaro. Con la differenziazione in valore dei danari si ebbero anche diverse lire (milanese, pavese, lucchese, veronese) di valore diversi una dall’altra. Nella seconda metà del quindicesimo secolo furono coniate monete del valore della lira; la lira Tron a Venezia, quella di Galeazzo Sforza a Milano e più tardi la lira di Emanuele Filiberto a Torino. La prima lira italiana si ha con Napoleone nel 1806. Con la Restaurazione si ebbero di nuovo varie lire nei diversi Stati. La lira fu dichiarata unità monetaria dell’Italia dalla legge del 1862 che organizzava il nostro sistema monetario su basi bimetalliche: divisa in 100 centesimi, essa equivaleva a 4,5 grammi d’argento fino e a 0,290322 grammi d’oro fino. Assieme alle monete metalliche circolavan

LIBERA GIUSTIZIA

  venerdì, 6 maggio 2016 LIBERA GIUSTIZIA La natura ha voluto che gli uomini, quando ancora non era ben definito il diritto né naturale né civile, vagassero dispersi e avessero soltanto ciò che con le mani e con la forza riuscivano a ottenere. Quelli che per primi emersero, dotati di valore e di senno eccellente, osservando la natura della docilità e dell’umana indole, raccolsero i disgregati e dalla condizione barbara li fecero passare alla giustizia e alla serenità. Scoperto il diritto umano, tutto fu rivolto alle utilità pubbliche. Gli aggregati umani si chiamarono cittadinanza e l’insieme delle abitazioni città. Per estinguere la violenza è indispensabile che il diritto abbia la supremazia. Quando i giudici non piacciono o non hanno la forza necessaria, domina la violenza. (Ricordo da un racconto di Irina ). E’ NATO   E’ nato, è nato!   L’altoparlante diffonde il suono   dell’antica registrazione   -ritrovata nello scavo-   del suono di un vagito   umano!   Immediatamente:  

ANTICO MODERNO

  mercoledì, 4 maggio 2016 ANTICO MODERNO Nella coltura del frumento il contadino fa la semina, l’aratura, la sarchiatura, la raccolta, il trasporto sull’aia, la trebbiatura, e poi riceve soltanto una quarta parte del raccolto. Di questa quarta parte poi il Contadino deve passare al Padrone: la semina, il terrazzuolo, il diritto di sfrido, il diritto di cuccia od il maccherone, il diritto del galletto ed altre simili angherie. Ma il governo non fece mai nulla, non seppe nemmeno proporre una legge per limitare gli arbitrii del padrone. Nell’inverno il contadino, cui non serve la sua piccola parte di frumento, è costretto a ricorrere alle arpie del paesello, per aver i soldi in prestito e, quando viene il raccolto, deve pagare con il frumento, computandolo ad un prezzo prestabilito che è inferiore al corrente. Così il contadino resta sempre in debito, mentre i giornalieri, e i braccianti privi di lavoro quando piove e costretti a lavorare mezza giornata in estate guadagnano da venti

LA BUONA AZIONE

 lunedì, 2 maggio 2016 LA BUONA AZIONE Demonti difende l’azione della Banca centrale europea che ha portato ai rialzi del costo del denaro e quindi a privilegiare sopra ogni cosa il contrasto all’inflazione; è contrario alla politica di incremento della liquidità e rilancia quello che fu il modello della Germania occidentale dopo il 1948: l’economia sociale di mercato; critica l’eccesso governativo di Bush per gli interventi di salvataggio dei vari istituti di credito; plaude alla proposta di Kolansky per una riforma del sistema dell’antitrust; ribadisce la sua fedeltà ai vincoli di bilancio decisi dagli accordi di Maastricht; esalta la libera funzione del sistema mercato nella società del capitalismo avanzato. Ascanio getta sul tavolino la gazzetta del barbiere e borbotta sconsolato: Vincoli, sacrifici e tasse per noi, privilegi per loro e soldi alle banche. Foresto, mentre riordina la bottega, lo guarda comprensivo e gli sussurra: Vieni a cena da noi? (Ricordo da un racconto di