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Visualizzazione dei post da giugno, 2013

MORALE FURORE

  sabato, 29 giugno 2013 MORALE FURORE   In realtà la morale comprende tutti quegli atti che riguardano le nostre relazioni con gli altri. Essa cioè potenzialmente include tutti i nostri atti, anche se la loro portata sociale non è stata tenuta presente al momento dell’esecuzione. Infatti ogni atto, in virtù del principio dell’abitudine, modifica la disposizione e crea una data specie di inclinazione e di desiderio. Ed è impossibile dire quando l’abitudine così rafforzata può avere un’influenza diretta e percepibile sulla nostra associazione con altri. La morale riguarda l’intero carattere, e tutto il carattere si identifica con l’uomo in tutto il suo complesso e nelle sue manifestazioni concrete. Possedere la virtù non significa aver coltivato alcuni tratti esclusivi e definibili; significa essere, in maniera piena ed adeguata, ciò che si è capaci di diventare mediante l’associazione con altri in tutti i compiti della vita. In fatto di comportamento moralità e socialità si ident

BAFFONE

  venerdì, 28 giugno 2013 BAFFONE A da venir Baffone il giustiziere degli ultimi, dei pezzenti, dei lavoratori. La sensibile convinzione del valore nella vita vegetale, animale, umana, in quella delle esistenze naturali godute nell’asprezza degli elementi tumultuosamente vissute avrà ragione sull’artificiale inventato dall’idolo dell’egoismo, del possesso, della superiorità. L’era capitalistica è, finalmente! in avanti superata. Immagina che, nella Russia nel periodo dell’avvento delle dittature nazifasciste con le loro guerre di aggressione per la conquista del mondo queste avessero avuto la meglio: una grande parte dell’umanità disperata imprigionata nei campi di sterminio, mentre la soldataglia anch’essa ”prigioniera esterna” avrebbe svolto il ruolo di una eterna e misera sentinella. Oppure, immagina che le armate rosse di Stalin non avessero cacciato gli invasori nazifascisti fino ad arrivare ad occupare perfino Berlino: gli alleati avrebbero, con grande soddisfazione, concorda

DELIZIE FIORENTINE

giovedì, 27 giugno 2013 DELIZIE FIORENTINE Un pomeriggio di giugno siamo entrati nel Giardino di Boboli che fa parte del complesso denominato Il Percorso del Principe. Il Percorso del Principe parte da Palazzo Vecchio, attraversa il Corridoio Vasariano, Palazzo Pitti, Giardino di Boboli per concludersi al Forte Belvedere. Il Giardino di Boboli, quando Luca Pitti iniziò la costruzione del Palazzo che prende il suo nome, era semplicemente un podere, un grande podere che si estendeva su tutta la collina di Boboli. La granduchessa Eleonora di Toledo con i soldi della sua dote personale acquistò Palazzo Pitti ancora incompiuto con il terreno di tutta la collina per farne un giardino, un luogo di delizie, in cui far giocare anche i suoi numerosissimi figli. I lavori furono affidati al Vasari per quanto riguardava il Corridoio, all’Ammannati e al Buontalenti per i lavori di Palazzo Pitti, a Tribolo per l’inventiva del disegno del Giardino di Boboli. Il Giardino di Boboli nel corso dei sec

BANDIERA OMBRA

  lunedì, 24 giugno 2013 BANDIERA OMBRA Siamo un popolo di navigatori, ma privo di orgoglio nazionale: al consueto vessillo tricolore, la maggioranza dei nostri Cristoforo Colombo preferisce i più discreti vessilli del Panama o della Liberia; ciò non è tanto per via delle tasse, quanto per la comodità: per gli stranieri, le pratiche sono più svelte, la burocrazia è, normalmente, meno estenuante. Non so neppure nuotare, e non m’intendo di questioni marinare, ma ho sempre sentito parlare di questo trucchetto, così risaputo da diventare una tollerata consuetudine. E’ sempre attuale la morale di Trilussa: la serva ruba, la padrona, che frega i grandi magazzini, è cleptomane. E’ la solita storia: inesorabili con il ladro di mele, comprensivi con gli intrallazzatori da miliardi. i n d o v i n a      l’ i n d o v i n e l l o:  c h i      è      l ‘ a u t o r e   ????????? ??????????????????????????????????????????????????????????????????????????????? C   O   N   T   R   A   D   D  

BOLSCEVIKI INADATTI

  sabato, 22 giugno 2013 BOLSCEVIKI INADATTI La rivoluzione dei bolsceviki è materia di ideologie più che di fatti. Essa è la rivoluzione contro il ”Capitale” di Karl Marx. Il ”Capitale” di Marx era, in Russia, il libro dei borghesi, più che dei proletari. Era la dimostrazione critica della fatale necessità che in Russia si formasse una borghesia, si iniziasse un’era capitalistica, si instaurasse una civiltà di tipo occidentale, prima che il proletariato potesse neppure pensare alla sua riscossa, alle sue rivendicazioni di classe, alla sua rivoluzione. I fatti hanno superato le ideologie. I fatti hanno fatto scoppiare gli schemi critici entro i quali la storia della Russia avrebbe dovuto svolgersi secondo i canoni del materialismo storico. I bolsceviki rinnegano Marx, affermano, e con la testimonianza dell’azione esplicita, delle conquiste realizzate, che i canoni del materialismo storico non sono così ferrei come si potrebbe pensare e si è pensato. Eppure c’è una fatalità anche in

PATIBOLI

giovedì, 20 giugno 2013 PATIBOLI Prima dell’esecuzione, i patrioti condannati a morte erano visitati nelle loro celle dai sacerdoti. L’arciprete della cattedrale, don Luigi Martini raccontò nel ”Confortatorio di Mantova” i suoi colloqui con i condannati negli anni 1851-1853. Significativo è il racconto relativo al patriota don Enrico Tazzoli che fu informato prima di essere impiccato di essere sottoposto anche alla degradazione ecclesiastica da parte del papa. Don Martini lo invitò a sopportare la tragica ulteriore persecuzione ricordandogli l’esempio di Cristo; don Tazzoli rispose che Cristo fu messo in croce dai Giudei, da nemici accaniti ed iniqui; io non posso compararmi all’agnello; nessuno può permettere la violenza dell’oppressore assassino. PER    LE    STRAGI    DI    PERUGIA Non più di frodi la codarda rabbia Pasce Roma nefanda in suo bordello; Sangue sitisce, e con enfiate labbia A’ cattolici lupi apre il cancello; E gli sfrena su i popoli, e la sabbia Intinge di lasci

GRANDE GIOVANNI

  sabato, 15 giugno 2013 GRANDE GIOVANNI Il cavallo, enorme e forte nel lavoro, trascina il barroccio pieno di robetta; Giovanni tiene le briglie e, con il bel tempo e il tempaccio, viaggia sempre sicuro; il fiasco dell’acquetta (risciacquatura di botte) con un cantuccio di pane avanzato, una cipolla vernina, il carattere indomito gli danno energia; sono lunghi e duri i trasporti, il guadagno è misero: buona parte se ne va per la biada. Altri barrocciai, con la tessera del Fascio, se la passano molto bene: il Regime gli ha concesso l’esclusiva del trasporto delle pelli tra la stazione ferroviaria di San Romano e le vicine concerie. Giovanni Rossi, mio nonno, vive la nera miseria di resistente comunista. (Ricordo da un racconto di Bicefalo ). [   DAL     VECCHIO     DIZIONARIO ] Fervono nelle campagne i lavori per la costruzione di moderne autostrade: Si abbattono case e alberi secolari per far posto a piloni e a ponti. Il vecchio paesaggio scompare e con lui muore tanta poesia, a

NULLO MIGLIORISMO

venerdì, 14 giugno 2013 NULLO MIGLIORISMO Enrico caduto sul lavoro mentre tiene un comizio comunista vince le elezioni europee. Il migliorismo dialoga nel craxiano camper per formare il partito unico riformista liberaldemocratico, fare una legge elettorale maggioritaria, rinunciare a cambiare la società superando il regime capitalistico. (La vignetta raffigurante il compagno Enrico Berlinguer crocefisso alla falce e martello è la più lucida analisi politica del genio Forattini 85). Il nulla distrugge i comunisti italiani e contribuisce all’affermazione della società di oggi. (Ricordo da un racconto di Tirella ). LA   CANZONE   DEGLI   F.P.   E   DEGLI   I.M.   (F.B.:felici pochi; I.M.:infelici molti) -solo una parte-   ?E che significa I.M.? Si tratta, ovviamente, anche qui d’una abbreviazione   per Infelici Molti.   ?E chi sono gli Infelici Molti? Sono TUTTI   gli altri.   ?Ma qual è il segno, in sostanza, che fa distinguere a vista   quella minoranza degenere fra questa maggior

L’IMPOTENZA AL POTERE

  giovedì, 13 giugno 2013 L’IMPOTENZA AL POTERE   L’esperto della moderna democrazia analizza la situazione complessiva. In particolare approfondisce il dato in cui risulta che meno della metà degli elettori ha partecipato alle votazioni amministrative. La grande astensione non preoccupa l’esperto studioso delle dinamiche partecipative perché non è la quantità ma la qualità ciò che conta. L’esperto studioso spiega che l’elettore di basso profilo che partecipava addirittura all’ 85 / 95 per cento, certamente ”con poco comprabile”, falsificava la votazione. Invece, questo meno cinquanta per cento è sicuramente ”più pulito e di qualità” ed esprime limpidamente la democrazia. La democrazia moderna non è più ”massima partecipazione del popolo” ma grande incorruttibile ristretta partecipazione qualificata di pochissimi elettori, se pur beneficiata da moltissimi ”esperti” privilegiati. Al diavolo quella cuoca nella poesia di Majakovskij ! L’immortale Zeus della repubblica dall’alto scra

ALLUMINIO

  martedì, 11 giugno 2013 ALLUMINIO   Conosco la Sacra Bibbia. Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, onora il padre e la madre, ama il prossimo tuo come te stesso; dai tutto ai poveri; è più facile per una gomena passare per la cruna dell’ago che per un ricco entrare in Paradiso; tutti quelli che credono stanno insieme e ogni cosa di tutti è bene comune. Conosco lo Statuto Comunista. Appartieni ad ogni razza, fede religiosa, convinzione filosofica, accresci continuamente la tua conoscenza della linea politica con la capacità di realizzarla, conosci il marxismo-leninismo e applica gli insegnamenti nella soluzione delle questioni concrete; fai con la parola e l’esempio opera continua di orientamento ideologico e politico e contribuisci alla conquista di nuovi militanti; sii franco con il partito, leale e fraterno con i compagni e i lavoratori, coerente con le opinioni, i principi, gli ideali professati, cittadino esemplare. Porto attorno al

MIRACOLI

  lunedì, 10 giugno 2013 MIRACOLI     Miracoli non ce ne sono stati. L’immagine è uscita, ha fatto il giro ed è rientrata, i ciechi sono rimasti ciechi, i muti senza voce, i paralitici senza movimento, agli amputati le membra non sono cresciute, agli afflitti non è diminuita l’infelicità, e tutti in lacrime recriminano e accusano. Non era abbastanza la mia fede, mia colpa , mia massima colpa. La Vergine era uscita dalla sua cappella tanto ben disposta a compiere qualche atto miracoloso, e ha trovato i fedeli malfermi, invece che roveti ardenti, tremule luminarie, così non può essere, tornate fra un anno. Cominciano ad allungarsi le ombre del pomeriggio, il crepuscolo si avvicina lentamente, anche lui a passo di processione, a poco a poco il cielo perde quell’azzurro vivo del giorno, adesso è color perla, da quella parte però, il sole, ormai nascosto dietro le cime degli alberi, sulle colline distanti, esplode in rosso, arancione e porpora, non vortice, ma vulcano, sembra impossib

IL PASSATO

  domenica, 9 giugno 2013 IL PASSATO   Il passato è passato, dirà qualcuno. Io rispondo invece che, in primo luogo, la conoscenza di ciò che si sarebbe dovuto fare può portare alla conoscenza di ciò che si farà. Un uomo vecchio e decrepito non si consola di morire, per quanto vivo e vigoroso possa essere il giovane che egli vede pronto a sostituirlo. Anche i corpi politici, come i corpi naturali, tentano accanitamente di sfuggire alla propria estinzione. (Meditazione su Saggio sui privilegi di Sieyès).   P   A   L   A   Z   Z   I       E       P   A   L   A   Z   Z   I   Belli puliti maestosi   confortevoli sfarzosi preziosi   esclusivi palazzi splendenti   ricchi onorevoli privilegiati.   Brutti sporchi miseri   disagiati ruderi cadenti   escludenti edifici oscuranti   giovani studenti ostacolati.   Lorde perfide spregevoli   serrate ingabbiate ripugnanti   disperate carceri inumane   colpevoli reclusi innocenti.   -Renzo  

SOPRA LE PARTI

  venerdì, 7 giugno 2013 SOPRA LE PARTI   Sopra è una parola che indica un elemento che viene aggiunto ad un altro, ciò che è superiore al normale, al giusto, al superamento di un limite. Nella mia esperienza di semplice manovale edile, ho molto ascoltato e nel linguaggio politico-istituzionale Sopra le parti ha sempre rappresentato una presunzione vanitosa, gonfia altezzosità, ostentazione del potere, una evidente falsità nell’atteggiamento personale. Difatti, Sopra è una parola che denota un luogo superiore, di là, oltre, più, contro, addosso, ciò che sta sopra; in una parola, sintetizzo: sopraffazione; questo non è certamente egualitario e neppure somigliante, per esempio e per intenderci a, sintetizzo: servire il popolo. Sopra le parti è anche il ruolo che svolge quell’arbitro esperto che usa il calcio di rigore contro la squadra più debole perché è amico di quella più grande e danarosa. Sopra le parti stimola il gioco nella commedia recitata dai politicanti, particolarmente

GUERRINO

  giovedì, 6 giugno 2013 GUERRINO Angelo, bacia per me mia madre mio padre i miei fratelli anche Evelina e Adalgisa. Di’ a miei amici che si ricordino di me e dei miei figli salutami Walter. (Sbardella Guerrino, anni 28, operaio tipografo, partigiano delle bande di ”Bandiera Rossa”, fucilato nel febbraio 1944 a Roma). CANZONE    DEL    PRIGIONIERO    DI    GUERRA Che tristi giorni ho passato Laggiù confinato nel campo lontano Come ero sempre affamato, e come aspettavo quel pezzo di pan, di rancio ahimè, e quel caffè, ho preso con volontà, l’ho bevuto faceva pietà, R i t o r n e l l o Non ti potrò scordar, o prigionier di guerra, col pagliericcio di terra, le scarpe rotte ai piè, ricordi quelle sere, la nel concentramento, con i pidocchi a cento, non mi lasciavan dormir. Ragazzi orsù c’è l’appello, formiamo il drappello, ci voglion contar. C’è la brodaglia nel secchio, è sporca parecchio, ma non ci badar, il rancio ahimè, e quel caffè, ho preso con volontà, l’ho bevuto faceva piet

NUMERI E NUMERI

mercoledì, 5 giugno 2013 NUMERI E NUMERI Il potente vince sempre perché conosce più parole anche se ha torto marcio. I numeri, però, non sono parole e, perciò, sono sempre stati una limpida rappresentazione di cosa certa e per tutti uguale – ovviamente escluso coloro che ”danno i numeri” – . I numeri hanno la fama d’ imparzialità, infatti, i conoscitori esclamano perentori: ”La matematica non è un’opinione!”. Veramente la matematica è il fondamento che rende inattaccabile l’argomento che la utilizza perché: ”due più due fa sempre quattro” per ogni classe sociale e in ogni parte del mondo. Invece in Italia esiste un’eccezione per i numeri delle votazioni. Nell’era del governo di servizio finanziario anche la matematica diventa un’opinione: il numero è di un materiale gommoso che assume infinite forme con differenti significati secondo elastici tornaconti. (Ricordo da un racconto di Bicefalo ). ANGOSCE L’imperatrice Europa giocare ama a nascondino con gli esperti d’economia. Grande