L’IMPOTENZA AL POTERE

 

giovedì, 13 giugno 2013

L’IMPOTENZA AL POTERE

 

L’esperto della moderna democrazia analizza la situazione complessiva. In particolare approfondisce il dato in cui risulta che meno della metà degli elettori ha partecipato alle votazioni amministrative. La grande astensione non preoccupa l’esperto studioso delle dinamiche partecipative perché non è la quantità ma la qualità ciò che conta. L’esperto studioso spiega che l’elettore di basso profilo che partecipava addirittura all’ 85 / 95 per cento, certamente ”con poco comprabile”, falsificava la votazione. Invece, questo meno cinquanta per cento è sicuramente ”più pulito e di qualità” ed esprime limpidamente la democrazia. La democrazia moderna non è più ”massima partecipazione del popolo” ma grande incorruttibile ristretta partecipazione qualificata di pochissimi elettori, se pur beneficiata da moltissimi ”esperti” privilegiati. Al diavolo quella cuoca nella poesia di Majakovskij ! L’immortale Zeus della repubblica dall’alto scranno pomposamente approva. Commosso benedice il governo di servizio finanziario europeo. L’ultima legge elettorale ha prodotto un pareggio e il parlamento genera le ”larghe intese”: L’impotenza al potere. Verranno i bei tempi in cui ”vecchio popolo” significherà saggio e persino virile? (Ricordo da un racconto di Tirella).

 

A  L  B  O  R  I       I  N       L  O  N  T  A  N  A  N  Z  A

 

Venite

 

albori in lontananza

 

e ascoltate:

 

Le nostre voci

 

non hanno più parole!

 

Tutto

 

abbiamo detto di tutto.

 

Abbiamo detto

 

che morivamo di fame,

 

che morivamo di fatica,

 

che eravamo vagabondi,

 

mutilati, assassinati,

 

mendichi, pezzenti,

 

bifolchi, cornuti,

 

imprigionati.

 

Venite

 

albori in lontananza

 

e ascoltate.

 

-Renzo  Mazzetti-

 

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