Post

Visualizzazione dei post da settembre, 2009

TEMPORALE

  mercoledì, 30 settembre 2009 TEMPORALE Cinque ore di cannoneggiamento occorsero per aprire la breccia che consentì di entrare in città ai bersaglieri e ai reparti della fanteria italiana; incontrarono una lieve resistenza delle milizie straniere che cessarono il fuoco per ordine del Papa; così si avverava l’auspicio di Cavour che riteneva necessaria Roma all’Italia. Pio IX condannò aspramente l’atto con cui vide sottrarsi il secolare dominio su Roma: si ritirò in Vaticano, dichiarandosi prigioniero fino alla morte e intimò ai cattolici – con il celebre decreto  non expedit  – di non partecipare più da quel momento alla vita politica italiana. Il Parlamento italiano, per cercare di risolvere la questione, promulgò nel 1874 la Legge delle Guarentigie, ma il Papa non accettò la soluzione unilaterale di riappacificazione. La presenza in Italia del Papato, centro della Chiesa cattolica, e le particolari vicende politiche e militari che condussero alla formazione della unità italiana hanno

MARZABOTTO

martedì, 29 settembre 2009 MARZABOTTO I nazisti volevano dare una prova di forza e punire gli abitanti dimostratisi solidali con i partigiani; due reggimenti con carri armati e artiglierie avanzarono con manovra concentrica e uccisero, bruciarono, distrussero; morirono milleottocentotrenta persone, in maggioranza donne e bambini. EPIGRAFE Questa è memoria di sangue di fuoco, di martirio, del più vile sterminio di popolo voluto dai nazisti di von Kesselring e dai loro soldati di ventura dell’ultima servitù di Salò per ritorcere azioni di guerra partigiana. I milleottocentotrenta dell’altipiano fucilati ed arsi da oscura cronaca contadina e operaia entrano nella storia del mondo col nome di Marzabotto. Terribile e giusta la loro gloria: indica ai potenti le leggi del diritto, il civile consenso per governare anche il cuore dell’uomo, non chiede compianto o ira, onore invece di libere armi davanti alle montagne e alle selve dove il Lupo e la sua Brigata piegarono più volte i nemici della

BUGIE

  lunedì, 28 settembre 2009 BUGIE Il re ha un cuore grande; mirabile è la sua sensibilità attenta agli ultimi e ai disperati; accoglie a braccia aperte i poveri e i bisognosi; diffonde la democrazia mandando i soldati migliori in lontani paesi. IL PAESE DEI BUGIARDI C’era una volta, là dalle parti di Chissà, il paese dei bugiardi. In quel paese nessuno diceva la verità, non chiamavano col suo nome nemmeno la cicoria: la bugia era obbligatoria. Quando spuntava il sole c’era subito uno pronto a dire: “ Che bel tramonto! “ Di sera, se la luna faceva più chiaro di un faro si lagnava la gente: “ Ohibò, che notte bruna, non ci si vede niente “. Se ridevi ti compativano: “ Poveraccio, peccato, che gli sarà mai capitato di male? “ Se piangevi: “ Che tipo originale, sempre allegro, sempre in festa. Deve avere i milioni nella testa “. Chiamavano acqua il vino, seggiola il tavolino e tutte le parole le rovesciavano per benino. Fare diverso non era permesso, ma c’erano tanto abituati che si capiva

ACQUA

  domenica, 27 settembre 2009 ACQUA Ci sono delle scarpe maligne perchè calzano bene sia con il piede destro che con quello sinistro; hanno la misura così detta  bipartisan;  sono misure che vanno bene perchè non sono né di destra né di sinistra, sono universali, inventate da sua altezza il mercato; sono misure particolari, uniche che permettono di  privatizzare ; piacciono a tutta la corte perchè consentono grande e facile guadagno.L’acqua è un bene tanto prezioso che non ha prezzo, non può essere sottoposta alle speculazioni del capitalismo, pertanto è un bene privo di interesse economico e non deve essere mercificata. Dal  Cantico di San Francesco : Laudato si ‘, mi ‘ Signore, per sor Aqua, la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta. L’ACQUA DELLA VITA Ecco, tu non sei niente. I tuoi passi sono stanchi, la tua bocca riarsa ma da Lui sgorga anche per te l’acqua della vita. Non hai soldi per acquistarla? Non hai meriti da presentare? Avresti voluto averli, ma in realtà non

MANIN

  sabato, 26 settembre 2009 MANIN Venezia resisterà all’austriaco ad ogni costo, a questo scopo il Presidente Daniele Manin è investito di poteri illimitati; così rispondeva l’Assemblea della Repubblica di Venezia, il 2 agosto 1849, al capo delle forze imperiali, maresciallo Haynau, che intimava la resa. Resistendo ad oltre 24.000 soldati e ad una potente artiglieria, la difesa degli assediati, sotto il comando del valoroso generale napoletano Ulloa, fu eroica. Il cibo era ridotto a pochi grammi di pessimo pane nero; infierivano la malaria, il tifo, il colera. Ventiquattro giorni durò il bombardamento. Caddero, di fronte al nemico, i migliori combattenti, come i napoletani Poerio e Rosarol. Non si voleva cedere, ma ormai, le scorte di viveri erano ridotte all’estremo. Il 13 agosto Manin, autorizzato dall’Assemblea, espose la tragica situazione al popolo. La pace fu stipulata il 24. Fu concessa un’amnistia generale con la sola esclusione di 40 cittadini democratici ( fra questi era Mani

BARBARIE

venerdì, 25 settembre 2009 BARBARIE La condizione di inciviltà, incultura, rozzezza, cattivo gusto, crudeltà degni di un barbaro, induce a commettere azioni efferate, disumane. BARBARIE Oltre il mare nell’africo cielo il supersonico disperde il tricolore. Nella desertica terra il libero mercato esporta democrazia disperde fratellanza. Nell’oscura piazza benedetta il mercenario del capitale inneggia al caduto disperde memorie. L’ innocente bambino piange disperato con in mano il giocattolo rotto. -Renzo Mazzetti- (25 settembre 2009)

MERCENARI

  giovedì, 24 settembre 2009 MERCENARI I mercenari esercitano il mestiere delle armi professionalmente e dietro corresponsione di un compenso in denaro; comparvero in Grecia, ai tempi dei tiranni Pisistrato e Policrade, che sostennero il potere anche con armi prezzolate e scomparvero con la loro caduta; ricomparvero all’epoca delle guerre peloponnesiache e da allora fecero parte stabile degli eserciti greci. Il mercenarismo, non ancora accettato dall’esercito romano dell’età classica, fu esteso nell’epoca imperiale e dal secolo II d. C. i mercenari furono reclutati fra i barbari e militavano sotto ai loro capi. Il loro numero andò sempre aumentando fino a quando diventarono prevalenti nell’esercito romano che mutò completamente il suo aspetto. Il mercenarismo ebbe grande sviluppo nel Medioevo; esempi se ne hanno dall’epoca di Carlo Magno fino a quella di Federico II poiché lo stato di guerra permanente costringeva i vari potenti ad avere sempre pronti corpi militari allenati e sperimen

VIRTU’

  mercoledì, 23 settembre 2009 VIRTU’ Virtù consiste nel dare il giusto peso alle cose fra cui ci troviamo e di cui viviamo; è il sapere, il valore di ogni cosa; è conoscere che cosa sia retto, utile,onesto e quali cose siano buone, quali cattive e che cosa sia vano, turpe, virtù è saper mettere un freno e un limite al profitto disonesto; virtù è assegnare il giusto valore alle ricchezze, dare agli onori ciò che realmente si deve ad essi: esser nemico in pubblico e in privato dei malvagi e dei cattivi costumi, difensori degli onesti e dei costumi probi, questi stimare, a questi voler bene, vivere come un loro amico; e ancora, mettere al primo posto il bene della patria, poi quello dei genitori, infine, per terzo ed ultimo, il nostro. CONTRO LA CORRUZIONE DELLA VITA PUBBLICA Adesso dalla mattina alla sera, nei giorni festivi e in quelli feriali, sempre e ugualmente il popolo e i senatori si affollano tutti nel foro, non se ne allontanano mai, si dedicano tutti alla stessa passione e all

ALBERT

  martedì, 22 settembre 2009 ALBERT Sedeva in un caffè e accolse, in silenzio e senza entusiasmo, l’inviato di Flocon; non voleva entrare nel governo, ma quando gli dissero che si trattava soltanto di affrontare dei pericoli: “ Sarebbe una vigliaccheria “, disse, si alzò, e andò… a farsi chiudere sulla faccia la porta dell’ Hotel de Ville  dove il governo sedeva. Infatti, ignoto com’era, e per di più operaio, non lo si volle lasciar passare!  Per la borghesia l’operaio Albert restò per molto tempo un enigma, anzi un incubo. In provincia non si voleva addirittura credere alla sua esistenza: “ Un operaio al governo? Impossibile! “. Infatti quella scelta era stata un rospo duro ad ingoiarsi per la borghesia e l’ingresso dell’operaio Albert fu alquanto contrastato; però il suo nome fu aggiunto, buon ultimo, nella lista su proposta degli insorti, del 1848, delle barricate di Parigi.  I borghesi del Governo Provvisorio trovarono un modo elegante per sbarazzarsi di Albert  inventando  la Comm

ULTIMO

  lunedì, 21 settembre 2009 ULTIMO Nella realtà quotidiana, metaforicamente propinata e concretamente esaltata con l’ogni presenza dell’effige vivente del terrestre onnipotente, il riscatto popolare, spontaneo, genuino, organizzato, appare sotterrato. Continuare a subire supinamente la contaminazione illudendosi, autocompiacendosi, scimmiottando però, così, l’ognipotente, ponendosi sullo stesso suo piano, ha prodotto la sonora sconfitta delle forze – debolezze! – del “cambiamento?“, oppure del “miglioramento?“, oppure del “mantenimento?“, oppure della “opposizione?”, oppure definitevi come volete, ma definitevi chiaramente! Mai nessuno ha il coraggio e il dovere morale di dire : “ ho sbagliato” ? Alle “illuminate personalità” mai fa capolino un modesto, piccolo, dubbio? Per quanto il quadro dipinto sia intensamente nero, una tremolante fiammella ancora arde. Basterebbe guardare senza fare l’apprendista stregone, essere umile, ascoltare gli ultimi, comportarsi da ultimo tra gli ultimi.

PLEBE

  domenica, 20 settembre 2009 PLEBE L’accettazione senza volontà, in assenza dell’intelletto e nella nullità individuale, comporta la inspiegabile adorazione nella infallibilità del potente. La plebe, senza cadere in errore né nell’incertezza ma, al contrario, nella sicurezza comportamentale, esprime straordinaria precisione, nel fare la propria egoistica e illusoria convenienza, quale spettatrice plaudente ed entusiasta di ogni sorta di empietà dal re commessa. POVERA MACCHINA MORTA Eri nella fatica assillante che nella massacrante cadenza ottenebrava il cervello e affiacchiva le membra. Al ritmo della catena di montaggio nella fabbrica prigione vegetavi invecchiando e alla sera avevi già sonno prima del “Carosello”. Ma il tuo era un altro mondo non quello illuso pari a te stesso che inerme subivi inconscio la violenza, il sopruso, l’inganno. Mai diventasti uomo. Neppure alla tua morte lasciasti una briciola di conoscenza del tuo stato di essere chè ti videro spegnere a poco a poco se

DIAVOLIO

  sabato, 19 settembre 2009 DIAVOLIO La grande confusione, il frastuono, l’astuzia malvagia, la bruttezza condannano, per eresia, ogni atto emesso dall’intelligenza. Un filosofo, scrittore e frate domenicano: “ E’ dunque l’universo uno, infinito, immobile; una è la possibilità assoluta, uno l’atto, una la forma o anima, una la materia o corpo, una la cosa, uno lo ente, uno il massimo et ottimo; il quale non deve poter essere compreso; e perciò infinibile e interminabile, e per tanto infinito e interminato e per conseguenza immobile; questo non si muove localmente; perchè non ha cosa fuor di sé ove si trasporte, atteso che sia il tutto; non si genera perchè non è altro essere che lui possa derivare o aspettare, atteso che abbia tutto l’essere; non si corrompe perchè non è altra cosa in cui si cange, atteso che lui sia ogni cosa; non può sminuire o crescere, atteso che è infinito, a cui non si può aggiungere, così è da cui non si può sottrarre, per ciò che lo infinito non ha parti propor

FUNERALE (Gli orrori del capitalismo)

venerdì, 18 settembre 2009 FUNERALE (Gli orrori del capitalismo) Il termine deriva dal latino  funus  perché associa il rito all’azione pratica del calare il corpo nella fossa con le funi. E’ una rito, civile o religioso, celebrato dopo la morte di una persona. Presso la maggior parte delle culture, si svolge tipicamente alla presenza di una pluralità di persone e spesso è presieduto da un’autorità di riferimento sociale, politico o morale con, ovviamente, i ministri del culto. Gli usi variano secondo il luogo, la fede del defunto e dei suoi familiari. In Iraq sono stati scoperti dei resti di Neanderthal dove, insieme, sono stati rinvenuti dei pollini, perciò, è stato dedotto che già in quell’epoca, i morti venissero sepolti con il cerimoniale che comprendeva l’omaggio floreale, esprimendo anche così il lutto, nella comprensione della scomparsa terrena. Nell’antica Grecia, gli onori dovuti ai morti, erano un dovere di pietà, che spettava ai figli e ai parenti più stretti; pensavano che

ROMA

  giovedì, 17 settembre 2009 ROMA L’opinione pubblica italiana fu vivamente agitata dalla cosiddetta “ Questione romana “, il problema, cioè, dell’unione di Roma all’Italia. Cavour in un discorso del 25 marzo 1861 affermò che “ senza Roma capitale d’Italia, l’Italia non si può costituire “ e tentò di venire ad accordi col papa; ma i suoi tentativi furono nettamente stroncati dal cardinale Antonelli. I governi di destra ( Ricasoli, Rattazzi) e la corrente politica moderata furono, generalmente, rinunciatari ( tale fu, ad esempio, Massimo D’Azeglio ). Sotto il ministero, poi, di Marco Minghetti, la  questione romana  fece, per l’Italia, un grave passo indietro con la  Convenzione di Settembre , stipulata il 15 settembre 1864 con Napoleone III. Questi si impegnava a ritirare le truppe da Roma a patto che l’Italia si impegnasse a non assalire Roma e portasse la capitale da Torino a Firenze. DI   SENTINELLA ALLA BANDIERA Nella mia casa, da me solo amata, in una luce a me di visione, c’era u

CONCILIAZIONE

  mercoledì, 16 settembre 2009 CONCILIAZIONE L’abbandono progressivo degli studi classici con la mancanza di fantasia, di sogni e la povertà spirituale portano al tramonto della espressione artistica. La eliminazione delle attività artigianali, il venir meno di alti stimoli alla concreta intraprendenza, il rapporto non rispettoso con l’ambiente, contribuiscono al crollo disastroso della restante armonia della vivibilità e dell’economia. Il pericolo è il regresso della poca civiltà raggiunta. Perciò è opportuno attivare l’intelletto, coniugarlo con scelte produttive e costruttive di comprovata indispensabile utilità. Nel contempo recuperare o demolire tutto il costruito non utilizzato, aiuterebbe a riportare l’artificiale ad un livello il più basso possibile, nel rapporto con l’esistente naturale. Riprendere così con consapevolezza il moto di umanizzazione dell’umano nel rapporto con la natura e le altre forme di vita. Dalla preistoria fino al capitalismo l’intervento artificiale non ha

VIRUS

  martedì, 15 settembre 2009 VIRUS Nel leggere le notizie sul  virus  mi è venuta in mente una poesia del grande Eduardo De Filippo.Ho fatto una ricerca nella mia biblioteca e l’ho trovata in una pubblicazione di raccolta articoli dell’allora quotidiano del P.C.I. – 11 novembre 1973 – anno dell’infezione colerica, dove è scritto, tra l’altro, che volle dare alcune sue poesie all’ Unità  perché fosse subito chiara la direzione verso la quale dirigeva le sue critiche. Non voleva che si facesse confusione sul contenuto del suo discorso, tentando di presentarlo, ad esempio, come uno sfogo di tipo qualunquistico. I responsabili dovevano essere individuati bene e desiderava che la sua voce si unisse a quella dei lavoratori, sia nella protesta, che nell’ accusa. Riporto la sua poesia: FINALMENTE E’   ARRIVATA. Per i problemi del meridione c’è stato un certo riconoscimento, che da quando ci fu il Risorgimento ci aspettavamo qualche soluzione. Finalmente è arrivata! Il milanese ca sporta e mpor

ISTRUZIONE

  lunedì, 14 settembre 2009 ISTRUZIONE L’istruzione pubblica e gratuita, senza numeri chiusi, inizia all’età di tre anni. Tutte le materie dello scibile umano vanno insegnate, in particolare quelle classiche, fondamentali non solo per “ aprire il cervello “, ma soprattutto per nutrire lo spirito; anche per le materie scientifiche, se mancasse la fantasia dello spirito, la sola curiosità e/o necessità non sarebbero sufficienti per nuove ricerche  e  nuove  invenzioni e scoperte.  L’ insegnamento di tutte le religioni è importante, poi ognuno, potrà a maggior ragione, approfondire il Credo verso il quale si sente interessato o “ chiamato “. Le risorse certamente non mancano: basta bandire la guerra, non produrre più le armi, sviluppare la coesistenza pacifica, avere atteggiamento e pratica fraterna nei e tra i popoli, cancellare l’egoismo, sviluppare atteggiamento empatico dei governanti non più potenti, ma umanamente umili e veramente grandi, al servizio dell’umanità; non comportarci pi

INFAUSTO

  domenica, 13 settembre 2009 INFAUSTO Misero e politicamente squallido il signor Infausto Giorno ha smarrito la speranza nel sogno per un futuro diverso; non più lotta per una società avanzata e migliore, per un mondo di liberi ed uguali, ma posa davanti ai riflettori, seduto sullo scranno aureo dove il suo sedere diventa testa e la sua testa diventa il suo sedere; non parla più normalmente di quella specie di nuovi pensieri, che, retrogradi, sonoramente fuoriescono; nel forbito arieggiare saccente, mima la metafora dell’altro mondo possibile – dopo la vita terrena – mentre quello reale, suona falsato nella pronuncia arrotolata in lingua moscia. Poi, tutta l’eccellenza della tragedia si rivelò nell’ultima recita, difficilmente rappresentabile e impronunciabile “ Dell’Indicibile ” di cui Infausto Giorno è autore e attore. Sonore furono le fischiate da parte del pubblico competente; mentre ricevette lievi applausi – quasi muti – con però calde pacche sulle spalle, buffetti sulle guance

POESIA

  sabato, 12 settembre 2009 POESIA Gentilissima . Spero tanto tu ricordi, mia novella Musa, quei dimenticati versi, dalla novantaduenne dettatemi, mentre l’accompagnavo al suo letto: “ All’ombra de’ cipressi e dentro l’urne/confortate di pianto è forse il sonno”… Ella recitava sollecitando mio intelletto. La nostra memoria, suggerì nomi d’illustri, ma sull’autore restammo dubbiosi. All’indomani per caso, in tasca rimase l’appunto, mio prete colto, nell’ascoltar la lettura, al secondo verso: “ Foscolo! “ “ Sepolcri! “. Svelto dallo scaffale, estrasse il volume, rovistando tra le pagine, cominciò a leggere declamando. Ti dico un’ora, e forse di più restammo, a declamare e commentare, quei versi del Sommo, che suonava già mezzogiorno. Entrammo nella bella Chiesa, dei Montopolesi grande meta, insieme recitammo la preghiera, e al desco quasi familiare, pranzammo con due devote. Nella biblioteca comunale, preso in prestito il volume, m’appresto a ristudiare, e ancor m’esalto, ingigantendo il

CONFESSIONI

  venerdì, 11 settembre 2009 CONFESSIONI Venni nella deliberazione di togliermi – però senza chiasso e senza ostentazione – da quel mercato di chiacchiere che formava l’occupazione della mia lingua: i giovanetti, studiosi non della tua legge e della tua pace, ma di vane menzogne e di lotte forensi, non dovevano più comprare dalla mia bocca armi per la loro follia. Fortuna volle che mancassero pochissimi giorni alle vacanze della vendemmia: decisi di soprassedere per quel breve periodo, per andarmene poi secondo l’usanza; redento a Te, non sarei più stato merce da mercato. Questa mia decisione, presa davanti a Te, non era conosciuta da altri che dai miei intimi: anzi s’era fatto accordo tra noi che non trapelasse parola, quantunque a noi, risaliti ormai dalla valle del pianto cantando il cantico delle ascensioni, Tu avessi dato frecce appuntite e carboni devastatori contro la lingua subdola che, con il pretesto di consigliare, contraddice e, con quello dell’affetto, divora comi si fa co

TOSCANE!

  giovedì, 10 settembre 2009 TOSCANE! Partirono divisi in due colonne: una da Pisa alla volta di Massa, l’altra da Firenze alla volta di Modena. Erano nella prima pisani, senesi, lucchesi, maremmani, livornesi, con il battaglione degli scolari capitanato dai professori; nella seconda i fiorentini, aretini, pistoiesi, pratesi. Meravigliose a vedersi quelle legioni improvvisate, nelle quali il medico, l’avvocato, l’artigiano, il nobile, il ricco, l’indigente, il prete, il padrone e il servitore, marciavano mescolati in culto d’Italia! Partirono fra gli auguri e le strette di mano della gente accalcata per le vie, partirono fra un agitare di fazzoletti delle donne affacciate ai balconi, alle quali temperavano il dolore dell’addio la carità della Patria e al figlio, allo sposo, all’amante, presentiva aureola di gloria. I rimasti promettevano di pensare alle famiglie a cui la guerra levava le braccia guadagnante il loro pane; e per le vie le colonne mosse dalla città si riscontravano coi gr

REGNARE

  mercoledì, 9 settembre 2009 REGNARE Moltissimi scrittori, filosofi e poeti danno norme comportamentali di come dovrebbe regnare e vivere il ricco potente. La prima regola raccomandata è quella di osservare con spirito puro la morale. Ma la virtù è, nel pratico comune, il patrimonio dei coglioni. Il giovane che ha belle qualità, dovute all’indole e alla buona educazione, se ha ingegno, è obbligato a rinunziarvi perchè si vergognerebbe se non si credesse capace di altri pensieri e di altre azioni diverse a quelle che si era proposto in gioventù. Tanto è vero che per vivere, per non essere vittima di tutti, calpestato, deriso e soverchiato sempre e comunque nonostante il buon impegno, il valore, il coraggio, la cultura e la capacità occorre essere, assolutissimamente, birbone. Pertanto il giovane, finchè non ha imparato ad esserlo, si trova sempre malmenato e non cava un ragno dal buco. Nell’arte dell’arrangiarsi, di regolarsi e nel comandare, di essere sempre il primo in società e di r

CEFALONIA

  martedì, 8 settembre 2009  CEFALONIA L’ armistizio con gli anglo-americani venne improvvisamente annunciato da un messaggio radio registrato di Badoglio che però, proprio nello stesso momento, era in fuga con la famiglia reale verso Pescara. La Divisione Acqui subì pesanti perdite combattendo contro i tedeschi. Dopo la resa italiana  la reazione dell’esercito germanico fu sanguinosa: furono sterminati 9.500 soldati e 390 ufficiali. La guerra, voluta dal fascismo alleato di Hitler, ancora non finiva; enormi sacrifici di vite umane e distruzioni subirono le popolazioni prima che l’ Italia finalmente riconquistasse la pace e la libertà liberandosi dal fascismo e dall’ occupante nazista.    In quante aule si declameranno i versi di questa poesia?   PROMEMORIA Ci sono cose da fare ogni giorno: lavarsi, studiare, giocare, preparare la tavola, a mezzogiorno. Ci sono cose da far di notte: chiudere gli occhi, dormire, avere sogni da sognare, orecchie per sentire. Ci sono cose da non fare mai,