PLEBE

 

domenica, 20 settembre 2009

PLEBE

L’accettazione senza volontà, in assenza dell’intelletto e nella nullità individuale, comporta la inspiegabile adorazione nella infallibilità del potente. La plebe, senza cadere in errore né nell’incertezza ma, al contrario, nella sicurezza comportamentale, esprime straordinaria precisione, nel fare la propria egoistica e illusoria convenienza, quale spettatrice plaudente ed entusiasta di ogni sorta di empietà dal re commessa.

POVERA MACCHINA MORTA

Eri nella fatica assillante

che nella massacrante cadenza

ottenebrava il cervello

e affiacchiva le membra.

Al ritmo della catena di montaggio

nella fabbrica prigione

vegetavi invecchiando

e alla sera avevi già sonno

prima del “Carosello”.

Ma il tuo era un altro mondo

non quello illuso pari a te stesso

che inerme subivi inconscio

la violenza, il sopruso, l’inganno.

Mai diventasti uomo.

Neppure alla tua morte

lasciasti una briciola di conoscenza

del tuo stato di essere

chè ti videro spegnere a poco a poco

senza fare alcuna domanda,

senza chiederti nessun perchè.

Ed ora giaci povera macchina

povera macchina morta

senza un grido, senza un guaìto.

 

Dedicata al crumiro.

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