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Visualizzazione dei post da settembre, 2014

GLI SPLENDIDI PARADOSSI

  martedì, 30 settembre 2014 GLI SPLENDIDI PARADOSSI La natura delle cose dovrebbe aver insegnato qualche cosa ai cefali con dei cervelli pensanti. Se i cefali però sono vuoti andiamo, ora e sempre, nel nulla. Un nulla rappresentato dalle tasche senza testa ma dal gonfio portafoglio, pardon, dalla gonfia carta di credito. Socialdemocratico e, similmente, liberaldemocratico, in Italia ha assunto un particolare significato per i rivoluzionari di sinistra (ovvero i comunisti di Togliatti), partito americano. Le ironiche sembianze dei Tanassi, con le stelle e le strisce nord americane, ovunque disegnati nelle vignette satiriche ammonitrici con pezzi di ironica scrittura immortale. La storia del presente, confrontata a quella del passato recente, porrebbe fine ai vergognosi paradossi con lo splendore della verità politica degli splendidi paradossi. Dalle contraddizioni nascono le nuove verità. E allora? Oggi siamo oltre. Oltre a che cosa? Al Medio Evo? Ma, via! Quel legnoso cavallo impo

CARO KARL BAMBINO

  lunedì, 29 settembre 2014 CARO KARL BAMBINO Caro Karl bambino la nonna mi diceva di chiamare uno straniero per nome per farsi capire meglio. Scrissi a Gesù bambino per i doni di Natale e oggi scrivo per i doni di tutti i giorni. La preghiera che imparai per la prima comunione era del pane quotidiano. Ti scrivo perché la nonna diceva al babbo che le chiacchiere non fanno farina perché solo l’economia conta. Caro Karl bambino dona ai miei genitori il grande vola-vola. Ciao. (Ricordo da un racconto di Bicefalo ). IL          PROLETARIATO          VOLANTE   (parte)   Perché nel secolo futuro la vita umana si slanci verso i cieli come un razzo,   per questo stancandomi, sera dopo sera, ho scritto queste righe.   Operaio! Contadino! Verifica toccando che anche i cieli sono tuoi!   Con una potenza di centotrenta milioni, abbevera il desiderio di volare!   Basta di strisciare come un pidocchio! Troveremo dove poterci sfrenare! Forza col cielo!   Noi stessi innaffieremo il grano, verser

PAGLIA E GRANO

  giovedì, 25 settembre 2014 PAGLIA E GRANO Non accettiamo ciecamente quanto le menti frivole ci presenteranno come altrettanti oracoli, e cerchiamo la verità con calma, con prudenza, anche con indifferenza: niente di meglio. Ma perché dovremmo sbarrare la strada alle audacie dello spirito? Ogni armata che avanza in un paese sconosciuto ha bisogno di esploratori, anche se qualcuno fra questi dovrà sbagliare. Ah! Il coraggio intellettuale, oggi, non è cosa tanto comune, sì che si debbano raggelare le intelligenze operanti e scoraggiare l’audacia. Che temete? Che si iniettino nelle menti idee false sulla condizione del proletariato e sui mezzi per cambiarla? Rispondo che, se queste nozioni sono false, la discussione le eliminerà, come il vento porta via la paglia mescolata al grano. Se fosse diverso, il progresso sarebbe una chimera e non potremmo far altro che avviluppare la testa nel mantello. Che temete ancora? Che l’audacia di certe soluzioni proposte per le questioni sociali tur

BRILLE PAROLE BRILLANTI

  mercoledì, 24 settembre 2014 BRILLE PAROLE BRILLANTI Gentili senatrici, onorevoli senatori, mi rivolgo a voi con il rispetto profondo e non formale che si deve a quest’aula, che si deve alla storia di un paese che trova in alcuni dei suoi luoghi non soltanto un simbolo, cioè qualcosa che tiene insieme, ma un elemento di unità profondo. Sono stupito della magnificenza e della grandezza non solo di un luogo fisico ma anche del valore che questo rappresenta nel cuore di una lunga storia come quella italiana. Mi rivolgo dunque a voi con lo stupore di chi si rende conto di essere davanti a un pezzo di una storia che viene da una tradizione unica ma contemporaneamente sono perfettamente conscio che viviamo in un tempo di grande difficoltà e di struggenti responsabilità. Difronte all’altezza di questa sfida abbiamo la necessità di recuperare il coraggio, il gusto e per qualche aspetto e sotto altri aspetti di fare dei sogni più grandi di quanto abbiamo fatto fino ad oggi e, contemporane

IL SEGNO DEL GELATO

  martedì, 23 settembre 2014 IL SEGNO DEL GELATO Il Grande Capo si sveglia smarrito e trema per il gelo che sente dentro di sé nel mattino caldissimo d’Agosto. Si reca nella caverna di Stregone e racconta il sogno. Stregone toglie la grata che separa il topo da un gatto nero e osserva i loro comportamenti. Passa una mezz’ora, il topo e il gatto restano immobili. I suoni delle ossa appese allo strano bastone agitato e le urla con i salti di Stregone, non hanno fatto muovere neppure un pelo ai due animali. Stregone si siede sulla Pietra Sacra, chiude gli occhi e inizia a parlare: “Mangiare il gelato sull’entrata della Caverna del Comando è un chiaro presagio di sventura, amici ipocriti ti stanno vicino per interesse, sentire freddo significa che hai bisogno di amicizie sincere, sei in una situazione incerta e insicura, avrai uno spavento grandissimo per un evento improvviso”. Il Grande Capo ordina di bruciare vivo sulla Pira Sacra il più anziano del villaggio: con il sacrificio di qu

STRANO NEMMENO

  lunedì, 22 settembre 2014 STRANO NEMMENO Cosa succede se le coalizioni dei partiti anziché essere due diventassero tre o più? Cosa succede se la somma dei consensi elettorali ottenuti dalle coalizioni perdenti sarebbe di gran lunga maggiore a quella ritenuta vincente? Cosa succede se le liste predeterminate dai partiti, i cui candidati che non compaiono nemmeno sulla scheda elettorale, verranno eletti non dagli elettori ma dalle segreterie dei partiti con grave danno alla sovranità popolare che non viene messa in condizione di votare i propri rappresentanti? Il sistema proporzionale con il premio di maggioranza per la coalizione vincente e alcune soglie di sbarramento -le soglie sono sempre antidemocratiche- pur con le liste “bloccate” sarebbe forse buono? Non credo che questo sia sufficiente. Impegnarsi per il ripristino del proporzionale puro è, senza dubbio alcuno, un’ambizione degna di umanità che lancia il segnale per perseguire l’attuazione di un’ottima democrazia. Governar

SIMPATICI NOTTURNI

  domenica, 21 settembre 2014 SIMPATICI NOTTURNI Fanny ama tantissimo i gufi da quando aveva diciassette anni, no, anche prima, praticamente dai tempi del Liceo Artistico. I gufi gli sono stati sempre tanto simpatici, prima come animali, poi anche come soggetti da dipingere, per decorare, per cui li ha fatti in scultura, in pittura, ne colleziona oltre duecento di ogni materiale, di tanti colori e dimensioni. Le prime volte cominciò a disegnare una civetta vera che teneva viva in casa su di un piedistallo, ed era curioso guardarla mentre girava la testa a trecentosessanta gradi e quindi la sua faccia era sempre uguale sia di lato che di fronte e anche di dietro. Questa particolarità della civetta la affascinava talmente che per lei divenne il soggetto ideale da disegnare e colorare, da modificare come le pareva. La civetta ha tanti modi di essere rappresentata, più di un qualsiasi altro animale. Non esiste un altro animale che può essere manipolato da ogni punto di vista della form

PANSINDACALISMO

  sabato, 20 settembre 2014 PANSINDACALISMO Non dobbiamo montarci la testa solo per il fatto che abbiamo il vento a favore. Io sono per un sindacato che sia vigile e attivo nei confini per i quali è nato e si è sviluppato. Il sindacato è fatto e diretto da noi iscritti e deve continuare a rappresentarci e tutelare al meglio i nostri interessi. Gli altri perché non fanno come abbiamo fatto noi? Il nostro sindacato ha da stare dietro ai tanti problemi che abbiamo in fabbrica, perché disperdere le forze per interessarsi a cose fuori dal nostro lavoro? E’ la politica che deve pensare ai problemi della società. E poi, è vero e appurato che, quando i lavoratori ottengono più salario, migliori condizioni di lavoro, concorrono a nuove produzioni, fanno anche gli interessi di tutti e del paese. Io sono contro il pansindacalismo. Un applauso scroscia alla fine dell’intervento del delegato della catena di montaggio del “Ciao”. Il segretario si alza in piedi e rinuncia alle conclusioni dicendo

DICIOTTO E QUINDICI

  giovedì, 18 settembre 2014 DICIOTTO E QUINDICI Nelle lotte dell’ “Autunno caldo” mi sentii rinascere, poi, quel socialistoide porta in Parlamento una Legge che mi appioppa uno Statuto discriminante perché inventa operai tutelati (per modo di dire) e operai non tutelati e abbandonati al loro destino. Con quell’articolo diciotto non sono tutelati i lavoratori delle aziende sotto ai quindici dipendenti. Tu, che lavori alla Piaggio saresti tutelato, mentre io, che lavoro in conceria con altri due compagni, non lo sono. Hanno fatto bene i comunisti a non votare a favore votando l’astensione perché questa Legge non mi soddisfa, è una vera ingiustizia. L’uguaglianza, almeno fra tutti i lavoratori, in rapporto al fondamento della tutela universale della dignità personale, sarebbe stata un semplice atto valido nell’interesse generale. (Ricordo da un racconto di Bicefalo).       LA      BANDA      DI      BROZZI   (seconda parte)   La banda dell’Antella   tu sentissi co

FELICI E CONTENTI

lunedì, 15 settembre 2014 FELICI E CONTENTI C’era una volta, succeduto alla dittatura monetaria, il periodo storico umano, cioè la costruzione di un percorso di armonizzazione fra tutte le presenze sulla Terra. Il Ministero della Difesa -in alcune Nazioni più sincere- della Guerra, fu abolito perché la pace non si preparava più con la guerra. La libertà di ciascuno era la libertà di tutti, l’intelligenza affinava le ragioni, la comprensione, con la volontà di superare i soprusi e le ingiustizie, anche le più piccole e individuali, veniva perseguita oltre l’estrema pazienza dallo spirito fondante della Coesistenza Pacifica. Il Ministero della Pace, fondamentale impulso allo sviluppo economico e alla crescita sociale, eliminò tutti gli armamenti riciclando i materiali e le strutture, in produzioni di attività di pace e salvaguardia ambientale. Tutti vissero felici e contenti. (Tratto dai racconti di Maya ). GIOCO   V ITALE Sorgono dall’Adriatico Attraversano l’Italia S’immergono ne

IL LATTE IN BICICLETTA

  venerdì, 12 settembre 2014 IL LATTE IN BICICLETTA La via Giuncheto, dopo la Liberazione, via Antonio Gramsci, attraversa una terra curata e rigogliosa, la costeggiano i due grandi fossi che portano gli scarichi delle concerie in Arno, l’acqua, ingrassata dalle naturali sostanze della lavorazione delle pelli, attrae i pesci per il nutrimento. Maria, poco prima del tramonto del sole, fa il giro delle stalle, riempie i due enormi contenitori appesi al manubrio della bicicletta e poi, passo dopo passo, si ferma ad ogni porta e con il misurino distribuisce il latte appena munto. I bambini, abbandonano il pallone sulla piazza del Fottivi, corrono incontro a Maria per un sorso di latte, tiepido naturale, da bere dalla tazza legata al campanello. (Ricordo da un racconto di Tirella ). I N D I F F E R E N Z A L'ombra è indifferente in questa estate bollente e l'opinione assillante è indifferente alle ricchezze, indifferenti alle virtù. L'indifferenza al

IL POVERO ALFREDO

  giovedì, 11 settembre 2014 IL POVERO ALFREDO Alfredo, poco tempo dopo la nascita, assunse il nomignolo di Alfredino detto, beffardamente, l’ingenuo. Egli, da grande, continuava a sognare ad occhi aperti e parlando in televisione, senza esitazione, affermava che il suo capo era un socialista. Alfredino lavorava presso lo sfasciacarrozze perciò, con l’avvento del Rottamatore, diventò subito onorevole e si mise -per la prima volta- una cravatta color di rosa perché diceva di essere socialista come tutti coloro che indossavano qualcosa di color di rosa. Questo irritò il Primo Ministro il quale smentì con risolutezza, affermando che, il solo pensare di somigliare a Craxi per il bianco della camicia sopra i calzoni color di rosa, era una vera grullaggine e, argomentava per rendere più chiaro il concetto, che non avrebbe mai indossato una camicia rossa perché non era mai stato un garibaldino di Garibaldi e, tanto meno, partigiano con Sandro Pertini. Tutto questo provocò il pianto di Alf

LE BORRE DEL GUFO

  lunedì, 8 settembre 2014 LE BORRE DEL GUFO Nella foresta grigia e spoglia, sopravviveva alla devastante modernità, l’esemplare di due razze di rapaci: uno animale, l’altro di provenienza umana. Il rapace animale, dal volo silenzioso e micidiale, inghiottiva le prede vive. Il rapace di provenienza umana, dal movimento veloce e chiassoso, improvvisamente colpiva alle spalle e politicamente uccideva, lasciando le borre disseminate ovunque, in solitaria meditazione. Il gufo animale sbuffava e soffiava, ambedue si eguagliavano nel beffeggiare. Il gufo animale, nelle credenze del popolo, era sinonimo di sventura, il rapace di provenienza umana, era catalogato nell’asocialità, si dice anche goffa e sciocca; cambiava, schizofrenico, continuamente il verso. I passaggi dei due rapaci imbrattavano le città e le campagne, causando gli interventi dell’Europa e dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. La situazione era talmente allarmante che furono finanziati i laboratori per le ricerche, i

LA FORMICA

sabato, 6 settembre 2014 LA FORMICA La zia chiedeva tutti i giorni, con sempre più insistenza, che bisognava rinnovare la cucina. Una sua amica le aveva detto che in città avevano i mobili di fòrmica. Sono semplici, non fatti con l’insetto, ma con un materiale inventato che, con un colpo di spugna splende liscio e igienico, leggero e impermeabile. La zia era stanca di vedere la madia, la credenza, il tavolo con le panche, costruiti con il pesante e rozzo legno che dava solo tristezza, invece la fòrmica permetteva di scegliere anche il colore per dare alla cucina un tono diverso e nuova luce. La nonna, tanto grinzosa quanto buffa con il risolino delle gengive, sussurrava la cantilena della formica per far dormire la nipotina e prendere in giro la zia. (Ricordo da un racconto di Rita ). L A   FORMICA   Quanto è bella   quanto è buona   quanto lavora   quanto lavora.   Non è carne   non è pesce   non è legno   non è ferro.   Quanto è bella   quanto è buona   quanto lavora   quanto l

SULLA SETTE

  giovedì, 4 settembre 2014 SULLA SETTE Foresto fu uno dei primi a mettere la televisione in bottega. Andavamo da Foresto per fare la barba, lo shampoo e capelli, o per guardare solo la televisione. A quei tempi era di moda, di prima mattina, seguire il dibattito sulla Sette. C’erano i giornalisti, gli esperti economici e di altre discipline scientifiche, docenti universitari, sindacalisti e politici. E’ un presuntuoso, sbotta Ascanio quando sente Ferrero parlare di Renzi e Landini; fa un comizio senza fine, dice Carlino e prosegue: il dibattito televisivo esige, prima di ogni altra cosa, porsi bene, non imporsi, la dialettica deve essere giustamente misurata, parsimoniosa e mai prevaricatrice, devi dire la tua, semplicemente e chiaramente, nel minor tempo possibile. Tutti a casa, sibila il sempre incazzato Commendatore ancora seguace dello scudo crociato. (Ricordo da un racconto di Tirella ). IL SOGNO DI MARX Quando si è un po' filosofi non si sogna mai a caso

L’IRONIA AL POTERE

martedì, 2 settembre 2014 L’IRONIA AL POTERE   Nell’era tecnocratica della dittatura delle monete, il capo del governo italiano recitava anche un importante ruolo europeo. La scissione della realtà dalla sostanza, la sostanza e l’essenza delle cose, la fantasia e lo spirito dell’ideologia erano già diventati tutti studi e meditazioni rottamati, perciò sopraggiunse l’innovativo momento politico definito dell’ironia. Questo tipo d’ironia fece il suo esordio internazionale con il cacciabombardiere, elevato a trampolino dal capo nord americano, per ottenere il premio della pace. La massima ironia italiana improvvisamente, con antica fiorentina brutalità, carpì il potere. La giustificazione fu motivata con l’abbattimento delle lentezze per superare la stagnazione e la recessione economica. S’impose, con grande velocità, il giovane capo dal ritmo instancabile che, nei primi cento giorni del suo governo, assicurava la rottamazione di tutti i vecchi avanzi dei passati regimi e la costruz