GLI SPLENDIDI PARADOSSI
martedì, 30 settembre 2014
GLI SPLENDIDI PARADOSSI
La natura delle cose dovrebbe aver insegnato qualche cosa ai
cefali con dei cervelli pensanti. Se i cefali però sono vuoti andiamo, ora e
sempre, nel nulla. Un nulla rappresentato dalle tasche senza testa ma dal
gonfio portafoglio, pardon, dalla gonfia carta di credito. Socialdemocratico e,
similmente, liberaldemocratico, in Italia ha assunto un particolare significato
per i rivoluzionari di sinistra (ovvero i comunisti di Togliatti), partito
americano. Le ironiche sembianze dei Tanassi, con le stelle e le strisce nord
americane, ovunque disegnati nelle vignette satiriche ammonitrici con pezzi di
ironica scrittura immortale. La storia del presente, confrontata a quella del
passato recente, porrebbe fine ai vergognosi paradossi con lo splendore della
verità politica degli splendidi paradossi. Dalle contraddizioni nascono le
nuove verità. E allora? Oggi siamo oltre. Oltre a che cosa? Al Medio Evo? Ma,
via! Quel legnoso cavallo imponente fece dell’inespugnabile Troia una grande
pira. L’indovino politico Natta quando venne a parlare a Pisa sulla nuova
famigerata formazione politica di oco, etto… no … di ochino e degli affini di
turno, previde che poi sarebbero state fatte abbassate anche le brache ai
lavoratori e a tutto il popolo. La pecorina sull’altare dei sacrifici umani più
di Troia arde. (Ricordo da un racconto di Vasco).
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