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Visualizzazione dei post da gennaio, 2011

FORSE

  lunedì, 31 gennaio 2011 FORSE   Spento il sole, che cosa accadrà. Le piante periranno, gli animali periranno ed ecco la terra solitaria e muta. Riaccendete questo astro, e di colpo ristabilirete la causa necessaria di una infinità di nuove generazioni, fra le quali non oserei assicurarvi che, dopo secoli e secoli, le nostre piante e i nostri animali d’oggi si riproducano o no. Se la questione della priorità dell’uovo sulla gallina o della gallina sull’uovo vi mette in difficoltà, ciò dipende dal fatto che voi supponete che gli animali siano stati originariamente quello che sono attualmente. Quale follia! Non si sa quel che sono stati più di quanto non si sappia ciò che diventeranno. L’impercettibile vermicello che si agita nel fango si avvia forse verso lo stato di grande animale; l’animale enorme che ci spaventa per la sua grandezza s’avvia forse verso lo stato di vermiciattolo, ed è forse un prodotto particolare, momentaneo, di questo pianeta.   INDOVINA   L’ INDOVINELLO:

NUCLEARE

  domenica, 30 gennaio 2011 NUCLEARE     Un mese dopo Chernobyl, dieci anni dopo Seveso, mezzo secolo (quasi) dopo la guerra mondiale. I tre rischi – fisico, chimico, militare – permangono. Sembra che la lezione, guardando in superficie, sia stata inutile. Eppure il mondo, L’Italia in particolare, ha riflettuto e discusso, in ogni famiglia. Possiamo dire: avevamo parlato, al XVII Congresso, delle <grandi contraddizioni della nostra epoca>, come oggetto moderno della politica. Ebbene, tre di queste sono state vissute intensamente da ogni cittadino dopo Cernobyl, da ognuno, compresi vecchi e bambini, anche dalle persone più lontane dalla politica: le contraddizioni tra sviluppo e ambiente, tra informazione e democrazia, tra conflitto e collaborazione internazionale. Posso dire, senza polemiche retrospettive, che il voto contingente sull’emendamento nucleare poteva essere più puntuale; ma nel giudizio sul mondo odierno, nelle scelte strategiche, abbiamo colpito nel segno. Ora

EMINENTE

  sabato, 29 gennaio 2011 EMINENTE   Il denaro, possiede la caratteristica di comprare tutto, di appropriarsi di tutti gli oggetti, è dunque l’oggetto in senso eminente. L’universalità di questa sua caratteristica costituisce l’onnipotenza del suo essere, è tenuto per ciò come l’essere onnipotente e fa da mezzano tra il bisogno e l’oggetto.   <<Oro? Oro giallo, fiammeggiante, prezioso? No, o dei, non sono un vostro vano adoratore. Radici, chiedo ai limpidi cieli. Ce n’è abbastanza per far nero il bianco, brutto il bello, ingiusto il giusto, volgare il nobile, vecchio il giovane, codardo il coraggioso… Esso allontana… i sacerdoti dagli altari; strappa di sotto al capo del forte il guanciale. Questo giallo schiavo unisce e infrange le fedi; benedice i maledetti; rende gradita l’orrida lebbra; onora i ladri e dà loro titoli, riverenze, lode nel consesso dei senatori. E’ desso che fa risposare la vedova afflitta; colei che l’ospedale e le piaghe ulcerose fanno apparire disg

RICERCA

  venerdì, 28 gennaio 2011 RICERCA     Ieri, con il compagno Giovanni Scali, (figura mitica delle lotte alla Piaggio di Pontedera) rileggevamo alcune documentazioni di quando i lavoratori, – con i comunisti – avevano possibilità (non solo di difendersi meglio dall’arroganza del padrone) di diventare Classe dirigente. Quando non vi era solo il politico, ma il rivoluzionario di professione, operaie e operai, arrivavano ad assolvere, egregiamente, incarichi di sindaco, consigliere regionale, deputato, senatore. Durante il lavoro di ricerca sui documenti storici, ci siamo presi una pausa e divertiti nel leggere:   IL CONTO   Mentre attendiamo di conoscere i risultati definitivi (che voi, quando leggerete queste righe, probabilmente avrete già sotto gli occhi), cerchiamo di capire con quale animo dirigenti e elettori della dc, uscita nettamente rinforzata dalle urne, cercheranno di <gestire>, come si dice oggi, lo scudo crociato del 20 giugno. L’on. Zaccagnini, l’altra s

IRINA

  giovedì, 27 gennaio 2011 IRINA Caro zio, non ho paura della morte, mi dispiace soltanto di aver vissuto poco, di aver fatto poco per il mio paese. Zio, ormai sono abituata al carcere, non sono sola, siamo in molti. Zio, però non ho paura della morte. Dite alla mamma che non pianga. Tanto non sarei egualmente vissuta per molto tempo con lei. Io avevo la mia strada. Che la mamma nasconda il grano se no i tedeschi se lo pigliano. Addio, vostra nipote. Irina. (Resistenza in URSS. Gioventù comunista. Presa e fucilata dai tedeschi).     L ‘ AVVENIRE NON VIENE DA SOLO   L’avvenire non viene da solo agguantalo per le ali, o giovane. Agguantalo per la coda, pioniere! La Comune non è una principessa di fiaba che si debba sognare di notte. Calcola, rifletti, mira. Il comunismo non è soltanto nel sudore delle fabbriche e dei campi. E’ anche in casa davanti al tavolino, nelle relazioni, nella famiglia, nella vita monotona di tutti i giorni. Mitragliatrici che c

PECORE

  mercoledì, 26 gennaio 2011 PECORE     Le vostre pecore che di solito sono così miti e si nutrono di così poco, ora cominciano ad essere così affamate e indomabili da mangiarsi persino gli uomini. Dalle parti del reame dove nasce una lana più bella e quindi più preziosa, i nobili e i signori e persino alcuni abati, che pure sono uomini santi, non contenti delle rendite e dei prodotti annuali che ai loro antenati solevano provenire dalle loro proprietà, e non paghi di vivere nell’ozio e fra splendori senza esser di vantaggio alcuno al pubblico, quando non siano di danno, cingono ogni terreno di steccati ad uso di pascolo, senza nulla lasciare alla coltivazione e in tal modo diroccano case e abbattono paesi. Quando si dà il caso, i coltivatori vengono cacciati via e, ingannati o sopraffatti dalla violenza, sono anche spogliati del proprio ossia costretti a venderlo sotto la minaccia di ingiuste vessazioni. Insomma in un modo o in un altro quei disgraziati debbono andarsene, uomini

SERVENTI

martedì, 25 gennaio 2011 SERVENTI     Gli uomini tutti si studiano di essere felici, e però se le dovizie, il grado, gli onori partorissero felicità, sarebbero veramente invidiabili i ricchi, i potenti, e tutti coloro che occupano i posti elevati nella gerarchia sociale. Ma la felicità si trova in quell’appagamento dell’animo, che deriva dalla tranquillità di coscienza. Quindi siccome la coscienza riposa sicura nella integrità delle opere, ben apparisce che possiamo renderci felici in ogni condizione di vita perché in ogni condizione di vita si può essere retti di animo e mondi di ingiustizie. Non si querelino dunque serventi ed operai di essere nati negl’infimi gradi dell’umano consorzio, poiché la Provvidenza ha conceduto anche a loro intendimento e facoltà di concepire il bene e di operarlo, e però essendo in poter di essi il vivere onestamente, così ne conseguita che per egual modo è in loro potere di essere felici. [ Anche soffrendo la fame ]. Non si lasci il minuto popolo o

LA VOCE DEL PAESE REALE

lunedì, 24 gennaio 2011 LA VOCE DEL PAESE REALE     Dopo la manifestazione di ieri risulta ancora più chiaro quanto dicevamo alla Camera parlando di strappo alla democrazia, di buia notte della politica, quando una larghissima quanto illegittima maggioranza votava l’ingresso dell’Italia in guerra. Ieri si è visto quanto sia ampia e profonda la distanza tra quelle istituzioni, quella politica, quelle scelte e il paese reale. L’Italia non vuole la guerra. Ma siamo di fronte ad un’eclissi della democrazia. Si può decidere la guerra perché la democrazia viene messa da parte, così come si può firmare un contratto separato perché non si fanno parlare i lavoratori o non si tiene in conto ciò che dicono. L’altro giorno ho partecipato ad una gremitissima assemblea di studenti e di docenti all’Università di Calabria, per denunciare la politica di privatizzazione che colpisce i giovani, gli studenti, la scuola, le donne e gli uomini del sud. A Cosenza, come ieri a Roma, non prevaleva però i

BENGODI

domenica, 23 gennaio 2011 BENGODI     Il poeta vorrebbe andare alla festa, ma, conosciuto, certamente sarebbe respinto dalla inflessibile sorveglianza. Travestirsi in abiti da donna? Bella trovata, proprio nel tuo stile. Ricevete, fanciulle, la fiaccola sacra alle dee. Levate il grido, danzate, dimenticate la nostra libera plebaglia. A quale dio è dedicata la festa? Dillo e il mio cuore si apre con fiducia a venerare gli dei. Orsù, musa, celebra Mercato che sulla terra è il dittatore incontrastato. A te, Mercato, va il nostro saluto col bellissimo canto, a te che a tutte dai gli omaggi preziosi, gloria nella notorietà. Ma cantate anche in onore della protettrice, che abita nei lussuosi palazzi. Ecco ti seguo celebrando la sacra nipote, la vergine. Con i suoni della cetra, in accordo con il battito dei piedi, le danze mostrano splendide grazie. La cetra dà vita ai canti, con un grido virile, glorioso, Mercato gode. Una luce è trascorsa negli occhi divini, al suono improvviso della

CONOSCERE

sabato, 22 gennaio 2011 CONOSCERE   Imparare dovrebbe essere piacevole non solo ai filosofi ma in ugual misura anche agli altri. Conoscere tutto il possibile e soprattutto l’impossibile. Conoscere ciò che è già avvenuto è ovvio che era possibile. L’artista immortale esprime nella sua opera sia l’avvenuto, il non avvenuto e l’impossibile. La poesia è universalità. Il suono meraviglioso dell’illogico sublima la musica nel linguaggio universale. Conoscere la musica, lingua universale, affratellerebbe.     POESIA  A  BOCCA  CHIUSA   Non dirò: che il silenzio mi soffoca e imbavaglia. Zitto io sto e zitto me ne resto: la lingua che io parlo è di altra razza.     Si ammucchiano parole logorate, ristagnano, cisterna d’acque morte, amare pene in limo trasformate, melma fangosa con radici torte.   Non dirò: che proprio non son degne neppur d’essere dette, parole inette a dire quanto so  qui nel rifugio in cui non mi conoscono. Non solo limo o melma s

DIRE

venerdì, 21 gennaio 2011 DIRE Come mai è smarrito il punto di vista critico che esige il massimo di intelligenza e di inventività scientifica? Perché cervelli ristretti e meschini biascicano la loro posizione per mantenere una forma di pensiero ingessata dal riformismo? Già nel biennio rosso, nelle occupazioni, sacrificando le sacrosante aspettative, non agendo, come Gramsci, Togliatti ed altri rivoluzionari dell’Ordine nuovo auspicavano, vollero mettere la rivoluzione ai voti dando modo e maniera ai paurosi conservatori di prevalere. (Esempio di oggi: il referendum a Mirafiori). Il fascismo, l’orrore della guerra, il colonialismo, non avrebbero sacrificato l’umanità, la Terra. Il capitalismo con i suoi orrori non avrebbe imposto l’oddio mercato che, con la concorrenza, sono per il popolo un sistema di sterminio e di distruzione della natura. Sacrosanta la lotta degli studenti. La università ha il compito umano di educare i cervelli a pensare in modo chiaro, sicuro e personale, dis

A TESTA ALTA

giovedì, 20 gennaio 2011 A TESTA ALTA Mia cara compagna, ti scrivo queste parole senza sapere se ti arriveranno mai, quando ti arriveranno e se sarò ancora in vita allorché le leggerai. Durante tutta la mia lotta per l’indipendenza del nostro paese, non ho mai dubitato un istante del trionfo finale della causa sacra a cui i miei compagni ed io abbiamo dedicato tutta la nostra vita. … Non siamo soli. L’Africa, l’Asia e i popoli liberi e liberati di tutti gli angoli del mondo si troveranno sempre a fianco dei milioni di congolesi che non cesseranno la lotta se non il giorno in cui non ci saranno più colonizzatori, né mercenari loro nel nostro paese. Ai miei figli che lascio per non vederli forse mai più voglio si dica che l’avvenire del Congo è bello e che esso attende da loro, come da ogni congolese, l’adempimento del compito sacro della ricostruzione della nostra indipendenza e della nostra sovranità: poiché senza dignità non vi è libertà, senza giustizia non vi è dignità e senza i

BALATELE

mercoledì, 19 gennaio 2011 BALATELE Il re e i potenti lo perseguitarono. Lo arrestarono continuamente. La sua vita fu quella simile a tantissimi rivoluzionari del ventesimo secolo. Il carcere divenne, anche per lui, come una seconda casa, e, dal carcere, scrisse: < Noi non marceremo mai contro il Belgio, perché sappiamo che la grande maggioranza del popolo belga è contro l’oppressione dei negri. Il popolo belga non approva un regime coloniale che tiene schiavi quattordici milioni di congolesi ed è diretto da un piccolo gruppo padrone di tutte le nostre ricchezze. I nostri nemici sono i colonialisti, coloro che dividono i ricchi guadagni delle società coloniali. E’ questa minoranza di profittatori che ci impone un duro calvario. Partigiani dell’amicizia tra i popoli, noi proveremo domani che non siamo dei razzisti e degli antibianchi. I razzisti, di qualunque parte siano, neri o bianchi, non sono che degli idioti; è l’uomo con i suoi valori che conta, il resto non è che falsità.

PAGANO

martedì, 18 gennaio 2011 PAGANO     Fisicamente non forte, duramente colpito dalla natura nel suo organismo, egli era una tempra incomparabile di combattente. Tutta la sua vita era soggetta alla sua ferrea volontà. Irradiava attorno a sé l’energia, la serenità, l’ottimismo; sapeva imporre a se stesso la più severa disciplina di lavoro, ma era capace di godere della vita in tutti i suoi aspetti. Come uomo, era un pagano, nemico di ogni ipocrisia, spietato fustigatore di ogni impostura, di ogni sentimentalismo falso, di ogni effeminatezza. Adoperava in modo insuperabile l’arma del riso e dello scherno per mettere nudo la vanità e la doppiezza di coloro che predicano al popolo la morale nello interesse delle classi dominanti. Conosceva profondamente la vita del popolo italiano e i suoi costumi, leggende e storie che sono state che sono state create dal popolo e nelle quali il popolo ha espresso in forma ingenua, intuitiva, i suoi bisogni, le sue aspirazioni, i suoi sogni di libertà

ANIMO

 lunedì, 17 gennaio 2011 ANIMO   L’autentica poesia d’arte è pagabile; ma soltanto il rozzo e villano si fa pagare la poesia per bisogno; nulla è più poetico che il ricordo e il presentimento o immaginazione dell’avvenire; perciò ogni ricordo è malinconico mentre ogni presentimento gioioso. Si capisce benissimo perché infine ogni cosa diventa poesia. In fondo il mondo non diventa forse animo?   INDOVINA   L’INDOVINELLO:   CHI   HA   SCRITTO   QUESTI   PENSIERI?   ????????????????????????????????????????????????????????????   ZEROQUARANTADUE   Senza alcuna ragione ragionata  le braccia e le gambe  frenetiche si muovono precise  attente, veloci, lontane  si attaccano ai pezzi  innestandoli opportunamente.  In questo non vivere  nell’ammasso di ferro lavorato  di viti e rondelle e bulloni  e trapani e chiavi e motori  il cervello diventa piombato  tenta di fuggire la realtà  nella testa disturba.  Uomini e donne protagonisti consap

SONO UN POETA

  domenica, 16 gennaio 2011 SONO UN POETA   Sono un poeta, mi disse e, spero, un poeta la cui ispirazione non è del tutto triviale, se si può concedere qualche fede alle corone che spesso il favore elargisce anche ai mediocri. E perché, allora, dirai tu, sei così mal vestito? Proprio per questo, caro mio. L’amore dell’arte non ha mai arricchito nessuno.   Chi al mare si confida fa guadagni a smisura; chi cerca pugne ed armi ha d’oro la cintura; sta l’ebbro adulatore su porpora istoriata, e, a chi corrompe spose, la sua colpa è pagata. Sola, in algidi panni, l’eloquenza raggela e volge alle arti inculte l’affamata querela. Proprio così, amico mio: se qualcuno si mette a dar contro al vizio e a tirar dritto per la via giusta, anzitutto, con questa ubbia di fare quel che gli altri non fanno, si guadagna l’odio generale perché a nessuno piacciono i principi contrari ai propri. Poi, quelli che badano solo ad accumular quattrini non vogliono che si possa immaginare qual

ANGELO FORTUNATO

 sabato, 15 gennaio 2011 ANGELO FORTUNATO NON VENDO LA MIA ANIMA A GENTILE. Il 31 luglio del 1915 in una trincea italiana di fronte all’armata austriaca, durante una tregua dei combattimenti, un giovane ufficiale dall’imponente corporatura e con un fluente barbone nero, posa il fucile e mostra alla truppa un libro da lui stesso stampato in una collana intitolata < I classici del ridere >. Quel giovane è già uno dei più famosi editori italiani. Si chiama Angelo Fortunato Formiggini, è nato a Modena, è ebreo, sposato con una cattolica. Nel 1913 ha subito un processo per oscenità per aver pubblicato uno dei più trasgressivi poemi del Porta < La Ninetta del Verge >. Arringa così i soldati: < La mia collana sarà l’edificio dell’umanità futura: più buona, più giusta, più allegra certo della truce umanità di oggi. Quando i disagi del campo ve lo consentono, leggete i miei classici del ridere. Vi assicuro che vincerà il popolo più gaio >. Ventidue anni dopo, nel 1935 Fo