DIRE
venerdì, 21 gennaio 2011
DIRE
Come mai è smarrito il punto di vista critico che esige il massimo di intelligenza e di inventività scientifica? Perché cervelli ristretti e meschini biascicano la loro posizione per mantenere una forma di pensiero ingessata dal riformismo? Già nel biennio rosso, nelle occupazioni, sacrificando le sacrosante aspettative, non agendo, come Gramsci, Togliatti ed altri rivoluzionari dell’Ordine nuovo auspicavano, vollero mettere la rivoluzione ai voti dando modo e maniera ai paurosi conservatori di prevalere. (Esempio di oggi: il referendum a Mirafiori). Il fascismo, l’orrore della guerra, il colonialismo, non avrebbero sacrificato l’umanità, la Terra. Il capitalismo con i suoi orrori non avrebbe imposto l’oddio mercato che, con la concorrenza, sono per il popolo un sistema di sterminio e di distruzione della natura. Sacrosanta la lotta degli studenti. La università ha il compito umano di educare i cervelli a pensare in modo chiaro, sicuro e personale, districandoli dalle nebbie e dal caos di una cultura inorganica, pretenziosa e confusionaria. Un giovane d’intelletto acuto e vivace, senza una solida preparazione, non ha di meglio da presentare che un acervo di idee, quando vere quando false, che per lui hanno lo stesso valore. Possiede un certo numero di dottrine e di fatti, ma scuciti e dispersi, non avendo principii attorno ai quali raccoglierli e situarli. Dice, disdice e si contraddice, e quando lo si costringe a esprimere chiaramente il suo pensiero non si raccapezza più. Scorge le obbiezioni, meglio che le verità, propone mille quesiti ai quali nessuno saprebbe rispondere, ma intanto egli nutre la più alta opinione di sé e si adira con quelli che dissentono da lui. La formazione dell’intelletto non è un abito su misura, ma il riportare ogni conoscenza nuova a quelle che possediamo, e di aggiustarle insieme, e, quel che più importa, l’accettazione e l’uso di certi principi come centro di pensiero. Dove esiste una facoltà critica, la storia non è più un libro di novelle, la eloquenza non vale più il pensiero e neppure le affermazioni audaci o le descrizioni colorite tengono il posto di argomenti. La disciplina universitaria deve essere considerata come un tipo di disciplina per la formazione intellettuale. Non certo un corso di aggiornamento dell’ignoranza complessa al servizio dell’azienda e del sistema mercato. Va superato o no il vecchio sistema mercato del capitalismo strafatto? Vogliamo o no costruire una nuova era dove i cittadini del mondo vivono in fratellanza fra loro, in armonia con gli animali e la natura? L’ Ordine nuovo insegna ancora. Rifondiamo. (meditazione sui Quaderni di Gramsci).
Il peso di questa aria
sostiene le idee
che vivono cibandosi di menti.
Rimangono crani vuoti
e le idee volano da altri crani
cibandosi di altre nuove sostanze.
Le menti vuote
dondolano dentro ai crani vuoti
e le idee rimangono sospese, appesantite.
Delle bocche si aprono
mangiano queste idee
e gli stomachi si gonfiano
ma i crani rimangono vuoti.
Dei pupazzi
si vanno a poco a poco formando
mentre le idee si moltiplicano
vivendo staccate dalle menti
che cercano invano di afferrare.
Le pupille degli occhi
sono formate
da innumerevoli puntini luminosi
che si confondono con altri puntini
sostenuti dal peso di questa aria.
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