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Visualizzazione dei post da gennaio, 2017

IL COMPAGNO COMMERCIANTE

  martedì, 31 gennaio 2017 IL COMPAGNO COMMERCIANTE     Arturo Cappettini (Giuseppe) aveva 43 anni. Comunista, costretto ad espatriare in Svizzera e Francia, dopo l’8 settembre 1943 rientra in Italia. Si unisce alla Brigata Garibaldi, GAP. Fa del suo negozio un deposito di stampa clandestina e di materiale bellico. Viene catturato mentre porta i rifornimenti ai partigiani. Torturato dalle SS è fucilato alla fine di dicembre dello stesso anno con Gaetano Andreoli e Cesare Poli. Nell’ultima lettera alla madre raccomanda che i suoi figli siano istruiti finché siano buoni patrioti e che facciano di tutto per vendicarlo. (Ricordo da un racconto di Rita).   SERA DI GUERRA (parte)   Quei giovani mortali   che tornano dal cielo   ora han deposto le ali   e coprono d’un velo   dolcissimo la sera.   -Alfonso Gatto-   Vedi:    EDGAR   ANDRE’ (4 Dicembre 2016)

LA PACE CON LA NATURA

lunedì, 30 gennaio 2017 LA PACE CON LA NATURA Per la Sinistra è vitale ritessere, o continuare laddove non s’è interrotto, un dialogo onesto, uno “scambio effettivo e disponibile all’ascolto” con movimenti, vertenze territoriali e comitati che in questi anni hanno rivendicato il diritto al no prospettando, quasi sempre, interessanti soluzioni alternative [per la tutela del territorio e la salvaguardia della salute]. Dietro a quei no c’è indubbiamente, di salvaguardare il proprio territorio da scempi e speculazioni, ma c’è anche un valore indiscutibile: la caparbia richiesta di legalità, di rispetto delle regole (a cominciare da quelle comunitarie), delle leggi, della rispondenza a piani e fabbisogni credibili, di procedure corrette e non semplificate… il contrario, appunto, delle “Leggi Obbiettivo” o delle deroghe, veri e propri condoni preventivi, o delle pulsioni privatizzatici, come sull’acqua. Tanti movimenti hanno espresso il no alle tante furbizie che saccheggiano il denaro p

OPTIMUS DEI POVERI DISPERATI

domenica, 29 gennaio 2017 OPTIMUS DEI POVERI DISPERATI Walter facce volar, gridavano i romani, ma il cielo non prometteva niente di buono. Accanto al “Si può fare” troneggiava uno slogan nuovissimo: “Io sono ottimista”. Il leader dei poveri disperati sentiva di potercela fare. Aveva chiuso con il passato, Egli era già futuro. Noi, diceva, siamo il futuro. Aveva riempito le piazze ed erano tornati i giovani. Io, diceva, se perdo, non lascio e sarò di buon umore comunque, perché continuerò per vincere la prossima volta. L’Homo democraticus, optimus dei poveri disperati, viaggiava nell’Italia per cambiare l’Italia. Ma, non più rimbombava, determinata e austera, quell’Internazionale dei Lavoratori, Bella Ciao della Liberazione, Bandiera Rossa della Rivoluzione. L’Inno di Mameli solo quasi sperduto, per tutti o per nessuno? Pensa, andava eseguito con tutti gli altri. Il Tricolore italiano? Sempre esposto con la Bandiera Rossa. Allora? Ma quel “walter” (da risata televisiva) si sentiva p

LE BELLE ESPRESSIONI

  martedì, 24 gennaio 2017 LE BELLE ESPRESSIONI Io ero antifascista liberale, un gobettiano. Infatti appartenevo all’Unione Goliardica della Libertà, una specie di Movimento Studentesco che riuniva i socialisti, i popolari, i repubblicani come Ugo La Malfa, Sergio Fenaltea, Basso. E volevo combattere il fascismo. Soprattutto dopo la morte di mio padre, non sapevo che farmene delle parole e basta. Ma quasi tutti i vecchi liberali erano emigrati all’estero, e quelli rimasti in Italia non volevano affrontare l’attività illegale. Croce mi diceva: “Sciocchezze, sciocchezze! Studiare, studiare! E’ necessario formare i dirigenti di domani, non c’è altro da fare!”. E non capiva che non mi bastava, non ci bastava, studiare. I comunisti erano i soli a combattere. Ogni giorno comunisti arrestati, comunisti processati, comunisti al confino: mentre l’antifascismo liberale restava tagliato fuori. Così, nel 1928, con la scusa di recarmi a traslare la salma di mio padre, andai a Parigi. A Parigi a

MISERA NOTIZIA

venerdì, 20 gennaio 2017 MISERA NOTIZIA Nel basso impero della sinistra del dopo comunista, la televisione fiorentina diffuse la notizia della ricorrenza dell’assassinio di un gendarme. L’annunciatrice: “L’assassinio avvenne durante un’azione di <forza nuova> per liberare dal carcere un loro compagno”. E’ qui, nell’utilizzo della parola “compagno”, che si concentra la perversa falsità della notizia. Perché? <forza nuova> era un gruppo estremista di destra, fascista, orgogliosamente fascista, o no? Perciò, etichettando il fatto riportato avvenuto durante un tentativo per liberare un compagno, è una notizia non solo imprecisa, ma doppiamente offensiva. Offesa numero uno: per gli estremisti di destra, orgogliosamente fascisti, la definizione per indicarli è, con certezza, ”camerati”; offesa numero due: per i comunisti, al contrario, la definizione è, sicuramente, “compagni”. Ricordare, cambiando addirittura la definizione che caratterizza i due opposti profili politici, è,

TEMPO E VALORE

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  mercoledì, 18 gennaio 2017 nonna Teresina TEMPO E VALORE Il tempo richiesto per la vendita delle merci finite può essere differente. Durante tutto il tempo del suo viaggio verso il mercato, il capitale si trova relegato nello stato di capitale-merce; se è prodotto su ordinazione, fino al momento della consegna; se non è prodotto su ordinazione, al tempo del viaggio verso il mercato si aggiunge anche il tempo in cui la merce si trova sul mercato per la vendita. Le differenze relative possono però, in conseguenza dello sviluppo dei mezzi di trasporto e di comunicazione, essere spostate in un modo che non corrisponde alle distanze naturali. La facilità di traffico e la rotazione del capitale opera una concentrazione del centro di produzione, da un lato, del suo mercato, dall’altro. Le masse di capitale sono sempre di più concentrate in poche mani. Se, da una parte, con il progresso della produzione capitalistica, lo sviluppo dei mezzi di trasporto e di comunicazione abbrevia il temp

STORIA E GEOGRAFIA

martedì, 17 gennaio 2017 STORIA E GEOGRAFIA Il terremoto distrusse tutto, ai sopravvissuti rimasero dolori e cumuli di macerie. Alle prime luci del giorno dopo, le grandi macchine si misero in movimento, ad ogni scossa di assestamento, i ruggiti dei possenti motori rispondevano furiosi. Ingegneri, geometri, architetti, capomastri progettavano e dirigevano. In pochi giorni tutto fu ripulito, entrarono in azione squadre di muratori, manovali, elettricisti, idraulici, falegnami, imbianchini, arredatori. Nestore, mitico eroe della resistenza contro la dittatura finanziaria e vecchio saggio, dall’alto del primo scranno stava in riunione permanente con i capigruppo degli eletti dal popolo e in contatto continuo con il capocantiere. Nelle scuole di ogni ordine e grado da tanto tempo erano riprese le lezioni di storia e geografia, gli insegnanti raccomandavano di studiare seriamente, perché ormai era accertato che per essere un buon politico, non solo bisognava credere nell’Ideale, ma era in

TROIA FUTURA

  sabato, 14 gennaio 2017 TROIA FUTURA Il signor Sì Barra No soffriva la malattia della doppia identità e si sentiva sempre in colpa per cui, quando veniva strattonato dalla parte del Sì, il No aveva da ridire e così viceversa. Il signor Sì Barra No aveva sempre la giacca stracciata e mai una riconoscenza. In un giorno politico il signor Sì Barra No vinse il referendum per abolire tutti i No. In questo modo il signor Sì ritrovò l’intima serenità e, con la lotta per l’interesse della classe operaia, il proprio carattere positivo e gioioso. La lotta del signor Sì con gli occupati, divenne “interesse generale” perché, con la lotta per la salvaguardia e l’estensione dei loro diritti, ritornò solidarietà, aiuto e promozione a disoccupati e giovani, sostegno agli anziani. La lotta per gli interessi degli occupati è il “Cavallo di Troia” contro la città egoista e il potere dei privilegiati. E’ l’antica sempre moderna lotta di classe in cui l’interesse della singola persona coincide con qu

DIVA IMMORTALE

  lunedì, 9 gennaio 2017 DIVA IMMORTALE     L’artista esprime la sua arte per mezzo del personaggio rappresentato, altri strumenti: luci e aspetto fisico, mimica e scenografia, parola e musica, pubblicità e amicizia, non solo sono insufficienti ma diventano deleteri. La grandezza peculiare della interpretazione è lo spirito del personaggio interpretato che rapisce il pubblico, emoziona, libera il sentimento. E’ lo spirito che diventa reale percezione nell’atmosfera dall’arte creata. E’ lo spirito del personaggio interpretato che diffonde rapimento ed emozione liberando ad ogni singolo spettatore la coscienza nella miriade di sensazioni. Perciò l’interprete deve essere anonimo, semplice cittadino quasi sconosciuto perché, non è la personalità di se stesso che viene rappresenta, ma, ovviamente, quella del personaggio. Meno si conosce l’artista più efficace, arte pura, diventa l’interpretazione. Il divismo è un crimine contro la creazione. E’ l’opera e lei soltanto centro di total