LA PACE CON LA NATURA
lunedì, 30 gennaio 2017
LA PACE CON LA NATURA
Per la Sinistra è vitale ritessere, o continuare laddove non s’è interrotto, un dialogo onesto, uno “scambio effettivo e disponibile all’ascolto” con movimenti, vertenze territoriali e comitati che in questi anni hanno rivendicato il diritto al no prospettando, quasi sempre, interessanti soluzioni alternative [per la tutela del territorio e la salvaguardia della salute]. Dietro a quei no c’è indubbiamente, di salvaguardare il proprio territorio da scempi e speculazioni, ma c’è anche un valore indiscutibile: la caparbia richiesta di legalità, di rispetto delle regole (a cominciare da quelle comunitarie), delle leggi, della rispondenza a piani e fabbisogni credibili, di procedure corrette e non semplificate… il contrario, appunto, delle “Leggi Obbiettivo” o delle deroghe, veri e propri condoni preventivi, o delle pulsioni privatizzatici, come sull’acqua. Tanti movimenti hanno espresso il no alle tante furbizie che saccheggiano il denaro pubblico, come la TAV che costa, in Italia quattro volte in più della media europea e sottrae risorse finanziarie ad un buon sistema di trasporto pubblico, o i Cio6 che hanno “distratto” 30 miliardi di Euro dalle fonti rinnovabili per finire nelle tasche di petrolieri ed inceneritori, o le tante imprese inquinanti e centrali elettriche, magari a carbone, che ci fanno sfondare i parametri di Kyoto e che ci costano 63 Euro al secondo, che fanno 5 milioni di Euro al giorno, circa 2 miliardi di Euro all’anno. Queste lotte territoriali nimby hanno precorso infrazioni ambientali puntualmente decretate dall’Unione Europea. Se si fosse dato retta a quelle lotte, ce le saremmo risparmiate, anche economicamente. Ma la cosa più importante è che quei movimenti sono legati da un comune denominatore di critica all’idea sviluppista come motore di produzione di benessere. Sappiamo che non è più così. Il 1.900 è finito con la crescita che ha battuto la testa contro il muro della finitezza delle risorse del Pianeta. La grande questione del clima parla di questo, c’impone un cambio di paradigma, c’impone di ricostruire un rapporto pacificato con la natura e il vivente non umano. Sta qui la ragione, e la necessità, che la questione ambientale non sia più questione solo da ambientalisti, ma diventi fondativa di una forza di sinistra, anzi della sinistra. E’ anche questa la forma migliore per interpretare quella sorta di ricostruzione del “legame sociale” di comunità che si sono opposte all’aggressione capitalistica dei loro territori.
INDOVINA L’ INDOVINELLO:
CHI E’ L’AUTORE
E L’ ANNO ??????????????
??????????????????????????????????????????????????????????????????
Vedi: DUE NOTE (24 ottobre 2016)
Commenti
Posta un commento