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Visualizzazione dei post da novembre, 2016

POESIA APERTA A TRAMP

  lunedì, 28 novembre 2016 POESIA APERTA A TRAMP     POESIA   APERTA   A   TRAMP   (in negazione del libero scambio con l’Europa)   Sono un povero   lontano vecchio toscano   pensiero politico a te avverso   antagonista salutista buongustaio.   La terra lavoro e la flora curo   con amore invento cibo e cucino   non avveleno la bestia né l’umano   non torturo per un folle guadagno.   Sarai dalla storia eternato   uomo vero sfidante il destino   disegnato da un altro passato   ai nocivi mercati inginocchiato.   -Renzo Mazzetti-   (28 novembre 2016, ore 15,13)   Vedi:   PRIVATIZZAZIONI E RISPARMIO ENERGETICO (3 agosto 2009)  

LA CONCORRENZA

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  lunedì, 28 novembre 2016 POESIA DI MAO -parte- LA CONCORRENZA Albertino inforca gli occhiali e inizia a leggere: La concorrenza è un mezzo per assicurare il lavoro? Che cos’è la concorrenza per i lavoratori? È il lavoro messo all’incanto. Un impresario ha bisogno di un operaio: tre si presentano. Quanto volete per il vostro lavoro? Tre franchi: ho moglie e dei bambini. Bene, e voi? Due franchi e mezzo: non ho figli, ma ho moglie. E voi? Due franchi mi basteranno: sono solo. A te dunque la precedenza. È fatto: il mercato è concluso. Che accadrà dei due proletari esclusi? Si lasceranno morire di fame, bisogna sperarlo. Ma se diventassero ladri? Non temete: abbiamo dei gendarmi. E assassini? abbiamo il carnefice. Quanto al più fortunato dei tre, il suo trionfo non è che provvisorio. Se arriva un quarto lavoratore, così robusto da digiunare una volta ogni due giorni, la china del ribasso raggiungerà il fondo: nuovo paria, nuova recluta per la galera, forse! Si dirà che questi orribil

AL SANTO PADRE

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sabato, 26 novembre 2016 AL SANTO PADRE   RENZO “FRATINO”   AL SANTO PADRE (Fidel Castro scomparso) Lascio le nostre terre piccole nel grande mare enorme ribellione. Davanti infinite sterminatrici praterie statua severa imponente. Libertà immobile irreale. Catene spezzate di tutte le razze idee e religione. Misericordioso compagno coraggioso ribelle comandante spirituale. Santo Padre per una tappa mi vuoi accompagnare? La nostra pace vittoria d’amore sempre! -Renzo Mazzetti- (26 novembre 2016, h. 14,52)   Vedi:     COMPAGNOCANE (19 dicembre 2009)

UNO E OTTO CONTRO UNO

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  sabato, 26 novembre 2016 Il cavallo di Ronta UNO E OTTO CONTRO UNO I liquidatori della proporzionale rinnegano le loro stesse non lontane tradizioni e vengono ad inquadrarsi in una oscura tradizione reazionaria e fascista [legge: Acerbo; Truffa del 1953; Accesso al Parlamento con soglie di sbarramento degli anni 2.000]. Coloro che difendono contro la minaccia maggioritaria il principio della proporzionale, inseriscono per contro la loro azione in un lungo ciclo di lotte per il progresso democratico, per l’affermazione della razionalità e della moralità nella elezione degli organi rappresentativi. La battaglia è di grande importanza da investire le sorti stesse della democrazia. Il principio della rappresentanza proporzionale è un naturale corollario della eguaglianza politica dei cittadini. Se tutti sono eguali, il voto di tutti deve contare nella stessa misura. Ma, fare una legge elettorale nella quale il voto di colui che è a favore di un certo blocco vale “uno e otto” mentre i

PESANTE E BELLA

  venerdì, 25 novembre 2016 PESANTE E BELLA     Senatrice? Laura si alzò di scatto dalla poltrona, poi, con un largo gesto del braccio fece stare tutti zitti, agguantò il microfono, accavallò le gambe e continuò: senatrice è un ibrido femminile, formato ad orecchio, è un grave errore di morfologia, da addebitarsi interamente alle deficienze dei comuni testi grammaticali. Le parole in -tore hanno il loro naturale femminile in -trice quando sono formate realmente dal suffisso iterativo -tore, applicato al tema dell’infinito di un verbo attivo, in modo da esprimere azione continuativa. Ad esempio da lavora-re si ha lavora-tore, cioè “colui che lavora“, da suona-re si ha suona-tore, cioè “colui che suona”. Quando, invece, manca il tema di un verbo attivo [nel qual caso si riscontra, in suo luogo, il tema di un sostantivo] non si tratta più di una parola in -tore, ma di una parola in -ore, perché non viene espressa alcuna azione iterativa propria del suffisso, e perché la T della de

RISO A CREPAPELLE

giovedì, 24 novembre 2016 RISO A CREPAPELLE Da popolo a popolo, da epoca ad epoca, le idee di bene e di male si sono cambiate in tal misura da essere arrivate spesso addirittura a contraddirsi. Ma, qualcuno obietterà, pure il bene non è male ed il male non è bene; se male e bene vengono confusi insieme, cessa ogni moralità e ciascuno può fare e non fare ciò che vuole. Ma, tuttavia, la cosa non si sbriga così facilmente. Se la cosa fosse così semplice non ci sarebbe davvero nessuna disputa sul bene e sul male, ciascuno saprebbe che cosa è il bene e che cosa è il male. Ma come stanno oggi le cose? Quale morale ci si predica oggi? C’è anzitutto la morale cristiano-feudale, tramandata dai tempi passati dalla fede, che, a sua volta, si divide in cattolica e protestante, e non ci mancano ancora altre suddivisioni, dalla gesuitica cattolica e dalla ortodossa protestante sino a una duttile morale illuminata. Accanto ci figura la morale borghese moderna e a sua volta, accanto a questa, la m

FALSE APPARENZE

martedì, 22 novembre 2016 FALSE APPARENZE     Cacciato dall’Olimpo, fu il nuovo primo della nazione (terzo degli italici premier) subdolo nominato dalla Catena Mondiale dei Soldi (CMS) con il nome di Deo Renzetti Terzo (DRT). DRT esaltava ovunque la propria presenza simultanea diretta molto intensa talmente terribile che, nel suo agire sovrumano plagiava tutti; inducendo alla irresistibile adorazione esercitò, con sublime arte visiva parole eccellenti e micidiali scritti stretti, il prepotere. Il popolo incantato, diventato un robot analfabeta programmato per comporre soltanto una semplice X sopra al foglio bianco, osannava così l’icona di DRT. Perciò la CMS dilagò generando altre innumerevoli catene e tutte le macchine mangia-umani sferragliarono libere, felici e contente. (Ricordo da un racconto di Ariella).   CHIACCHIERE E TASSE   Questa poesia   piccina piccina   timidina timidina   bisbiglia verità.   Quarant’anni duri   lavoro operaio   pen

UN MIRACOLO POLITICO

giovedì, 17 novembre 2016 UN MIRACOLO POLITICO Meno male che sono campato fino ad oggi, non credevo che i miei nemici si ritrovassero nella mia stessa situazione, esclama Ascanio, e, rimettendo gli occhi nella gazzetta del barbiere prosegue: questo è un miracolo politico, sentite: i dipendenti del giornale del padrone proclamano lo sciopero contro la ristrutturazione. Oh! Goduria! Soddisfazione! Anche i servi scribacchini faranno sciopero? Miserini. Chi la fa l’aspetti. Quando scioperavo io le scrivevano di tutti i peggio colori, quei mascalzoni! Grazie Storia! Falla finita (interrompe Foresto spazzando capelli) senti, e indica la televisione, Obama è ritornato in Europa. Ma cosa gira, era venuto poco tempo fa. Aveva da tempo tutto programmato per lanciare la Clinton in pompa magna? Però hanno preso una batosta, dice Adelina che ha portato il figlio. Intanto Renatino entra cantando: Perché noooo, amoreeee, perché noooo. Se la cantavi tu, non vinceva San Remo, subito lo zittisce Leo

CAVALIERE DEL LAVORO

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martedì, 15 novembre 2016 CAVALIERE DEL LAVORO Brava gente, meditate la fine: la scienza fuggì passando il confine. Noi che abbiamo sete di sapere, lui come me, restammo al di qua. Custodite perciò la luce della scienza, fatene uso e non fatene spreco perché non avvenga che una pioggia di fuoco un giorno ci divori tutti quanti, sì, tutti quanti. Albertino mette da parte Brecht e prende un altro libro. Svegliati, tu che dormi, risorgi dai morti e Cristo ti illuminerà. Compagno, interrompe Licurgo agitando il giornale, perché Cavaliere del Lavoro è stato nominato un padrone? Io avrei fatto Nestore, il cavallo di Sordi, ribatte Liana. Io avrei fatto Ottorino detto Tirella perché tirava con più forza del montacarichi, dice Enza. Basta! Sbotta Albertino picchiando un pugno sul tavolo, io abolirei tutti i titoli e i senatori a vita perché anch’essi fanno parte del culto della casta e dei privilegi perpetuando le ingiustizie e l’affossamento dell’uguaglianza punto e ora basta. Per il prossimo

IL VAGO

  lunedì, 14 novembre 2016 IL VAGO Il vago era un pensiero errante e instabile, non determinato con chiarezza, né definito con precisione, incerto, indistinto; non era l’anno usato da Tolomeo nei calcoli per l’Almagesto; e neppure dotato di grazia e bellezza che reca piacere nelle Stelle dell’Orsa, avvenir che in mente avevi; vago di d’Adorno; nervo più lungo di tutti, di fondamentale importanza per gli organi essenziali alla nostra vita; non era il limite di Platone, nell’imperfezione inerente a ogni grado inferiore della realtà, o, di Aristotele, l’essere in potenza che condiziona l’essere in atto. Il vago era la ricerca della realtà in perenne divenire. Il vago era il bisogno d’amore della terra di diventare realtà. (Ricordo da un racconto di Maya ).   NORCIA, OTTOBRE 2016   La Montagna è spaccata?   La Patria è spaccata?   Lo Stivale diviene Scarpa?   Un’Isola in più?   Quante?   -Renzo Mazzetti-   Vedi: LA REDENZIONE (12 ottobre 2016)

IL PASSANTE E IL PESCATORE

  domenica, 13 novembre 2016 IL PASSANTE E IL PESCATORE     Quante solitudini, astrattezze, sogni, filosofie, racconti contiene un pezzo di carta scritta, dipinta? Leggere un libro è vita parallela fuori dalla realtà? Tutto quel che accade e non è vissuto concretamente di persona ma solo guardato (telegiornale e giornale) è soltanto una metafora. La carta stampata e la televisione sono uguali alla rete. Tutti vivono una vita parallela (artificiale?) metaforica (pur aumentando le proprie conoscenze) quando non sono partecipi attivi. Lo scrivere sulla rete è simile allo scrivere sulla carta e a chi parla in televisione, praticamente pone tutti nella stessa condizione. Se guardiamo lo schermo del computer, siamo nella stessa condizione di vita metaforica di chi guarda la televisione o legge la carta stampata. Esempio: il passante che guarda la rete stesa al sole è uno spettatore passivo, ininfluente nella vita vera; il pescatore che in mezzo al mare lavora con la rete è attivo e v

FINANZA ALLEGRA

  sabato, 12 novembre 2016 FINANZA ALLEGRA Erano rovinosi i mezzi, una quasi prestigitazione finanziaria scrisse Giolitti, attraverso i quali si formavano i bilanci dello Stato. La ottimistica finanza del ministro Magliani riusciva tanto più pericolosa per l’abilità con cui vi si dissimulava il disavanzo allo scopo di dissimulare aumento di spese. Si ricorreva a questo fine, a vari trucchi e ripieghi; si era inventata la categoria delle spese ultra straordinarie che non dovevano contare per la loro eccezionalità, vera o pretesa e si era escogitata la dottrina della “trasformazione del capitale”, per cui una spesa che creava una cosa reale, non doveva contare come spesa, essendosi convertita in capitale. Una volta messisi per questa via insidiosa, la necessità dei ripieghi e dei trucchi si moltiplicava; si arrivò al punto di fare figurare all’attivo di bilancio, non solo le “trasformazioni di capitale” ma a calcolare come aumento di valore qualunque spesa fatta intorno ad un oggetto

MAGNA CHARTA

  venerdì, 11 novembre 2016 MAGNA CHARTA     Se Dante avesse modo di leggere la Costituzione e poi fare il punto della situazione in cui si trova l’Italia, riscriverebbe il verso: “Le leggi son, ma chi pon man ad elle?”. La legge suprema c’è, infatti, e ottima. La nostra Carta è universalmente riconosciuta come la più moderna, la più avanzata, è una costruzione giuridica animata da una filosofia politica che tradotta in pratica sarebbe certamente madre di uno Stato giusto, rispettoso dei diritti dei vecchi, dei bambini, delle donne, dei lavoratori. “Ma chi pon man” alla Costituzione? Questo testo, che dovrebbe essere il sacro vademecum del cittadino ma soprattutto del governante, di tutti coloro ai quali dovrebbero pesare responsabilità pubbliche, è quasi ignorato. Apri una pagina a caso, leggi un “principio” qualsiasi e dai un’occhiata attorno per controllare se questo principio è stato rispettato, e hai la prova immediata del sistematico vilipendio al quale è stata sottoposta

CANI MATTI GATTI NERI

  giovedì, 10 novembre 2016 CANI MATTI GATTI NERI     Quando un popolo era vinto e sottomesso da un altro e una civiltà spariva per fare posto all’altra, i nuovi dominatori dichiaravano false le divinità dei vinti e imponevano la propria religione. Ma il popolo non abbandonava le credenze e continuava ad adorare di nascosto gli antichi Dei. Nel tempo il carattere delle divinità si snaturò nei demoni e la loro adorazione si rivelò come culto contro Dio. I potenti inventarono le streghe e gli stregoni, la magia nera, diavoli trasformati in Barbagianni nelle foreste oscure e infernali. Nel Medio Evo non solo vi furono processi per stregoneria, ma erano frequenti quelli contro le bestie. Un orso, che aveva sbranato due giovani contadine a Magonza, venne condannato all’impiccagione, subito eseguita sulla pubblica piazza. Un maiale, che aveva sbranato una bambina in Normandia, fu condannato alla decapitazione. Un cavallo, a Clermont-Ferrand condannato per omicidio, fu giustiziato. Un