CAVALIERE DEL LAVORO
martedì, 15 novembre 2016
CAVALIERE DEL LAVORO
Brava gente, meditate la fine: la scienza fuggì passando il confine. Noi che abbiamo sete di sapere, lui come me, restammo al di qua. Custodite perciò la luce della scienza, fatene uso e non fatene spreco perché non avvenga che una pioggia di fuoco un giorno ci divori tutti quanti, sì, tutti quanti. Albertino mette da parte Brecht e prende un altro libro. Svegliati, tu che dormi, risorgi dai morti e Cristo ti illuminerà. Compagno, interrompe Licurgo agitando il giornale, perché Cavaliere del Lavoro è stato nominato un padrone? Io avrei fatto Nestore, il cavallo di Sordi, ribatte Liana. Io avrei fatto Ottorino detto Tirella perché tirava con più forza del montacarichi, dice Enza. Basta! Sbotta Albertino picchiando un pugno sul tavolo, io abolirei tutti i titoli e i senatori a vita perché anch’essi fanno parte del culto della casta e dei privilegi perpetuando le ingiustizie e l’affossamento dell’uguaglianza punto e ora basta. Per il prossimo mercoledì per compito a casa fate il tema: Lettera agli Efisini di San Paolo e il saggio sul dramma: Vita di Galilei di San Brecht. Compagne e compagni, buonanotte. (Ricordo da un racconto di nonna Teresina).LODE AL GUFO
Per i tuoi occhi attenti
Per il tuo soffio ribelle
Per le tue ali libere
T’ammiro grande gufo
Difensore degli oppressi
Contro gli oppressori
A te soletto saggio moderno
Della Cavalleria l’antico fregio.
-Renzo Mazzetti- (12 settembre 2015)
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