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Visualizzazione dei post da aprile, 2014

UN MAGGIO VERO

  mercoledì, 30 aprile 2014 UN MAGGIO VERO In antichità il corteo del primo maggio, quando passava davanti al monumento del re, cambiava il colore rosso bandiera con quello nudo dell’asta: i lavoratori torinesi, in segno di disprezzo, passando sotto a quel monumento, capovolgevano le loro bandiere. Riprendiamo quella significativa tradizione? Quando siamo sotto al monumento del re Giorgio e quando passiamo sotto ai monumenti dei sindacati e dei governanti, perché non capovolgere le nostre bandiere? Sotto a tutti quei monumenti, capovolgiamo le nostre bandiere? L’orgoglio proletario del libero cittadino ha sempre rianimato, tutto e ovunque, o no? (Ricordo da un racconto di Rita ). INNO    DEI    LAVORATORI   Su fratelli, su compagne,   su, venite in fitta schiera:   sulla libera bandiera   splende il sol dell’avvenir.   Nelle pene e nell’insulto   ci stringemmo in mutuo patto,   la gran causa del riscatto   niun di noi vorrà tradir.   Il riscatto del lavoro   dei suoi figli opra s

IL CARRETTO DI ALARICO

martedì, 29 aprile 2014 IL CARRETTO DI ALARICO A San Romano c’era la Casa dei Canottieri situata a metà salita (tra San Romano Alto e San Romano Basso, metà nel Comune di Montopoli in Val d’Arno e metà nel Comune di San Miniato); vicino, oltre la ferrovia, l’Arno scorreva verso Marina di Pisa; la Casa dei Canottieri era la Casa del Popolo con l’ambulanza e il volontario Enzo (operaio conciario) autista infermiere generico; c’era il Cinema di Canneto (operaio calzaturiero) la sala utilizzata anche per ballare con la musica di un quintetto (Gigi suonava il sassofono). La Casa del Popolo diventò quella del Fascio e da posto gioioso e fraterno, divenne macabro per le “convocazioni” e i pestaggi. Dopo la Liberazione, la Casa del Popolo ritornò alle sue origini: Musica e balli con tanta allegria, cinema con i “Cappelloni” e i “Pellirossa” (Tutti simpatizzavano per gli Indiani). Poi arrivò il periodo Democristiano: Tambroni… Scelba…. la protesta… operai assassinati nelle piazze… e la Casa

DOVERI E DOVERI

lunedì, 28 aprile 2014 DOVERI E DOVERI I figli, fino al momento in cui non si sono resi autonomi, devono obbedire ai genitori; appena si sono conquistati l’autonomia finanziaria, possono perseguire ogni attività di loro esclusivo gradimento. Ogni persona crede di avere soltanto essa dei doveri, non pensa che anche gli altri abbiano i propri. Fermo restando che, pur autonomi finanziariamente, i figli dovrebbero ascoltare i consigli dei genitori e viceversa, adattandoli al proprio vedere e alla situazione del momento, sono comunque da tenere di conto perché, in particolare quelli dei genitori, sono acquisiti dalla personale esperienza. “Onora il padre e la madre”, recita il terzo Comandamento; “Uccidi il padre e la madre”, scriveva una psicologa (il cui nome non ricordo) nella rubrica di “Vie nuove”. Onora e uccidi il padre e la madre, significano: autonomia e vivere liberamente la propria vita? I genitori e i figli, tutti hanno una loro vita da vivere. I genitori, per il fatto che h

DAL PAPA

  domenica, 27 aprile 2014 DAL PAPA Mercoledì prossimo: tutti a Roma! Questo era l’invito del “Bollettino della Pieve”. Un vecchio, non più saggio perché, passati troppi anni non diceva più il vero, consigliava di indossare una camicia nera. Invece si trattava della gita parrocchiale. Dopo aver parlato, il papa polacco fece il giro della sala. Di dove sei ? Domandò mentre stringeva la mano al Sindaco. Di Montopoli, fu la risposta. Il piovano a fianco disse: “Diocesi di San Miniato”. Con lo sguardo nello sguardo, stringendo ancora la mano, il papa disse: “Bravo”. (Ricordo da un racconto di Tirella ). DESIDERATA Passa tranquillamente tra il rumore e la fretta, e ricorda quanta pace può esserci nel silenzio. Finché è possibile senza doverti abbassare, sii in buoni rapporti con tutte le persone. Di’ la verità con calma e chiarezza; e ascolta gli altri, anche i noiosi e gli ignoranti; anche loro hanno una storia da raccontare. Evita le persone volgari ed aggressive; esse opprimono lo sp

LA POLITICA RAFFINATA

  mercoledì, 23 aprile 2014 LA POLITICA RAFFINATA  La politica (anticamente: governo della città), con i sistemi della semplificazione e con la metafora della democrazia (primarie di partito o di coalizione), si era raffinata. I due partiti azienda (i soli rimasti sul mercato), uno sulla sponda sinistra e l’altro su quella destra ma sempre dell’identico fiume, mimavano la lotta politica: tutti e due si sfidavano nella ricerca delle più sottili forme di malvagità: incamerare personalmente quanta più ricchezza possibile, allontanare il più possibile i cittadini dalla partecipazione alle elezioni e alla gestione degli Affari pubblici, aumentare il più possibile le ingiustizie e le disuguaglianze. Per dare l’impressione che ancora un po’ di lotta politica esisteva, interpretavano molte parti in commedia. Una parte era quella classica che consisteva nello scontro verbale (non sostanziale) tra i due schieramenti; l’altra era quella che, per animare e rendere più credibile l’esistenza (fa

UN BAFFO

martedì, 22 aprile 2014 UN BAFFO Fammi barba e shampoo, Foresto. I capelli li aggiusti con un po’ di pulizia alla nuca e agli orecchi. Tirami a lucido, stasera vado a ballare. Vado in tasca ai reazionari e ai loro lacchè, ai volta e rivolta gabbana vanitosi. Sono un vecchio, non un rimbecillito. Non mi faccio menar per il naso. Io non ho nessun senso di colpa. Non ho colpe. Non sono un insensibile perché, la mia misera pensione me la sono guadagnata tutta con i quarant’anni di duri lavori. Ammesso e non concesso che tutta non me la sia “pagata”, quando lavoravo ho sempre pagato tanti di quei contributi e ben salati, serviti per i compagni già pensionati. Allora? Allora la solidarietà di classe esisteva e faceva un grande bene a tutti i lavoratori e ai disoccupati. Oggi, con questi benestanti giovani governanti, chi vince è il bugiardo egoismo. Ma a me, non la danno a bere. Hanno voglia di darsi tanto da fare e di chiacchierare in tutte le televisioni. Vogliono un venerabile suicidio

AMORE E AMORE

lunedì, 14 aprile 2014 AMORE E AMORE La passione sentimentale ed erotica, indispensabile in ogni categoria di amore, non si abbatte difronte alla razionalità, alla obiettività e quanto più si scontra con la avversione, tanto più si rafforza. La passione è l’unica sofferenza che nell’amore esalta il vivere fantastico. L’amore non è la passione che fa soffrire e morire fisicamente. L’amore non è la passione che sacrifica. L’amore è la passione che anche dal dolore dona la vita, l’armonia con tutti gli esseri viventi, la intimità felice in ogni luogo e in ogni momento. L’amore è far star bene, è stare bene. L’amore è sempre bene. L’amore è donare e ricevere il piacere. (Ricordo da un racconto di Tirella ). AMATO     CARO Amato caro, mio grande amore, ci stai rubando le 40 ore. Già che sei senza coscienza, rubaci pure la contingenza. Visto che sei senza pietà rubaci pure l’anzianità. E se vuoi fare le cose serie, lasciaci pure senza ferie. Per migliorare la situazione, togli di mezzo

PAPERINO IL GRANDE

sabato, 12 aprile 2014 PAPERINO IL GRANDE Da colonnelli a commissari, sempre a svolgere lo stesso ruolo. Trascorso il brevissimo periodo della consapevolezza, -dopo la sconfitta della barbarie nazifascista, i partigiani eroi e le truppe alleate liberatrici con l’auto-riscatto dei popoli-, è subentrata la dimenticanza. I perseguitati sono diventati i persecutori, le vittime i nuovi carnefici. Ieri colonnelli, oggi commissari dei fondi monetari, ma sempre con i piedi sopra la testa dei popoli. E, per un muro abbattuto, quanti altri muri sono stati costruiti? Tanti, troppi! Allende (per ricordare uno dei tanti) vince le democratiche elezioni, ma il palazzo del governo viene bombardato, Lui assassinato e il popolo cileno straziato. E, Lumumba? E Portogallo e Spagna e Grecia e Argentina e tanti altri Paesi sotto il sopruso della forza? E Italia con i suoi terrorismi rossi, neri e dei banditi: quanti morti? Quanti onesti lavoratori uccisi nelle piazze per mano dell’ordine? Per la sicurez

IL MINISTERO DELLA FIDUCIA

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  venerdì, 11 aprile 2014 ALBA TOSCA IL MINISTERO DELLA FIDUCIA Era il periodo della mietitura e i giovani furono costretti a partire per la guerra. Lo zar, in osservanza dell’accordo militare, inviò i suoi soldati verso la Germania. Le truppe tedesche, attraverso il Belgio, si avvicinavano per conquistare Parigi e dalla parte della Russia sferrarono un attacco causando più di ventimila morti e quasi centomila prigionieri. Alla fine del mese di agosto del 1914 Parigi era salva: lo zar aveva ripagato con il sangue del popolo l’oro francese. I nobili e i signori avevano accolto festanti la dichiarazione di guerra. I giornali avevano esaltato la vicinanza dello zar con il popolo. Gli studenti avevano cantato: “Dio salvi lo zar”. Ma, dopo un anno l’entusiasmo si trasformò in una grande pena e alla disfatta sui campi di battaglia seguì la rovina nel Paese. I commercianti e gli industriali si lamentavano che il governo non riusciva a far fronte ai propri compiti e che non era più in grad

IL PIAZZISTA

  giovedì, 10 aprile 2014 IL PIAZZISTA Il premier, giovane e di bella presenza, viaggiava in tutta Italia e nel mondo; a tutti offriva i suoi prodotti, illustrava i vantaggi e specificava che i suoi regali erano quasi per la totalità della popolazione perché, avrebbe tolto al “Troppo” e dato al “Meno” e lo Stato nel contempo risanato. Il bravo giovane governante appariva un piazzista pieno di volontà, buono e timoroso di Dio e gli ingenui tremavano al solo pensiero di un suo insuccesso. Gli smaliziati però raccomandavano di diffidare di coloro che regalavano perché, gli sconti troppo alti non avevano mai dato garanzia. La complessità del sistema mercato era piena di trabocchetti: le “Primarie” metafora della democrazia… per non parlare dei due grossi “Partiti Azienda” ! Gli anziani avevano nostalgia della Politica cruda, dura ma vera, di massa e partecipata dei “Partiti Ideologici”. Nel periodo dell’apparire, dell’eloquenza e della metafora anche De Gasperi e Togliatti sarebbero st

UN REGALO LUNGIMIRANTE

mercoledì, 9 aprile 2014 UN REGALO LUNGIMIRANTE Una signora molto religiosa si reca dal parroco e fa un’offerta chiedendo una messa in suffragio per un’amica. Il parroco stupito esclama: “Ma se è ancora viva!”. La signora risponde: ”Sì, lo so, ma è meglio essere previdenti”. (Ricordo da un racconto di Tirella ).   UMORI Non contar le stelle canta le stelle guarda le stelle. Immagina con fantasia immagini senza ragione senza ragionamento con cuore l’impulso. Costruisci un ponte fantastico senza inizio né termine. Ecco l’irreale sogno sorride nell’abbraccio stretto stretto sete d’amore liquido bacio palpito ansioso. -Renzo   Mazzetti- (Volterra, luglio 1998) Vedi: IL LAVAGGIO DELLE MANI (28 marzo 2014).

RICCHEZZA E RICCHEZZA

martedì, 8 aprile 2014 RICCHEZZA E RICCHEZZA Perché non mettere in atto un’attenta verifica sulla ricchezza? In primo luogo attuare una ferrea moratoria generale, poi esaminare la quantità di ogni ricchezza e verificare le giustificazioni: se della ricchezza in questione è comprovata la onestà e il non sfruttamento altrui, la moratoria viene tolta automaticamente; se invece è fatta disonestamente oppure con lo sfruttamento delle persone, animali e natura, la ricchezza viene dichiarata illecita e l’autorità competente la distribuisce, in ugual misura, agli esseri bisognosi e alla tutela artistica ed ambientale. Superare l’invidia di chi non possiede, eliminare il sopruso di chi ha e rimediare ad ogni tipo di danneggiamento promuove la prospera convivenza civile. (Ricordo da un racconto di Ariella ). I L    G I U L L A R E    R O T T A M A T O R E Io sfascerei ben volentieri il giullare con queste riflessioni: “Vivrai domani? Vivere oggi è già tardi: il vero saggio è vissuto ieri”,

I VERSI SDOPPIATI

  lunedì, 7 aprile 2014 I VERSI SDOPPIATI La poesia, una volta pubblicata, è una cosa che va per conto suo, e chi la legge non sa nulla dei canoni interpretativi del suo autore. La poesia di Pasolini cade in mezzo a una determinata società e in un determinato momento nel quale i giovani, nonostante le sue illusioni, sono in gravissime difficoltà. Parlo degli studenti e parlo della gioventù operaia: a mio giudizio è in corso un’operazione congiunta per isolare il movimento giovanile… Ebbene, in tutto questo concorso di forze che cerca di isolare, mancava la voce di un poeta. E la voce del poeta è venuta, per accusarli di essere in malafede, d’essere dei piccoli borghesi… oggi noi assistiamo a un processo rivoluzionario, o almeno ne cogliamo i sintomi, iniziali ma chiarissimi. [ Quale ispirazione il poeta avrebbe colto dai fatti di Genova e Bolzaneto? Quali versi avrebbe scritto per i benestanti giovani governanti di oggi? ]. ( Meditazione sull’intervento di Vittorio Foa, tavola rot

PROFESSORE E PROFESSORE

  sabato, 5 aprile 2014 PROFESSORE E PROFESSORE Com’è possibile per gli altri apprezzare ciò che stai facendo se proprio tu sei il primo che non ci crede? Credere in se stessi per attingere la forza necessaria per far fronte al lavoro da svolgere è una cosa, altro è credere soltanto in se stessi, e, difronte ai limiti, ai ritardi e agli errori, si incolpa, si inventano alibi, si mentisce per evitare di rispondere delle proprie azioni. Invece, non è mai troppo tardi, mai si finisce d’imparare. Ascolta e con gli occhi ruba l’altrui saper fare. Se sicuro a qualcosa di buono e di più avanzato vuoi arrivare, il professore e non solo, ma tutti devi ascoltare e, con gli occhi, a tutti devi rubare. Modestia e modestia, soltanto la modestia? Sì, la modestia è il tratto fondante del sapere dei veramente grandi, -anche se essi la propria grandezza non misurano-. Al contrario, possedere la misura dei propri limiti, farsi carico delle proprie responsabilità, cercare di raggiungere la verità e l

PERSONALITA’ E PERSONALITA’

  venerdì, 4 aprile 2014 PERSONALITA’ E PERSONALITA’ L’insieme delle qualità proprie di una persona, che la fanno distinguere da tutte le altre, perché possiede doti e meriti particolari, è sintetizzato nella parola “personalità”; altra questione è ricoprire una carica importante, in cui l’uso della parola “personalità” è soltanto per una semplice convenzione; per capirsi: è come quando si tratta di definire un premier, il quale non è dato per certo che esso sia necessariamente un leader. La parola “personalità” fu strumentalizzata con il famoso “culto della personalità” appioppato ad alcuni grandi condottieri del passato; così come l’uso nella capitale da parte di tutti per chiunque della parola “dottore”. Altra cosa sono stati i titoli professionali esibiti, -ignorando l’evidente ridicolaggine-, nella dialettica istituzionale e in particolare nei dibattiti televisivi, durante il vuoto periodo dell’apparire e dell’eloquenza. Attestare con i vari: “avvocato, dottore, giornalista, s

IL SOFFIO DEL GUFO

  mercoledì, 2 aprile 2014 IL SOFFIO DEL GUFO Il nostro campione, nell’arte dell’apparire e dell’interloquire, era proprio il primo dei primi; anche nell’intolleranza e nella presunzione non era secondo a nessun potente del passato prossimo, forse lo sarà stato a dei lontani cesare, papa, duce? Lui, certamente credeva di no. Perché Lui si sentiva, con certezza, sempre il primo di tutti i primi di tutti i secoli. Pensate, il reo confesso del desiderio di ambizione, non solo si riteneva il più furbo dei furbi della categoria dei cosiddetti “salvatori della Patria”, ma esigeva che tutti i suoi contrari rinunciassero anche alla più timida e piccola obiezione sulle sue misure governative. E, riflettete, il premier si recava in chiesa ogni domenica! A un vero credente non dovrebbe essere consentita alcuna superstizione? Il timoroso di Dio non dovrebbe tremare al “gufare” di chicchessia e neppure al “soffiare” del celebre Massimo? (Ricordo da un racconto di Bicefalo ). Alienazione L’amore è

LO ZIO ORESTE

  martedì, 1 aprile 2014 LO ZIO ORESTE   L’autorità è potere e diritto, non è ovvio che sia autorevole, prestigiosa e competente; essa può facilmente trasformarsi in abuso e continuare a comandare, se pur diventata inaccettabile, imporre un regime autoritario. Tante e insospettabili sono le strade che conducono alla tirannia. Mi viene alla mente una lettura di Aristotele: “Nessuno sceglie come capi i giovani, poiché si ritiene che essi non siano saggi. Per il coraggio invece vale l’opposto, dato che in gioventù è più necessaria un’attività rispondente al coraggio”. Mi domando: “L’apparire e la parlantina, -qualsiasi sia l’età anagrafica dei governanti-, sono saggezza o coraggio, oppure neutra subordinazione alla moda del momento?”. Lo zio Oreste, scappato dalla persecuzione fascista, diceva che non avrebbe mai immaginato che il pensare liberamente e diversamente dal governo comportasse il rischio della vita, perciò si era trovato all’estero con migliaia di connazionali e con altr