IL SOFFIO DEL GUFO
mercoledì, 2 aprile 2014
IL SOFFIO DEL GUFO
Il nostro campione, nell’arte dell’apparire e
dell’interloquire, era proprio il primo dei primi; anche nell’intolleranza e
nella presunzione non era secondo a nessun potente del passato prossimo, forse
lo sarà stato a dei lontani cesare, papa, duce? Lui, certamente credeva di no.
Perché Lui si sentiva, con certezza, sempre il primo di tutti i primi di tutti
i secoli. Pensate, il reo confesso del desiderio di ambizione, non solo si
riteneva il più furbo dei furbi della categoria dei cosiddetti “salvatori della
Patria”, ma esigeva che tutti i suoi contrari rinunciassero anche alla più
timida e piccola obiezione sulle sue misure governative. E, riflettete, il
premier si recava in chiesa ogni domenica! A un vero credente non dovrebbe
essere consentita alcuna superstizione? Il timoroso di Dio non dovrebbe tremare
al “gufare” di chicchessia e neppure al “soffiare” del celebre Massimo?
(Ricordo da un racconto di Bicefalo).
Alienazione
L’amore è una dea crudele la quale,
al pari di tutte le divinità,
aspira a possedere l’uomo tutto quanto
e non è soddisfatta
finché questi non le abbia sacrificato,
non soltanto la propria anima,
ma anche il proprio essere fisico.
Il suo culto è fatto di sofferenza,
e la sua culminazione è sacrificio di sé,
è suicidio.
-Edgar Bauer-
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