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Visualizzazione dei post da giugno, 2014

L’ODIO SALVATORE

sabato, 28 giugno 2014 L’ODIO SALVATORE Abbiamo passato tantissimo tempo per diventare più umani lasciando, con grande fatica fisica e sublime intelligenza artistica, l’oscurità della foresta primordiale con i suoi incubi pre-infantili. Invece, questi ridicoli giovani “rottamatori”, orgogliosi benestanti sorridenti governanti, ancora esaltano la rovinosa vecchia “Legge della Foresta” con le “Liberalizzazioni”, le “Privatizzazioni” e le rozze “Competizioni Selvagge”, considerate una specie di Spirito Santo e Meccanismo Centrale del Sistema del “Libero Mercato”. Attenzione, attenzione, attenzione a tutti gli umani, attenzione a tutti gli animali, attenzione a tutti i vegetali, attenzione a tutte le macchine che vogliono umanizzarsi; attenzione, ritornare pienamente alla “Legge della Foresta” significa che la vittoria sarà comunque e sempre del più forte, ovviamente del più forte fisicamente (finanziariamente). Il gioco d’azzardo del sistema Mercato nell’universo del Capitale, dall’es

I NOSTRI BELVEDERE

mercoledì, 25 giugno 2014 I NOSTRI BELVEDERE   Una turista tedesca esalta la Toscana, (giustificando l’intima irresistibile attrazione che la sconvolge), non per la passione e il carattere dei nativi, ma per il paesaggio “non noioso”. Un turista tedesco disse che amava la Toscana per “le sue colline”. La Toscana, afferma un turista greco, affascina per i suoi “maledetti toscani”. Maledetti toscani? quelli di Malaparte o quelli di Montanelli? ma di questi illustri personaggi egli nulla sapeva, però aveva sentito parlare del Senatore Chiti già Presidente della Regione. La Toscana non sarebbe amata per quei “mangia ostie” (con tutto il devoto rispetto per queste ultime) i quali, recentemente giunti a Roma tramite l’infinita oratoria e le ossessive giovani apparizioni mediatiche, altro non sanno che sorridere apparendo e parlando, come da sempre hanno saputo fare tutti i benestanti governanti danno facenti. Di “belvedere” -nella Toscana a rischio omologazione- ce ne sono a bizzeffe:

LE BUSTARELLE E IL MALTEMPO

lunedì, 23 giugno 2014 LE BUSTARELLE E IL MALTEMPO La stragrande maggioranza degli uomini di potere, [disse Procopio nel quinto secolo d. C.], si fa facilmente e regolarmente trascinare dalla stupidità a ripetere i crimini dei predecessori e torna a commettere con disinvoltura gli stessi errori del passato. La strada della corruzione continua dopo l’affare Orion-Breguet Atlantic. Una storia di bustarelle ricolme di molte decine di milioni di dollari per comprare uomini d’affari, generali, ministri, alle volte interi governi. La storia delle bustarelle la spiega un dirigente della Lockheed: coi francesi non abbiamo fatto l’affare perché un’altra azienda ha pagato più di noi. Gli Hercules C-130 nel 1964 furono rifiutati dall’Italia perché pesanti e smisurati. Nei primi anni ‘70 invece… Poi, nell’anno 1975, dal Texas si parla di avarie ai serbatoi alari esterni con ingenti perdite di carburante e guasti all’integrità strutturale; nel settembre 1977 l’aviazione americana sta ponendo limi

STUPIRSI STUPIRE

  venerdì, 20 giugno 2014 STUPIRSI STUPIRE   Ciò che la ricchezza prodiga e corruttrice vuole è il denaro in quanto denaro, denaro come mezzo per acquistare qualsiasi cosa -anche per pagare i debiti-. Il piccolo produttore invece ha bisogno del denaro soprattutto per pagare -la conversione delle prestazioni e dei tributi in natura al proprietario terriero o allo Stato in rendita monetaria ed imposte monetarie assume qui una grande importanza-. In entrambi i casi il denaro viene usato come denaro. D’altro lato la tesaurizzazione soltanto ora diventa reale e realizza il suo sogno solo nell’usura. Ciò che al tesaurizzatore si richiede non è capitale, ma denaro in quanto denaro; ma tramite l’interesse egli trasforma questo tesoro monetario in capitale per uso suo -in un mezzo che gli permette di impadronirsi di tutto o di una parte del pluslavoro ed anche di una parte delle stesse condizioni della produzione, anche se nominalmente continuino a sussistere di fronte a lui come propriet

OCHINO ALLA PARI

  sabato, 14 giugno 2014 OCHINO ALLA PARI Avevamo cinque belle galline e nessun gallo, mangiavamo le uova tutti i giorni e in tutti i modi. Lo zabaione con il miele di acacia era di un qualche cosa che non riesco a descrivere. Quando s’ammazzava il maiale, nulla era gettato. Le salsicce crude, mangiate sulla fetta del pane e con il nostro rosso, davano un non so che di inenarrabile ma pieno di vera fratellanza. L’oca ben farcita, -cotta nel forno dove si cuoceva il pane-, con le patate novelle, ammorbidite e insaporite nel suo sciogliersi, proiettavano gola e spirito nell’universo terrestre paradiso dei semplici. Poi da Firenze arrivò il gallo che si alleò con il papero, uno vanitoso e l’altro altezzoso. Si misero a saltare sulle galline e sulle oche e a beccare tutto e tutti . Nella mia gioventù comandavano i vecchi, nella mia vecchiaia i giovani. A quando un po’ di serena uguaglianza? (Ricordo da un racconto di Rita ).   LA    POESIA   Percezione   reale   vera   concentrata  

SCOTTANTI NODI

giovedì, 12 giugno 2014 SCOTTANTI NODI Il Governo temporaneo non disse nulla di definito riguardo ai provvedimenti contro la depressione economica. Le questioni vennero dilazionate nella creazione di molti comitati e commissioni in cui venivano accantonati tutti i nodi. Le richieste dei lavoratori ponevano il sistema in una situazione difficile e gli industriali non volevano rinunciare neppure a una briciola dei loro profitti e minacciavano un notevole aumento sui prezzi delle merci. Alcuni rappresentanti operai, – tiepidi, intimiditi, succubi della paura -, furono convinti e proposero di diminuire le loro richieste, senza indicare la misura. Rimaneva però da verificare se la volontà all’abbassamento delle richieste avrebbe ricevuto il consenso degli altri che erano quasi un milione, oppure che i rappresentanti degli operai, non risoluti e deboli, sarebbero stati sostituiti con l’accusa di traditori e non più all’altezza della fiducia loro riposta dai compagni. Invece, se andrà avant