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Visualizzazione dei post da ottobre, 2009

GIOVINE ITALIA

  sabato, 31 ottobre 2009 GIOVINE ITALIA Non è mai tardi per educare il popolo italiano a un ideale politico e morale di libertà, per la Costituzione della Repubblica, per l’unità e l’indipendenza. Perfino Marx ed Engels sono disposti a dar credito al Risorgimento purchè sia riconosciuto il popolo proprio nell’auspicio che il popolo inizi il suo percorso storico da protagonista. Nelle pagine della  Neue Rheinische Zeitung ,  in fedeltà   all’impegno politico di nuove alleanze, vi è la testimonianza della piena    solidarietà   e   ammirazione   della    rivoluzione    italiana:   l’ Italia  che  fece  trionfare   a   Palermo   la    prima rivoluzione di quest’anno; l’eroica città di Milano, che fece la più gloriosa rivoluzione di tutto il quarantotto , le cui giornate, che videro  una popolazione quasi inerme di 170.000 uomini, battere un esercito di 20-30.000 uomini,  presentano  la lotta più accanita di tutte le rivoluzioni  ad eccezione di quella del proletariato parigino nel giugno

MERCATO

venerdì, 30 ottobre 2009 MERCATO Uno dei mali che affliggono l’umanità è il sistema del mercato. Il cittadino, il popolo sovrano, non è più tale: è stato declassato a semplice consumatore. In questo declassamento vi è amplificata la disuguaglianza: c’è chi consuma poco, chi non riesce a soddisfare bisogni essenziali in fatto di alimentazione, vestiario, abitazione; c’è chi si abbandona a ogni specie di consumi voluttuari, di sprechi e dissipa senza freni e senza pudore. Ci sono ancora i poveri, persone malnutrite, prive di cure, condannate a vivere in case malsane; ci sono in più i nuovi disperati che erano benestanti con il loro lavoro e sono anch’essi ridotti alla povertà. Tutto ciò è dovuto agli spaventosi accumuli di ricchezze, agli egoismi, alle ingiustizie fatte da “pochi“ potenti mentre la stragrande maggioranza della popolazione  ( ridotta a poveri consumatori )  soffre la disoccupazione e la sottoccupazione, bassi salari, stipendi e pensioni. Vi è paradosso e assurdità, ipocri

DEMOCRAZIA

giovedì, 29 ottobre 2009 DEMOCRAZIA Essere a favore e battersi per l’ attuazione della Costituzione significa aspirare al rinnovamento profondo della società e dello Stato; sviluppare la democrazia, la partecipazione dei cittadini, la sovranità popolare, il suffragio universale, la pluralità dei partiti; il diritto di governare delle maggioranze che si formano e si esprimono liberamente; il diritto delle minoranze di esercitare l’opposizione e di battersi, nelle forme e con i metodi democratici, per diventare a loro volta maggioranza; il governo parlamentare che per reggersi deve avere la fiducia delle camere; il sistema è eletto dal popolo con voto libero, diretto, personale, uguale e segreto e secondo il sistema proporzionale; il Presidente della Repubblica, eletto dal Parlamento nazionale e da rappresentanti delle Regioni, figura distinta dal Presidente del Consiglio dei ministri, senza responsabilità politica e con una funzione equilibratrice sui poteri legislativo, esecutivo e giu

DONNA

  MERCOLEDÌ, 28 OTTOBRE 2009 DONNA La questione femminile è lontana dall’essere risolta perché esiste una immaturità maschile. Alcune evidenze: il diritto di voto per le donne è recente, nella storia italiana c’è voluta la Resistenza, De Gasperi & Togliatti; recente è il diritto al divorzio e alla maternità e paternità consapevoli; discriminano sul fare, sui metodi e modi della educazione sessuale, della libertà sessuale e della contraccezione; non è attuato, non solo il diritto al lavoro per tutte le persone ma, particolarmente, la parità nel percorso delle carriere. Altro esempio lampante: il delitto d’onore non è da molto tempo che non è più nella giurisprudenza! E’ chiaro che deve cambiare la mentalità ed aumentare la sensibilità umana dei maschi e in particolare la mentalità e l’agire dei potenti di turno che considerano le donne come strumento fisico per il proprio piacere e meschino vanto. Ricordo una affermazione del ricco Presidente; peccato che quella ragazza non le mollò

LA RACCOLTA DELLE IDEE

  martedì, 27 ottobre 2009 LA RACCOLTA DELLE IDEE L’acquisto di quelle cognizioni di cui non attingiamo le immagini per mezzo dei sensi ma vediamo per se stesse, come sono, senza il veicolo delle immagini, non è altro che raccogliere con il pensiero e con l’avvertenza elementi contenuti nella memoria sparsi e disordinati affinchè, avendoli per così dire sotto mano nella memoria mentre prima stavano a frammenti e dimenticati, rispondano con facilità alla nostra consueta riflessione. E quante di queste cognizioni, già scoperte e, come dissi, a portata di mano, la mia memoria reca in se stessa! E’ quello che si dice: imparare, sapere. E se tralascio di rievocarle con una certa frequenza, affondano di nuovo e quasi si dileguano in così remoti penetrali che bisogna scavarle fuori con il pensiero come cose nuove da quello stesso ripostiglio – chè non hanno altra dimora -, raggrupparle di nuovo per averne conoscenza, ossia chiamarle a raccolta come da uno sbandamento – dal che ha origine la p

MORALE

lunedì, 26 ottobre 2009 MORALE Molti dicono che la rivoluzione deve farla il paese: ciò è incontestabile. Ma il paese è composto da individui, e poniamo il caso che tutti aspettassero questo giorno senza congiurare, la rivoluzione non scoppierebbe mai. Si potrà dissentire dal modo, dal luogo, dal tempo di una congiura, ma dissentire dal principio è assurdo, è ipocrisia, è nascondere un basso egoismo. Stimo colui che approva il congiurare e non congiura egli stesso, ma non sento che il disprezzo per coloro i quali non solo non vogliono far nulla, ma si compiacciono nel biasimare e maledire coloro che fanno. Con tali principii avrei creduto di mancare a un sacro dovere, se vedendo la possibilità di tentare un colpo in un punto, in un luogo, in un tempo opportunissimo, non avessi impiegato tutta l’opera mia per mandarlo ed effetto. Io non ispero, come alcuni oziosi mi dicono per schermirsi, d’essere il salvatore della patria. No: io sono convinto che nel Sud la rivoluzione morale esista,

LE RADICI DELLA NOSTRA LIBERTA'

domenica, 25 ottobre 2009 LE RADICI DELLA NOSTRA LIBERTA' Discorso di Alessandro Natta pronunciato a Milano per il 4o° della Liberazione: Qui a Milano – che è stata il cuore e il cervello della lotta di liberazione – noi abbiamo voluto ricordare un evento da cui ha preso avvio una fase delle storia dell’Europa e dell’Italia, che sentiamo ancora aperta, viva, operante, e non consegnata solo alla memoria, all’indagine di studiosi, ai riti celebrativi, come un episodio remoto e ormai concluso. Con l’animo di chi è stato e resta profondamente convinto della necessità e della giustezza di quella lotta e del suo valore, con l’animo di chi non ha mai pensato, e non pensa oggi, che le promesse di allora sono state deluse; che la rivoluzione antifascista è stata tradita. Non abbiamo questi complessi, perché noi, sulla traccia di quella lotta e in coerenza ai suoi ideali e ai suoi programmi abbiamo continuato ad agire e a combattere, e sentiamo d’essere stati protagonisti del faticoso, diffi

ELIO

  sabato, 24 ottobre 2009 ELIO La teoria eliocentrica incontrò forti  opposizioni perché contrastava con le  interpretazioni della Bibbia e il pensiero teologico e filosofico di quei tempi, influenzato dalla filosofia della natura aristotelica. Per circa due secoli il nome di Copernico  divenne la bandiera di una nuova visione filosofica del mondo e di chi lottava contro l’autorità costituita sul terreno morale, religioso e scientifico. L’uomo nuovo copernicano, consapevole di essere gettato su un piccolo pianeta ruotante nell’infinità dell’universo, rinuncia al privilegio metafisico di cui si illudeva di godere e, ciò che precedentemente era concepito come un posto centrale già dato e stabilito, diviene invece una meta da conquistare con gli strumenti che l’uomo ha a sua disposizione: il lavoro illuminato della ragione; venne a formarsi una morale attivistica, di una mentalità dinamica e moderna che accese gli spiriti più liberi e audaci come ad esempio Giordano Bruno. FELICE TEMPO AN

DISORDINE BIS

  venerdì, 23 ottobre 2009 DISORDINE BIS La democrazia e la libertà non vivono senza la partecipazione attiva del popolo alla vita socio-culturale-politica della collettività. Quando il politico di professione pensa che non si possa più odiare l’ignoranza, il servilismo, l’ingiustizia, che i problemi di oggi non siano né di destra né di sinistra,  la società regredisce,  il popolo non è libero e vive nella metafora della vita. Quando non si avversa il potente di turno, si opera per l’interesse suo personale e la casta aumenta i propri previlegi,  plagia con gli strumenti dell’informazione, il cittadino-schiavo diventa un imitatore e si riconosce  ammirando addirittura il potente. Ci può salvare il moto di orgoglio della cultura nel ruolo della informazione, della sua rigorosa, onesta, autonomia  perché  si  espanda  lo spirito critico. Desidero ricordare la splendida canzone di P.  Pietrangeli… “ Voi gente per bene che pace cercate, la pace per fare quello che volete… “. Coloro che si

DON VERITA’

  giovedì, 22 ottobre 2009 DON VERITA’ Il sacerdote ha riportato più di una condanna per apologia della rivoluzione; gli si addebita, fra l’altro, di aver favorito il tentativo rivoluzionario di Savigno, aiutato la fuga dei fratelli Muratori, nascosto in casa il Farina, aver salvato alcune centinaia di romagnoli proscritti. La polizia lo tiene costantemente d’occhio. Ma don Giovanni riesce ad eludere la stretta sorveglianza; dopo aver ospitato per due giorni Garibaldi nella sua casa ( il bando austriaco contro i garibaldini minacciava di morte chiunque avesse aiutato “ quei masnadieri sfuggiti alla galera e alla corda “ ) per sentieri solo a lui noti, conduce l’Eroe, in compagnia del maggiore Leggero, in territorio amico. Alcuni giorni dopo riceverà un messaggio da Genova così concepito: “ Due balle di seta giunte a destinazione “. Dopo molti anni gli fu recapitato un altro biglietto dell’Eroe: “ Ricordo sempre con affetto Voi, cui devo la vita “.   IL TESTAMENTO DI DON GIOVANNI VERITA

NATURA

  mercoledì, 21 ottobre 2009 NATURA Le attività umane hanno esteso il proprio intervento sulla natura, influendo negativamente su tutto il globo, squilibrando artificialmente i suoi elementi, colpendo la evoluzione umana, animale e vegetale. La storia della società è strettamente legata in modo catastrofico a quella naturale e l’ambiente soffre delle ingiustizie, delle disarmonie prodotte dalle attività degli uomini. Quando Leopardi scriveva “  La ginestra “,  la natura poteva apparire giovane, incontaminata, ignara degli eventi e sembrare immobile: Così, dell’uomo ignara e dell’ etadi ch’ ei chiama antiche, e del seguir che fanno dopo gli avi i nepoti, sta natura ancor verde, anzi procede per sì lungo cammino che sembra star . Caggiono i regni intanto passano genti e linguaggi; ella nol vede e l’ uom d’ eternità s’ arroga il vanto. La società umana poteva apparire malgrado la sua presunzione di durare in eterno, come una lunga parentesi o un accidente della storia naturale. Oggi non p

COSTITUZIONE

martedì, 20 ottobre 2009 COSTITUZIONE La Costituzione, per quanto sia il risultato di un compromesso fra le diverse e contrastanti correnti politiche, è da considerarsi schiettamente democratica, di quel massimo di democrazia che è possibile in un Paese che non ha superato nella sua formazione la fase storica del capitalismo. La Costituzione, fin dal suo apparire ed anche prima, è stata sistematicamente boicottata e ignorata dai potenti gruppi conservatori e reazionari che dominano la vita del Paese, i quali hanno sempre visto in essa una limitazione alla loro incontrollata egemonia. Già nel maggio dell’anno 1950, in una prolusione all’Università del Lavoratore, il senatore Terracini avvertiva: “ E’ significativo che della Costituzione – in modo serio, sistematico, organizzato – si parli oggi in Italia soltanto nel seno della classe lavoratrice e credo che nella storia italiana quest’epoca resterà fra l’altro caratterizzata per l’appunto dal raccogliersi dei lavoratori attorno alla ban

LETTERA A UN GIORNALISTA

lunedì, 19 ottobre 2009 LETTERA A UN GIORNALISTA Al compagno Luigi Pintor N el travaglio dei comunisti ( dentro o fuori alle decisioni dello scioglimento del PCI nel XX° Congresso ) il tuo giornale può svolgere un ruolo positivo per costruire l’unità politica dei comunisti e per le alleanze indispensabili al potere dei lavoratori e alla liberazione dal sistema capitalistico per una società senza sfruttamenti. Da troppo tempo era venuta meno nel PCI l’analisi della realtà e le conseguenti appropriate decisioni di elaborazione della iniziativa prima culturale e poi politica. Era venuto meno quel processo di formazione, ricerca, promozione sul campo di dirigenti capaci perché conoscitori convinti di un’ideale e perché tanti, di massa, in quella ambizione culturale qual è l’intellettuale collettivo. La omologazione, il consociativismo e l’imborghesimento di dirigenti hanno talmente preso tanto che c’è stata la rinuncia alla lotta per il cambiamento della società. C’è stata la perdita del f

RETORICA

  domenica, 18 ottobre 2009 RETORICA La retorica, importante disciplina dell’arte del saper parlare, del saper scrivere e anche dell’agire, fondamento di gran parte dell’educazione letteraria dell’antichità classica improntata a una vana e artificiosa ricerca dell’effetto, con manifestazioni, talvolta clamorose, di ostentata adesione ai più banali luoghi comuni. I maestri siciliani, Corace e Tisia – V secolo a.C. – ne sostenevano la funzione conoscitiva, considerando che il suo compito fosse l’individuazione degli strumenti di dimostrazione della verosomiglianza delle tesi proposte. I loro contemporanei pitagorici erano invece fautori di una retorica psicagogica fondata sull’allettamento emotivo della parola e sull’adattamento degli argomenti alla specificità dei diversi uditori. Perciò è essenziale la ricerca e il ritrovamento delle idee, dei sentimenti e delle immagini adatti al tema da svolgere. DOMANDE DI UN LETTORE OPERAIO Tebe dalle Sette Porte, chi la costruì? Ci sono i nomi dei

I HAVE A DREAM

  sabato, 17 ottobre 2009 I HAVE A DREAM Sono felice di unirmi a voi in questa che passerà alla storia come la più grande dimostrazione per la libertà nella storia del nostro paese. Cento anni fa un grande americano, alla cui ombra ci leviamo oggi, firmò il Proclama sull’Emancipazione. Questo fondamentale decreto venne come un grande faro di speranza per milioni di schiavi negri che erano stati bruciati sul fuoco dell’avida ingiustizia. Venne come un’alba radiosa a porre termine alla lunga notte della cattività. Ma cento anni dopo, il negro ancora non è libero; cento anni dopo, la vita del negro è ancora purtroppo paralizzata dai ceppi della segregazione e dalle catene della discriminazione; cento anni dopo, il negro ancora vive su un’isola di povertà solitaria in un vasto oceano di prosperità materiale; cento anni dopo il negro langue ancora ai margini della società americana e si trova esiliato nella sua stessa terra. Per questo siamo venuti qui, oggi, per rappresentare la nostra con