GIOVINE ITALIA
sabato, 31 ottobre 2009
GIOVINE ITALIA
Non è mai tardi per educare il popolo italiano a un ideale politico e morale di libertà, per la Costituzione della Repubblica, per l’unità e l’indipendenza. Perfino Marx ed Engels sono disposti a dar credito al Risorgimento purché sia riconosciuto il popolo proprio nell’auspicio che il popolo inizi il suo percorso storico da protagonista. Nelle pagine della Neue Rheinische Zeitung , in fedeltà all’impegno politico di nuove alleanze, vi è la testimonianza della piena solidarietà e ammirazione della rivoluzione italiana: l’ Italia che fece trionfare a Palermo la prima rivoluzione di quest’anno; l’eroica città di Milano, che fece la più gloriosa rivoluzione di tutto il quarantotto, le cui giornate, che videro una popolazione quasi inerme di 170.000 uomini, battere un esercito di 20-30.000 uomini, presentano la lotta più accanita di tutte le rivoluzioni ad eccezione di quella del proletariato parigino nel giugno dello stesso anno; Livorno, che, si è data il ministero più francamente democratico che mai si sia visto in una monarchia, e altrettanto francamente democratico di quanto lo sia stato qualche raro ministero di una repubblica; e Roma, non piegata dalla sconfitta generale, e Napoli, tradita dai Borboni.
GIURAMENTO DELLA GIOVINE ITALIA
Io, credente nella missione commessa da Dio all’Italia, e nel dovere che ogni uomo nato Italiano ha di contribuire al suo adempimento;
convinto che dove Dio ha voluto fosse Nazione, esistono le forze necessarie a crearla – che il popolo è depositario di quelle forze che nel dirigerle pel Popolo e col Popolo sta il segreto della vittoria;
Convinto che la virtù sta nell’azione e nel sacrificio – che la potenza sta nell’unione e nella costanza della volontà;
do il mio nome alla Giovine Italia, associazione d’uomini credenti nella stessa fede, e giuro: di consacrarmi tutto e per sempre a costituire con essi l’Italia in Nazione Una, Indipendente, Libera, Repubblicana;
di promuovere con tutti i mezzi, di parola, di scritto, d’azione, l’educazione dei miei fratelli italiani all’interno della Giovine Italia, all’associazione che sola può conquistarlo, alla virtù che sola può rendere la conquista durevole;
di non appartenere, da questo giorno in poi, ad altre associazioni;
di uniformarmi alle istruzioni che mi verranno trasmesse, nello spirito della Giovine Italia, da chi rappresenta con me l’unione dei miei fratelli, e di conservarne, anche a prezzo della vita, inviolati i segreti;
di soccorrere coll’opera e col consiglio a ‘ miei fratelli nell’associazione,
ora e sempre.
Così giuro, invocando sulla mia testa l’ira di Dio, l’abominio degli uomini e l’infamia dello spergiuro, s’ io tradissi in tutto o in parte il mio giuramento.
LIBERTA’
Su le immagini dorate
su le armi dei guerrieri
su la corona dei re
scrivo il tuo nome.
Libertà
( P. ELUARD )
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