DON VERITA’
giovedì, 22 ottobre 2009
DON VERITA’
Il sacerdote ha riportato più di una condanna per apologia della rivoluzione; gli si addebita, fra l’altro, di aver favorito il tentativo rivoluzionario di Savigno, aiutato la fuga dei fratelli Muratori, nascosto in casa il Farina, aver salvato alcune centinaia di romagnoli proscritti. La polizia lo tiene costantemente d’occhio. Ma don Giovanni riesce ad eludere la stretta sorveglianza; dopo aver ospitato per due giorni Garibaldi nella sua casa ( il bando austriaco contro i garibaldini minacciava di morte chiunque avesse aiutato “ quei masnadieri sfuggiti alla galera e alla corda “ ) per sentieri solo a lui noti, conduce l’Eroe, in compagnia del maggiore Leggero, in territorio amico. Alcuni giorni dopo riceverà un messaggio da Genova così concepito: “ Due balle di seta giunte a destinazione “. Dopo molti anni gli fu recapitato un altro biglietto dell’Eroe: “ Ricordo sempre con affetto Voi, cui devo la vita “.
IL TESTAMENTO DI DON GIOVANNI VERITA’
Credo nella vera religione di Cristo, non in quella che è stata deturpata dal mondo e dai suoi ministri, che, in causa delle conseguenze derivate dalla loro ambizione, prepotenza e crudeltà, hanno fatto versare tanto sangue al mondo, e specialmente alla patria nostra, e Dio non voglia che per essi si sparga altro sangue e non ne venga estrema rovina all’Italia. Non sarebbe accaduto così, se i ministri della Chiesa ed il suo Capo avessero ricordato quei detti di Cristo:
“ Il mio regno non è in questo mondo “.
“ Date a Cesare quel che è di Cesare “.
Non posso aggiungere altro perché mi vengono meno le forze.
- 1885 -
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