LA RACCOLTA DELLE IDEE
martedì, 27 ottobre 2009
LA RACCOLTA DELLE IDEE
L’acquisto di quelle cognizioni di cui non attingiamo le immagini per mezzo dei sensi ma vediamo per se stesse, come sono, senza il veicolo delle immagini, non è altro che raccogliere con il pensiero e con l’avvertenza elementi contenuti nella memoria sparsi e disordinati affinché, avendoli per così dire sotto mano nella memoria mentre prima stavano a frammenti e dimenticati, rispondano con facilità alla nostra consueta riflessione. E quante di queste cognizioni, già scoperte e, come dissi, a portata di mano, la mia memoria reca in se stessa! E’ quello che si dice: imparare, sapere. E se tralascio di rievocarle con una certa frequenza, affondano di nuovo e quasi si dileguano in così remoti penetrali che bisogna scavarle fuori con il pensiero come cose nuove da quello stesso ripostiglio – che non hanno altra dimora -, raggrupparle di nuovo per averne conoscenza, ossia chiamarle a raccolta come da uno sbandamento – dal che ha origine la parola cogitare ( pensare ). Perché cogito ( penso ) è il frequentativo di cogo ( raccolgo ) , così come agito ( scuoto, agito ) lo è di ago ( spingo ) e factito ( faccio spesso, vado facendo ) di facio ( faccio ). Ma il vocabolo cogitare l’animo se l’ è usurpato per sé, sicché quello che si “ raccoglie”, non altrove, ma nella mente, si dice in termine proprio cogitare. - SANT’ AGOSTINO – Le confessioni -
SECONDO MIRAGGIO
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