PAPERINO IL GRANDE
sabato, 12 aprile 2014
PAPERINO IL GRANDE
Da colonnelli a commissari, sempre a svolgere lo stesso ruolo. Trascorso il brevissimo periodo della consapevolezza, -dopo la sconfitta della barbarie nazifascista, i partigiani eroi e le truppe alleate liberatrici con l’auto-riscatto dei popoli-, è subentrata la dimenticanza. I perseguitati sono diventati i persecutori, le vittime i nuovi carnefici. Ieri colonnelli, oggi commissari dei fondi monetari, ma sempre con i piedi sopra la testa dei popoli. E, per un muro abbattuto, quanti altri muri sono stati costruiti? Tanti, troppi! Allende (per ricordare uno dei tanti) vince le democratiche elezioni, ma il palazzo del governo viene bombardato, Lui assassinato e il popolo cileno straziato. E, Lumumba? E Portogallo e Spagna e Grecia e Argentina e tanti altri Paesi sotto il sopruso della forza? E Italia con i suoi terrorismi rossi, neri e dei banditi: quanti morti? Quanti onesti lavoratori uccisi nelle piazze per mano dell’ordine? Per la sicurezza… di chi, per chi e per che cosa? E la Palestina non mai Stato che langue nel campo di concentramento è forse in attesa del totale sterminio? Il dramma e la beffa sono le pedine del crudele “gioco dell’oca”. La dimenticanza è la condizione dello sviluppo della coscienza sporca. E si raccolgono i soldi contro la fame nel mondo! Ma perché i soldi? Basterebbero solo un po’ di sani ricordi, di pace vera, non spendere nelle armi e distruggere quelle esistenti. Basterebbero i principi d’uguaglianza attuati. La semplificazione dell’insegnamento pubblico porta all’ignoranza complessa. Studiare almeno “Paperino” aiuterebbe contro la disperazione. (Ricordo da un racconto di Vasco).
Vedi: LO ZIO ORESTE (1 aprile 2014).
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