IL PASSANTE E IL PESCATORE
domenica, 13 novembre 2016
IL PASSANTE E IL PESCATORE
Quante solitudini, astrattezze, sogni, filosofie, racconti
contiene un pezzo di carta scritta, dipinta? Leggere un libro è vita parallela
fuori dalla realtà? Tutto quel che accade e non è vissuto concretamente di
persona ma solo guardato (telegiornale e giornale) è soltanto una metafora. La
carta stampata e la televisione sono uguali alla rete. Tutti vivono una vita
parallela (artificiale?) metaforica (pur aumentando le proprie conoscenze)
quando non sono partecipi attivi. Lo scrivere sulla rete è simile allo scrivere
sulla carta e a chi parla in televisione, praticamente pone tutti nella stessa
condizione. Se guardiamo lo schermo del computer, siamo nella stessa condizione
di vita metaforica di chi guarda la televisione o legge la carta stampata.
Esempio: il passante che guarda la rete stesa al sole è uno spettatore passivo,
ininfluente nella vita vera; il pescatore che in mezzo al mare lavora con la
rete è attivo e vive la vita da vero protagonista. Il pescatore, tradotto in
Politica, è la Democrazia, quella vera. (Ricordo da un racconto di Irina).
PROTAGONISTI
Perché morire senza la vita?
Nel tutto che ti s’avanza
nel presente sei già futuro
proiettato dalla profondità
dei sentimenti fraterni perenni
non trovi l’albagica versione
ma la concretezza delle verità.
La battaglia umana diventa realtà
perché della dignità porta l’impronta
di una vita discussa e lottata.
E per le ”lacrime amare
inghiottite dagli occhi lontano guardanti”:
Stringi la mano e sferra il pugno!
E il cuore già batte più forte
e le gambe già corrono lontano.
Ma è qui
che l’avvenimento di vita assume
dove l’occhio dall’alto più non vede
negli orizzonti dell’intimo indomito
sofferente e uguale nelle aspirazioni
figura di sommi capi protagonisti.
-Renzo Mazzetti-
Vedi: TEATRO DAL VERME (15 ottobre 2016)
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