FINANZA ALLEGRA
sabato, 12 novembre 2016
FINANZA ALLEGRA
Erano rovinosi i mezzi, una quasi prestigitazione finanziaria scrisse Giolitti, attraverso i quali si formavano i bilanci dello Stato. La ottimistica finanza del ministro Magliani riusciva tanto più pericolosa per l’abilità con cui vi si dissimulava il disavanzo allo scopo di dissimulare aumento di spese. Si ricorreva a questo fine, a vari trucchi e ripieghi; si era inventata la categoria delle spese ultra straordinarie che non dovevano contare per la loro eccezionalità, vera o pretesa e si era escogitata la dottrina della “trasformazione del capitale”, per cui una spesa che creava una cosa reale, non doveva contare come spesa, essendosi convertita in capitale. Una volta messisi per questa via insidiosa, la necessità dei ripieghi e dei trucchi si moltiplicava; si arrivò al punto di fare figurare all’attivo di bilancio, non solo le “trasformazioni di capitale” ma a calcolare come aumento di valore qualunque spesa fatta intorno ad un oggetto. Era la “finanza allegra”. (Ricordo da un racconto di Therios).
Commenti
Posta un commento