LA VOCE DEL PAESE REALE
lunedì, 24 gennaio 2011
LA VOCE DEL PAESE REALE
Dopo la
manifestazione di ieri risulta ancora più chiaro quanto dicevamo alla Camera
parlando di strappo alla democrazia, di buia notte della politica, quando una
larghissima quanto illegittima maggioranza votava l’ingresso dell’Italia in
guerra. Ieri si è visto quanto sia ampia e profonda la distanza tra quelle
istituzioni, quella politica, quelle scelte e il paese reale. L’Italia non
vuole la guerra. Ma siamo di fronte ad un’eclissi della democrazia. Si può
decidere la guerra perché la democrazia viene messa da parte, così come si può
firmare un contratto separato perché non si fanno parlare i lavoratori o non si
tiene in conto ciò che dicono. L’altro giorno ho partecipato ad una
gremitissima assemblea di studenti e di docenti all’Università di Calabria, per
denunciare la politica di privatizzazione che colpisce i giovani, gli studenti,
la scuola, le donne e gli uomini del sud. A Cosenza, come ieri a Roma, non
prevaleva però il senso di paura o di oppressione, anzi emergeva un sentimento
di liberazione perché tutti potevano riprendere la parola.
INDOVINA L’INDOVINELLO:
DI CHE ANNO E DI CHI E’
QUESTO SCRITTO ?
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LIBERAZIONE
Elena, se ieri avessi saputo
che potevi liberarmi
dal male della ferita,
avessi saputo ieri che potevi
far sparire il turgido dolore elettrico,
assorbendolo nel suolo
del tuo corpo bianco, soffice,
come la terra inghiotte il fulmine d’un cielo angosciato,
avrei potuto odiarti, Elena.
Ma da quando si sono sciolte le mie membra tutte in fuoco,
da quando il mio sangue e l’ossa mie
si mutarono in fiamma violenta
su di te, terra della mia atmosfera, pietra
della mia lama, bella pietra focaia bianca del desiderio,
terra della mia instabile atmosfera,
sostanza del mio respiro incostante,
non posso che esserti fedele, Elena.
Ora che sino in fondo hai sorseggiato
la tetra tempesta scura di morte,
e morte è stata trascinata via dal blu
dei miei occhi, bella ti vedo e cara.
Bella, docile e forte, quando il mio fiato
ardente per il desiderio su te alita,
mi sento come vento che soffia
debole e leggero
mentre tu
sei la terra che sorvolo.
-David Herbert Lawrence-
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