CONOSCERE
sabato, 22 gennaio 2011
CONOSCERE
Imparare dovrebbe essere piacevole non solo ai filosofi ma
in ugual misura anche agli altri. Conoscere tutto il possibile e soprattutto
l’impossibile. Conoscere ciò che è già avvenuto è ovvio che era possibile.
L’artista immortale esprime nella sua opera sia l’avvenuto, il non avvenuto e
l’impossibile. La poesia è universalità. Il suono meraviglioso dell’illogico
sublima la musica nel linguaggio universale. Conoscere la musica, lingua
universale, affratellerebbe.
POESIA A BOCCA
CHIUSA
Non dirò:
che il silenzio mi soffoca e imbavaglia.
Zitto io sto e zitto me ne resto:
la lingua che io parlo è di altra razza.
Si ammucchiano parole logorate,
ristagnano, cisterna d’acque morte,
amare pene in limo trasformate,
melma fangosa con radici torte.
Non dirò:
che proprio non son degne neppur d’essere dette,
parole inette a dire quanto so
qui nel rifugio in cui non mi conoscono.
Non solo limo o melma si trascinano,
non solo bestie, morti, ansie galleggiano,
turgidi frutti in grappoli s’intrecciano
nel nero pozzo dove dita affiorano.
Dirò solo,
arcignamente solitario e muto,
che chi ha taciuto quanto io ho taciuto
non può morire senza dire tutto.
-José Saramago-
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