A TESTA ALTA

giovedì, 20 gennaio 2011

A TESTA ALTA

Mia cara compagna, ti scrivo queste parole senza sapere se ti arriveranno mai, quando ti arriveranno e se sarò ancora in vita allorché le leggerai. Durante tutta la mia lotta per l’indipendenza del nostro paese, non ho mai dubitato un istante del trionfo finale della causa sacra a cui i miei compagni ed io abbiamo dedicato tutta la nostra vita. … Non siamo soli. L’Africa, l’Asia e i popoli liberi e liberati di tutti gli angoli del mondo si troveranno sempre a fianco dei milioni di congolesi che non cesseranno la lotta se non il giorno in cui non ci saranno più colonizzatori, né mercenari loro nel nostro paese. Ai miei figli che lascio per non vederli forse mai più voglio si dica che l’avvenire del Congo è bello e che esso attende da loro, come da ogni congolese, l’adempimento del compito sacro della ricostruzione della nostra indipendenza e della nostra sovranità: poiché senza dignità non vi è libertà, senza giustizia non vi è dignità e senza indipendenza non vi sono uomini liberi. Le brutalità, le sevizie, le torture non mi hanno mai indotto a chiedere la grazia, perché preferisco morire a testa alta, con la fede incrollabile e la fiducia profonda nel destino del nostro paese… Non piangermi, compagna mia. Io so che il mio paese, che soffre tanto, saprà difendere la sua indipendenza e la sua libertà. Viva il Congo! Viva l’Africa! 

-Patrice Lumumba-

QUANTO SEI BELLA O FORESTA

Quanto sei bella o foresta,
creata dal Dio degli dei,
da Muungu con le sue mani.

Tu sei per noi una madre
e tu ci dai cibo e riparo,
dai vita, morte e tutto.

Quanto sei grande o foresta!
Noi non potremo giungere mai
dove tu hai fine, o foresta.
(canto dei negri congolesi)

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