PANSINDACALISMO

 

sabato, 20 settembre 2014

PANSINDACALISMO

Non dobbiamo montarci la testa solo per il fatto che abbiamo il vento a favore. Io sono per un sindacato che sia vigile e attivo nei confini per i quali è nato e si è sviluppato. Il sindacato è fatto e diretto da noi iscritti e deve continuare a rappresentarci e tutelare al meglio i nostri interessi. Gli altri perché non fanno come abbiamo fatto noi? Il nostro sindacato ha da stare dietro ai tanti problemi che abbiamo in fabbrica, perché disperdere le forze per interessarsi a cose fuori dal nostro lavoro? E’ la politica che deve pensare ai problemi della società. E poi, è vero e appurato che, quando i lavoratori ottengono più salario, migliori condizioni di lavoro, concorrono a nuove produzioni, fanno anche gli interessi di tutti e del paese. Io sono contro il pansindacalismo. Un applauso scroscia alla fine dell’intervento del delegato della catena di montaggio del “Ciao”. Il segretario si alza in piedi e rinuncia alle conclusioni dicendo che l’ultimo intervento è la posizione che riporterà dopodomani alla riunione della segreteria nazionale. (Ricordo da un racconto di Ariella).

 

 

 

Z  E  R  O  Q  U  A  R  A  N  T  A  D  U  E

 

Senza alcuna ragione ragionata

 

le braccia e le gambe

 

frenetiche si muovono precise

 

e le mani attente, veloci, lontane

 

si attaccano ai pezzi

 

innestandoli opportunamente.

 

In questo non vivere

 

nell’ammasso di ferro lavorato

 

di viti e rondelle e bulloni

 

e trapani e chiavi e motori

 

il cervello diventa piombato

 

tenta di fuggire la realtà

 

nella testa disturba.

 

Uomini e donne protagonisti

 

consapevoli della fatica alienante

 

assorbono grammo su grammo nocività

 

sopravvivono ai tempi di produzione

 

costruiscono utilità.

 

-Renzo   Mazzetti-

 

(VERSO LEVANTE, poesie del mio autunno caldo, ISMECA, Bologna 2009)

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