PAGLIA E GRANO
giovedì, 25 settembre 2014
PAGLIA E GRANO
Non accettiamo ciecamente quanto le menti frivole ci
presenteranno come altrettanti oracoli, e cerchiamo la verità con calma, con
prudenza, anche con indifferenza: niente di meglio. Ma perché dovremmo sbarrare
la strada alle audacie dello spirito? Ogni armata che avanza in un paese
sconosciuto ha bisogno di esploratori, anche se qualcuno fra questi dovrà
sbagliare. Ah! Il coraggio intellettuale, oggi, non è cosa tanto comune, sì che
si debbano raggelare le intelligenze operanti e scoraggiare l’audacia. Che
temete? Che si iniettino nelle menti idee false sulla condizione del
proletariato e sui mezzi per cambiarla? Rispondo che, se queste nozioni sono
false, la discussione le eliminerà, come il vento porta via la paglia mescolata
al grano. Se fosse diverso, il progresso sarebbe una chimera e non potremmo far
altro che avviluppare la testa nel mantello. Che temete ancora? Che l’audacia
di certe soluzioni proposte per le questioni sociali turbi i cuori e nuoccia al
successo della riforma politica? Ma, anzitutto, le questioni del suffragio
universale, della sovranità reale del popolo, del governo democratico, non
spaventano nessuno in Francia? E che cosa fare, se non provare ai paurosi con
ragioni valide e vigorose tutta la puerilità e tutto il vuoto dei loro terrori?
Mio Dio, quello che spaventa di più nei partiti non è tanto ciò che dicono,
quanto ciò che dimenticano di dire. L’ignoto! La concorrenza per il popolo è un
sistema di sterminio. Chi scoprì un nuovo mondo? un pazzo ovunque beffato.
Sulla croce, inondata dal suo sangue, un pazzo morente ci dona un Dio.
(Meditazione sull’organizzazione del lavoro, anno 1839, Louis Blanc).
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