IL POVERO ALFREDO

 

giovedì, 11 settembre 2014

IL POVERO ALFREDO

Alfredo, poco tempo dopo la nascita, assunse il nomignolo di Alfredino detto, beffardamente, l’ingenuo. Egli, da grande, continuava a sognare ad occhi aperti e parlando in televisione, senza esitazione, affermava che il suo capo era un socialista. Alfredino lavorava presso lo sfasciacarrozze perciò, con l’avvento del Rottamatore, diventò subito onorevole e si mise -per la prima volta- una cravatta color di rosa perché diceva di essere socialista come tutti coloro che indossavano qualcosa di color di rosa. Questo irritò il Primo Ministro il quale smentì con risolutezza, affermando che, il solo pensare di somigliare a Craxi per il bianco della camicia sopra i calzoni color di rosa, era una vera grullaggine e, argomentava per rendere più chiaro il concetto, che non avrebbe mai indossato una camicia rossa perché non era mai stato un garibaldino di Garibaldi e, tanto meno, partigiano con Sandro Pertini. Tutto questo provocò il pianto di Alfredino che fece straripare l’Arno e il Tevere e travolgere i palazzi Vecchi e Chigi, i superstiti, issati sul Colle di Giorgio, furono accolti dal paterno abbraccio del grande Silvio. (Ricordo da un racconto di Vasco).

E    U    R    O          R E 
Europa grande unione
Affanna popoli premurosa 
Lingua alle terga di fondi e mercati 
Boriose sorridenti regine irreali frotte 
Damerini commissari presidenti vice 
Forca mondiale monetario impera 
Trono Euro re domina.
-Renzo  Mazzetti-
(10 settembre 2014)

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