CARO KARL BAMBINO

 

lunedì, 29 settembre 2014

CARO KARL BAMBINO

Caro Karl bambino la nonna mi diceva di chiamare uno straniero per nome per farsi capire meglio. Scrissi a Gesù bambino per i doni di Natale e oggi scrivo per i doni di tutti i giorni. La preghiera che imparai per la prima comunione era del pane quotidiano. Ti scrivo perché la nonna diceva al babbo che le chiacchiere non fanno farina perché solo l’economia conta. Caro Karl bambino dona ai miei genitori il grande vola-vola. Ciao. (Ricordo da un racconto di Bicefalo).

IL         PROLETARIATO         VOLANTE
 (parte)
 Perché nel secolo futuro la vita umana si slanci verso i cieli come un razzo,
 per questo stancandomi, sera dopo sera, ho scritto queste righe.
 Operaio! Contadino! Verifica toccando che anche i cieli sono tuoi!
 Con una potenza di centotrenta milioni, abbevera il desiderio di volare!
 Basta di strisciare come un pidocchio! Troveremo dove poterci sfrenare!
Forza col cielo!
 Noi stessi innaffieremo il grano, verseremo sulle messi le nubi.
 Forza col cielo!
 Immergi nello straordinario futuro il coltello affilato delle parole!
 Forza, col cielo!
 -VLADIMIR    MAJAKOVSKIJ-

Vedi: 

DICIOTTO E QUINDICI (18 settembre 2014)

VOLANDO (7 gennaio 2011).



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