LE BORRE DEL GUFO
lunedì, 8 settembre 2014
LE BORRE DEL GUFO
Nella foresta grigia e spoglia, sopravviveva alla devastante
modernità, l’esemplare di due razze di rapaci: uno animale, l’altro di
provenienza umana. Il rapace animale, dal volo silenzioso e micidiale,
inghiottiva le prede vive. Il rapace di provenienza umana, dal movimento veloce
e chiassoso, improvvisamente colpiva alle spalle e politicamente uccideva,
lasciando le borre disseminate ovunque, in solitaria meditazione. Il gufo
animale sbuffava e soffiava, ambedue si eguagliavano nel beffeggiare. Il gufo
animale, nelle credenze del popolo, era sinonimo di sventura, il rapace di
provenienza umana, era catalogato nell’asocialità, si dice anche goffa e
sciocca; cambiava, schizofrenico, continuamente il verso. I passaggi dei due
rapaci imbrattavano le città e le campagne, causando gli interventi dell’Europa
e dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. La situazione era talmente
allarmante che furono finanziati i laboratori per le ricerche, indispensabili a
scoprire un metodo risolutivo per superare la pericolosa minaccia di
contaminazione e iniziare la prevenzione. (Ricordo da un racconto di nonna
Teresina).
Vedi:
IL PERIODO IPPICO (25 agosto 2014).
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