BRILLE PAROLE BRILLANTI

 

mercoledì, 24 settembre 2014

BRILLE PAROLE BRILLANTI

Gentili senatrici, onorevoli senatori, mi rivolgo a voi con il rispetto profondo e non formale che si deve a quest’aula, che si deve alla storia di un paese che trova in alcuni dei suoi luoghi non soltanto un simbolo, cioè qualcosa che tiene insieme, ma un elemento di unità profondo. Sono stupito della magnificenza e della grandezza non solo di un luogo fisico ma anche del valore che questo rappresenta nel cuore di una lunga storia come quella italiana. Mi rivolgo dunque a voi con lo stupore di chi si rende conto di essere davanti a un pezzo di una storia che viene da una tradizione unica ma contemporaneamente sono perfettamente conscio che viviamo in un tempo di grande difficoltà e di struggenti responsabilità. Difronte all’altezza di questa sfida abbiamo la necessità di recuperare il coraggio, il gusto e per qualche aspetto e sotto altri aspetti di fare dei sogni più grandi di quanto abbiamo fatto fino ad oggi e, contemporaneamente, accompagnarli dalla concretezza. Nel negozio tutti stanno zitti e seduti seguono attenti fino alla fine il discorso. Poi, Anna esclama: “Basta con la televisione”. Poi prosegue: “E’ arrogante e molto pieno di sé. E’ il solito fantoccio di turno. E’ un povero illuso, sterile, assolutamente inadeguato alla situazione. Io sono d’accordo quando visita le scuole ma deve sapere che ogni mese, nella scuola di mio figlio, porto la carta igienica perché non c’è. Quindi sarebbe più importante intervenire per risolvere i problemi economici e le grandi difficoltà che tutti abbiamo. Il problema economico nel discorso del primo ministro non esiste”. Ma è brillo, esclama Ascanio sulla porta. Parole brille ma brillanti, dice di rimando Foresto e inizia ad insaponare la barba di Antonello. Vorrei che provasse il gusto della concretezza di alzarsi alle cinque, il coraggio di un’ora di viaggio e poi sognare al ritmo della catena di montaggio, dice Renatino di Pontedera. La sapete l’ultima: “Pierino sta giocando…”. Ma falla finita, la sanno tutti, è quella che finisce: ”non ancora, mamma!”. Maurino ritrae la testa dalla tenda e mogio-mogio se ne va con la canna verso l’Arno canterellando: Matteo-Matteo vieni a pescare con me, mi manca il verme. Erica lo sente e all’amico domanda: ”E’ brillo?”. Una risata risponde misteriosa. (Ricordo da un racconto di Tirella).

 IL GIOCO INFINITO
Italia in recessione
ma nel 2009 la ripresa.
Ripresa nel 2010, no, nel 2011
ma ancora sacrifici.
Ripresa nel 2012
ribasso stima pil, ripresa nel 2013.
Ripresa nel 2014
perché è rivisto il pil.
La crescita nel 2014
no, per ribasso stime 2014.
Ripresa soltanto a partire dal 2015.
Il gioco infinito
delle stime senza stima.
-Renzo Mazzetti-
(mercoledì 24 settembre 2014 ore 16,14)


Vedi: IL LATTE IN BICICLETTA (12 settembre 2014).


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