MERCENARI

giovedì, 24 settembre 2009

MERCENARI

I mercenari esercitano il mestiere delle armi professionalmente e dietro corresponsione di un compenso in denaro; comparvero in Grecia, ai tempi dei tiranni Pisistrato e Policrade, che sostennero il potere anche con armi prezzolate e scomparvero con la loro caduta; ricomparvero all’epoca delle guerre peloponnesiache e da allora fecero parte stabile degli eserciti greci. Il mercenarismo, non ancora accettato dall’esercito romano dell’età classica, fu esteso nell’epoca imperiale e dal secolo II d. C. i mercenari furono reclutati fra i barbari e militavano sotto ai loro capi. Il loro numero andò sempre aumentando fino a quando diventarono prevalenti nell’esercito romano che mutò completamente il suo aspetto. Il mercenarismo ebbe grande sviluppo nel Medioevo; esempi se ne hanno dall’epoca di Carlo Magno fino a quella di Federico II poiché lo stato di guerra permanente costringeva i vari potenti ad avere sempre pronti corpi militari allenati e sperimentati. Anche i Comuni, che ebbero all’inizio solo milizie cittadine, arruolarono in seguito anche mercenari quando le truppe civiche si rilevarono insufficienti per le necessità della guerra. All’epoca delle signorie i mercenari si organizzarono in temibili compagnie di ventura che combattevano per il signore che le aveva assoldate. Con l’avvento delle monarchie i mercenari divennero una istituzione stabile: arruolati e pagati anche in tempo di pace. Fino alla Rivoluzione francese furono presenti negli eserciti europei, arruolati dallo Stato e inquadrati da ufficiali del re. Durante la guerra dei trent’anni il mercenarismo era largamente praticato dai colonnelli che arruolavano e mantenevano i reggimenti a loro spese. Nel secolo XVIII coesistevano milizie nazionali e milizie mercenarie, dando vita a quegli eserciti detti “ di caserma “, tipici dell’epoca pre-rivoluzionaria. Reggimenti di mercenari furono utilizzati contro Garibaldi dall’esercito del Regno delle Due Sicilie. Ancora oggi, con il capitalismo e le sue guerre, viene utilizzato l’impiego di soldati di professione.

L’ULTIMA GUERRA
Il mondo è stato conquistato
ma il ritorno del soldato
che ha conquistato questo mondo
è triste nel ritrovare
l’unico e vero suo mondo
distrutto in polvere.
Un nuovo sole splende
e la sua luce artificiale
non basta per illuminare
tutto il mondo distrutto.
Nella semioscurità
il soldato ritornato uomo
toglie le macerie
e cerca le fondamenta
ma non trova nulla.
Con il cuore palpitante
i nuovi occhi cercano
e trovano altri occhi sperduti
su dei volti scarni
che non donano un sorriso
ma solo gridi di angoscia
e lacrime di speranza.
-Renzo Mazzetti- 
( Dal mio cranio dal mio cuore 10 – febbraio 1969 -)




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