DIAVOLIO

 

sabato, 19 settembre 2009

DIAVOLIO

La grande confusione, il frastuono, l’astuzia malvagia, la bruttezza condannano, per eresia, ogni atto emesso dall’intelligenza. Un filosofo, scrittore e frate domenicano: “ E’ dunque l’universo uno, infinito, immobile; una è la possibilità assoluta, uno l’atto, una la forma o anima, una la materia o corpo, una la cosa, uno lo ente, uno il massimo et ottimo; il quale non deve poter essere compreso; e perciò infinibile e interminabile, e per tanto infinito e interminato e per conseguenza immobile; questo non si muove localmente; perchè non ha cosa fuor di sé ove si trasporte, atteso che sia il tutto; non si genera perchè non è altro essere che lui possa derivare o aspettare, atteso che abbia tutto l’essere; non si corrompe perchè non è altra cosa in cui si cange, atteso che lui sia ogni cosa; non può sminuire o crescere, atteso che è infinito, a cui non si può aggiungere, così è da cui non si può sottrarre, per ciò che lo infinito non ha parti proporzionabili “.

GIORDANO BRUNO

Fece la fine de l’abbacchio ar forno

perchè credeva ar libbero pensiero,

perchè si un prete je diceva:- E’ vero

lui rispondeva: – Nun è vero un corno! -

Co’ quel’idee, s’intenne, l’abbruciorno,

pe’ via ch’er Papa, allora, era severo,

mannava le scommuniche davero

e er boja stava all’ordine der giorno.

Adesso so’ antri tempi! Co’ l’affare

ch’er libbero pensiero sta a cavallo

nessuno po’ fa’ più quer che je pare.

In oggi co’ lo spirito moderno,

se a un Papa je criccasse d’abbruciallo

pijerebbe l’accordi còr Governo.

- Trilussa -

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